1

Fidanzati in relazione, al via il 15 ottobre un percorso con Famiglia Buona Novella

Inizierà il prossimo 15 ottobre il nuovo percorso per fidanzati in relazione, proposto dall’associazione Famglia Buona Novella di Cremona e ospitato presso Cascina Moreni, in via Pennelli, 5, sede dell’associazione.

Non si tratta di un corso pre-matrimoniale, ma nasce come progetto pensato per giovani coppie di fidanzati che ricercano occasioni di riflessione e confronto sulla verità della relazione di coppia. Il tempo dell’innamoramento si apre a un tempo progettuale e rappresenta nei giovani una stagione della vita da scoprire; un tempo prezioso di crescita e di responsabilità che viene donato per maturare nella capacità di vivere insieme, per costruire la coppia, e allenarsi alle fatiche della vita a due, perché volersi bene, fare coppia è un cammino in continuo divenire.

Il percorso, che è biennale, ha lo scopo di fornire alcuni strumenti che possono essere utili per affrontare con serenità una relazione amorosa, per imparare a stare bene insieme, magari per una vita intera. Proprio per questo, a proporlo è l’associazione Famiglia Buona Novella, che nasce da un’esperienza di sposi che desiderano aiutarsi ed aiutare altre coppie, anche di giovani fidanzati, nella convinzione che lavorare per la famiglia, sia il migliore investimento per il futuro della nostra società.

Gli incontri, guidati da un’equipe di coppie di sposi, inizieranno alle 18, con la possibilità di fermarsi dopo l’incontro per un momento conviviale. Le date programmate per l’anno 2023/2024 sono nelle domeniche 15 ottobre, 12 novembre, 17 dicembre 2023 e 28 gennaio, 25 febbraio, 14 aprile, 5 maggio e 2 giugno 2024.

Per informazioni e iscrizioni scrivere a info@famigliabuonanovella.it oppure telefonare a Sara 338-1031260 o Stefano 348-7112553.




Il 15 ottobre al Maristella la riflessione dedicata a “L’obbedienza non è più una virtù”

A 100 anni dalla nascita di don Lorenzo Milani, Pax Christi Cremona intende richiamare l’importanza e l’attualità dell’opera L’obbedienza non è più una virtù. Un testo che è stato la sua memoria difensiva, scritta quando don Milani era già molto malato e quindi impossibilitato a presentarsi davanti ai giudici che l’avevano rinviato a processo in appello per aver difeso pubblicamente l’obiezione di coscienza al servizio militare e alla guerra. Apologia di reato e incitamento alla diserzione furono i suoi capi di imputazione e di condanna.

Domenica 15 ottobre, alle 15.30, presso la parrocchia del Maristella, a Cremona, Pax Christi proporrà un laboratorio di riflessione e confronto, in gruppo, sui temi centrali dell’opera. Nell’incontro si metteranno a fuoco le forme e le modalità di obiezione di coscienza alle armi possibili oggi, accanto alla testimonianza video di obiettori di coscienza ucraini e russi.

«Educare alla disobbedienza alla legge ingiusta o violenta è stato per don Milani un valore portante della sua scuola di Barbiana, tesa a formare cittadini consapevoli, responsabili e quindi “sovrani” perché capaci di esercitare la libertà di coscienza a livello pubblico – spiegano gli organizzatori –. Oggi, in tempo di “terza guerra mondiale a pezzi”, come dice papa Francesco, di fronte al conflitto in Ucraina che vede l’Europa schiacciata a rifornire armi e non a intraprendere vie diplomatiche, don Milani ci ricorda che la guerra è sempre un crimine collettivo perché coinvolge decisioni e competenze diverse ed articolate sostenute però, sempre da uomini compiacenti e condiscendenti». E concludono: «Don Milani ci avverte che nessuno, a qualunque livello si trovi e quale sia il ruolo che occupa, deve abdicare alla propria responsabilità personale di fronte a crimini collettivi, ma che ciascuno è chiamato a obiettare e dissociarsi, a parole e a fatti, dal male perpetrato nei confronti di troppe persone, vittime innocenti dell’ingiustizia e della guerra».

