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“Santa Maria del Fonte: l’Apparizione e il suo Messaggio”, il 22 maggio a Caravaggio elevazione musicale del coro “Don Domenico Vecchi”

In occasione del 590° anniversario dell’apparizione della Vergine a Caravaggio, l’unione corale “Don Domenico Vecchi”, in collaborazione con il Santuario S. Maria del Fonte, presenta al pubblico, domenica 22 maggio alle 18.30, l’elevazione musicale “Santa Maria del Fonte: l’Apparizione e il suo Messaggio”. Il titolo dell’evento è quello dell’omonima cantata, scritta dal maestro Roberto Grazioli per ricordare l’evento miracoloso dell’Apparizione di Maria, che sarà eseguita proprio nella basilica di S. Maria del Fonte.

«Si tratta di una composizione musicale per coro, soli ed organo di carattere contemporaneo alla quale sono molto legato – racconta il maestro Grazioli, organista al Santuario di Caravaggio, compositore, insegnante di musica e direttore dell’unione corale e del coro S. Pio V di Soncino –. Ho composto la Cantata ispirandomi all’antico racconto dell’apparizione di Maria a Giannetta avvenuta il 1432 a Caravaggio. Sono felice di riproporla al pubblico proprio quest’anno in cui si celebra il 590° anniversario dell’evento».

L’esecuzione vedrà Marco Bianchi al monumentale organo del Santuario, con il soprano Fabiana Nisoli e la partecipazione straordinaria del soprano Alessia Pintossi, che trasmetterà appieno la potenza e la magnificenza del messaggio della Vergine.

Gli interventi corali saranno eseguiti dall’unione corale “Don Domenico Vecchi”, compagine nata nel 2007 in memoria dell’omonimo sacerdote musicista e formata da cantori appartenenti alle parrocchie di Caravaggio, Cassano d’Adda, Misano Gera d’Adda, Fontanella, Brignano e Fornovo San Giovanni, tutte legate al sacerdote e al suo operato musicale. Il gruppo svolge attività concertistica da anni e solennizza con la sua presenza molte delle importanti liturgie del Santuario di Caravaggio. Il trattenimento vedrà, inoltre, la partecipazione del coro S. Pio V di Soncino.

«La Cantata è pensata per rivivere questo grandioso avvenimento di fede e devozione in preghiera e in musica», spiega il maestro Grazioli, che dal 2021 ha accolto l’eredità della direzione dell’unione corale lasciatagli dal compianto maestro Giovanni Merisio.

L’ingresso è libero e gratuito fino ad esaurimento posti. Per accedere è necessaria la mascherina, nel rispetto delle normative antiCovid.

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“Una voce crocifissa”, il 27 maggio la presentazione del libro nel ricordo di don Giancarlo Gremizzi

Sette anni fa la sclerosi laterale amiotrofica si portava via don Giancarlo Gremizzi, una vita come insegnante di religione al liceo scientifico Aselli di Cremona e storico vicario della parrocchia dei Ss. Fabiano e Sebastiano in città. La sua memoria e il suo insegnamento sono rimasti vivi nel cuore di tanti e ora si concretizzano anche in due occasioni. Venerdì 27 maggio, alle 21, presso la sala Bonomelli del Centro pastorale diocesano di Cremona, in via S. Antonio del Fuoco 9/A, sarà presentato il libro “Una voce crocifissa”, nel quale Francesco Falasco ha raccolto alcuni interventi e riflessioni in tema educativo scritti da don Gremizzi. L’evento servirà anche per presentare la neonata associazione “Autonomia giovane Aps”, fondata da Falasco su spinta di don Giancarlo Gremizzi proprio nell’ottica dell’educazione dei giovani.

