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“I ragazzi e l’uso dei videogiochi”, il programma degli incontri presso il Consultorio di Cremona

Il Consultorio Ucipem di Cremona propone alcuni incontri per genitori, insegnanti, educatori, nonni e coloro che, relazionandosi con i ragazzi, intendono approfondire alcuni aspetti dell’utilizzo dei videogiochi da parte dei giovani e del ruolo degli adulti che li accompagnano nella crescita.

Gli incontri si svolgeranno in gruppo e la riflessione e il confronto saranno guidati dallo psicologo Luca Soregaroli e la psicoterapeuta Eliana Polonini.

Le date degli appuntamenti sono le seguenti:

  • Martedì 11 febbario dalle 18 alle 19.30
  • Martedì 18 febbario dalle 18 alle 19.30
  • Venerdì 28 febbraio dalle 18 alle 19.30.

L’adesione è gratuita e la scadenza per le iscrizioni è prefissata per venerdì 7 febbraio.

Per info e prenotazioni chiamare lo 0372/20751 o lo 0372/34402, oppure scrivere all’indirizzo segreteria@ucipemcremona.it.

Scarica la locandina degli eventi




“L’organo di Sant’Agostino in Cremona”, pubblicata la raccolta incisa da Paolo Bottini

Appena pubblicato dalla casa discografica cremonese “MVCremona.it”, “L’organo di Sant’Agostino in Cremona”, disco inciso da Paolo Bottini, organista della chiesa parrocchiale dei Santi Giacomo e Agostino, raccoglie musiche per organo solo di autori cremonesi o che hanno operato in qualità di musicisti a Cremona.

Il disco è composto da diciotto brani, tutti registrati al recentemente restaurato organo “Francesco Bossi” (1853), già “Nicolò Terzani (1533), della chiesa parrocchiale e scritti da grandi esponenti della musica classica cremonese e nazionale. Tra i nomi più conosciuti Amilcare Ponchielli, Tarquinio Merula e Claudio Monteverdi.

 




Il tema della Parola al centro della visita pastorale all’Unità pastorale Cafarnao

La visita pastorale alle comunità dell’Unità pastorale «Cafarnao» (Vescovato, Ca’ de Stefani, Binanuova, Gabbioneta, Pescarolo, Pieve Terzagni) è iniziata venerdì 24 gennaio con i primi appuntamenti del vescovo Napolioni che ha trascorso la mattinata alla casa di riposo di Vescovato – Fondazione Soldi – per incontrare lo staff e gli ospiti della struttura.

Nel pomeriggio, le tappe alla scuola elementare di Pescarolo dove si è fermato per un saluto alle insegnanti e si è intrattenuto con i bambini che lo hanno accolto con grande entusiasmo. Ha quindi presieduto la Messa, concelebrata nella chiesa parrocchiale di Gabbioneta. In serata il programma della prima giornata si è completato con l’incontro sulla Parola nella chiesa di Pieve Terzagni, momento che ha assunto un particolare significato nella prospettiva della «Domenica della Parola di Dio».

Sabato 25, la seconda giornata di visita si è aperta con la preghiera dell’Ora Media alle 9.30 in oratorio a Vescovato; in seguito monsignor Napolioni ha visitato la scuola media del paese scambiando un saluto con insegnanti e alunni. Alle 16 la celebrazione della Messa nella palestra della casa di riposo, mentre alle 18 a Pescarolo ha partecipato alle celebrazioni per la Giornata della Memoria. Alle 19 il Vescovo ha presieduto la celebrazione eucaristica a Binanuova e, a seguire – dalle 20.30 – ha incontrato i gruppi di cresimandi e della mistagogia, gli adolescenti e giovani in oratorio a Vescovato.

Nella giornata di domenica la conclusione della visita all’Unità pastorale con la Messa presieduta dal vescovo alle 10.30 nella chiesa parrocchiale di Pescarolo e, nel pomeriggio, dalle 15 la festa di San Giovanni Bosco a Vescovato con genitori e ragazzi, prima della Messa conclusiva prevista per le ore 18, sempre a Vescovato.