Per partecipare all’evento è necessario iscriversi gratuitamente scrivendo all’indirizzo mail paxcremona@gmail.com.




“Coperte per senza fissa dimora”, anche a Cremona l’iniziativa solidale con Comune, Caritas e San Vincenzo

 

Aiuto e supporto alle persone più fragili. Un’esigenza sempre attuale a cui prova a dare una risposta concreta l’iniziativa “Coperte per senza fissa dimora”, proposta anche a Cremona con la conferenza stampa di presentazione avvenuta nella mattinata di martedì 10 ottobre, a Cremona, presso la Sala eventi di Spazio Comune. Il progetto è promosso da Sheep Italia, che realizza ogni anno coperte da donare alle persone che d’inverno sono costrette a vivere e a dormire all’aperto.

All’insegna della collaborazione in modo strutturato con la Caritas Cremonese per il servizio del Centro di prima accoglienza e asilo notturno, nonché con le Cucine benefiche della società San Vincenzo de Paoli di Cremona, che, oltre all’accoglienza, donano coperte, vestiti e beni di necessità a senza fissa dimora e a persone che vivono in situazione di grave marginalità, il Comune di Cremona ha deciso di proporre tale iniziativa anche in città.

A fare gli onori di casa è stata Rosita Viola, assessore comunale alle Politiche sociali e Fragilità, affiancata da Massimo Fertonani, presidente della San Vincenzo de’ Paoli, e Alessio Antonioli, membro della commissione di Caritas Cremonese. «Ci sembrava una bella iniziativa per distribuite coperte a chi ne ha bisogno, non solo a Cremona, ma anche su tutto il territorio nazionale», ha spiegato l’assessore, specificando che l’avvio delle spedizioni, e quindi la concretizzazione del progetto, è prevista per il prossimo 15 novembre. «Chiediamo quindi a tutti un aiuto per realizzare queste coperte». L’assessore Viola ha inoltre lanciato un appello di sensibilizzazione ai presenti, sollecitando i mezzi di comunicazione locale «a diffondere questa iniziativa per arrivare quanto più possibile ai nostri cittadini».

L’adesione a questa proposta è stata resa possibile dal sostegno dei due enti benefici diocesani, che contribuiscono, sul territorio cremonese, nella quotidiana “lotta alla povertà”. «Caritas mette a disposizione il rifugio notturno, aperto 365 giorni all’anno, non più solo per l’emergenza freddo – ha sottolineato Alessio Antonioli –. Abbiamo dieci posti, più uno in caso di emergenza, dedicati a persone senza fissa dimora. Accogliamo con storie diverse, sia cittadini italiani che stranieri, con vissuti complessi e che si trovano di fronte a situazioni di difficoltà dovute appunto alla mancanza di una casa». Il rifugio ospita dunque chiunque ne abbia bisogno, chi per pochi giorni e chi, come in alcuni casi, ne necessiti per un periodo più lungo.

Un impegno solidale che attraverso una rete consolidata di volontari nelle parrocchie sul territorio diocesano è rappresentato anche dalla San Vincenzo de’ Paoli, società caritativa che a Cremona si occupa delle mense per i poveri attraverso le Cucine benefiche, che offrono pasti gratuiti a chiunque li richiedano. «Li richiedono uomini, donne, italiani, stranieri, anziani, a volte anche persone giovani e, ultimamente, anche persone sole che gradiscono consumare il loro pasto insieme ad altre persone – ha voluto specificare il presidente Fertonani –. Un’occasione di conoscenza che può magari trasformarsi in opportunità per prestare vicinanza e aiuto». Un’opera di vicinanza alle persone fragili che non si concretizza solamente attraverso le mense. La San Vincenzo, infatti, dona settimanalmente pacchi alimentari alle famiglie in difficoltà, che sono, negli ultimi mesi, aumentate. I pacchi spediti ogni settimana sono infatti passati da 70 a 80/85: un incremento che si è verificato di pari passo con l’aumento delle presenze presso le Cucine benefiche, che hanno registrato nelle ultime settimane, fino a 45 pasti donati al giorno, in media dieci in più rispetto ai mesi scorsi.