Originario della città di Cremona, della parrocchia della Beata Vergine di Caravaggio, don Gremizzi ha trascorso quasi tutta la sua vita in città: dopo la parentesi di due anni come vicario a Soresina, immediatamente successiva alla sua ordinazione, il sacerdote è torna nella “sua” Cremona, prima come vicario a S. Agostino e poi a S. Sebastiano, sempre impegnato nell’ambito dell’insegnamento della religione cattolica nelle scuole e con la partecipazione a diverse associazioni del settore educativo.

Alla presentazione del libro, con l’accompagnamento musicale a cura della violoncellista Giulia Farina e di Alessandro Maffezzoni al contrabbasso, interverranno il professor Franco Verdi, don Marco D’Agostino, don Giandomenico Pandini, la presidente dell’associazione “Giorgio Conti onlus”, alcuni ex alunni del liceo Aselli e proprio il professor Falasco.

La vendita del libro servirà a finanziare l’avvio e il sostentamento della nuova associazione.




Al Campus Santa Monica in scena “Un luogo libero cent’anni”

Nella serata di giovedì 19 maggio il Campus di Santa Monica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore è stato la suggestiva cornice dello spettacolo teatrale “Un luogo libero cent’anni”, realizzato dai ragazzi della Compagnia “ai due Chiostri” accompagnati dal responsabile don Daniel Osvaldo Balditarra. La compagnia, nata nel 2006 come gruppo di teatro vocazionale all’interno del collegio Augustinianum (maschile) e successivamente esteso agli altri collegi della sede milanese dell’ateneo, è ora costituita da studenti e studentesse iscritti a un corso di Laurea dell’Università Cattolica.

La rappresentazione teatrale si è svolta nell’incantevole cornice dei giardini del Campus cremonese rendendo ancora più suggestivo lo spettacolo.

«La volontà era quella di non raccontare tanto la storia dell’Università Cattolica, quanto il senso dell’Università Cattolica durante questi 100 anni – ha spiegato il regista Francesco Giorgi introducendo l’opera teatrale –. Il senso che si è tradotto nei valori di alcune persone e nei valori anche degli studenti che indirettamente hanno influito sulle menti dei professori e dei rettori che l’hanno abitata».

Sul palco i giovani attori hanno saputo mettere in scena i momenti cruciali della storia dell’università, a partire dal 1899, passando per eventi salienti come la Seconda Guerra Mondiale e il Sessantotto, fino ad arrivare ai giorni nostri. Gli interpreti, nelle vesti di Agostino Gemelli, Armida Barelli, Ludovico Necchi, Giuseppe Toniolo, Ezio Franceschini e altri personaggi importanti per la nascita e la crescita dell’Università, hanno saputo far emergere il valore della libertà nell’ambito della coesistenza e reciproco arricchimento tra scienza e fede.

L’accompagnamento musicale dal vivo ha reso ancora più suggestivo lo spettacolo.

A conclusione a serata Matteo Burgazzoli (responsabile della vicedirezione della sede di Cremona), organizzatore dell’evento insieme a don Maurizio Compiani (cappellano della sede cremonese e incaricato diocesano della Pastorale universitaria), ha ringraziato la compagnia per lo spettacolo molto coinvolgente al quale ha partecipato una platea numerosa.




I 100 anni della Cattolica, il 19 maggio in uno spettacolo teatrale nei cortili di Santa Monica

Giovedì 19 maggio, alle ore 20.45 nella splendida cornice dei cortili di S. Monica, il Campus dell’Università Cattolica (via Bissolati 74) ospiterà lo spettacolo all’aperto: “Un luogo libero cent’anni”, rappresentazione teatrale della Compagnia “Ai due Chiostri”. L’iniziativa si colloca a conclusione delle celebrazioni del centenario dell’Ateneo (1921– 2021).

Sotto la direzione di Francesco Giorgi, autore e regista, nonché alunno della Facoltà di Economia della sede milanese, tredici attori della Compagnia, tutti studenti della Cattolica, ne rivisiteranno la storia dal 1899 fino ai nostri giorni. Un’avventura che attraversando la Seconda Guerra Mondiale e le tensioni del Sessantotto non ha mai rinunciato a due costanti punti di riferimento: cultura e libertà.

