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A Castelleone “Novembre sociale” con uno sguardo sul mondo

Ritornano a Castelleone gli incontri proposti dalla rassegna “Novembre sociale”. Come scrive il parroco don Giambattista Piacentini sull’ultimo numero del giornalino parrocchiale “La Squilla”, dopo alcuni anni di pausa, si vuole riproporre il “Novembre sociale”, una iniziativa che si ritiene importante per la formazione di una coscienza cristiana e per una lettura dei fenomeni sociali alla luce del Vangelo.

Il Novembre Sociale, fin dall’inizio, è sempre stato caratterizzato da una particolare attenzione a tematiche relative a situazioni legate alla realtà attuale e quotidiana interpretate e lette seguendo la dottrina sociale della Chiesa.

Quest’anno si propone di riflettere, in modo serio e documentato, su tre temi che rischiano di essere trattate in modo superficiale se non addirittura banale: una economia solidale, il fenomeno delle migrazioni, l’ecologia e la cura del creato. Il contributo di persone esperte nei vari ambiti permetteranno di ampliare le conoscenze sulle tematiche in oggetto e di favorire una riflessione sia comune sia personale. La proposta del “Novembre sociale” è il contributo culturale che la parrocchia desidera offrire alla città di Castelleone nella ricerca del bene comune.

Il primo incontro si terrà domenica 10 novembre, sul tema “Economia: verso un nuovo modello di sviluppo”, relatore prof. Davide Maggi, professore di Economia Aziendale Università degli Studi del Piemonte Orientale.

Il secondo domenica 17 novembre, sul tema”Immigrazione: dalla paura all’incontro”, relatori S.E. mons. Giancarlo Perego, Arcivescovo di Ferrara e Comacchio, già direttore della Fondazione Migrantes e l’ avvocato Abdoulaye Mbody, primo avvocato africano del foro di Milano.

Domenica 24 novembre, terzo e ultimo incontro sul tema “Ecologia…Abitare la Terra: la cura per la casa comune”, relatori don Bruno Bignami, direttore dell’Ufficio nazionale della CEI per i Problemi sociali e il lavoro, e l’ingegnere Francesco Begnis.

Tutti gli incontri si terranno, alle 18,  presso la sala san Bernardino Realino dell’oratorio di Castelleone.

 

Locandina




L’ultimo saluto a don Scaglioni, «capace di guardare a Dio e insieme alla gente»

Una vera e propria folla commossa e composta è quella che ha gremito la chiesa del Seminario diocesano per salutare un’ultima volta don Angelo Scaglioni nel primo pomeriggio di giovedì 7 novembre. I funerali del sacerdote mantovano, deceduto il 5 novembre a 77 anni dopo una lunga malattia, sono stati presieduti dal vescovo di Cremona mons. Antonio Napolioni e concelebrata dal vescovo emerito mons. Dante Lafranconi con il vicario generale don Massimo Calvi, insieme a molti altri sacerdoti diocesani.

Incapace la chiesa del Seminario di contenere tutti. Oltre ai fedeli di S. Antonio Maria Zacaria, anche molti di Cristo Re e di Paderno Ponchielli, giunti con un apposito pullman con la presenza anche del sindaco Cristiano Strinati, in fascia tricolore accanto a un rappresentante dell’Amministrazione di Cremona.

Nelle parole del Vescovo durante l’omelia il ricordo di don Angelo è stato semplice e genuino: «Oggi la Chiesa di Cremona saluta un grande parroco: oggi tutti parlano di te, disubbidendoti perché come tu dicevi non volevi finire sul giornale». Proseguendo ha voluto poi sottolineare tutte le realtà che don Scaglioni ha vissuto e dove ha lasciato un segno profondo. Infatti: «Oggi le parrocchie, i quartieri, gli oratori, gli scout, la radio e persino gli animali che ti hanno conosciuto parlano di te e tutti ti dicono grazie».

