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Papa Montini, un modello per i maestri cristiani. Convegno con il professor Manzoni (audio)

Nella vicenda, insieme cristiana e civile, di Giovanni Battista Montini, il tema dell’educazione ha un significato tutt’altro che marginale ed ha ricevuto un’attenzione costante in tutte le stagioni della sua vita. Elemento centrale della sua riflessione pedagogica è l’intreccio tra la riflessione sulle forme e sui processi attraverso i quali la comunità cristiana trasmette alle nuove generazioni il proprio patrimonio culturale e la ricerca, da parte della Chiesa, delle vie più promettenti per l’annuncio del Vangelo e la formazione cristiana dei credenti.

I due percorsi, secondo Montini, non devono correre paralleli ma possono incontrarsi e realizzare uno scambio fecondo, nello sforzo comune di realizzare una formazione integrale della persona umana. Questa prospettiva di riflessione ha fatto da introduzione al Convegno organizzato dall’Uciim di Cremona, in collaborazione con Ufficio di Pastorale Scolastica, Aimc e Cif, sul tema «Giovanni Battista Montini Paolo VI: educazione e scuola», il 19 ottobre, al Centro pastorale diocesano, all’inizio dell’anno associativo.

Introdotto da Fabrizio Lanfredi, presidente della Sezione, il convegno ha ospitato la relazione del prof. Gianenrico Manzoni, docente alla Cattolica di Brescia. Il tracciato storico si è sviluppato dalle attenzioni giovanili dello studente Montini, allievo dell’Istituto «Arici», allora tenuto dai Gesuiti, al periodo romano (anni1925 –1933) in cui Montini fu Assistente nazionale della Fuci, a fianco di Igino Righetti, un periodo aureo, nei suoi cruciali rapporti col Fascismo e l’Idealismo gentiliano. Il periodo milanese, da cardinale Arcivescovo (1954 – 1963) ha visto frequenti interventi sulla materia e visite sul campo, contributi mirati sul tema della riforma della Scuola Media e dell’Università col sostegno all’Università Cattolica. Nel terzo periodo, il pontificato, prevalgono riflessioni valoriali e pedagogiche sulle caratteristiche del docente cristiano, testimone e maestro, capace di unità tra fede, cultura e vita, con illuminate aperture sul tema della contestazione giovanile. In sintesi – secondo Manzoni – il fuoco dell’attenzione montiniana va ritrovato nel dialogo con la modernità, in una cultura aperta alla trascendenza, nel pensiero e nella testimonianza di vita. La seconda relazione, di Maria Silvia Mussi, presidente emerita della sezione, in dimensione esperienziale circa l’identità, compiti e missione dell’insegnante oggi, in questo nostro tempo della società liquida e delle passioni tristi, ha riletto l’attualità del magistero montiniano con la chiave di sei parole: passione, competenza, empatia, fiducia, flessibilità, fatica.

La relazione del prof. Manzoni

Il convegno ha voluto significare, in controluce, attingendo alla testimonianza dei maestri, il valore e la ricchezza della dimensione associativa professionale, in ambito sia ecclesiale che civile. Laici nella Chiesa per il servizio al mondo, all’educazione, alla cultura, i docenti cristiani portano il loro contributo, in forma associata, alla scuola, alla politica, al servizio al Paese. Un auspicio, una responsabilità, un impegno.

 

 




Associazione collaboratori familiari del clero: il 12 novembre incontro in Seminario

Riprendono, con l’avvio del nuovo anno pastorale, gli incontri periodici promossi dell’Associazione collaboratori familiari del clero. Il prossimo appuntamento è in programma martedì 12 novembre in Seminario, a partire dalle 9.45.

La mattinata si aprirà con una meditazione, proposta da don Maurizio Lucini, sulla preghiera del Padre Nostro. Dopo la Messa e il pranzo, nel pomeriggio l’incontro continuerà con breve scambio di impressioni. Conclusione con la recita comunitaria del Rosario.