Ascolta l’omelia del Vescovo a Pescarolo

Ascolta l’omelia del Vescovo a Vescovato

Photogallery (altre foto da lunedì)

 

Al centro della visita, come indicato dalle stesse comunità il tema della Parola

Nessuno di fronte ad una affermazione che dica «la centralità della Parola» nella vita delle comunità cristiane avrebbe qualche riserva o muoverebbe qualche obiezione. Resta il fatto che nella prassi e nelle dinamiche quotidiane delle nostre comunità la familiarità con la Parola viene considerata ovvia, assodata. Del resto non siamo cristiani da 20 secoli?
È sufficiente andare oltre le consuetudini religiose che viviamo per comprendere quanto sia grande e necessario riscoprire un rapporto vitale con Dio attraverso la sua parola fatta carne: Gesù di Nazaret. Il suo Vangelo accolto, condiviso, annunciato ai poveri fa della Chiesa lo strumento di grazia e di salvezza per tutti. Non è per caso che San Paolo salutando gli anziani di Efeso, che non vedranno più il suo volto, affermi: «Ora vi affido al Signore e alla parola della sua grazia che ha il potere di edificare e di concedere l’eredità con tutti i santificati» (At 20,32).
Non affida la Parola agli anziani (presbiteri) quasi ne debbano essere custodi, ma esattamente il contrario: perché ne siano custoditi e contribuiscano ad edificare le comunità.
Aver scelto, d’intesa con il nostro vescovo Antonio e in occasione della sua visita alle parrocchie della nostra unità pastorale, di promuovere ulteriormente questa capacita di ascolto ci permetterà di capire e individuare opportunità, strumenti, occasioni per rendere sempre più vive e meno rassegnate le nostre comunità.
In questo senso alcuni tentativi negli ultimi quattro anni sono stati fatti privilegiando «centri di ascolto» nelle famiglie, memori anche dal fatto che Gesù, di ritorno a Cafarnao (nome che e stato scelto per la nostra unità pastorale) quando sarà ospite nella casa di Pietro, l’evangelista Marco dice «si seppe che era in casa». Le nostre case, le nostre famiglie potrebbero essere conosciute come spazi esistenziali che Gesù abita, abilita all’ospitalità, alla missionarietà, alla profezia.
È un’illusione o può essere una possibilità? Assieme a questi, quali altri spazi e momenti del nostro cammino di fede possono essere innestati e confrontati con la Parola? Riconoscere che il dramma del nostro tempo e sempre più dovuto alla divaricazione tra fede e vita, alla irrilevanza della fede, ci rimanda all’assunzione di un impegno gioioso che vada in questa direzione: riscoprire la forza che viene a noi quando diciamo «Parla, o Signore, che il tuo servo ti ascolta».

don Attilio Arcagni – parroco moderatore




“Aprite le porte alla vita”: la sera del 24 gennaio incontro pubblico a Casalmaggiore

Venerdì 24 gennaio, presso l’auditorium S. Giovanni Paolo II dell’oratorio G. Maffei di Casalmaggiore (Piazza Marini 1), si terrà l’incontro pubblico dal titolo “Aprite le porte alla vita”, tema centrale della 42sima Giornata per la vita.

Arricchito dall’intervento del dottor Paolo Emiliani, presidente del Movimento per la vita di Cremona, l’incontro percorre il sentiero tracciato dal messaggio del Consiglio episcopale permanente della Cei per la Giornata della vita e prevede, durante il corso della serata, il racconto da parte di due famiglie: i coniugi Cristiano e Silvia Guarneri e Giovanni ed Elisa Della Porta, che offriranno una testimonianza sull’accoglienza alla vita.

La serata sarà allietata da un accompagnamento musicale curato da Enrico Sarzi.

Altro appuntamento per la Giornata della vita saranno le veglie zonali di preghiera la sera di sabato 1 febbraio, che per la Zona 5 sarà a Rivarolo Mantovano (seguiranno dettagli).

La locandina dell’evento del 24 gennaio

 

 




Progetto Fami a Castelleone: la testimonianza di Tina Taino, responsabile del percorso

A Castelleone è partito da alcuni mesi il Progetto Fami, di alfabetizzazione per donne straniere, un percorso per favorire l’integrazione e per costruire relazioni positive che vede la collaborazione di istituzioni pubbliche, associazioni e semplici volontari. Tina Taino, una delle responsabili del percorso, ha dato alcune informazioni sul progetto Fami.