Torneranno a rivivere Padre Agostino Gemelli, Armida Barelli e personalità quali Ludovico Necchi, Giuseppe Toniolo e Ezio Franceschini insieme alle loro battaglie, le difficoltà, la tenacia nel perseguire il progetto, la solidarietà di tutta la Chiesa italiana.

Dopo aver debuttato a Milano lo spettacolo giunge ora nel Campus di Cremona. La partecipazione è libera e gratuita. Per ragioni organizzative è gradita l’iscrizione. È possibile registrarsi qui

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Sabato 7 maggio visite al Campus Santa Monica con il FAI

Sabato 7 maggio la Delegazione FAI di Cremona propone, in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore, la riapertura del Campus Santa Monica, dopo il successo riscosso in occasione delle Giornate FAI di Autunno 2021. Per partecipare all’evento è necessario effettuare la prenotazione sul sito www.faiprenotazioni.it (link diretto: https://faiprenotazioni.fondoambiente.it/evento/visite-al-campus-santa-monica-14689/), versando online un contributo di 3 euro.

Le visite si svolgono dalle ore 10 alle ore 12.45 (ultimo ingresso ore 12) e dalle ore 14 alle ore 18 (ultimo ingresso ore 17.20) con partenza di ogni gruppo ogni 20 minuti. Durante la visita sarà necessario indossare la mascherina (chirurgica o FFP2). Il ritrovo è previsto all’ingresso del Campus, in via Bissolati 74, Cremona.

Durante l’apertura sarà possibile apprezzare non solo la straordinaria struttura architettonica del campus e le significative decorazioni di Robert De Longe ma anche la Crocifissione di Cristo cinquecentesca della biblioteca emersa durante i lavori (in foto), e gli affreschi dell’ex refettorio, raffiguranti la Deposizione e la Caduta di Cristo.

 

Il Campus Santa Monica 

Il Campus Santa Monica si trova a pochi passi dal centro storico di Cremona. Un tempo monastero, poi caserma militare e campo profughi per gli sfollati della Seconda Guerra Mondiale, rimase in stato di abbandono fino al recente intervento di recupero, che ha restituito alla città una delle sue pagine storiche più significative.

Attualmente il complesso è sede del campus universitario dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, inaugurato il 25 maggio 2021 alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Tra gli edifici che avrebbero costituito il “Parco dei Monasteri”, il complesso di Santa Monica è il più antico e fu fondato alla fine dell’VIII secolo dalle monache benedettine con la dedicazione a San Salvatore. Negli ultimi decenni del ‘400 si registra il passaggio alla regola agostiniana, dando origine al monastero femminile più grande e, per lungo tempo, più importante della città, al punto da essere definito “duomo delle monache”. Intorno agli anni ’80 del ‘600 si collocano gli interventi pittorici assegnati all’artista fiammingo Robert De Longe, raffiguranti Dio Padre, Santa Monica e Sant’Agostino.

Dopo la soppressione settecentesca anche Santa Monica fu convertita ad uso militare, il che comportò drastiche trasformazioni architettoniche e la perdita di numerose opere d’arte. Dopo aver ospitato gli sfollati della Seconda Guerra Mondiale, l’ex monastero cremonese fu lasciato in completo abbandono fino a tempi recenti, quando l’accurato programma di recupero ha consentito la trasformazione del complesso in campus universitario.

 




Con Riflessi «non smettiamo di giocare». Online la nuova edizione del mensile digitale diocesano

«“Qui non stiamo mica giocando”. Eh no, oggi siamo gente che si prende sul serio, non ha tempo da perdere, fa i conti con un mondo tragico che non ammette distrazioni. Adulti. Il gioco (e i giochi) finiscono così ad occupare qualche angolo della memoria, dettagli colorati di una vita fa».