Intanto, si stanno già raccogliendo le adesioni (entro la fine del mese di novembre) per gli esercizi spirituali promossi a livello regionale e che si terranno nel mese di marzio 2020.




«Coppie in gioco» e «Siamo padri» due nuovi percorsi al Consultorio Ucipem di Cremona

Sono in partenza due iniziative promosse dal consultorio Ucipem di Cremona: “Coppie in gioco” e “Siamo padri”.

COPPIE IN GIOCO è un percorso rivolto alle coppie, pensato per confrontarsi e dialogare riguardo ad alcuni aspetti che entrano in gioco nella relazione tra partner: l’amore, il dialogo, il conflitto, i progetti, le soddisfazioni e le fatiche.

Gli incontri si terranno nelle serate di mercoledì 6, 20 e 27 novembre dalle 18.30 alle 20 e saranno condotti dalle dottoresse Polonini e Gentili (psicologhe e psicoterapeute). Le iscrizioni sono aperte fino al 28 di ottobre.

Locandina

SIAMO PADRI si rivolge invece a papà di bambini nati nel 2018-2019, che vogliano confrontarsi sull’esperienza della recente paternità nella consapevolezza che un coinvolgimento emotivo e affettivo dei padri facilita lo sviluppo di un attaccamento sicuro nel neonato.

Gli incontri si terranno nelle serate di martedì 5, lunedì 11 e martedì 19 novembre dalle 18.00 alle 19.30 e saranno condotti dal dott. Toni Giorgi (psicologo) e dal dott. Mattia Cabrini (educatore).

Locandina

Per entrambe le iniziative: si tratta di 3 incontri a piccolo gruppo condotti da uno psicologo e un educatore, date e orari sono consultabili nelle locandine allegate..
Tutti gli incontri sono gratuiti.

Per info e prenotazioni contattare la segreteria del consultorio Ucipem ai 0372/20751 – 0372/34402 dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12 e il lunedì martedì e mercoledì dalle 15 alle 18 oppure scrivere a segreteria@ucipemcremona.it




L’ingresso a Piadena di don Pezzetti, «missionario di carità»

È stato un regalo davvero speciale quello che don Antonio Pezzetti ha ricevuto dal Vescovo per il suo 59esimo compleanno: il dono è stato quello delle tre comunità parrocchiali di Drizzona, Piadena e Vho, di cui nel pomeriggio di domenica 20 ottobre è diventato ufficialmente parroco.

La storia di questo sacerdote bergamesco, originario di Misano Gera d’Adda, l’ha ben ricordata Matteo Priori, il sindaco di Piadena-Drizzona (comune nato all’inizio dell’anno a seguito della fusione delle omonime realtà civiche precedenti), che nel saluto istituzionale, sul sagrato della chiesa, ha rimarcato il suo impegno di carità in venticinque anni di servizio presso la Casa dell’Accoglienza di Cremona, e di cui diciotto anche come direttore di Caritas Cremonese. Un prete «missionario in mezzo a noi», venuto «per servirci e per amarci» ha detto ancora il primo cittadino, facendo anche una fotografia della realtà locale, in ambito caritativo ma non solo.

Tra i sacerdoti concelebranti, accanto al Vescovo, don Pierluigi Codazzi, che da don Pezzetti ha preso il testimone per la pastorale caritativa in diocesi. E ancora chi in ambito caritativo ha operato, prima e insieme a don Antonio. Non mancava naturalmente il vicario don Paolo Fusar Imperatore, alcuni parroci della zona e gli amici sacerdoti, oltre ai due diaconi permanenti che prestano il proprio servizio in Caritas: Cesare Galantini e Marco Ruggeri.

Folta la delegazione giunta dalla Casa dell’Accoglienza e dalle diverse strutture Caritas, con operatori, volontari e ospiti. Ma non mancavano neppure, insieme ai parenti, alcuni amici d’infanzia di Misano e persone conosciute ad Antegnate, dove fu vicario all’inizio del suo ministero per nove anni, prima del trasferimento a Cremona.