In che cosa consiste il progetto Fami?

«Fami sta per “Fondo asilo migrazione e integrazione”. E’ uno strumento finanziario istituito con il Regolamento UE con l’obiettivo di promuovere una gestione integrata dei flussi migratori sostenendo tutti gli aspetti del fenomeno: asilo, integrazione e rimpatrio. Fornisce, tra le varie risorse, insegnanti che provvedano all’alfabetizzazione degli stranieri. Il Progetto, triennale, è stato richiesto e avviato a Castelleone per soddisfare le richieste di apprendimento della lingua italiana espresso da una quarantina di donne di cultura arabo-islamica e da una trentina di donne indiane residenti a Castelleone. La proposta è partita dall’Associazione Famiglie in cammino e si è deciso di concentrare l’attenzione sul mondo femminile straniero, sia per attivare un percorso di integrazione e di autonomia delle donne  sia per offrire occasioni per sentirsi protagoniste».

Quali sono gli enti promotori?

«Il Progetto è stato condiviso e accolto nell’ambito del “Laboratorio Fare Legami” che vede coinvolti Comune, Famiglie in cammino, Late, Avis, Croce Verde, Brunenghi e Parrocchia, in sinergia anche con il Cpia e l’Istituto Comprensivo P. Sentati, ottenendo un finanziamento per la realizzazione di laboratori di cucina che coinvolgessero varie associazioni presenti sul territorio».

Quali obiettivi si propone il progetto?

«Gli obiettivi del Fami sono la formazione linguistica e un percorso di cittadinanza per agevolare la consapevolezza delle donne straniere nei confronti della propria condizione di vita, delle sfide alle quali rispondere vivendo in una società culturalmente differente da quella di provenienza e dei compiti educativi a cui le donne sono chiamate. Le donne giungono in Italia, generalmente, per necessità di ricongiungimento familiare e difficilmente accedono a scuole per apprendere la lingua italiana. Inoltre le donne costituiscono la fascia di popolazione più debole, non frequentano ambienti misti e non danno importanza all’integrazione in quanto la  cultura tradizionale, soprattutto arabo islamica, considera la donna prima di tutto nel ruolo di sposa e madre. Le donne, solitamente isolate, non comprendono e non conoscono le regole della società italiana, non sanno utilizzare correttamente i servizi socio-sanitari e non riescono ad accedere al mondo del lavoro».

Quali attività sono previste?

«Il progetto Fami ha garantito la possibilità di avvio di due corsi di alfabetizzazione linguistica per 100 ore a partire da giugno 2019  e ora in fase di conclusione. Nello stesso periodo le volontarie dell’associazione Famiglie in cammino e della scuola hanno tenuto lezioni alle donne non alfabetizzate nella lingua d’origine, con due incontri settimanali di circa tre ore ciascuno. Nell’anno 2020 è partito un nuovo corso di livello A1 finanziato dal Fami; contemporaneamente, in attesa di finanziamenti per nuovi corsi, i volontari  proseguono nel loro impegno. Per agevolare le relazioni e gli apprendimenti si sono pensate anche attività laboratoriali. Con il contributo di volontarie dell’Associazione Late e dell’Oratorio è partito un laboratorio di cucina dove la manualità serva anche a veicolare competenze linguistiche e culturali. Si sono così tenuti tre incontri: due svolti nelle cucine dell’Oratorio e uno presso la Cooperativa Il Seme nei mesi di dicembre e di gennaio, durante i quali le donne al mattino hanno preparato i cibi tradizionali delle diverse etnie, nel pomeriggio corsiste, volontari e persone varie hanno consumato insieme i cibi confezionati. L’esperienza si è dimostrata molto positiva perché, accanto all’apprendimento lessicale, si sono registrati momenti di scambio e di collaborazione fra le etnie presenti, fra donne italiane e non, familiarizzazione con ambienti e persone solitamente non frequentati dalle donne straniere, in un clima caldo e festoso».