«Abbiamo accolto in maniera molto positiva questa iniziativa – ha aggiunto Fertonani –. Queste coperte sono belle, fatte bene, pensate, di buona qualità. Hanno una valore ovviamente materiale, ma anche un valore simbolico. È un gesto buono e fatto bene – ha concluso –. E quando il bene è fatto bene, è più bello sia per chi lo fa sia per chi lo riceve».




Tempo del Creato, sabato a Brancere evento promosso dal Masci

Per sugellare la chiusura del Tempo del Creato 2023, vissuto anche in diocesi attraverso una serie di iniziative promosse sul territorio, le comunità Scout Masci di Cremona organizzano un pomeriggio di incontro e di preghiera sulla sponda cremonese del fiume Po, dal tema “Dalla sorgente al mare”.

L’evento, che avrà luogo sabato 7 ottobre, e che si inserisce nel contesto della Giornata dello Scoutismo adulto, prenderà il via alle 16 presso il Lido Ariston al Sales (Brancere) con Il Po e noi: storia e cura delle nostre acque, una relazione che sarà tenuta da Andrea Guereschi, già ingegnere di Padania Acque, e Maurizio Lupi, dell’Agenzia regionale per la Protezione ambientale (Arpa), .

Alle 17, quindi, i partecipanti saranno chiamati a spostarsi verso la chiesa di Brancere, dove alle 17.30 sarà celebrata l’Eucaristia che segnerà la conclusione dell’evento.

La partecipazione è libera a chiunque voglia aderire a una giornata non solo di preghiera e riflessione, ma anche di studio e conoscenza del Grande Fiume. Come spiegano gli organizzatori: «Rifletteremo insieme a esperti su cosa abbiamo fatto al nostro fiume e di cosa possiamo fare per migliorare la sua situazione».

Scarica la locandina




Con le comunità del Masci uno sguardo alle “nostre” acque

Il Po e noi: storia e cura delle nostre acque. Questo il tema conduttore della giornata organizzata sabato 7 ottobre dalle comunità scout Masci di Cremona e che ha segnato la conclusione delle iniziative in diocesi per il Tempo del Creato promosse nelle diverse zone pastorali in sinergia con la Pastorale sociale e del lavoro diocesana. Con lo sfondo del Po, davanti alla santella del Lido Sales, Andrea Guereschi, già ingegnere di Padania acque, e Maurizio Lupi, tecnico di Arpa, hanno accompagnato i presenti a scoprire la realtà delle acque della città.

In un racconto appassionato e appassionante, ricco di fatti e aneddoti storici, Guereschi ha parlato delle acque di superficie di Cremona, dei suoi canali – oggi spesso interrati, ma ancora presenti –, dei progetti nati (e non sempre portati termine) per rivitalizzarli, creando intorno ad essi quelle zone verdi e umide che potrebbero aiutare a contrastare il fenomeno del cambiamento climatico. Ha raccontato delle grosse opere idrauliche del passato e del presente, che hanno visto i tecnici cremonesi sempre all’avanguardia. Nel suo intervento anche uno sguardo al Po e all’abbassamento del suo fondale, dovuto all’aumento della corrente a sua volta determinato dalla creazione dei cosiddetti “pennelli”. Ma si è analizzata anche la situazione dei pozzi per l’acqua potabile, che oggi pescano a -200 metri, perché solo a quella profondità è possibile trovare acqua pulita che rientri nei valori di legge, e dei sistemi di depurazione e di controllo delle acque. Guereschi ha parlato anche delle fognature e dell’importanza della loro manutenzione per evitare perdite di inquinanti; rappresentando anche il rischio degli inquinanti di superficie, che filtrando nel suolo possono inquinare i pozzi, e la difficoltà e i costi per risanare una falda inquinata.

