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Al Centro Consulenza Familiare di Viadana un gruppo di auto mutuo aiuto per superare le prove più dure

E’ disponibile sul sito del Centro Consulenza Familiare di Viadana la locandina del “Progetto A.M.A.” che si rivolge a persone che vivono o hanno vissuto gravi prove nella vita: lutti, separazioni, traumi, malattie invalidanti. Sono previsti incontri di gruppo che si basano sul concetto di Auto mutuo aiuto e saranno guidati da un facilitatore.

Il gruppo di auto mutuo aiuto si propone di comprendere, attraverso il dialogo tra i partecipanti, ciò che ognuno ha vissuto al fine di cercare le risorse personali per superare la situazione di difficoltà.

Il gruppo sarà composto da massimo 12 persone, gli incontri dureranno 1 ora e mezza circa, avranno cadenza settimanale e saranno guidati da un facilitatore. La partecipazione al gruppo prevede un colloquio preliminare con la Consulente Familiare.

Scarica la locandina




«Dalla paura all’incontro», storie e numeri dell’immigrazione con mons. Perego e l’avvocato Mbody

”Immigrazione: dalla paura all’incontro”, è stato il tema del secondo incontro del Novembre Sociale, tenutosi lo scorso 17 novembre, iniziativa organizzata dalla Parrocchia di Castelleone. Per trattare un argomento così attuale e molto sentito dall’opinione pubblica  sono intervenuti come relatori  S.E. mons. Giancarlo Perego, Arcivescovo di Ferrara e Comacchio, già direttore della Fondazione Migrantes e l’avvocato Abdoulaye Mbody, primo avvocato africano del foro di Milano.

Mons. Perego ha impostato il suo intervento fornendo una serie di dati sul fenomeno delle migrazioni per illustrarne la vastità e la complessità, ma anche per dimostrare come la percezione di molte persone riguardo all’immigrazione sia lontana dalla realtà. Sarebbe necessario poter contare su una corretta informazione per valutare il fenomeno migratorio con maggiore consapevolezza e serenità.

All’interno degli oltre 5 milioni e 200 mila stranieri presenti nel nostro paese, concentrati soprattutto nel nord, mons. Perego ha individuato alcuni mondi. Si parte con il mondo del lavoro, una parte importante del tessuto produttivo del nostro paese è costituito da stranieri, non solo per i servizi alla persona, ma anche nel settore imprenditoriale e commerciale. Il mondo della famiglia che genera matrimoni misti con il contributo di nascite alla scarsa crescita demografica italiana. Il mondo della scuola che vede ormai il 10% di studenti di origine straniera e il mondo religioso. Esiste poi il piccolo mondo dei richiedenti asilo e dei rifugiati.

Ascolta l’intervento di mons. Perego

L’avvocato Abdoulaye Mbody ha dato un taglio molto dinamico e spigliato al suo intervento presentando un video dove comparivano anche i suoi genitori per spiegare la storia della loro famiglia. Il padre di Abdoulaye era uno dei tanti vu cumprà che s’incontravano in Italia, ma grazie alla sua forza di volontà e all’aiuto di alcune persone ha potuto trovare un lavoro regolare e ricongiungersi alla sua famiglia. Abdoulaye spinto dall’esempio del padre, alle sue capacità e all’aiuto di chi ha creduto in lui, come la sua maestra, è riuscito a laurearsi e a diventare avvocato. Mbody ritiene che il titolo dell’incontro inquadri in maniera corretta il problema dell’immigrazione: i problemi nascono dalla paura dell’incontro, dal non voler conoscere la realtà dei migranti.

Ascolta l’intervento dell’avvocato Mbody

 

 

 




Ciclo di incontri sulla genitorialità per mamme papà e nonni al consultorio Ucipem di Cremona

Nuovo evento organizzato dal Consultorio Ucipem di Cremona. Si tratta di “Leggère emozioni”, ciclo di incontri a sostegno della genitorialità attraverso la lettura rivolto a genitori e nonni di bambini tra i 3 e i 6 anni, tenuto dalla dott.ssa Paola Pighi (psicologa e psicoterapeuta) e dalla dott.ssa Marta Lucchi (educatrice).


