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“Virtuosismi romantici” domenica nella chiesa di Villanova

Nel pomeriggio di domenica 15 dicembre, alle 17.30, presso la chiesa di Villanova di Rivarolo del Re (piazza Alighieri), si terrà un concerto per flauto e chitarra con protagonisti Felice Santelli e Luca Marazzi. L’evento musicale, dal titolo “Virtuosismi romantici”, prevede musiche di Giuliani, Paganini, Schubert, Briccialdi.

L’affiatato duo Santelli-Marazzi è reduce da diversi concerti in varie città italiane ed ha inciso un cd proprio dedicato ad alcuni di questi autori.

Il concerto fa parte della rassegna “Musica intorno al fiume” (XVII ed.) ed è ad ingresso libero.

L’evento culturale è in collaborazione con la parrocchia di Villanova ed è offerto dall’Amministrazione comunale di Rivarolo del Re ed Uniti.




L’11 dicembre a Castelleone la presentazione del nuovo libro di Rosaria Carboni e Giuseppe Pandini

Come se fosse una sorta di strenna natalizia, mercoledì 11 dicembre, alle 21, presso la Sala Leone di Castelleone sarà presentato il libro “Filastrocche ed altro” di Rosaria Carboni e Giuseppe Pandini, con illustrazioni di Anna Maria Pandini. Alla presentazione interverranno il parroco don Giambattista Piacentini, il sindaco Pietro Fiori ed Eugenio Clerici con letture a cura di Lucia Ursi e di Giancarla Vaghetti.

Il testo recupera, attraverso la forma fresca e semplice delle filastrocche, figure che popolano la vita quotidiana degli autori, presenze così abitudinarie da sembrare quasi accessorie, ma la forza delle parole e il gioco delle rime hanno il potere di richiamarle in vita. Così nel giro di pochi versi la nonna, il giardiniere, la ricamatrice, il medico di famiglia, la mamma, l’amica fedele e altre figure ridiventano ineliminabili segni di un esistere pieno e vitale. Chiude il volumetto un racconto, Nic a Santiago, che trae ispirazione dalla chiesa campestre di San Giacomo per sognare un immaginario pellegrinaggio a Santiago di Compostela fatto da un bambino in compagnia di un cardellino. Un sogno frutto di una genuina religiosità, un desiderio forse irrealizzabile che sembra nascere anche dal rinnovato interesse per i cammini medievali.

L’incasso delle vendite del libro sarà interamente devoluto all’Oratorio di Castelleone.

Locandina evento

 




San Michele Vetere, per l’Immacolata inaugurata dal Vescovo la chiesa restaurata

La solennità dell’Immacolata Concezione è stata l’occasione per inaugurare, alla presenza del vescovo Napolioni, la chiesa restaurata di San Michele Vetere, a Cremona. Quello che, secondo la tradizione, sarebbe l’edificio di culto più antico della città negli ultimi anni è stato oggetto di un intervento complesso che ha coinvolto la facciata, le campane e l’interno, con la parte pittorica insieme all’impianto luci, di riscaldamento e l’organo. Ad essere presa a cuore, però, non è stata soltanto la realtà del tempio fatto di mattoni: unitamente si è lavorato sul cammino di conversione della comunità, per avere davvero una chiesa rinnovata capace di avere nuovo slancio di fede e di missione.

Lo ha sottolineato con forza il parroco, don Aldo Manfredini, nel momento d’inaugurazione che, nel pomeriggio di domenica 8 dicembre, ha anticipato la Messa. L’occasione anche per riassumere i numerosi interventi effettuati e riguardanti parecchi elementi architettonici e decorativi, quali quadri, altari, colonne e capitelli, definiti «segni preziosi della fede dei nostri padri che abbiamo ricevuto e valorizzato». Senza dimenticare tutta la decorazione interna delle navate e del presbiterio, con il nuovo organo, che «rendono ora visibili i mattoni di cui è fatta la costruzione, richiamo ad ogni cristiano perché sia pietra viva della costruzione della Chiesa».