Inizia così, tra le prime righe dell’introduzione, il numero trenta del mensile diocesano Riflessi, online da questo fine settimana con l’edizione dedicata al tema dei giochi. Uno sguardo romantico, all’infanzia rimasta indietro di qualche decennio che riaffiora dai primi servizi: una clip in cui quattro personaggi noti sul territorio portano davanti alle telecamere il giocattolo che li ha fatti sognare, un suggestivo reportage fotografico dalla fiera del giocattolo d’epoca, un tuffo tra i mattoncini colorati di CremonaBricks.

SFOGLIA QUI L’EDIZIONE

Accanto ai teneri ricordi, ai sorrisi dei piccoli, ai campetti dell’oratorio, agli eroi da videogames e agli inventori di giochi da tavolo, i “riflessi” della realtà posano lo sguardo sui temi dell’educazione digitale, esplorare il metaverso, ricordare la lezione del maestro Mario Lodi, raccontare la storia di chi cerca riscatto dall’azzardo o dalla pressione mentale che sfigura lo sport, riconoscere le strategie ludiche del marketing con un’esperta dell’università Cattolica.

«Non abbiamo smesso di giocare – si legge ancora nell’introduzione firmata dal coordinatore del progetto Filippo Gilardi –. Qualche volta però ce ne dimentichiamo. E allora finisce che scambiamo il gioco per qualcos’altro. O (e forse è ancora peggio) per scambiare tutto il resto per un gioco. No, la vita non è un gioco. Non serve aspettare di diventare adulti per impararlo. Ne è semplicemente una parte. Una parte bella, necessaria, adatta ad ogni età, con le sue regole, i compagni e gli avversari. Partite che iniziano e finiscono, per poter ricominciare, poi. Per non restare ricordi. Per non confondere l’inganno della finzione con il potere della fantasia».




Turismo e cultura: monumenti diocesani i più visitati nel weekend di Pasqua

I monumenti e i tesori dell’arte custoditi nel polo culturale ed ecclesiastico che comprende la Cattedrale, il Torrazzo con il suo Museo Verticale, il battistero e il nuovo Museo Diocesano, sono stati i luoghi più visitati nel weekend della Pasqua dai tanti turisti che hanno scelto Cremona meta per trascorrere un momento di relax. I dati raccolti dal Servizio di Informazioni turistiche del Comune di Cremona e pubblicati nei giorni scorsi dal quotidiano locale “La Provincia di Cremona” mostrano infatti la distribuzione degli accessi turistici alla città di Cremona nei giorni tra il 16 e il 18 aprile scorsi.

È la Cattedrale di Santa Maria Assunta, con il suo fascino monumentale e i capolavori artistici custoditi al suo interno, a far registrare il dato più alt, con 2076 accessi, registrati peraltro solo nelle fasce orarie di apertura garantita dai Volontari del Touring Club Italiano (dalle 12 alle 15). Segue il Museo Verticale del Torrazzo con ben 1500 salite, mentre il Battistero e il Museo Diocesano hanno staccato rispettivamente 620 e 200 biglietti nei giorni 16 e 18 aprile, mentre l’intero polo dei Musei della Diocesi di Cremona è rimasto chiuso nel giorno di Pasqua. In tutto quasi 4400 ingressi registrati dunque in 48 ore, che confermano il grande interesse suscitato nei turisti dal patrimonio artistico e culturale che esprime secoli di tradizione e di devozione della comunità cristiana cremonese.

«I dati del Sabato Santo e del Lunedì di Pasquetta – commenta Stefano Macconi, conservatore dei Musei della Diocesi di Cremona – confermano quanto stiamo osservando dai nostri poli, cioè che c’è davvero un desiderio di tornare a vivere anche gli spazi della cultura, sia da parte dei cremonesi, sia per i turisti stranieri che finalmente stanno tornando a visitare la città dopo il lungo periodo di chiusure e di difficoltà causate dalla pandemia».