In una chiesa gremita, dopo la lettura del decreto di nomina di don Pezzetti (che assume anche l’incarico di vicario zonale della Zona pastorale 4), i gesti caratteristici della Messa di insediamento di un nuovo parroco (aspersione dei fedeli e incensazione dell’altare). Quindi il saluto, a nome delle tre comunità parrocchiali, letto da Cristina Priori, che ha fotografato la realtà delle tre parrocchie e del loro cammino di comunione senza dimenticare fatiche e difficoltà.

Nell’omelia il Vescovo ha voluto subito chiarire a don Pezzetti che, pur lasciando i molteplici fronti di impegno della Caritas, «venendo qui il campo si allarga». Così mons. Napolioni ha delineato i nuovi ambiti di carità cui don Antonio sarà chiamato a spendersi. Anzitutto per l’incarico di vicario zonale, a fianco del Vescovo e dei sacerdoti del territorio (cui dovrà prendersi cura e «dare fastidio») per impostare la pastorale di questa terra.

E poi nel suo nuovo ruolo di parroco, nel quale sarà «chiamato a vivere la carità pastorale». Anzitutto nella vita della parrocchia, al fianco della gente, in una famiglia, con la quale radunarsi attorno all’altare. Ma anche diventando «missionario di carità», attento alle povertà più nascoste. Ma sempre mettendo al primo posto la Parola di Dio, evitando di impostare logiche e bilanci sul fare prima che sull’essere e sul ricevere. In altre parole, per essere «una comunità di discepoli prima che di organizzatori». Perché, ha concluso il Vescovo tornando sulla «carità pastorale», è «meglio una carità senza pastorale che una pastorale senza carità».

La celebrazione è stata animata con il canto dalla corale parrocchiale di Piadena con all’organo Maurizio Vezzoni e sotto la direzione di Stefano Griffini, che per l’occasione ha sostituito il direttore del coro, impegnato nella veste di primo cittadino.

Prima della conclusione della Messa il saluto del nuovo parroco, fatto di tanti grazie e non senza qualche commozione. «È il momento di fare festa sapendo che da domani inizia il cammino vero, vivendo il Vangelo e stringendoci le mani», ha detto don Pezzetti rifacendosi all’immagine usata prima delle Messa dal sindaco.

Il pomeriggio è quindi continuato in oratorio, dove don Pezzetti ha potuto salutare i vecchi amici e iniziare a conoscere la nuova comunità che gli è stata affidata.

 

Photogallery della celebrazione

 

 

Biografia di don Antonio Pezzetti

Classe 1960, originario di Misano Gera d’Adda, è stato ordinato sacerdote il 22 giugno 1985. Ha iniziato il proprio ministero come vicario di Antegnate. Nel 1994 ha iniziato la sua opera presso la Casa dell’accoglienza di Cremona con l’incarico di vicedirettore di cui nel 1997 è diventato direttore, assumendo anche l’incarico di vicedirettore della Caritas diocesana, ufficio che ha poi guidato a partire dal 2001, affiancando anche il ruolo di vicepresidente della Fondazione S. Facio. Dal 2008 al 2016 è stato anche responsabile del Segretariato diocesano migrantes. Lasciata la struttura di accoglienza di Cremona, assumerà l’incarico di parroco di Piadena, Vho e Drizzona, prendendo il posto di don Giuseppe Manzoni. Inoltre è stato scelto come nuovo vicario zonale della Zona pastorale IV, in sostituzione di don Davide Ferretti.

 

Saluto del nuovo parroco

Un saluto a tutti voi piadenesi, a quelli che vivono la vita della Chiesa nell’Unità Pastorale formata dalle tre realtà parrocchiali di S. Maria, del Vho e di Drizzona, e a quelli che semplicemente abitano nel territorio dell’ormai unico Comune.

Un saluto che vuole essere per tutti anche augurio di bene e di impegno per la vita che state vivendo, a partire dalle autorità civili e militari, alle persone impegnate nelle varie istituzioni, nel mondo del lavoro e nelle realtà del volontariato, della cultura e dello sport.