Seppur come “ultimo arrivato” mons. Napolioni ha voluto portare il suo ricordo personale, poiché proprio nella parrocchia di Sant’Antonio Maria Zaccaria, dove don Angelo ha servito incessantemente la comunità per trent’anni, come nuovo vescovo celebrò la sua prima Messa in una parrocchia della diocesi: «Don Angelo, ringraziandomi per la visita, qualche giorno dopo mi scrisse dicendosi contento perché parlavo il “gentese”, la lingua che a lui piace: oggi voglio essere la voce della tua gente per cantare la bellezza della tua vita».

Il ricordo è stato segnato anche da una caratteristica di don Angelo tanto fisica quanto caratteriale: «Dio ha valorizzato tutto di te, come il tuo sguardo strabico tipico dei cristiani: un occhio talmente preso da Dio e uno dalla gente da tenerli insieme anche quando sembrava impossibile, specialmente verso i ragazzi e gli smarriti sempre accolti da te. Sei stato un prete tanto esigente quanto aperto, come narrato nelle parole del Vangelo di oggi “costui accoglie i peccatori e mangia con loro” proprio come il tuo stile che dai tuoi confratelli era rispettato, un po’ sopportato e un po’ invidiato».

Infine il vescovo Napolioni ha voluto concludere ricordando anche il legame con Maria, mamma tanto affettuosamente amata da don Angelo: «Ora parla tu di noi, sappiamo lo farai affidandoci ancora a Maria, la Madonnina dell’Angelo, e se proprio le combineremo grosse dacci un segno col tuo fischietto».

Al termine della celebrazione eucaristica, dopo l’aspersione con l’acqua santa, in ricordo del battesimo, e con il fumo dell’incenso in attesa della resurrezione dei morti, la salma è stata portata fuori dalla chiesa dove sotto una leggera pioggia c’è stato l’ultimo lungo e interminabile saluto dei tanti fedeli presenti a don Angelo.

Dopo la celebrazione la salma è stata trasferita nella chiesa parrocchiale di Rivarolo Mantovano, suo paese natale, per la tumulazione di venerdì 8 novembre.

Photogallery della celebrazione

Matteo Lodigiani

 

Profilo di don Scaglioni

Don Angelo Scaglioni è nato a Rivarolo Mantovano: classe 1942 è stato ordinato presbitero nel giugno del 1967. Fino al 1981 ha vissuto il suo ministero tra i giovani della parrocchia di Cristo Re, a Cremona, come vicario parrocchiale. Ha ottenuto la laurea in Teologia Biblica. Nominato parroco ha servito la comunità di Paderno Ponchielli dal 1981 al 1989. Quindi il trasferimento a Cremona, nella parrocchia cittadina di S. Antonio Maria Zaccaria, di cui è stato parroco fino al 2017, quando la malattia l’ha costretto a rinunciare alla parrocchia per risiedere nella struttura “La Pace” di Cremona.

 

La Messa di don Angelo, per 25 anni “la prima voce” della Radio diocesana

 




La prima domenica di don Davide Ferretti a Salvador de Bahia

Arriva direttamente da Salvador de Bahia il saluto di Don Davide Ferretti alla diocesi di Cremona. Nel suo video messaggio don Davide parla della sua prima domenica da fidei donum nella parrocchia di Cristo Risorto a Salvador de Bahia dove proprio oggi, 3 novembre, inizia il suo nuovo servizio. Una giornata di festa per la comunità che festeggia l’arrivo del nuovo sacerdote ma anche il compleanno di don Emilio Bellani, l’altro sacerdote cremonese da dieci anni in parrocchia. Una giornata speciale che inizierà con la Messa domenicale e proseguirà fino a sera con momenti di allegria nella comunità brasiliana.

https://www.facebook.com/DiocesiCremona/videos/780382212393046/




“Immagini e voci del XVIII secolo. La chiesa dei SS. Egidio ed Omobono”: sabato la presentazione della mostra

Da sabato 9 a domenica 5 gennaio 2020 presso il Museo civico di Storia naturale di Cremona, in via Ugolani Dati 4, sarà visitabile la mostra “Immagini e voci del XVIII secolo. La chiesa dei SS. Egidio ed Omobono”, promossa da Gruppo fotografico cremonese, Adafa e Anisa.