“Per non dimentic-arti”, la mostra sugli sportivi dell’Olocausto presentata al Foppone

“Salire in carrozza, non è quello il vostro treno. Meglio non sappiate cosa trasporta e dove va”. Un binario attraversa il chiostro dell,ex chiesa del Foppone. La carrozza immaginaria lo percorre passando tra le sagome di sportivi. Ai lati, tra le colonne il filo spinato avvolge un paio di guantoni da pugile, una bicicletta, due racchette da tennis…

Così si apre la mostra “Per non dimentic-arti”, organizzata dall’istituto IAL con il sostegno di Cisl e Cgil e la collaborazione e il patrocinio di Conune e Diocesi di Cremona, visitabile nella ex chiesa di San Facio fino al 27 gennaio.
La mostra realizzata dagli studenti e dai docenti della scuola cremonese presenta un viaggio nella memoria guidato dalle figure dei tanti sportivi che sono stati deportati nei campi di lavoro e di sterminio della Germania nazista.

In fondo al binario una tenda realizzata con i messaggi dei ragazzi scritti sulle cartoline distribuite durante il viaggio della memora ad Auschwitz è la porta che introduce alla sala dell’esposizione, dove i pannelli illustrativi raccontano gli sportivi dell’Olocausto.

“C’è un tale Staccione Vittorio – racconta il capostazione – Scoperto da Enrico Bachman, grande ex del Torino per strada mentre giocava con gli amici a calcio. Gioca nel Toro, nella Cremonese, ancora nel Toro, poi Fiorentina e poi Cosenza. Maltrattato, umiliato, controllato, perseguitato, picchiato. Pensate che il suo nome non compare sui giornali di regime nelle partite in cui gioca. Per tutta la vita per il suo essere non allineato viene messo ai margini. Finisce a Mauthausen. Gioca a calcio anche nel campo perché le Ss quando non avevano abbastanza giocatori li prendevano tra i prigionieri…”

Altri nomi, altre storie, altri volti sono introdotti dal suono del violino di Antonio De Lorenzi. La memoria non è fatta di numeri, ma di persone. 

Come Albert Richter, ciclista tedesco “non allineato”. La Gestapo lo prelevò, parlarono di suicidio. Nella mostra il suo volto è segnato dal filo spinato.

All’uscita, dopo l’inaugurazione il numero assegnato a ciascuno, il numero di matricola di un prigioniero, diventa la storia di uno sportivo, il volto di un prigioniero da portare a casa. Da conservare nella memoria.

Il video realizzato dagli organizzatori durante l’inaugurazione

https://www.facebook.com/DiocesiCremona/videos/299685170990219/

Photogallery dell’inaugurazione




Il programma della Visita pastorale alla Unità pastorale Cafarnao

La visita pastorale alle comunità dell’Unità pastorale Cafarnao (Vescovato, Ca’ de Stefani, Binanuova, Gabbioneta, Pescarolo, Pieve Terzagni) inizierà venerdì 24 gennaio con i primi appuntamenti del vescovo Napolioni che in mattinata passerà dalla Casa di Riposo di Vescovato per incontrare lo staff e gli ospiti della struttura. Nel pomeriggio, poi, le tappe alla scuola elementare di Pescarolo e la Messa celebrata a Gabbioneta. In serata il programma della prima giornata prevede un incontro sulla Parola nella chiesa di Pieve Terzagni.

Sabato 25, la seconda giornata di visita si aprirà con la preghiera dell’Ora Media alle 9.30 in oratorio a Vescovato, dove a seguire monsignor Napolioni visiterà la scuola media. Alle 16 la Messa nella palestra della casa di riposo, mentre alle 18 parteciperà alle celebrazioni per la Giornata della Memoria a Pescarolo. Alle 19 la celebrazione eucaristica a Binanuova precederà – dalle 20.30 – l’incontro con i gruppi di cresimendi e della mistagogia e con adolescenti e giovani in oratorio a Vescovato.

Domenica 26 gennaio, la conclusione della visita all’Unità pastorale con la Messa presieduta dal vescovo alle 10.30 nella chiesa parrocchiale di Pescarolo e, nel pomeriggio, dalle 15 la festa di San Giovanni Bosco a Vescovato con genitori e ragazzi, prima della Messa conclusiva prevista per le ore 18.