Avremo presto modo di incominciare ad incontrarci e conoscerci.

Il mio saluto vuole arrivare prima di tutto ai più deboli e ai più fragili della comunità: gli ammalati e gli anziani soli, le famiglie in difficoltà per molteplici fragilità, i poveri in spirito e i poveri che fanno fatica ad arrivare a fine mese.

Un saluto particolare a voi ragazzi e giovani che siete non solo il nostro futuro ma anche il presente del nostro essere Chiesa. La comunità ha bisogno di voi e voi avete bisogno degli adulti e delle alleanze educative che potremo insieme realizzare.

Sono grato ai tanti che a vario titolo e in diversi modi hanno lavorato e continuano a impegnarsi perché la nostra unità pastorale sia vitale e vivace, in ricerca della volontà di Dio e del bene dei fratelli.

Un saluto anche a coloro che sono giunti in questa comunità da terre lontane, con culture e fedi diverse, nella consapevolezza che ogni diversità può diventare arricchimento.

Ricordo con stima i sacerdoti che mi hanno preceduto nel ministero in mezzo a voi e un saluto anche ai sacerdoti originari di questa comunità.

Scriveva il Vescovo Antonio nell’annunciare le varie nomine di quest’anno: «E’ comprensibile il dispiacere del distacco da realtà che ciascuno ha cercato di guidare e servire con amore, instaurando spesso profondi rapporti di amicizia e condivisione. Ma è altrettanto fecondo il ricominciare, raccogliendo quanto altri hanno già seminato, e portando elementi di novità, nel quadro di una pastorale di comunione di cui nessuno può essere protagonista isolato»

Ecco io ricomincio da voi, con voi e per voi il mio ministero sacerdotale, ritorno in una comunità dopo 25 anni spesi a servizio della chiesa nella realtà della Caritas diocesana. Non ho progetti pastorali particolari, insieme a don Paolo, al Consiglio Pastorale e a voi, in comunione con la chiesa diocesana e in collaborazione con le altre parrocchie della zona pastorale, cercheremo di costruire ponti e relazioni che dovranno rendere sempre più veri i nostri rapporti umani e sempre più incisivo l’impegno comune per la missione e l’evangelizzazione delle nostre comunità.

A presto

don Antonio




Il Vescovo al successore di don Ferretti in partenza per il Brasile: «L’arrivo di don Ettore è altrettanto una scommessa missionaria»

Le comunità di Ca’ de’ Soresini, Castelponzone, Cingia de’ Botti, Motta Baluffi, S. Martino del Lago, Scandolara Ravara, Solarolo Monasterolo e Vidiceto, dell’erigenda unità pastorale nella Zona pastorale IV, hanno accolto nella mattina di domenica 20 ottobre, presso la chiesa di S. Maria Assunta in Scandolara Ravara, il nuovo parroco e futuro moderatore dell’unità pastorale, don Ettore Conti. Con lui anche il nuovo collaboratore don Paolo Tonghini. Tra i concelebranti anche don Marco Genzini e don Luigi Carrai, già collaboratori parrocchiali in alcune delle parrocchie della nuova unità pastorale.

La celebrazione eucaristica, presieduta dal vescovo Napolioni, è stata preceduta dal saluto del sindaco di Scandolara Ravara, Ennio Roberto Oliva, accompagnato dai primi cittadini degli altri Comuni Fabio Rossi (Cingia de’ Botti), Dino Maia (San Martino del Lago), Matteo Carrara (Motta Baluffi) e Stefano Belli Franzini (Gussola).

«La parrocchia è il fulcro della coesione sociale e quindi troverà sempre in noi amministratori il massimo della collaborazione – ha dichiarato Oliva a nome di tutti gli amministratori intervenuti -. Speriamo in un rapporto in cui si possano progettare e realizzare opere che possano migliorare nel tempo le relazioni e il buon vivere dei nostri cittadini».