L’esposizione, a cura di Giuliano Regis e Sonia Tassini, con fotografie dello stesso Regis, sarà visitabile dal martedì alla domenica dalle 10 alle 17 (chiuso il lunedì)

La mostra sarà inaugurata sabato 9 novembre, alle 10.45, presso la sala Puerari del Museo civico, con gli interventi di don Gianluca Gaiardi (incaricato diocesano per i Beni culturali ecclesiastici) e Raffaella Barbierato (presidente Adafa).

Locandina




Giovedì alle Paoline l’incontro con don Paolo Scquizzato

Un incontro con don Paolo Scquizzato, a partire dai suoi ultimi libri “Ogni storia è storia sacra. Il Vangelo secondo Matteo – pagine scelte” e “Dalla cenere la vita”. Dialogano con l’Autore Quintilla Somenzi e Marina Grazioli. L’evento, organizzato da Libreria Paoline di Cremona e Associazione “Confine – Offrire cittadinanza al dolore”, è in programma nel pomeriggio di giovedì 7 novembre, alle 17, presso la Libreria Paoline di Cremona, in via Decia 1.

 

L’ULTIMO LIBRO

Ci sono tratti caratteristici che distinguono ogni singolo evangelista. Ognuno dei quattro è come uno straordinario regista che tratteggia alcuni aspetti specifici di Gesù e fa zoom su particolari momenti della sua avventura umana. Chi è il Gesù di Matteo? Quale cammino propone alla nostra vita? Quali scelte ci mette davanti?

Don Paolo ripercorre l’intero Vangelo e fa emergere il volto specifico del Gesù di Matteo attraverso pagine scelte, pagine che commenta con il suo stile asciutto, chiaro, a tratti provocatorio e decisamente disturbante. Il Gesù di Matteo è l’uomo interessato a rendere presente il regno di Dio qui ed ora, puntando sull’umanità dei rapporti. È immagine del Dio universale, volto di un Amore rivolto a tutti i popoli. È il Dio-con-noi, anzi in-noi.

Scrive l’Autore nella Prefazione: “La grande domanda del Gesù di Matteo si può riassumere così: Chi sono io per te? Ossia, cosa c’entro io con la tua vita? Il rischio di rispondere con verità dogmatiche, magari imparate a Catechismo, o con il Credo domenicale, è stato corso da generazioni di cristiani, illudendosi che bastasse questo per definirsi tali, ma altro non è che il modo per non lasciarsi toccare la vita, non essere disturbati, non sporcarsi mai le mani. Sono coloro che credono di conoscere Dio nella misura in cui lo «pensano», come se si presumesse di dissetarsi immaginando la chimica dell’acqua”.

Il libro si presta sia per un uso personale che liturgico (per agevolare quest’ultimo, alla fine del testo vengono suggeriti i capitoli adatti per i tempi forti, il tempo ordinario e alcune Solennità e Feste).

 

Note sull’Autore – Paolo Scquizzato, prete, è impegnato da diversi anni nella formazione spirituale del laicato, cercando di offrire percorsi di approfondimento della Scrittura e della conoscenza del sé. Specializzato in Teologia, insegna Meditazione cristiana ed è guida biblica in Terra Santa.

È autore di numerosi testi di spiritualità. Con Paoline: Dalla cenere la vita (2018).




Concerto di Sant’Omobono domenica sera in Cattedrale con l’organista Gabriele Agrimonti

Evento musicale di rilievo quello previsto per la serata di domenica 10 novembre, alle 21, nella Cattedrale di Cremona. La ricorrenza patronale di Sant’Omobono sarà festeggiata in musica con un concerto organistico sul grande organo Mascioni con la presenza dell’organista Gabriele Agrimonti. Il concerto è promosso dalla Associazione Marc’Antonio Ingegneri – Scuola diocesana di musica sacra “Dante Caifa” in collaborazione con la Cattedrale di Cremona e con il sostegno della Fondazione Arvedi Buschini.

Continua la scelta di ospitare, nel tradizionale concerto di sant’Omobono, giovani organisti che già si sono distinti nel panorama nazionale ed internazionale. La Scuola Diocesana vuole così dare a tutta la città di Cremona l’occasione di poter ascoltare interpreti emergenti offrendo nuove occasioni di cultura musicale in città e nella Diocesi.