«Da parte nostra – aggiunge Macconi – siamo molto contenti perché è la conferma che si sta affermando il Polo museale ecclesiastico diocesano composto da Museo Verticale del Torrazzo, Museo Diocesana, Battistero e naturalmente dalla Cattedrale».

Tra gli altri luoghi di interesse cittadini, dal report spicca il Museo del Violino, con 1010 visite, a cui si aggiungono i 395 biglietti venduti per le audizioni con strumenti della liuteria storica in Auditorium “G. Arvedi”, mentre 424 sono state le visite ai Musei Civici e 347 gli ingressi al Palazzo Comunale.




Il 1° maggio apre alle visite il monastero di S. Sigismondo, le cui bellezze saranno valorizzate da nuove luci

Il monastero di San Sigismondo torna a riaprire le sue porte alle visite. Dopo due anni di sospensione riprende infatti la tradizionale apertura del primo maggio, memoria liturgica del santo a cui il complesso monastico è intitolato. Scrigno d’arte che presto sarà ulteriormente valorizzato grazie al rifacimento dell’impianto luci della chiesa, cui l’apertura straordinaria del monastero potrà contribuire a sostenere.

Domenica 1 maggio, dalle 9 alle 10.30 e dalle 14 alle 17.30, sarà possibile partecipare alle visite guidate – nella chiesa, nel chiostro e nel refettorio – organizzate dall’associazione Amici del Monastero e condotte da tre guide coordinate da Alessandro Bonci, presidente della locale sezione del Fai, grazie alla disponibilità della comunità claustrale Domenicane. Per chi lo desidera sarà inoltre possibile assistere alle celebrazioni liturgiche della comunità monastica: alle 11 la Messa e alle 18 il canto dei Vespri.

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Le visite saranno proposte per gruppi di 15 persone per evitare assembramenti durante il percorso, ma non sarà necessaria prenotazione.

Alcune volontarie disporranno un punto di ristoro e le offerte volontarie raccolte contribuiranno a finanziare i prossimi lavori di adeguamento, su tutti il rifacimento dell’impianto luci della chiesa.

«Abbiamo presentato il progetto e aspettavamo l’autorizzazione da mesi – spiega don Gianluca Gaiardi, incaricato per i Beni culturali ecclesiastici e per l’edilizia di culto – e finalmente, la scorsa settimana, è arrivata».

L’opera di rifacimento dell’impianto luci comporterà l’installazione di un nuovo impianto di illuminazione, che comprende tutta la linea di alimentazione elettronica, dal quadro elettrico fino a tutti i corpi illuminanti. Questi terminali saranno costituiti da luci a led, che garantiranno alla struttura un’attività di risparmio energetico e saranno installati su tutta la navata, sul presbiterio, sull’abside e nelle cappelle laterali, che attualmente non dispongono di alcun tipo di illuminazione.

Un altro obiettivo del progetto – i cui lavori prenderanno il via nei prossimi mesi – è quello di dotare la chiesa di gettoniere specifiche dedicate all’illuminazione temporanea.

«Nella prima ondata della pandemia, quando Cremona è stata così pesantemente colpita, anche il monastero è stato segnato dalla malattia. In quella circostanza, ancora una volta la vita del monastero si è intrecciata con la vita della città – spiega madre Maria Caterina, priora della comunità claustrale –. La comunità monastica, in solidarietà silenziosa con questa drammatica situazione, ha vissuto il suo cammino nel buio dell’incertezza e il pericolo di morte. La solidarietà orante, nascosta ma reale delle monache, è stata ricambiata largamente dalle tante persone che ci hanno dimostrato affetto e vicinanza. Il nostro monastero, pur nell’emergenza che colpiva tutti, non è stato dimenticato dalla città e dalle sue “cure”, nelle più svariate forme. La preghiera e la carità di tante persone non ci hanno lasciato sole».