L’iniziativa, gratuita,  è realizzata in collaborazione con la Biblioteca del Seminario, in cui si terranno gli incontri stessi.
Un appuntamento al mese, il martedì pomeriggio  dalle 16.30 alle 18, in cui, grazie alla lettura, si potrà rafforzare la relazione adulto – bambino e implementare le proprie capacità relazionali e comunicative con i più piccoli. Il primo incontro sarà nella giornata di martedì 19 novembre con il titolo “Favole a merenda”.
Le attività di lettura proposte porranno l’accento su alcune tematiche legate alle emozioni e alla crescita (paura, meraviglia, attesa, scoperta, divertimento, ecc…)
Per info e prenotazioni: 0372/20751 – 0372/34402 – segreteria@ucipemcremona.it

Locandina




Il 22 novembre a Casalmaggiore una serata nel ricordo di don Paolo Antonini

Per ricordare il decennale della morte di don Paolo Antonini, parroco a Casalmaggiore presso la parrocchia di Santo Stefano dal 1978 al 1997 e scomparso il 23 novembre 2009 a Bozzolo, venerdì 22 novembre si svolgerà il convegno “Don Paolo. Un prete tra noi”. L’incontro si terrà presso l’auditorium Giovanni Paolo II della parrocchia di Santo Stefano in Casalmaggiore e sarà aperto alle ore 20.30 dalla proiezione del docu-film “Don Paolo, il prete dell’accoglienza” per la regia di Gigi Bonfatti Sabbioni.

 Già presentato durante le celebrazioni mazzolariane a Bozzolo lo scorso giugno, il film vuole essere il tentativo di tracciare una biografia di don Paolo tra le parrocchie di Breda Cisoni, Gazzuolo e Casalmaggiore, che lo videro distinguersi per la sua pastorale, ispirata a don Primo Mazzolari, don Lorenzo Milani, cardinal Carlo Maria Martini e molti altri preti di periferia.

A seguire, dopo il saluto di don Rubagotti, parroco a Casalmaggiore, la lettura di alcuni scritti di don Antonini, «perché – come dichiarato dagli organizzatori – non si parli di lui ma con lui».

Al tavolo dei relatori ci saranno il parroco di Bozzolo don Luigi Pisani per raccontare il profondo legame che ha unito don Paolo a don Primo; Enza Mazzoli, parrocchiana di Santo Stefano che con don lui ha condiviso la testimonianza della fede nel servizio e nel volontariato; Giacomo Daina, segretario della Democrazia Cristiana a Casalmaggiore negli anni ’80, che ripercorrerà la sua passione politica.

Locandina dell’incontro




Presentata la mostra fotografica e documentaria sulla chiesa di S. Omobono (audio e video)

La mostra fotografica sulla chiesa dei SS. Egidio ed Omobono di Cremona è stata inaugurata nella mattinata di sabato 9 novembre presso la sala Puerari del Museo di Cremona.

Alla presentazione della mostra oltre che al fotografo Giuliano Regis e alla curatrice del corredo esplicativo e narrativo della mostra Sonia Tassini, erano presenti anche l’assessore ai sistemi culturali del Comune di Cremona Luca Burgazzi, il presidente dell’A.D.A.F.A. gruppo fotografico cremonese Giovanni Fasani insieme a don Gianluca Gaiardi incaricato diocesano dell’ufficio diocesano dei beni culturali della diocesi e Raffaella Barbierato direttrice della Biblioteca Statale di Cremona.

https://www.facebook.com/DiocesiCremona/videos/656626881534562/

Il cuore della mostra sono le fotografie scattate dall’occhio di Giulano Regis che ha scelto di fotografare vari elementi dell’edificio religioso sotto la sola luce naturale in diversi momenti della giornata e dell’anno per meglio cogliere la spazialità e forme architettoniche: «non ho dato un’idea monumentale agli elementi fotografati ma li ho contestualizzati nello spazio con il pavimento, gli ingressi e gli altri elementi presenti sfruttando la luce che illumina di riflesso le parti della chiesa in ombra» ha voluto spiegare il fotografo Regis.

Raffaella Barbierato ha voluto spiegare che: «come curatori di beni culturali noi siamo interessati anche a queste occasioni per tutelare i beni e per favorire la ricerca come avviene in questa mostra come noi ci preoccupiamo solitamente di libri».

Le fotografie sono affiancate da alcuni oggetti liturgici e da documenti storici riguardanti la chiesa e sono accompagnate da un video introduttivo e da didascalie che vanno oltre la spiegazione tecnica. Infatti il lavoro di Sonia Tassini è stato quello di riprendere i testi di Carlo Visconti, che nel 1730 divenne preposito della chiesa, per accompagnare il visitatore anche con le informazioni per contestualizzare funzionalmente con la liturgia e le tradizioni dell’epoca ciò che è stato colto dall’occhio del fotografo.