A corollario del concerto, il giorno sabato 9 novembre, dalle 9.30, il maestro Agrimonti svolgerà un seminario-conversazione, aperto a tutti, presso la sede della Scuola diocesana di musica sacra “Dante Caifa” a Cremona (via Milano 5 B, presso il Seminario vescovile). Il seminario, dal titolo “L’improvvisazione in ambito liturgico e concertistico” rappresenta una ulteriore importante opportunità per apprezzare le doti e la competenza maturata da Gabriele Agrimonti nell’approccio all’arte dell’improvvisazione organistica.

 

Profilo di Gabriele Agrimonti

Nato nel 1995, Gabriele Agrimonti è un organista parmigiano residente a Parigi, che concepisce l’interpretazione e l’improvvisazione come arti unite da un legame indissolubile.

Avvicinatosi alla musica a 11 anni, si diploma nella classe di organo e composizione organistica del M. Mario Verdicchio presso il conservatorio “A. Boito” di Parma con il massimo dei voti, la lode e la menzione d’onore, all’unanimità della giuria.

A soli 13 anni viene nominato organista co-titolare della Basilica Magistrale di S. Maria della Steccata di Parma, accolto dal titolare Ugo Leoni.

Viene ammesso nel 2016 al Conservatorio di Parigi (Conservatoire National Supérieur de Musique et Danse de Paris) dove tutt’ora prosegue la sua formazione nelle prestigiose classi di improvvisazione ed écriture (composizione in stile), seguito da personalità di spicco a livello internazionale come Thierry Escaich, Laszló Fassang, Thomas Ospital, Thomas Lacôte, Yves Henri, Olivier Trachier.

Attraverso numerose masterclass ha avuto occasione di beneficiare dei consigli di altre stelle del mondo organistico come Olivier Latry, Jean Guillou, Yanka Hékimova…

Nel 2017 vince il Grand-Prix d’improvisation al concorso internazionale Marchal-Litaize di Parigi, nel 2018 risulta finalista al concorso internazionale di Haarlem, in Olanda, e nel 2019 ottiene il 1° premio (Tournemire Prize) al prestigioso concorso di improvvisazione di St Albans, in Inghilterra, affermandosi come primo italiano ad aver ricevuto questo riconoscimento dal 1963, anno di fondazione del concorso.

Svolgendo una sempre più densa attività concertistica in tutt’Europa, il suo repertorio si estende dalla musica rinascimentale a quella dei giorni nostri, lasciando ampio spazio all’arte dell’improvvisazione, integrata ed associata anche ad ambiti extra-musicali, come quelli del cinema e della danza.

 

Programma del concerto

Johann Sebastian Bach 1685 – 1750
Ciaccona
dalla Partita per violino n. 2 in re minore BWV 1004 (trascr. Ulisse Matthey)

Giacomo Puccini 1858 – 1924
Intermezzo sinfonico
da Suor Angelica (trascr. Gabriele Agrimonti)

Lorenzo Bonoldi 1977 – viv.
Fusion Fantasi

Sigfrid Karg-Elert 1877 – 1933
– The Soul of the Lake
– The Sun’s Evensong
– Hymn to the Stars
da Seven Pastels from the Lake of Constance, op.96

Gabriele Agrimonti
Sinfonia improvvisata su temi del pubblico
– Allegro
– Scherzo
– Adagio
– Finale




Coldiretti, 75 anni di storia a difesa dell’agricoltura italiana

Il 30 ottobre 1944 a Roma, in via del Seminario 113 a palazzo Serlupi Crescenzi, nasceva la Federazione Nazionale dei Coltivatori Diretti, fondata da Paolo Bonomi, giovane partigiano cattolico di famiglia contadina, originario di Romentino (Novara). Nasceva così, come sindacato di piccoli agricoltori, quella che sarebbe diventata la prima associazione agricola italiana ed europea, la Coldiretti, che oggi associa 1,6 milioni di imprenditori agricoli, con una diffusione capillare su tutto il territorio nazionale.