“Cortile dei sogni” in Zona 2: ascolto e confronto per condividere la passione educativa

Anche la Zona 2 ha trovato ieri sera un momento per riflettere sul presente e sul futuro dell’Oratorio, senza la presunzione di trovare una ricetta ma mettendo al centro la volontà di ascoltarsi e confrontarsi, come primo segno dell’essere Chiesa.

Alcuni degli oratori presenti tra cui gli oratori di Soncino, Soresina, Pizzighettone, l’oratorio ospitante di San Bassano, gli oratori di Casalmorano, Castelverde, Cornaleto e Paderno Ponchielli hanno raccontato le proprie sfide, paure, ma anche le cose belle che ogni realtà deve saper valorizzare, per fare il punto del dove siamo arrivati.

L’incaricato diocesano di Pastorale giovanile don Paolo Arienti ha aiutato i giovani, i sacerdoti e i religiosi presenti a riflettere sul ruolo dell’Oratorio partendo dalla passione educativa che deve caratterizzarlo, senza fossilizzarsi sulle forme che ha oggi: come in uno studio di un geometra, se è necessario, il progetto può e deve essere continuamente rivisto, ma ciò sarà possibile solo se esiste una passione educativa viva a dare la spinta.

In un secondo momento si è poi riflettuto sul ruolo che la zona pastorale ha per i nostri oratori: secondo molti i momenti d’incontro e di confronto a livello zonale sono positivi e importanti. Nonostante a volte vengano messi in secondo piano a causa degli impegni che la parrocchia o l’unità pastorale richiede, è necessario riscoprire questa ricchezza, soprattutto per le fasce d’età più giovani, a volte difficili da coinvolgere a livello parrocchiale.

La serata si è conclusa con la cena insieme organizzata dall’oratorio di San Bassano, un’occasione bella per condividere anche nell’informalità la passione che ci accomuna.

 




Venerdì al Monastero di Soresina festa di san Francesco di Sales con l’arcivescovo Brugnaro

Sarà mons. Francesco Giovanni Brugnaro, arcivescovo emerito di Camerino-San Severino Marche, a presiedere, nel pomeriggio di venerdì 24 gennaio (ore 16) al Monastero della Visitazione di Soresina, la solenne Eucaristia nella memoria liturgica di san Francesco di Sales, il vescovo di Ginevra che il 6 giugno 1610 ad Annecy, in Francia, fondò l’ordine monastico visitandino scegliendo come prima guida Giovanna Francesca Frémyot di Chantal.

L’arcivescovo Brugnaro è particolarmente legato all’Ordine della Visitazione, essendo stato in passato confessore della comunità claustrale milanese di via Santa Sofia, le cui monache, a seguito della chiusura del monastero avvenuta nel novembre 2017, si sono trasferite in diocesi di Cremona, aggregandosi alla comunità soresinese.

Durante la Messa rinnoverà i voti suor Maria Adriana Messina, in occasione del 25esimo anniversario di professione religiosa.

Le solenni celebrazioni per il fondatore, che è anche patrono dei giornalisti, si collocano all’interno dell’anno giubilare per il centesimo anniversario della canonizzazione di santa Margherita Maria Alacoque, aperto lo scorso 16 ottobre e che si chiuderà il 17 ottobre prossimo. Proprio la ricorrenza di san Francesco di Sales, è accordata la grazia dell’indulgenza plenaria.

Locandina dell’evento

 

Biografia di San Francesco di Sales

Nato a Thorens il 21 agosto 1567, concluse a Lione i suoi giorni, consunto dalle fatiche apostoliche, il 28 dicembre del 1622, l’anno della canonizzazione di San Filippo Neri, che Francesco conosceva attraverso la Vita scritta dal Gallonio, a lui inviata dall’amico Giovanni Giovenale Ancina. Iscritto nell’albo dei Beati nel 1661, fu canonizzato nel 1665 e proclamato Dottore della Chiesa nel 1887 da Leone XIII.

Francesco di Sales si formò alla cultura classica e filosofica alla scuola dei Gesuiti, ricevendo al tempo stesso una solida base di vita spirituale. Il padre, che sognava per lui una brillante carriera giuridica, lo mandò all’università di Padova, dove Francesco si laureò, ma dove pure portò a maturazione la vocazione sacerdotale. Ordinato il 18 dicembre 1593, fu inviato nella regione del Chablais, dominata dal Calvinismo, e si dedicò soprattutto alla predicazione, scegliendo non la contrapposizione polemica, ma il metodo del dialogo.