Lupi ha invece illustrato la questione degli inquinanti che si trovano nel Po, le cui acque oggi sono classificate con qualità sufficiente, esponendo la difficoltà di individuare i nuovi inquinanti che l’industria produce. Ha quindi presentato il mondo degli insetti che vivono sulle acque in modo elettivo e diventano un tracciatore importante per le rilevazioni; parlando pure della fauna ittica che vive nel Po, costituita, oggi, da tante specie aliene, non autoctone, e delle difficoltà create a storioni e lucci dalle centrali idroelettriche, perché i corridoi di risalita del fiume realizzati per permettere ai pesci di superare lo sbarramento di fatto non sono adeguati alle esigenze della fauna ittica. Ha inoltre trattato il tema dell’aumento della temperatura media delle acque che non permette più la sopravvivenza ad alcune specie, come per esempio la trota.

Ne è seguito un breve ma animato dibattito: cosa possiamo fare noi per salvaguardare le acque? È stata evidenziata innanzitutto l’importanza dei piccoli gesti quotidiani, che vanno dall’evitare gli spechi al bere acqua del rubinetto, più controllata delle acque minerali in bottiglie di plastica. Ma soprattutto la necessità di non smettere di vigilare sull’operato delle Istituzioni, affinché i progetti di salvaguardia vengano attuati, le manutenzioni effettuate, le politiche di gestione delle acque vadano a tutela della salute dei cittadini. Impegno non facile, perché dietro a tante situazioni critiche ci sono i poteri forti o interessi economici rilevanti; ma impegno necessario per la tutela del Creato in quell’ottica che ricorda sempre Papa Francesco, dell’essere custodi – e non padroni – del pianeta, responsabili in prima persona di ciò che si lascia in eredità alle generazioni future. Serve dunque riscoprire e confermare la consapevolezza della necessità di un cambiamento nello stile di vita – culturale, educativo e spirituale – per ripristinare la corretta relazione fra tutto il creato, e per tutelare le fasce di umanità più deboli del mondo di domani.

La giornata si è conclusa con la celebrazione eucaristica alla chiesa di Brancere, affidando a Maria (la Madonna del Po) il senso dell’impegno a essere attenti e credibili custodi dell’acqua, fonte inesauribile di vita.




La cura della relazione di coppia, il 6 ottobre al via il nuovo percorso con Famiglia Buona Novella  

Capita spesso che la relazione tra un uomo e una donna abbia dei momenti di fatica: un problema di lavoro, discussioni in famiglia, preoccupazioni per spese impreviste. Allora è il tempo di regalarsi un’esperienza per rigenerarsi insieme, in coppia e come coppia.

“È il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante” (A. de Saint-Exupéry, “Il Piccolo Principe”).

Il percorso “Prendersi cura della propria relazione di coppia” promosso dall’associazione Famiglia Buona Novella di Cremona rappresenta un’occasione preziosa per prendersi del tempo per tornare a gioire della meravigliosa semplicità dello stare insieme. Questo itinerario è rivolto alle coppie che sentono il bisogno di ridare slancio al proprio rapporto, aprirsi fra loro, ai figli, agli altri e pensano che ci sia sempre margine di miglioramento nella propria relazione. Il percorso non è né una terapia, né un gruppo di muto-aiuto; non si è tenuti a condividere in gruppo i vissuti personali o di coppia. Possono partecipare tutte le coppie: sposati religiosamente, civilmente o conviventi.