L’ultima parte, recuperata e restaurata, è stato l’abside, impreziosito dall’affresco – unico e raro – del Cristo pantocratore, al quale è stato letteralmente dato un volto mediante la proiezione di un’immagine realizzata ad hoc, per «essere guardati dal Signore, porre i nostri occhi nei suoi occhi, sentirci rassicurati dal suo Amore e dalla sua maestà», ha affermato il parroco.

La mole di lavoro ha richiesto la partecipazione di un gruppo corposo di professionisti – grafici, architetti, restauratori – che, insieme, hanno saputo portare alla luce le bellezze di un vero e proprio gioiello architettonico.

Tuttavia, ha sottolineato don Manfredini, «abbiamo dedicato tanto tempo e tanto impegno a questa chiesa, ma il bene più prezioso è colui che la abita e che qui ci convoca per incontrarci, radunarci e inviarci come portatori di vita nuova, sana, rigenerata»: per questo ha insistito nel parlare di «Chiesa restaurata» piuttosto che «restauro della chiesa», perché al centro ci sia la Chiesa, la comunità.

D’altra parte, come ha ripreso monsignor Napolioni nell’omelia, il silenzio della contemplazione, della preghiera e dell’adorazione (anche e soprattutto della nuova chiesa) deve poi concretizzarsi in azione, in quanto tutti siamo chiamati «a non fermarci alle immagini, a non fermarci alle pietre» quanto piuttosto «a fare un salto dalle immagini all’Immagine».

«Con le contraddizioni del nostro tempo, immersi nella “civiltà dell’immagine”, i bambini e i ragazzi crescono bombardati da immagini a loro disposizione ovunque, immagini che trasmettono sia la cronaca, sia le menzogne, sia il fascino delle cose del mondo», ha proseguito il Vescovo, provocando la chiesa gremita di fedeli. Tuttavia, «Dio ha scelto di correre questo rischio, di mettersi in mezzo a noi, un volto tra gli altri, una storia tra le altre: Gesù nasce da Maria e Maria viene preparata come il grembo del nuovo volto dell’uomo e della donna, della nuova umanità, della Chiesa e della sua missione».

Il Vescovo, quindi, ha preso spunto dalle meravigliose opere della chiesa, ricordando che Dio, facendosi corpo, entra nella storia e permette di fare esperienza, a partire da Maria, Immacolata Concezione, del mistero della salvezza: occorre però scegliere bene i riferimenti, le immagini da osservare e seguire, per vivere al meglio questo periodo di Avvento in attesa del Natale, memori di essere davvero immagine e somiglianza di Dio.

La liturgia, animata con il canto della corale parrocchiale, è stata concelebrata dal vicario episcopale don Gianpaolo Maccagni, dall’incaricato diocesano per i beni culturali ecclesiastici don Gianluca Gaiardi insieme ai sacerdoti della parrocchia: il parroco don Aldo Mandredini e i collaboratori mons. Achille Bonazzi e don Pier Altero Ziglioli.

Accanto a questo momento liturgico altri due di carattere culturale e spirituale: nella serata del 7 dicembre il concerto di organo e trombe con il Quartetto Lodovico Grossi e la sera di venerdì 13 dicembre (ore 21) l’elevazione musicale con all’organo Roberto Chiozza e i canti della schola cantorum parrocchiale diretta da Mariano Fornasari.

Photogallery




“Vivi per Dio nella Chiesa”: online la meditazione del Vescovo al ritiro d’Avvento dell’Usmi

Tutta incentrata sulla lettera di Paolo agli Efesini la meditazione che il vescovo Antonio Napolioni ha tenuto al ritiro di Avvento organizzato dall’USMI (Unione Superiore Maggiori d’Italia) per tutte le religiose della diocesi. La mattinata di preghiera e spiritualità, partecipata da una cinquantina di suore provenienti da diverse località del territorio diocesano, si è svolta sabato 7 dicembre presso il Rifugio Cuor di Gesù di via Bonomelli, a Cremona.