La Messa ha avuto inizio con la lettura del decreto di nomina, cui è seguito il saluto di benvenuto di una parrocchiana, che a nome delle comunità si è soffermata sul ruolo del sacerdote. «Il sacerdote non è sacerdote per sé ma sacerdote per noi. Tutti abbiamo bisogno del parroco e di qualcuno che ci parli di Dio, che ci aiuti a mettere insieme le nostre sensibilità e diversità».

Il fulcro dell’omelia del vescovo Napolioni, invece, è stato incentrato sulla Giornata missionaria mondiale, celebrata proprio in questa giornata, ricordando don Davide Ferretti (in partenza per Salvador de Bahia come “fidei donum”), che dal 2007 era stato parroco di Motta Baluffi e Solarolo Monasterolo e dal 2014 anche di Scandolara Ravara e Castelponzone.

«La partenza di don Davide deve segnare la nostra Chiesa diocesana e in particolare queste parrocchie. Esattamente come l’arrivo di don Ettore e don Paolo è altrettanto una scommessa missionaria». In una società in continua trasformazione culturale e religiosa, dove il pluralismo è legittimamente in crescita, la missione di parroci, parrocchiani e laici è e resta ascoltare la voce di Gesù, per vivere umilmente il Vangelo e far fronte alle sfide che la modernità porta con sé. «Meglio essere cristiani senza dirlo che dirlo senza esserlo» la conclusione del Vescovo ispirando alle parole di sant’Ignazio di Antiochia.

La liturgia, animata dal coro interparrocchiale diretto dal maestro Pierpaolo Vigolini, si è conclusa con il saluto del nuovo parroco che ha voluto nuovamente rimarcare la necessità di una sempre maggiore collaborazione – in particolare tra sacerdoti – nella vita della nuova unità pastorale, con il coraggio di saper ripartire anche dopo errori o difficoltà.

A conclusione di questa giornata di festa, alle 21 presso la chiesa parrocchiale di Cingia de’ Botti, l’elevazione musicale mariana “Maria, donna dei nostri giorni”, a cura dal coro dell’Associazione musicale “Giuseppe Denti”, con riflessioni da don Tonino Bello.

 

La photogallery della celebrazione

 

Biografia di don Ettore Conti

Classe 1954, originario di Misano, è stato ordinato il 24 giugno 1978. Ha iniziato il proprio ministero come vicario a Caravaggio; nel 1984 il trasferimento a Robecco d’Oglio, sempre come vicario. Dal 1990 al 2004 è stato parroco di S. Michele Sette Pozzi in Malagnino e dal 1997 al 2004 amministratore parrocchiale di S. Savino. Dal 2004 era parroco di Gussola e dal 2011 anche di Torricella del Pizzo. Nel nuovo incarico pastorale affidatogli dal vescovo Napolioni, prende il testimone da don Davide Ferretti e don Gian Paolo Mauri.

 

Biografia di don Paolo Tonghini

Classe 1975, originario di Piadena, è stato ordinato il 17 giugno 2000. Ha iniziato il proprio ministero come vicario a Covo, nel 2002 è stato trasferito a Soresina sempre come vicario. Dal 2005 ha risieduto presso la Tenda di Cristo di Rivarolo del Re. Nel 2010 è stato cappellano dell’ospedale Oglio Po. Nello stesso anno è stato nominato parroco in solido dell’unità pastorale di Bellaguarda, Buzzoletto, Casaletto Po, Pomponesco e Salina.

 

Il saluto del nuovo parroco

Carissimi,

il Vescovo mi ha scelto per essere un fratello che vive con voi l’esperienza fantastica della fede. Egli manda i suoi sacerdoti nelle comunità per testimoniare la vita in Cristo quale segno dell’Amore e della Misericordia Divina. Vengo a voi, e non sono solo, insieme ad altri confratelli che svolgono lo stesso ministero in Cristo, per esprimere nelle comunità la comunione mediante lo spezzare il pane e l’annuncio della Parola di Dio. Le attività e le esperienze saranno il frutto di un dialogo fra sacerdoti e laici analizzato e attuato alla luce Parola di Dio.