“Siamo orgogliosi della nostra storia e del tratto fin qui percorso, a difesa dell’agricoltura italiana, degli interessi delle aziende agricole che pienamente si sposano con i valori del nostro territorio” sottolinea Paolo Voltini, presidente di Coldiretti Cremona, nella giornata che segna i 75 anni di vita di un sindacato diventato “forza amica del Paese”, capofila negli anni di battaglie a difesa di tutti i cittadini, a partire dall’impegno per un cibo sano, dall’origine certa e garantita, nel segno della qualità e della trasparenza.

Coldiretti Cremona sottolinea questo importante traguardo, proponendo un convegno sul tema “Alle radici della storia della Coldiretti: l’ispirazione alla dottrina sociale”, fissato per mercoledì 6 novembre alle ore 20,30 a Cremona, nella ex Chiesa di San Vitale (piazza S. Angelo, 1). All’incontro interverrà Nunzio Primavera, giornalista esperto sui temi sindacali, economici e agroalimentari, autore del libro “La gente dei campi e il sogno di Bonomi – La Coldiretti dalla fondazione alla Riforma Agraria”, edito da Laurana Editore. Accanto all’autore, ai vertici e soci di Coldiretti Cremona, sarà presente don Paolo Bonetti, consigliere ecclesiastico nazionale della Coldiretti. Interverrà mons. Antonio Napolioni, Vescovo di Cremona.

Locandina

“Nell’autunno del 1944 in Italia rinascono partiti e sindacati. Paolo Bonomi fonda la Coldiretti e realizza il sogno di dare dignità economica, politica e sociale alle famiglie coltivatrici. La riforma agraria ottenuta da Bonomi qualche anno più tardi rappresentò la più grande redistribuzione di ricchezza mai realizzata in Italia, offrendo un’occasione di riscatto ad oltre otto milioni di italiani senza diritti e tutele sociali ed una spinta decisiva allo sviluppo economico del Paese” rimarca Coldiretti Cremona.

“Riteniamo questa serata un momento di riflessione importante. L’occasione per ripercorrere la nostra storia, l’importanza della Confederazione per lo sviluppo agricolo e la stretta connessione tra la sua nascita, i valori fondanti dell’organizzazione ed il rapporto quasi fraterno tra Paolo Bonomi e santo Paolo VI” sottolinea Mauro Donda, direttore di Coldiretti Cremona. “Le nostre radici ci permettono di prospettare un futuro migliore per le nuove generazioni verso un modello che guarda alla famiglia e verso una cultura contadina esportata in tutti gli altri settori produttivi e richiesta anche dalla Fao come modello per gli altri paesi”.

L’appuntamento si pone in preparazione della 69esima edizione della Giornata provinciale del Ringraziamento, che quest’anno la Coldiretti provinciale vivrà a Crema, domenica 17 novembre, alle ore 11 nella Cattedrale, con la santa Messa celebrata da mons. Daniele Gianotti, Vescovo di Crema. Dall’anno 1951 la Giornata del Ringraziamento viene festeggiata dalla Coldiretti in tutta Italia, inserita dalla Conferenza Episcopale Italiana tra le feste del calendario liturgico della Chiesa, per rendere grazie a Dio per il raccolto dei campi e implorare la benedizione sui nuovi lavori.




A “La Pace” festa per i 104 di mons. Cavalleri

Sabato 9 novembre mons. Mario Cavalleri ha compiuto 104 anni e la comunità della Fondazione “La Pace” della casa di riposo “Giovanni e Luciana Arvedi”, gli si è stretta attorno per festeggiarlo e facendogli sentire il calore e l’affetto che tutti i residenti della casa nutrono nei suoi riguardi.

Erano presenti anche alcuni ragazzi africani in rappresentanza della moltitudine di cui don Mario si è occupato, tanto a Cremona quanto in Africa durante la sua lunga vita contrassegnata dall’aiuto incessante ai poveri e agli immigrati.

Don Mario è apparso in ottima forma con indosso la sua caratteristica, variopinta casacca africana che riserva alle occasioni importanti. Non ha voluto far mancare il suo tradizionale discorso, confidando che la sua salute oggi è soddisfacente, ma che nel tempo ha dovuto sopportare diverse traversie.

Grande festa dunque allietata dal sassofono di Dino Passerini che ha proposto brani classici di musica leggera, apprezzati da don Mario in quanto appassionato di musica da sempre.