La preghiera delle Lodi ha dato inizio all’incontro. A seguire l’intervento del Vescovo, una ricca meditazione tutta basata sulla Parola di Dio, definita il “fondamento oggettivo, sicuro, molto più che i nostri sentimenti; fondamento storico, teologico della nostra vita e della nostra consacrazione”. In particolare, mons. Antonio Napolioni ha inteso tracciare un percorso atto ad “esplorare pregando” quella che lui stesso ha definito “una delle pagine più belle del nuovo testamento”, la lettera agli Efesini, scritto della maturità umana, teologica, spirituale e pastorale di Paolo.

Molteplici gli spunti di riflessione, a partire dal richiamo di Paolo all’essenziale, il Vangelo di Gesù, e alla nostra collocazione identitaria non in un posto qualsiasi, ma in Cristo stesso. La premura di Paolo – ha spiegato il Vescovo – che prega per noi e ci insegna a pregare per ricevere la luce e comprendere ciò a cui il Signore ci chiama. La carta d’identità ricevuta per grazia da Dio e il grande progetto di vita a cui ciascuno di noi è chiamato. L’importanza di andare incontro all’altro, il “lontano”, attraverso un’opera di “avvicinamento” che imita l’amore del Buon Pastore e ci fa essere davvero “chiesa in uscita”. Centrale il discorso sull’unità nella diversità dei doni (Ef 4) che è la chiave per arrivare all’uomo perfetto: “l’uomo perfetto – sottolinea il Vescovo – è collettivo, è la Chiesa. Solo insieme ci perfezioniamo”.

Terminata la meditazione, il Vescovo ha condiviso qualche momento con le religiose, concludendo poi la mattinata con la Messa, concelebrata dal delegato episcopale per la Vita consacrata, don Giulio Brambilla, che ha preso parte all’incontro.

Prossimo appuntamento comune dell’USMI sarà il 2 febbraio per la 24esima Giornata mondiale per la vita consacrata presso l’Istituto Beata Vergine, in via Cavallotti 25 a Cremona.




Azione Cattolica, l’8 dicembre è la Giornata dell’Adesione

La nuova assemblea dell’Azione Cattolica che si terrà nei primi mesi del 2020, prima a livello diocesano e successivamente a livello nazionale, propone alla riflessione di fine triennio un tema che interpella e incuriosisce.

Il popolo numeroso a cui si riferisce il titolo – “Ho un popolo numeroso in questa città” – non è tanto quello associativo, sicuramente ridotto rispetto ai tempi gloriosi di alcuni decenni fa, anche a causa della crisi delle realtà associative, quanto il popolo degli uomini di buona volontà a cui rivolgersi, come “Chiesa in uscita”, secondo le parole di Papa Francesco.

In questo 8 dicembre, che da sempre segna la data in cui l’Associazione si attiva per rivedere il proprio progetto e vivere il momento democratico come occasione di partecipazione, confronto e condivisione, l’invito è quindi quello di pensarsi in una nuova capacità di annuncio, accoglienza, dialogo.

Le risorse che l’Azione Cattolica può mettere a disposizione sono allora quelle che fanno parte da sempre del suo progetto. In primis la dimensione associativa, fatta di partecipazione, responsabilità, valorizzazione delle diversità. Tra le diversità oggi si fa particolarmente significativa quella tra le età della vita, che in Associazione sono tutte rappresentate. Il dialogo intergenerazionale, in cui i giovani, come il Sinodo ci ha insegnato, devono essere sempre più protagonisti, è una carta vincente su cui impostare progetti di ascolto e di crescita comune. Infine, l’Azione Cattolica è e rimane un’esperienza radicata sul territorio, in cui l’appartenenza ad una storia e ad una comunità rende possibile un servizio gratuito e libero, proprio perché non “scelto”, ma incontrato nel percorso di vita.