Piene di gratitudine le parole della priora della comunità claustrale di S. Sigismondo, che prosegue: «La riapertura al pubblico del complesso di S. Sigismondo quest’anno vuol essere segno della nostra gratitudine per tutti. Senz’altro verranno turisti provenienti da altre province, per ammirare le opere che questo scrigno d’arte racchiude, ma pensiamo che saranno soprattutto i cremonesi a tornare volentieri a visitare S. Sigismondo, così caro al loro cuore tanto da andarne orgogliosi».




Un libro sul vescovo Fiorino Tagliaferri in occasione del centenario della nascita

“Fiorino Tagliaferri sacerdote – Una vita per il Vangelo animata da forte e gloriosa passione educativa” è il titolo del libro curato da Giulio Cirignano, Anna Teresa Monari e Ferdinando Montuschi e pubblicato da Baraldini editore.

Presentata attraverso la citazione del protagonista, “fidarsi di Dio è il grande segreto della vita”, l’opera raccoglie frammenti e ricordi della vita di monsignor Fiorino Tagliaferri, vescovo di Cremona dal 1978 al 1983, in occasione del centenario delle nascita.

«Il Vescovo Fiorino – le parole di monsignor Antonio Napolioni sul testo edito da Baraldini – ha lasciato nei Cremonesi un grande ricordo: uomo carismatico, dal carattere forte e deciso, ma soprattutto un cristiano autentico. Di lui si esaltano ancora la grande capacità di intraprendere e coltivare i rapporti interpersonali con freschezza ed originalità contagiose. Il distacco da Cremona fu molto sofferto. Molti preti ricordano ancora l’accorato saluto quando dovette lasciare la Diocesi per assumere altri impegni. Il volume mi ha richiamato questi sentimenti
nei confronti del mio venerato predecessore».

Per ordini e informazioni contattare Baraldini Editore all’indirizzo e-mail info@baraldini.net o telefonando al numero 0535-99106. Prevista anche la pubblicazione di un’edizione economica dell’opera, a cura della casa editrice Feeria, della comunità di San Leonino.

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Il 9 aprile a Cremona il concerto della Cappella musicale della Cattedrale di Reggio Emilia

In occasione dell’ingresso nella Settimana Santa, sabato 9 aprile, alle 16.30, presso la sede della associazione Marc’Antonio Ingegneri – Scuola Diocesana di Musica Sacra, situata tra le mura dell’ex chiesa del Foppone, a Cremona, avrà luogo il concerto dedicato al rito della “Via Dolorosa”.

La Cappella musicale della Cattedrale di Reggio Emilia, diretta dal maestro Primo Iotti, eseguirà un’importante composizione di Franz Liszt, la celebre Via Crucis, da lui musicata in un periodo di gestazione di oltre dieci anni. Ponendo le prime idee musicali nei pressi di Monte Mario, a Roma, nel 1866, Franz Liszt concluderà il suo lavoro solo dieci anni più tardi, dando origine in questo modo ad una delle sue più celebri composizioni di musica sacra.

Non ci si trova in questo caso davanti alla monumentalità degli oratori barocchi dedicati alla Passione ma, pur nella sua breve durata, ad una profonda meditazione interiore che ha anche la capacità di unire lo stile oratoriale tedesco con la tradizione gregoriana romana.

L’ingresso è libero fino all’esaurimento dei posti disponibili, con possibile prenotazione al numero 391 3074718.