La mostra inaugurata in occasione della prossima solennità di Sant’Omobono, patrono della città e della diocesi, rimarrà aperta fino al 5 gennaio 2020 dal martedì alla domenica dalle ore 10 alle ore 17 presso i locali del Museo Civico di Storia Naturale in via Ugolani Dati, 4 a Cremona.

Ascolta gli interventi:

Luca Burgazzi

Giovanni Fasani

don Gianluca Gaiardi

Raffaella Barbierato

Giuliano Regis

Sonia Tassini




Paderno Ponchielli ricorda don Angelo Scaglioni nella festa patronale di san Dalmazio

L’edizione 2019 della festa di san Dalmazio, patrono di Paderno Ponchielli, sarà dedicata a don Angelo Scaglioni, deceduto lo scorso 5 novembre, parroco di questa comunità della campagna cremonese dal 1981 al 1989. Unanime il desiderio di ricordare e di onorare questo vulcanico sacerdote che ha davvero rivoluzionato la vita dell’intero paese, spendendosi in modo particolare per i ragazzi e i giovani.

Ormai è tradizione festeggiare San Dalmazio, che nel calendario cade il 5 dicembre, la prima domenica dell’ultimo mese dell’anno, che spesso coincide con l’inizio dell’Avvento.

Domenica 1° dicembre, alle ore 11, sarà l’arcivescovo mons. Claudio Giuliodori, assistente generale dell’Università Cattolica e vescovo emerito di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli, Treia, a presiedere il solenne Pontificale durante il quale l’Amministrazione comunale offrirà il cero votivo. L’Eucaristia, animata dalla corale parrocchiale, sarà proprio celebrata in suffragio di don Scaglioni.

Nel pomeriggio, alle ore 17, un grande evento culturale e musicale: il Coro Polifonico Cremonese, diretto dal maestro Federico Mantovani e accompagnato all’organo dal maestro Marco Ruggeri, eseguirà la Messa solenne di Amilcare Ponchielli. Tre le voci soliste: Luca Bodini (tenore), Valentino Salvini (baritono) e Francesco Azzolini (basso).

Al termine dell’esibizione sarà conferito il “Dalmazio d’oro”, un riconoscimento istituito quattro anni fa dalla Parrocchia con il patrocinio del Comune di Paderno che premia chi si impegna per il bene comune. Quest’anno la commissioni ha assegnato il “Dalmazio d’Oro” a Adriano Violanti, classe 1956, in pensione da 5 anni dopo ben 42 anni di lavoro presso l’officina meccanica Gennari di Paderno. Questa la motivazione del premio: “Da quando è andato in pensione si è messo a disposizione della comunità parrocchiale curando tutti i giorni, compresi quelle festivi, la pulizia e il decoro delle zone esterne dell’oratorio e della chiesa arcipretale con esemplare dedizione, estrema discrezione e grande precisione”.

La giornata si concluderà in oratorio con un grande rinfresco per tutta la cittadinanza.

Intanto il parroco don Claudio Rasoli invita ad addobbare il paese con i nastri gialli e rossi, i colori di Paderno: «Già l’anno scorso quasi tutti i cittadini hanno risposto all’appello, rendendo il nostro amato paese accogliente e festoso. Anche per chi non è credente la festa patronale rappresenta un forte momento di socialità, di riscoperta delle proprie origini, di impegno rinnovato nel costruire una comunità unita, solidale e propositiva. Gli addobbi vogliono essere un altro segno di riconoscenza nei confronti di don Angelo che tanto ha fatto per rendere vivo e colorato Paderno».




Giornata “pro orantibus”, il 21 novembre appuntamento a S. Sigismondo

Nello giorno in cui si fa memoria della presentazione al Tempio della Beata Vergine Maria, la Chiesa invita a pregare per le donne chiamate dal Signore alla vita contemplativa. Le claustrali sono, per il mondo intero, preziose tramite con il Padre. Il loro silenzio orante insegna come l’ascolto e la preghiera siano lo strumento più efficace per operare un discernimento ineccepibile. Attraverso di essi diventa più facile comprendere la realtà, prendere decisioni e compiere azioni, senza soccombere passivamente a “ciò che capita”.

Giovedì 21 novembre, in occasione dell’annuale Giornata “pro orantibus”, presso la chiesa monastica di San Sigismondo, a Cremona, si svolgerà un momento di spiritualità e riflessione aperto a tutti, anche se rivolto in particolare alle religiose della diocesi. Appuntamento alle 16.30 con il canto del Vespro e la catechesi proposta dal domenicano padre Riccardo Barile, priore del convento di Fontanellato.