Oggi ci viene chiesto se è ancora utile l’appartenenza ad un’associazione, dando all’accezione di utilità un significato molto funzionale al presente e non sempre di efficacia e di prospettiva. Certo è “utile” a questa Chiesa tutto ciò che l’aiuta nella crescita di una responsabilità condivisa tra le diverse vocazioni, verso un desiderio di verità, di annuncio, di giustizia, di ricerca, di “Vangelo”, di Cristo. L’AC si rende disponibile a camminare su questa via, portando risorse e volontà di collaborare, impegno e desiderio di fare.

Nel giorno dell’8 dicembre, forse da sempre, gli aderenti all’AC si dicono, nella ricchezza e nella povertà delle diverse esperienze, che la strada della corresponsabilità, il desiderio di annuncio, la valorizzazione delle vocazioni, in questa Chiesa che cambia, è possibile ed è desiderio comune.

Silvia Corbari
presidente AC Cremona

Locandina della Giornata

 




Ac, il 15 dicembre i ritiri per i ragazzi. Ultimi giorni per iscriversi ai campi scuola

Per il primo anno i ritiri zonali per i ragazzi non saranno proposti solo in Quaresima, ma anche in Avvento. In collaborazione con la FOCr, il 15 dicembre ritiro di Avvento per ragazzi delle scuole elementari e medie. «Accendiamo l’attesa» è il tema, il programma è il medesimo in tutti i punti di ritrovo delle varie Zone: gli oratori di Mozzanica (Zona 1), Casalbuttano (Zona 2), l’oratorio Beata Vergine di Cremona (Zone 3–4) e l’oratorio di Casalmaggiore. L’inizio alle 9.30 con l’accoglienza dei ragazzi, la conclusione è prevista alle 14. Scarica la locandina

Da evidenziare anche l’organizzazione di due campi scuola invernali da parte dell’Azione cattolica: il primo, in programma dal 27 al 30 dicembre, presso la casa “La Ciamusira” di Brusson (Ao), quota di iscrizione 180 euro. La locandina

Il secondo, dal 3 al 5 gennaio, a Bagolino (BS), per i soli ragazzi delle scuole medie. Per quest’ultimo, intitolato “Occhio allo sguardo”, la quota è di 100 euro. La locandina

Per informazioni e iscrizioni è contattare l’Azione cattolica agli indirizzi e-mail acr@azionecattolica.it o segreteria@azionecattolicacremona.it.




Due nuovi libri su “Il Malosso e la sua bottega” e “Il convento di San Domenico a Cremona”

“Il Malosso e la sua bottega” e “Il convento di San Domenico a Cremona” sono le due monografie fresche di stampa, pubblicate da Scalpendi editore grazie al finanziamento della Diocesi di Cremona. Un progetto portato avanti con convinzione dall’Ufficio beni culturali ecclesiastici, nell’ambito di un più ampio disegno volto a valorizzare lo straordinario patrimonio di oggetti d’arte sottoposto alla tutela della diocesi cremonese che culminerà con l’apertura, nei primi mesi del 2020, del Museo diocesano all’interno del palazzo vescovile.

 

La presentazione ha avuto luogo proprio in Duomo nel tardo pomeriggio di venerdì 13 dicembre. Un vero e proprio regalo di santa Lucia, ha sottolineato l’incaricato diocesano per i Beni culturali ecclesiastici, don Gianluca Gaiardi, aprendo la serata.

Saluto di don Gaiardi

 

Entrambi i volumi sono introdotti da uno scritto di Marco Tanzi, professore ordinario presso l’Università del Salento, che generosamente ha prestato le proprie competenze ai due giovani autori, supervisionandone il lavoro. A lui il compito di introdurre la presentazione delle pubblicazioni.