Vivremo esperienze positive sia quando saranno di comune accordo, sia quando le diversità di vedute ci imporranno scelte giuste ma non sempre condivise: niente paura, se ci lasciamo guidare dalla carità di Cristo, la nostra faticosa costruzione sarà salda sulla roccia della Chiesa.

Vivremo grandi e piccoli gesti che daranno valore alle iniziative singole o comunitarie ma non dimenticheremo mai di essere una comunità di parrocchie che hanno un cuore solo e un’anima sola, che tutto fanno nel nome di Cristo Gesù.

Il nostro lavoro, le iniziative umane e pastorali ci dovranno portare ad attuare la parola di Gesù: ” non rallegratevi perché i demòni si sottomettono voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli” (Lc. 10,20 ).

Ringrazio i sacerdoti che vivranno con me il ministero sacerdotale e mi saranno guida e sostegno in questa nuova esperienza pastorale.

Grazie a tutti voi che mi accogliete come sono e mi sopporterete in tanti momenti della vostra vita.

Pregate per me.

don Ettore Conti




Psicofarmaci, guida all’uso sul sito del Centro Consulenza Familiare di Viadana

E’ disponibile sul sito del Centro Consulenza Familiare Onlus di Viadana una “Guida all’uso degli Psicicofarmaci” realizzata dal dott. Pasquale De Luca, specialista in psichiatria, psicoterapeuta consulente del CCF Viadana. Si tratta di un aiuto a pazienti e familiari che vogliono maggiori informazioni sull’argomento, senza finalità commerciali e/o di sponsorizzazioni da parte di Aziende del settore ( scarica qui il PDF ).

E’ lo stesso dottor De Luca a spiegare l’origine della esigenza di pubblicare una guida ragionata all’uso degli psicofarmaci, di facile fruizione da parte di pazienti e familiari, Esigenza che nasce – spiega –  da una duplice evidenza.

La prima evidenza è il consumo di psicofarmaci che appare ampiamente diffuso ed in crescita  sia in ambito metropolitano che rurale. E’ sempre molto difficile fornire dati certi su tale consumo, ma un recente studio del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) stima che circa sette milioni di italiani tra i 15 e i 74 anni (il 15,1% della popolazione) ne fa uso almeno una volta nel corso dell’anno. E’ importante segnalare anche l’uso di psicofarmaci tra i giovani (anche minorenni), provenienti da un mercato più o meno clandestino, che vengono utilizzati come “sostanza da sballo” associata ad alcolici. Bisogna notare, però, che pur aumentando il consumo di psicofarmaci, tendono a permanere nelle persone diversi pregiudizi e false convinzioni su questa classe di famaci:

Gli psicofarmaci annullano la tua volontà, ti trasformano…

Se li prendi rischi di andare in giro come uno zombie…

Se continui prenderli non puoi più farne a meno per tutta la vita…

E poi, infondo, queste medicine non contano niente…è tutta suggestione

In realtà gli psicofarmaci se usati seguendo precisi protocolli scientifici hanno dimostrato una efficacia pari a quella delle altre categorie di farmaci, senza particolari problemi di dipendenza e/o di astinenza alla sospensione.

E’ necessario disinnescare con l’informazione il pericoloso mix: maggior utilizzo + pregiudizi

La seconda evidenza è la presenza del dottor Google. Secondo uno studio del Censis più dell’80% degli italiani quando hanno un problema di salute cercano in rete la diagnosi e le eventuali terapie consigliate. Questo fenomeno è particolarmente accentuato nelle persone sotto i 40 anni, che sempre più spesso giungono alla visita dello specialista con una loro precisa idea sul disturbo. Non è in discussione il legittimo diritto all’informazione sui temi della salute. Ma si pone seriamente la questione sulla natura delle informazioni reperite in rete. I motori di ricerca mettono a disposizione diverso materiale, non sempre correttamente interpretabile da chi non ha una specifica preparazione. A ciò si deve aggiungere che molto di questo materiale risponde a finalità di tipo commerciale che tendono ad indirizzare verso l’utilizzo di un determinato farmaco o di una specifica tecnica diagnostico-terapeutica.