Sarà anche un’occasione in cui, tramite la vicinanza alle monache domenicane e in unione spirituale anche con il Monastero della Visitazione di Soresina, esprimere il grazie a tutte le claustrali che hanno donato al Padre la forza della loro preghiera quotidiana e incessante per le fragilità del mondo e per la sua salvezza.

Altro appuntamento di preghiera a San Sigismondo, nella giornata del 21 novembre, sarà la Messa del mattino, alle 7.

Al monastero della Visitazione di Soresina, invece, adorazione eucaristica dalle 17 sino alle 18, quando vi sarà la Messa con il rinnovo dei voti religiosi.




Don Codazzi agli operatori della carità della Zona 1: «Dobbiamo essere segni di speranza, a partire dalle nostre comunità»

Un momento di confronto, di formazione e di programmazione riservato agli operatori e ai volontari che sono a contatto con povertà, sofferenze e malattie per progettare insieme l’animazione della carità nelle unità pastorali e nelle parrocchie della zona pastorale 1. Si è svolto nella mattinata di sabato 16 novembre all’oratorio di Mozzanica, su iniziativa della Caritas diocesana, in occasione della Settimana della carità e alla vigilia della terza Giornata mondiale dei poveri.

“La speranza dei poveri non sarà mai delusa”: questo il tema-guida dell’incontro condotto dal direttore di Caritas Cremonese don Pierluigi Codazzi con l’ausilio dell’operatore del Centro d’ascolto Alessio Antonioli  e alla presenza del vicario zonale don Marco Leggio, parroco di Antegnate. Fra i presenti anche don Mario Martinengo, parroco di Agnadello.

La prima riflessione è stata tratta dal salmo 9: «Dio non abbandona nessuno – ha detto don Codazzi –, ma trovare il modo per non abbandonare nessuno è compito nostro. Compito nostro è anche rigenerare la speranza nelle nostre comunità. Noi dobbiamo essere segni di speranza per le persone che incontriamo, ma anche per la comunità intera». Il termine comunità ha fatto spesso capolino nella discussione, perché «prendersi cura del fratello ultimo e povero significa anche prendersi cura delle nostra comunità».

«Ci chiediamo – ha proseguito il direttore della Caritas dando un altro spunto di riflessione – chi siano i poveri all’interno della nostra comunità?». Le risposte sono state molteplici. Le povertà non sono solo quelle di anziani e malati, ma anche di chi è soggetto a dipendenze (quelle generate da sostanze, ma anche dal gioco, ad esempio), degli individualisti. Poi vi sono le povertà di relazione e di formazione. Tutte problematiche complesse, di fronte alle quali il volontario, l’operatore e la Caritas sono chiamati a chiedersi, come ha fatto notare Alessio Antonioli, di che cosa abbiano davvero bisogno i poveri oggi. Compito non semplice da affrontare, perché a volte il loro grido di povertà è silenzioso e per ascoltarlo, come ha detto don Pier, «occorre dotarsi di antenne particolari».

Diversi gli interventi dei presenti, anche piuttosto schietti. Come quello di un volontario che ha invocato una presenza più assidua dei sacerdoti accanto ai laici per un supporto formativo. Ma al riguardo don Martinengo ha ribadito come i laici siano perfettamente in grado di assumersi responsabilità.

Da ultimo, ampio spazio è stato dedicato alla fase organizzativa del lavoro di quest’anno.




Comunità insieme per incontrare ogni tipo di povertà

Nella mattinata di domenica 17 novembre, presso l’oratorio di Castelleone, si è tenuta la Giornata della carità, incontro conclusivo della serie di incontri, che la Caritas diocesana ha organizzato nelle diverse zone della diocesi in occasione della Settimana della carità, incontri ai quali erano invitati in particolare gli operatori parrocchiali e i volontari a contatto con le diverse fragilità presenti nelle parrocchie

Ha condotto l’incontro don Pier Codazzi, nuovo responsabile diocesano della Caritas, e Fabiana Ferrari, referente Caritas della zona pastorale II, presenteanche il vicario zonale, don Giambattista Piacentini.
Dopo la preghiera del Salmo 9, commentato da don Pier, Fabiana Ferrari ha introdotto il tema dell’incontro partendo proprio da un versetto del salmo 9: “La speranza dei poveri non sarà mai delusa”, che papa Francesco ha messo al centro del suo messaggio per l’odierna Giornata mondiale dei poveri. Così gli operatori e i volontari sono stati sollecitati a interrogarsi su quale sia il reale bisogno dei poveri, se i poveri gridano ancora? Cosa gridano? Gridano sempre la loro condizione di povertà?