Introduzione del prof. Tanzi

“Il Malosso e la sua bottega” è il frutto del lungo e paziente lavoro di Raffaella Poltronieri dell’Università di Verona: raccoglie e analizza, per la prima volta, la copiosa produzione di Giovan Battista Trotti, detto appunto il Malosso, pittore assai prolifico e intelligente imprenditore, il cui percorso artistico costituisce un anello di congiunzione tra la splendida stagione cinquecentesca dei fratelli Campi e la Cremona del Genovesino, arrivando a ricoprire il ruolo di artista di corte presso la corte dei principi Farnese a Parma.

Questo libro nasce soprattutto con lo scopo ambizioso di illustrare la grande produzione artistica del Malosso, con la qualità delle immagini e di lettura che significa una visione ravvicinata delle opere e un’attenzione particolare alla sua sostanza materiale ed estetica. Non senza tralasciare una cura costante nella scelta, da parte dell’autrice, negli apparati storici e documentari, come impone il livello sempre più sofisticato degli studi attuali, che non trascura gli aspetti diagnostici, ma che valorizza le capacità di ricerca delle fonti storiche e l’occhio esperto dello storico dell’arte.

Questo volume è dedicato al Trotti, ma inserito in un contesto sociale e comunitario, una serie di opere collegate fra di loro per ragioni di tema o di collocazione storica e ambientale, di formazione nella bottega di uno tra i più grandi maestri cremonesi del tempo. In tutti i casi, si tratta di testimonianze che hanno lasciato una traccia significativa nella storia dell’arte e nella cultura.

Intervento di Raffaella Poltronieri 

 

“Il convento di San Domenico a Cremona” è invece il risultato della rielaborazione della tesi di dottorato di Adam Ferrari all’Università degli Studi di Milano, il quale, attraverso l’approfondimento in diversi archivi (spingendosi fino all’archivio della Congregazione per la dottrina della fede in Vaticano) e sopralluoghi in numerosi luoghi di culto, a volte dispersi nelle campagne tra il cremonese e il mantovano, ha scritto, per la prima volta, la storia del convento domenicano di Cremona abbattuto nella seconda metà dell’Ottocento, analizzando le diverse campagne decorative avviate, soprattutto, dai priori e dagli inquisitori che si sono succeduti nel corso dei secoli.

Una chiesa distrutta, ma non persa. Così si potrebbe definire il complesso monumentale di San Domenico, a Cremona. Dopo il suo abbattimento, avvenuto nel XIX secolo, le grandi opere che vi erano conservate sono state disperse nei posti più disparati. Adam Ferrari ha saputo imbastire con pazienza, tenacia e determinazione un’attività di recupero non indifferente, consegnando al lettori un frutto ordinato e puntuale del proprio lavoro.

Intervento di Adam Ferrari 

 

Altro aspetto non secondario è il piacere che si prova nel leggere pagine fresche d’inchiostro e ricche di entusiasmo, levarsi dalla giovane mano di chi le scrive. Emergono così giovani talenti del territorio cremonese e non solo, che con sguardo non miope vedono nel futuro e nello scambio di informazioni un ulteriore sviluppo della ricerca, per non arenare e chiudere il bagaglio della propria conoscenza, permettendo così il circolare delle idee e delle informazioni. Spesso la provincia chiusa non ha consentito di divulgare le ricerche, con il rischio di dimenticarle. Oggi la Diocesi vuole tentare di fare tutto questo, augurandosi che le nuove generazioni si possano sentire protagoniste e coinvolte nel cercare, studiare, promuovere, trasmettere.

Conclusione di don Gaiardi

 

La fotogallery della presentazione




Una monaca cremonese come superiora della nuova fondazione delle Cistercensi delle Stretta Osservanza in Portogallo

Per le monache dell’Ordine Cistercense della Stretta Osservanza, uno dei più rigorosi nel praticare la Regola benedettina (“Ora et labora”, ma anche silenzio e solitudine), una nuova fondazione nelle campagne del nord del Portogallo. Suor Giusy, monaca cremonese, dopo una vita trascorsa tra le mura di Vitorchiano, sarà la superiora del nuovo Monastero Trappista de Santa Maria Mãe da Igreja sorgerà a Palaçoulo.