Da qui la necessità di informazioni non ambigue, di semplice comprensione, orientate all’utilizzo consapevole, basate sulla competenza professionale e su una solida esperienza clinica.

Solo così si possono formare pazienti critici, capaci di orientarsi con maggiore cognizione nella babele del Web.

Dott. Pasquale De Luca

Specialista in Psichiatria. Psicoterapeuta

Consulente CCF Viadana




La testimonianza di fra Paolo Boldrini, in Tanzania accanto ai più poveri

«La vera invasione è quella delle multinazionali». Su un tema oggi centrale nel dibattito sociale e politico come quello delle migrazioni, offre il suo punto di vista un osservatore privilegiato, il missionario viadanese fra Paolo Boldrini.

Il religioso opera da oltre vent’anni nei villaggi del Kilolo, in Tanzania. «Una zona considerata dalla Banca mondiale “ad alto potenziale”: le imprese che vi si insediano hanno pertanto facile accesso al credito». Opportunità ampiamente colta dalle multinazionali estere, che acquistano e sfruttano ettari su ettari di terreni per insediarvi allevamenti bovini, aziende del legno e coltivazioni di avocado (un frutto non autoctono, il cui utilizzo si sta diffondendo nelle diete dei Paesi più ricchi).

Dei profitti prodotti da queste imprese, le popolazioni locali non beneficiano granché. Ma il missionario invita a cogliere pure gli aspetti positivi: «Le multinazionali ci mostrano che è possibile valorizzare al meglio le nostre risorse. Una di queste società ha prodotto il legname per i pali della luce; e l’arrivo della corrente elettrica è stato per noi fonte di sviluppo. Ciò che chiediamo ai politici locali, è di non svendere i territori e di far sì che lo scambio sia arricchente per tutti».

Nel frattempo, però, tanti giovani lasciano l’Africa per cercare miglior fortuna in Europa. Anche se, nei Paesi di destinazione, è opinione diffusa che i migranti “andrebbero aiutati a casa loro”. Nei giorni scorsi, essendo ottobre il mese missionario, fra Paolo era in Italia per partecipare ad alcune manifestazioni pubbliche nelle piazze di Roma e Milano, e prestare la sua voce come testimonial proprio nell’ambito di una operazione di cooperazione internazionale. Obiettivo, sensibilizzare la popolazione e raccogliere fondi.

Il progetto – promosso dal Cefa, una onlus bolognese, in collaborazione con Mawaki (cooperativa per lo sviluppo del Kilolo fondata dai Frati minori rinnovati, l’ordine cui appartiene fra Paolo, assieme alle famiglie locali) – punta a sostenere l’istituto agrario di Pomerini, il villaggio in cui risiedono i frati: «I nostri ragazzi diventano veterinari e divulgatori agricoli, e insegnano alle famiglie come ricavare di più dalle potenzialità del territorio e come tutelare la salute mediante tecniche di coltivazione sostenibili». Sempre grazie al Cefa, sono arrivati miscelatori nei molini di villaggio, per integrare le farine di produzione locale e così ovviare alla generale malnutrizione dei bambini. Si punta infine ad avviare una filiera del piretro (pianta utilizzata per la produzione di insetticidi): si è visto infatti che anche piccole coltivazioni, in un contesto di economia prevalentemente di sussistenza, possono integrare in maniera interessante i redditi delle famiglie.




Castelleone, la Sala della Comunità “Giovanni Paolo II” riparte con il cinema d’essai

Con Il traditore, film presentato all’ultimo Festival di Cannes dal regista Marco Bellocchio, e che sarà proiettato il prossimo 18 ottobre, alle 21, presso la Sala della Comunità “Giovanni Paolo II” di Castelleone per la rassegna Cinema d’essai, si apre la stagione 2019-2020 della sala GPII che comprenderà, oltre ai film, anche spettacoli teatrali e musicali.