Accanto a don Mario era presente la signora Zita Biagi, che ha compiuto 100 anni lo scorso 31 ottobre.




Monsignor Perego ad Agnadello per presentare il diario franco-tedesco del Cinquecento

Un documento eccezionale, una preziosa testimonianza su un fatto storico che ebbe un’importanza straordinaria sul piano culturale e sul piano politico. È il diario franco-tedesco, un incunabolo che racconta della battaglia di Agnadello del 1509 fra gli eserciti di Venezia e della Lega di Cambrai e che è stato presentato al pubblico martedì sera (5 novembre) presso la sala della Bcc di Caravaggio, Adda e Cremasco dall’agnadellese “doc” monsignor Giancarlo Perego, arcivescovo di Ferrara ed abate di Pomposa, noto studioso di fatti storici nonché della battaglia di Agnadello, ospite della Pro Loco e della Bcc stessa che hanno organizzato la serata.

Il diario si trova custodito nella cassaforte del palazzo comunale ma eccezionalmente martedì sera era in visione ai presenti. Le sue pagine, scannerizzate e tradotte in italiano dal professor Mario Troso, sono contenute, con altri scritti, nel primo quaderno della Pro Loco, che sarà in vendita nelle due cartolerie del paese al costo di 10 euro a copia con il ricavato che andrà all’associazione per le sue iniziative. Dopo l’introduzione di Pierina Bolzoni ed il saluto di Giorgio Merigo, presidenti rispettivamente della Pro Loco (nonché curatrice del quaderno) e della banca, il vescovo ha iniziato la sua relazione sottolineando quanto la Gera d’Adda sia ricca di storia e di arte, anche grazie alla sua posizione geografica. “Vale la pena –ha detto- conoscere i tasselli che caratterizzano questo territorio”.

Il relatore ne ha illustrati alcuni. “Questo –ha spiegato- era un territorio boschivo, dove si nascondevano i briganti che oltre alle razzie erano dediti ad un particolare tipo di allevamento, durato due secoli, quello dei cavalli per i cavalieri. Un altro tassello è la presenza dei Visconti. L’odierna villa Feltrinelli, prima villa Visconti, ospitò alcuni dei protagonisti della nascita del Romanticismo, come Alessandro Manzoni”. Monsignor Perego ha proseguito parlando di padre Marcellino da Agnadello, uno dei protagonisti del movimento sociale cattolico e dell’anticlericale ma anche uomo di grande rettitudine Palmiro Premoli, lessicografo, uno fra i divulgatori di cultura più importanti in Italia. Poi, il diario. Trovato per caso da lui stesso in una libreria di Vienna, acquistato dalla Bcc di Caravaggio, Adda e Cremasco Stampato a Norimberga, il diario, traduzione in lingua tedesca di un libello francese è secondo monsignor Giancarlo, “Una testimonianza importante di quel fatto storico. Per noi –ha aggiunto- è stata una fortuna trovarlo, perché arricchisce la nostra conoscenza e ci consegna qualcosa di nuovo, di originale sulla battaglia. Una battaglia che ebbe rilevanza europea, che per la prima volta vide un largo uso di armi da fuoco e che di fatto, con la sconfitta dei veneziani, fermò l’unità d’Italia, perlomeno sino a Roma”.

L’intervento di mons. Perego




Il 9 novembre camminata per il creato dalla Cattedrale a Isolello

Il Gruppo “Laudato si'” della Zona Pastorale III organizza nella giornata di sabato 9 novembre il “Cammino autunnale per il creato”, una camminata di esplorazione e conoscenza della campagna di oggi.

La partenza (che sarà confermata dopo le ultime previsioni metereologiche della vigilia) è fissata alle ore 8 da piazza del Duomo a Cremona. I partecipanti cammineranno fino al Santuario di Isolello, nel comune di Derovere. L’arrivo è previsto per le ore 11. Al Santuario sono previsti interventi e testimonianze prima del rientro in treno con partenza dalla stazione di Gazzo.

Per informazioni contattare don Irvano Maglia, parroco di San’Agata e Sant’Ilario al numero 335.8426622

Locandina