Sono previsti sei incontri guidati da una équipe costituita da counsellor familiari secondo il seguente calendario: 6, 13 e 27 ottobre, 10 e 24 novembre e 15 dicembre. Gli incontri si terranno il venerdì sera, dalle 20.45 alle 22.30 presso la sede di via Pennelli 5, a Cremona.

Per informazioni scrivere a info@famigliabuonanovella.it oppure telefonare a Sara 338-1031260 o Gabriella 338-9171291. Iscrizioni sul sito dell’associazione, cliccando qui.




Famiglia Buona Novella, a ottobre riprende la Scuola di preghiera con la Lectio divina

Torna con l’autunno la Scuola di preghiera con la Lectio divina promossa da Famiglia Buona Novella: si tratta di proposta, rivolta a singoli e coppie, che intende offrire la possibilità di scoprire la bellezza e i tesori racchiusi nell’esperienza della Lectio divina. In essa le persone sono accompagnate, passo a passo, a conoscere e a vivere questo antico modo di entrare e sostare in relazione con Dio.

La prossima edizione prenderà il via martedì 10 ottobre e proseguirà sino a martedì 19 dicembre: un percorso che si sviluppa su sei incontri, a cadenza quindicinale, della durata di un’ora e mezza ciascuno, fruibili in modalità online. Per poter partecipare è richiesta l’iscrizione tramite l’apposito modulo (cliccare qui per accedere).

Trattandosi di un percorso è richiesta la partecipazione continuativa a tutti gli incontri.

Per maggiori informazioni scrivere a info@famigliabuonanovella.it,  telefonare al 335-7889393 o visitare il sito internet www.famigliabuonanovella.it.

Il percorso può essere anche attivato su richiesta di gruppi o parrocchie con un numero minimo di sei persone.




Mercoledì sera alle Acli intervento di Francesco Gesualdi, alunno di don Milani nella scuola di Barbiana

Nel centenario della nascita di don Lorenzo Milani Cremona non poteva dimenticarne la figura. Per questo la Tavola della pace, insieme alla Pastorale sociale e del lavoro della Diocesi di Cremona, promuove mercoledì 27 settembre alle ore 21 presso la sede delle Acli, in via cardinal Massaia 22, l’iniziativa pubblica “Don Lorenzo Milani, attualità di un profeta”. Interverrà Francesco Gesualdi, alunno di don Milani nella scuola di Barbiana, impegnato oggi sui grandi temi della giustizia sociale e della giustizia ambientale, fondatore a Vecchiano del Centro nuovo modello di sviluppo.



“Carmelo teresiano tra la gente”, il 30 settembre a Cremona il primo evento

La fraternità di Cremona del Movimento carmelitano dello Scapolare promuove il “Carmelo teresiano tra la gente”, una serie di nove eventi che prenderà il via il prossimo 30 settembre.

Gli appuntamenti successivi sono in programma per il 28 ottobre, il 25 novembre, il 16 dicembre, poi, nel nuovo anno, il 20 gennaio, il 17 febbraio, il 23 marzo, il 27 aprile e il 25 maggio. Tutti gli incontri si terranno alle 15.30 presso la sala S. Teresa della Fraternità, nella parrocchia di S. Imerio, in via Realdo Colombo 8, a Cremona.

Per maggiori informazioni contattare il numero 339-1382829 o l’indirizzo mail mov.carmelitanoscapolare@gmail.com.

È dal 1995 che nella parrocchia di S. Imerio è presente la Fraternità del Movimento Carmelitano dello Scapolare: una associazione di fedeli laici, rivestiti dello Scapolare della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo, appartenente alla Famiglia Carmelitana, con un proprio statuto approvato dall’Ordine. Gli aderenti si propongono di promuovere il Carmelo Teresiano tra la gente così che sempre più persone siano aiutate a crescere incessantemente nell’amore fraterno e nella verità. Il cuore e il motore di tutto l’agire è l’orazione che, come dice santa Teresa d’Avila, non è altro che un rapporto di amicizia, un trattenimento da solo a solo con Colui dal quale sappiamo di essere amati.