Ne è uscito un ventaglio di tipologie di carità molto ampio e in un certo senso sorprendente, in quanto si va oltre alla povertà economica e materiale, che resta sempre importante, ma si evidenziano altre fragilità. Ecco quindi emergere la solitudine delle persone, il desiderio di essere anche solo ascoltate e accolte. Preoccupa la fragilità delle famiglie lasciate sole con figli coinvolti in problemi di dipendenza da sostanze, da alcol e dal gioco. Esistono i malati psichici, gli anziani soli, quelli che hanno perso il lavoro e nello stesso tempo la dignità. Emerge con sempre più forza il bisogno forte di spirituali e la ricerca di Dio, domande che non sempre trovano risposte anche per la povertà delle Comunità
Ogni parrocchia della zona, pur avendo molti aspetti in comune con le altre, rivela attenzione per una fragilità diversa, dovuta alle varie sensibilità che animano le Caritas parrocchiali.
I luoghi dovei gruppi Caritas incontrano le persone vedono come luogo privilegiato i centri di ascolto, ma non è l’unica modalità. Proprio per venire incontro alle diverse esigenze delle parrocchie la Caritas diocesana propone per la fine di gennaio e l’inizio di febbraio tre incontri formativi poiché “la Chiesa scopre di essere un popolo che ha la vocazione di non far sentire nessuno straniero o “escluso” che si articolerà su tre tematiche: prendersi cura del fratello,  prendersi cura della comunità, prendersi cura del creato.

Gli incontri si terranno in ogni zona, ma saranno modellati sulle esigenze specifiche di ogni territorio.

Alle 11, nella chiesa parrocchiale di Castelleone è stata celebrata la S. Messa diocesana per la terza “Giornata Mondiale dei Poveri” concelebrata da don Giampaolo Maccagni, Vicario episcopale per il clero e il coordinamento pastorale in rappresentanza del vescovo, don Pier Codazzi e don Giambattista Piacentini.




Il 25 novembre a Cella Dati una serata con Teresa di Lisieux

Il prossimo 25 novembre, presso la chiesa parrocchiale S. Maria Assunta in Cella Dati, l’Unità Pastorale di Sospiro propone un incontro di grande interesse, sulla figura di una delle Sante più popolari degli ultimi secoli: Teresa di Lisieux.

Scarica la locandina della serata

Questo incontro si inserisce in una serie di catechesi mensili tenute da don Umberto Zanaboni su “Gesù di Nazareth: il volto della misericordia”.  L’incontro su Teresa di Lisieux sarà guidato da suor Antonella Piccirilli che presenterà il suo volume “Fragile come tutti, felice come pochi” (ed San Paolo) dedicato alla vita della santa.

Un libro che apre il velo della vita quotidiana apparentemente semplice di Thérèse e ne racconta l’anima e la psicologia. Come in un romanzo, incontriamo una bambina capricciosa, addirittura difficile nei suoi rapporti con la madre, poi una fanciulla che lotta con una struttura psichica complicata e fragile, una giovane suora della quale la sua maestra delle novizie dice che è difficile e non promette nulla di buono. Alla fine si penetra in un mondo di miracoli: non della piccola Teresa, ma della divina Grazia che trasforma non soltanto l’anima di Teresa in un giardino, ma anche la sua psiche in una sinfonia d’amore. Leggendo le vicende spirituali e psichiche di Teresa si capisce che non esiste la santità come tale, ma esistono i Santi, ciascuno e ciascuna in suo modo originale e che la santità non è uno stato, ma un cammino dinamico verso una sempre più grande perfezione. Al termine della serata sarà possibile acquistare il libro in fondo alla chiesa.

Durante il viaggio apostolico in Madagascar, il 7 settembre 2019, anche papa Francesco, al termine del suo intervento alle religiose contemplative presenti, così ha parlato di S. Teresa del Bambino Gesù e del suo rapporto con essa: «Questa Teresa adesso accompagna un vecchio. E voglio dare testimonianza di questo, perché lei mi ha accompagnato in ogni passo. Mi accompagna, mi ha insegnato a fare i passi. Ma tante volte sono nevrotico, la mando via. Delle volte la ascolto, delle volte i dolori non mi fanno ascoltarla bene, ma è un’amica fedele. Per questo non vi ho voluto parlare di teorie: ho parlato della mia esperienza con una santa».

locandina del ciclo di incontri