 

La Cappella Musicale della Cattedrale di Reggio Emilia

Voluta, incentivata e supportata da S. E. Mons. Massimo Camisasca, la Cappella musicale della Cattedrale di Reggio Emilia presta il proprio servizio nelle celebrazioni dell’anno liturgico presiedute dal Vescovo stesso. Ha ripreso la sua attività, forte di una secolare tradizione, la prima domenica di Avvento del 2014, accompagnando il canto dei fedeli attraverso linguaggi musicali quali il canto gregoriano e la polifonia antica e moderna. In questi anni ha animato quasi duecento celebrazioni tra liturgie eucaristiche e liturgie delle ore; la maggior parte delle quali in cattedrale ma anche nella Basilica del patrono S. Prospero, nella Basilica della Beata Vergine della Ghiara e nella chiesa concattedrale di Guastalla. In alcune solennità le voci hanno dialogato con il quartetto di ottoni della Cattedrale, formazione nata in seno a questo progetto.

I cantori vantano un’esperienza musicale e liturgica consolidate da studi specialistici e varie esperienze professionali in ambito corale e concertistico, oltre che un’affezione per il servizio cultuale. Il gruppo, infatti, è stato costituito per valorizzare il servizio musicale nell’ambito delle celebrazioni eucaristiche, ma anche in momenti spirituali quali incontri di preghiera, lectio divina, processioni. Lo scopo della Cappella, tanto nell’accompagnamento corale quanto nell’attività concertistica, è quello di far emergere la profondità di testi e tematiche della tradizione musicale liturgica e valorizzare i compositori che, grazie alle loro opere, hanno dato un apporto fondamentale alla musica sacra, tra i quali figurano a pieno titolo diversi precedenti maestri di Cappella. Tra questi don Aurelio Signoretti, di cui la Cappella musicale ha eseguito, più volte a partire dal 2015, la Missa Secunda. Poi Guglielmo Zuelli, Guglielmo Mattioli, Pietro Melloni, Giuliano Giaroli, don Savino Bonicelli, don Guerrino Orlandini e don Luigi Guglielmi, di cui, nel 2016, sono stati eseguiti brani d’ispirazione mariana. Nel 2017 la Cappella ha eseguito la Messa a quattro voci di Claudio Monteverdi; nel 2018 ha cantato nella Basilica Metropolita di Ravenna nella rassegna In Templo Domini nell’ambito di Ravenna Festival. Nel 2019 ha pubblicato per la casa discografica “Classicadalvivo” di Bergamo il cd Missa Secunda, il quale raccoglie la polifonia di Aurelio Signoretti e canti gregoriani composti per la Cattedrale di Reggio Emilia. Sempre nel 2019, unita al Coro del Friuli Venezia-Giulia ha cantato il Vespro della Beata Vergine di Claudio Monteverdi. Nel 2020 per ricordare i defunti, che nel tempo della pandemia non hanno ricevuto le esequie, ha registrato Requiem e In paradisum di Maurice Duruflé. Ha inoltre proposto un’elevazione spirituale nella Giornata del creato nel battistero di Reggio Emilia. Nel 2021 ha proposto prima delle celebrazioni di Quaresima, Pasqua e Pentecoste le Meditatio ante Missam, meditazioni a tema attraverso i preludi, i corali e le arie di Johann Sebastian Bach. Sempre nel 2021 ha eseguito la Krönungmesse di Wolfgang Amadeus Mozart. Ha collaborato più volte con la Cappella musicale di S. Maria Maggiore di Bergamo e, nell’ambito della rassegna Lunga notte delle chiese ha organizzato eventi valorizzando alcune chiese del centro storico, tra cui S. Teresa, Ss. Giacomo e Filippo, S. Francesco.

La direzione della Cappella Musicale è stata affidata al maestro Primo Iotti. Organista, compositore e direttore di coro, ha compiuto gli studi accademici presso il conservatorio Martini di Bologna e presso la Cei a Roma. Fin dalla sua fondazione fa parte della Schola Gregoriana Benedetto XVI di Bologna. Accanto all’attività concertistica, affianca quella di insegnante di organo presso l’Istituto Diocesano di Musica e Liturgia di Reggio Emilia.