Ma è antico il legame tra parrocchia cittadina di Sant’Imerio e il carisma carmelitano. Risale infatti al 16 luglio 1612 la consacrazione della chiesa di Sant’Imerio unitamente all’annesso convento dei Carmelitani scalzi. Fu quello il primo insediamento dei Carmelitani Scalzi nella Provincia lombarda con i frati dell’Ordine che rimasero in questo convento fino all’inizio del 1800: in quel periodo, infatti, entrarono in vigore le leggi di soppressione napoleonica che obbligarono i religiosi di ogni ordine ad allontanarsi dalla città. Da allora la chiesa di Sant’Imerio passò al clero diocesano, conservando comunque l’iconografia e la tradizione carmelitana, la cui ricchezza spirituale è ancora presente.




Avulss Cremona, il 17 settembre festa per i 40 anni di impegno

Sono passati 40 anni dalla fondazione del gruppo cremonese dell’Associazione per il volontariato nelle unità locali socio sanitarie (Avulss), avvenuta il 24 settembre 1983. Un anniversario che sarà celebrato domenica 17 settembre presso la struttura della Fondazione “La Pace” di Cremona.

Primo appuntamento alle 10.30, per la Messa con gli ospiti della casa di riposo celebrata dal cappellano, don Luigi Mantia, e concelebrata dai sacerdoti ospiti della struttura e dall’assistente diocesano Avulss, don Franco Morandi. Ale 11.30 avrà invece luogo l’assemblea degli associati, alla presenza di Liliana Burburan, responsabile culturale nazionale federazione Avulss. La mattinata si concluderà con il pranzo sociale.

Come cita l’articolo 2, comma 1, dello Statuto dell’Associazione, Avulss si propone di promuovere, sostenere e attuare il volontariato socio-sanitario inteso come servizio offerto alla persona in difficoltà. Un servizio reso sia in forma diretta, sia con presenze attive e umanizzanti nelle realtà sociali e sanitarie del territorio, e svolto nella totale gratuità, alla luce dei principi cristiani e con specifica e adeguata formazione. Da questi temi nasce un forte legame tra l’Avulss di Cremona e la Fondazione “La Pace”: una collaborazione che risale alle origini del gruppo cremonese e che è concretizzata anche nell’ospitalità che la struttura di via Massarotti garantisce all’Associazione.

Da 40 anni, Avulss offre a Cremona assistenza e aiuto, con servizi resi possibili grazie alla dedizione e alla formazione dei suoi volontari. A tal proposito, avrà inizio il prossimo 5 ottobre, presso la Fondazione di via Massarotti, il corso formativo per i nuovi volontari Avulss, patrocinato dalla Pastorale della salute diocesana. Per maggiori informazioni contattare l’indirizzo cremonaavulss@gmail.com o il numero 334 7271102, oppure visitare il sito www.avulsscremona1.blogspot.com.

 

La storia dell’Associazione

L’Avulss cremonese è nata il 24 settembre 1983. Da allora a tutt’oggi, i volontari sono al servizio delle persone in stato di bisogno e difficoltà del territorio. L’Associazione, laica e d’ispirazione cristiana, è aperta a tutti coloro che vogliono vivere un impegno organizzato e prestare la propria opera in forma gratuita, qualificata e continuativa.

Attualmente i 50 Volontari dell’Associazione svolgono la loro attività, in turni settimanali di due ore, nei reparti di Radioterapia e Medicina Riabilitativa (Specialistica e Generale) dell’Ospedale di Cremona, nelle Palazzine Azzzolini, Somenzi e Centro Duemiglia dell’Azienda Speciale Cremona Solidale, alla Fondazione Luciana e Giovanni Arvedi – Casa di Riposo “La Pace”, e a domicilio. Essi offrono ascolto, compagnia, condivisione, sostegno e disbrigo di piccole incombenze.