La stagione cinematografica proseguirà fino ad aprile 2020 seguendo la formula degli ultimi anni con due diverse proposte cinematografiche: una rivolta soprattutto agli adulti, con il Cinema d’essai il venerdì sera, l’altra destinata a un pubblico più composito, ragazzi, famiglie e adulti, il sabato sera e la domenica pomeriggio, ma ogni quindici giorni. La formula scelta dai componenti del Gruppo Cineteatro è quella di offrire spettacoli di buona qualità con costi di gestione accettabili,  costi  ai quali, come ogni stagione, provvede anche il sostegno di generosi sponsor. A questi si aggiunge anche la partecipazione costante e amichevole di spettatori fedeli alla Sala della Comunità.

Il traditore racconta la storia di Tommaso Buscetta, boss mafioso divenuto in seguito collaboratore di giustizia. Il film è stato individuato per rappresentare l’Italia nella corsa agli Oscar 2020 per il miglior film in lingua straniera. Sempre per la rassegna Cinema d’essai il 25 ottobre, alle 21, sarà proiettato il film I fratelli Sisters di Jacques Audiard, mentre per il Cinema Family, domenica 20 e domenica 27 ottobre, alle 16,  sarà la volta de Il re Leone di Jon Favreau, rifacimento dell’omonima pellicola del 1994. Il Gruppo Cineteatro, inoltre, propone l’iniziativa Il tuo Cinema per cercare nuovi volontari, appassionati di cinema e di spettacolo, che vogliano portare nuove idee per la Sala della Comunità.  Per questo è stato organizzato un Open Day per domenica 20 ottobre, dalle 11 alle 17,30,  al GPII in Viale Santuario, 2.

Locandina Open Day




Venerdì 25 ottobre ad Offanengo l’apertura dell’anno sociale per MCL

Il “Movimento Cristiano Lavoratori” (MCL) apre ufficialmente l’anno sociale 2019-2020 con la serata del 25 ottobre ad Offanengo. Alle 19 la Messa celebrata dall’assistente ecclesiastico centrale don Angelo Frassi presso la chiesa parrocchiale. Alle 20 la cena conviviale presso l’agriturismo “Ca’ del Facco” a Salvirola. In tale occasione il presidente MCL del territorio cremonese-cremasco-lodigiano, Michele Fusari, porterà il suo saluto ai presenti.




Missione e dialogo interreligioso, serata a Casalmaggiore con padre Bongiovanni, missionario in Sierra Leone

Venerdì 18 ottobre alle ore 21 presso l’auditorium Giovanni Paolo II della parrocchia di Santo Stefano in Casalmaggiore si terrà un incontro dal titolo “Dialogo interreligioso. Dall’Italia alla Sierra Leone”.

Promossa dalla parrocchia di S. Stefano in occasione della 93ª Giornata Mondiale Missionaria per affrontare il tema della missione e del dialogo interreligioso, la serata avrà come protagonista la testimonianza del padre saveriano Vittorio Bongiovanni, nato a Bozzolo 78 anni fa, divenuto saveriano nel 1960 e da oltre 40 anni stanziato in Sierra Leone, paese con la maggioranza della popolazione di fede islamica.

«Qui in Sierra Leone noi cattolici viviamo in armonia con i musulmani, ci vogliamo bene e ci rispettiamo: siamo uniti nella diversità. Insieme ne abbiamo passate tante, persino una spaventosa epidemia di ebola due anni fa». Sono le parole di padre Bongiovanni riportate in un articolo apparso sul sito dei Saveriani un paio di anni fa.

Come ogni saveriano, il rientro al paese di origine avviene ogni tre anni. Questa è quindi la prima occasione, dopo l’epidemia di ebola, per capire dalla sua viva voce come è possibile vivere in pace, confrontandosi e aiutandosi reciprocamente, in un paese afflitto da fame (la Sierra Leone è tra le nazioni più povere del mondo), malattie e analfabetismo. Un’occasione da non mancare.

Locandina