Per incontrare i molti che non avrebbe potuto raggiungere con la sua predicazione, escogitò il sistema di pubblicare e di far affiggere nei luoghi pubblici dei “manifesti”, composti in agile stile di grande efficacia. Questa intuizione, che dette frutti notevoli tanto da determinare il crollo della “roccaforte” calvinista, meritò a S. Francesco di essere dato, nel 1923, come patrono ai giornalisti cattolici.

A Thonon fondò la locale Congregazione dell’Oratorio, eretta da Papa Clemente VIII con la Bolla “Redemptoris et Salvatoris nostri” nel 1598 “iuxta ritum et instituta Congregationis Oratorii de Urbe”. Il suo contatto con il mondo oratoriano non riguardò tanto la persona di P. Filippo, quanto quella di alcuni tra i primi discepoli del Santo, incontrati a Roma quando Francesco vi si recò nel 1598-99: P. Baronio, i PP. Giovanni Giovenale e Matteo Ancina, P. Antonio Gallonio.

L’impegno che Francesco svolse al servizio di una vastissima direzione spirituale, nella profonda convinzione che la via della santità è dono dello Spirito per tutti i fedeli, religiosi e laici, fece di lui uno dei più grandi direttori spirituali. La sua azione pastorale – in cui impegnò tutte le forze della mente e del cuore – e il dono incessante del proprio tempo e delle forze fisiche, ebbe nel dialogo e nella dolcezza, nel sereno ottimismo e nel desiderio di incontro, il proprio fondamento, con uno spirito ed una impostazione che trovano eco profondo nella proposta spirituale di San Filippo Neri, la quale risuona mirabilmente esposta, per innata sintonia di spirito, nelle principali opere del Sales – “Introduzione alla vita devota, o Filotea”, “Trattato dell’amor di Dio, o Teotimo” – come pure nelle Lettere e nei Discorsi.

Fatto vescovo di Ginevra nel 1602, contemporaneamente alla nomina dell’Ancina, continuò con la medesima dedizione la sua opera pastorale. Frutto della direzione spirituale e delle iniziative di carità del Vescovo è la fondazione, in collaborazione con S. Francesca Fremiot de Chantal, dell’Ordine della Visitazione, che diffuse in tutta la Chiesa la spiritualità del S. Cuore di Gesù, soprattutto attraverso le Rivelazioni di Cristo alla visitandina S. Margherita Maria Alacocque, con il conseguente movimento spirituale che ebbe anche in molti Oratori, soprattutto dell’Italia Settentrionale, centri di convinta adesione.




“Ascoltate o popoli”, l’iniziativa delle parrocchie di Cassano d’Adda in occasione della “Domenica della Parola”

Una concreta proposta formativa per rispondere al desiderio di Papa Francesco che, con l’istituzione della “Domenica della Parola”, ha esortato tutti i fedeli conoscere meglio i testi sacri per farne un riferimento costante e irrinunciabile. Così le parrocchie di Cassano d’Adda hanno promosso una serie di tre interessanti conferenze raccolte sotto il titolo “Ascoltate o popoli”.

«Si vuole in questo modo fornire un sussidio per focalizzare i fondamenti che fanno della Bibbia la Parola di Dio – precisa mons. Giansante Fusar Imperatore, parroco dell’Immacolata e San Zeno – e offrire un aiuto per interrogarsi su come ciascun credente possa accostare le Scritture alla propria vita, nella costruzione della comunità cristiana».

Il primo appuntamento è fissato per venerdì 24 gennaio presso la Parrocchia di Cristo Risorto con “La Sacra Scrittura: parole di uomini, Parola di Dio”. Il 17 febbraio, sempre alle 21, presso la parrocchia dell’Annunciazione, si tratterà invece il tema “Questa Bibbia : i libri e la loro collezione”. Serata conclusiva il 9 marzo presso la parrocchia di San Zeno con “Parole di vita: una verità salutare”. Relatore di eccezione per tutti gli incontri sarà don Simone Duchi.

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