Da tempo ormai non esisteva più un monastero cistercense in Portogallo. E così, nella preghiera discreta e silenziosa che contraddistingue queste monache, è scaturita la scelta di partire in missione, in Europa. «La decisione di partire non è stata affrettata» racconta suor Giusy, ma «è nata da una nostra esigenza (oggi Vitorchiano conta 78 membri e nel monastero non ci sono quasi più celle disponibili per chi volesse entrare. Questo è stato un segno molto concreto per noi che il Signore chiedeva ancora una partenza) e dall’incontro con Josè Cordeiro, Vescovo della diocesi di Bragança-Miranda dove sarà costruito il monastero, desideroso di avere per la sua gente un luogo che testimoniasse la centralità della vita evangelica e liturgica».

Monache di clausura che si fanno missionarie, per testimoniare una straordinaria e rinnovata apertura a vivere il nostro essere Chiesa per il mondo.

Per approfondimenti vedi l’articolo dell’ultimo numero (5) di Riflessi Magazine (clicca qui).

 




La 76^ Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia arriva a Castelleone

La programmazione del mese di dicembre offerta dalla Sala della Comunità Giovanni Paolo II di Castelleone propone tre film che sono stati presentati in concorso alla 76esima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. I primi due sono collocati nella Rassegna Venerdì d’essai a iniziare da venerdì 6 dicembre con Martin Eden di Pietro Marcello con Luca Marinelli, che ha vinto la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile; si prosegue poi venerdì 13 dicembre con Ad astra di James Gray con Brad Pitt, mentre sabato 21 e domenica 22 dicembre sarà la volta di Joker di Todd Philips con Joaquin Phoenix. Al Joker è stato assegnato il Leone d’oro come miglior film.
Per i film dedicati ai bambini e alle famiglie, sabato 14 e domenica 15 dicembre, sarà proiettato il film animazione La famiglia Addams, ma vero pezzo forte del mese di dicembre sarà Frozen 2 – Il segreto di Arendelle, secondo episodio del fortunato film d’animazione della Disney che sarà proiettato mercoledì 25 e giovedì 26 dicembre, per essere riproposto sabato 28 e domenica 29 dicembre. Gli spettacoli serali iniziano alle 21, mentre quelli pomeridiani alle 16.

Vedi la Locandina




Quale asinello per santa Lucia? A “La Isla de Burro” l’iniziativa per bambini e famiglie

La notte più attesa da tutti i bimbi, quella di santa Lucia, si avvicina e un modo particolare per prepararsi a questo suggestivo evento lo si può sperimentare sabato 7 dicembre presso “La isla de Burro”, la struttura Caritas di Zanengo (in via Trento). Dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 16, tutti i bambini e le loro famiglie sono attesi nella struttura che ospita diciassette asini, due cavalli e un mulo, per cogliere una sfida speciale, proprio come la notte di santa Lucia.

È noto a tutti, infatti, che ad accompagnare la santa di Siracusa per la consegna dei regali c’è un fedele asinello, e il rituale della sera del 12 è conosciuto da tutti i bambini e puntualmente rispettato con rigore maniacale: si va a letto presto, anche se si sa che si farà fatica a dormire, ma ci si coricherà sempre e solo dopo aver preparato con la massima cura il fieno e l’acqua per l’asino.

La figura di Lucia è giustamente inscindibile da quella dell’asino, ma bisogna sapere che a supportare il lavoro della santa non c’è un singolo asino, ma un intero branco che si alterna per aiutare nella consegna dei giochi. Quale sarà allora l’asino che santa Lucia ha scelto per ogni singolo bambino?

Ai quadrupedi lunghe orecchie interessati, la comunicazione di convocazione è già stata ovviamente recapitata e teoricamente tutti sarebbero tenuti al più stretto riserbo, ma certamente i bimbi sapranno intuire quale asino passerà da casa loro e accompagnati dagli operatori specializzati dell’Isla, lo potranno conoscere, entrare in relazione con lui, capire il suo carattere e, per chi vuole, anche scattare una foto con lui.

Naturalmente a disposizione fieno a volontà da portare a casa e la possibilità di sperimentarsi in laboratori a tema.

Ovviamente la giornata è aperta a tutti.

La locandina

Per informazioni:

  • 3387842081
  • laisladeburro.odv@gmail.com

 

Il progetto “La Isla de Burro”

La Isla de Burro è un progetto di Interventi Assistiti con Animali (Pet Therapy), attivo in diocesi di Cremona presso la parrocchia di San Materno Vescovo in Zanengo (CR), che attualmente coinvolge diciassette asini, due cavalli e un mulo, ed è formalmente riconosciuto e autorizzato dalla Regione Lombardia in conformità con quanto previsto dalle Linee Guida Nazionali ad erogare interventi di Attività ed Educazione Assistita con Animali.

La Isla de Burro realizza le proprie attività con animali secondo un approccio zooantropologico, per cui l’animale non è usato, ma ritenuto portatore di specificità (che vanno conosciute e rispettate) capaci di attivare nel fruitore particolari emozioni, attivazioni senso-motorie e cognitive. Per queste ragioni, la relazione fra animali e fruitori non è mai lasciata alla pura spontaneità, ma è costantemente mediata e monitorata da operatori specificatamente formati, garanti sia del rispetto del benessere animale che dell’indirizzo beneficiale per i fruitori.

Per cui:

  • l’animale impegnato negli IAA non è un oggetto, non è una macchina, né uno strumento fra i tanti da cui ottenere prodotti e prestazioni, bensì è un soggetto con cui instaurare relazioni nel pieno rispetto della sua natura e delle sue esigenze;
  • per nessuna ragione un obiettivo ludico o educativo sarà raggiunto a scapito del benessere dell’animale;
  • se un’attività, in un determinato momento e per qualsiasi motivo, dovesse risultare faticosa o nociva per l’animale, sarà immediatamente interrotta.

Inoltre:

  • gli animali, oltre ad essere accolti e trattati secondo le disposizioni di legge, sono amati, rispettati, mai sottoposti a violenza, curati al meglio se ammalati, nutriti adeguatamente;
  • gli animali sono  regolarmente chippati e registrati presso l’anagrafe equina, in possesso del passaporto di riconoscimento e sottoposti ai trattamenti sanitari previsti dalle normative o comunque utili alla tutela del loro benessere. Tutti gli animali sono costantemente visitati e monitorati da veterinari;
  • gli spazi di accoglienza sono di dimensioni adeguate e funzionali alle esigenze degli equidi;
  • gli animali ospitati non saranno mai destinati per scopi alimentari e sono tutti formalmente dichiarati come non destinabili per l’alimentazione (NO-DPA)..

La Isla de Burro non riceve nessuna forma di finanziamento o sovvenzione pubblici e i suoi principali fruitori vengono dal mondo della disabilità, psichiatria, neuropsichiatria infantile, anziani, carcere, scuole, parrocchie e oratori, ma è benvenuto chiunque abbia voglia di trascorrere del tempo con un animale saggio e affascinante.

Il progetto si pone anche l’obiettivo di aggregare realtà ecclesiali, associazioni, cooperative, famiglie, singoli, per rispondere all’appello fatto da Papa Francesco nella sua enciclica “Laudato s씑 in cui si invita “ogni persona che abita questo pianeta” all’impegno per promuovere una nuova cultura di responsabilità, attenzione e custodia del creato, ma anche promuovere l’approccio zooantropologico nella relazione fra l’uomo e gli altri animali per cercare e promuovere il benessere di entrambi.

Chi volesse sostenere il progetto “La Isla de Burro”, può farlo attraverso una donazione attraverso questo conto attivato presso la Banca Popolare Etica e intestato a “La Isla de Burro – ODV”: IBAN: IT97D0501811200000016819666 (Le donazioni sono fiscalmente detraibili)

 

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