1

NoSpreco, un freezer per il centro d’ascolto della San Vincenzo dello Zaist

Sabato 11 maggio il presidente dell’associazione No Spreco, Cristiano Beltrami, ha consegnato un freezer al centro d’ascolto della San Vincenzo presso la parrocchia San Francesco d’Assisi, a Cremona. Si tratta di uno sportello a cui si rivolgono una cinquantina di famiglie residenti nel quartiere Zaist, per un totale di circa 200 persone. Due volte alla settimana i volontari della San Vincenzo distribuiscono a chi non riesce “arrivare a fine mese” pacchi alimentari, solitamente composti da prodotti al lunga scadenza.

Da poco più di un anno, in collaborazione con l’associazione No Spreco, i pacchi distribuiti del centro d’ascolto allo Zaist sono arricchiti anche con prodotti freschi e freschissimi: pane, frutta, verdura, carne e prodotti di gastronomia o dolci che, anche se distribuiti spesso in giornata, richiedono una conservazione idonea. Ora, grazie al contributo della Fondazione Comunitaria e tramite l’associazione No Spreco, il piccolo magazzino della San Vincenzo è stato dotato di un freezer capiente (un frigorifero era già stato donato dal Comitato di Quartiere 6).

L’associazione No Spreco ha partecipato al bando 2018 della Fondazione Comunitaria con un progetto che prevede l’allestimento di sei punti di distribuzione di pacchi alimentari in città. Ad ognuno verrà donato un frigorifero e un freezer.

La donazione s’inserisce in un progetto più ampio, la vera missione di No Spreco: ridurre gli sprechi e promuovere un’economia circolare a misura di città. L’obiettivo è recuperare e ridistribuire tutte le eccedenze alimentari presenti in città e in provincia. Ecco perché occorre allestire punti di distribuzione in grado di ricevere le eccedenze. Quindi non solo la San Vincenzo allo Zaist, ma anche altre parrocchie o associazioni, potranno richiedere un aiuto all’Associazione No Spreco e ricevere un frigorifero e/o freezer, insieme alle eccedenze alimentari raccolte.

La parrocchia di San Francesco collabora già dal 2017 con No Spreco A.p.s.: ogni settimana i volontari dell’associazione o operatori della Caritas Cremonese portano qui le eccedenze alimentari donate dai negozi e ristoranti della città a cui mercoledì e sabato mattina si aggiungono anche le donazioni dal mercato cittadino.

Il progetto No Spreco potrà funzionare a pieno regime quando sarà pronto il nuovo magazzino della Diocesi di Cremona, gestito dalla Caritas Cremonese a San Felice, dove si raccoglieranno tutte le donazioni alimentari, anche quelle della grande distribuzione e dei produttori. Questi prodotti saranno a disposizione di parrocchie, enti caritativi, cucine benefiche e oratori (campi, mense e Grest). Si potrà consultare il sito dell’associazione No Spreco (in allestimento) per verificare la presenza dei prodotti donati e prenotarne il ritiro.

Fondazione Comunitaria, No Spreco Associazione di Promozione Sociale, parrocchie, negozi, volontari e famiglie in difficoltà, tutti in rete, per una comunità solidale, con meno sprechi e più smart.




Nota dell’Amci Cremona sulla vicenda di Vincent Lambert

Di seguito una nota della sezione cremonese Amci (Associazione medici cattolici italiani) in merito alla vicenda di Vincent Lambert, il 42enne ricoverato da dieci nel Centre Hospitalier Universitaire di Reim, in Francia, a causa di un trauma cranico legato ad un incidente stradale. Vincent Lambert vive ora in uno stato clinico diagnosticato da alcuni specialisti come “di coscienza minima” e da altri come “vegetativo cronico”. 

 

Vincent Lambert ha 42 anni; da 11 anni si trova in stato di minima coscienza all’ospedale CHU (Centre Hospitalier Universitaire) Sébastopol di Reims,  in Francia, dopo un incidente.  La sua è una storia d’oggi, come tante di cui abbiamo letto o che conosciamo da vicino. Una storia di sofferenza e di amore. Dopo l’incidente di cui è stato vittima  Vincent Lambert è uscito molto rapidamente dal coma, ma è rimasto in una condizione di coscienza minimale; dorme di notte, si sveglia di giorno, reagisce quando gli si parla, ma non si sa con certezza quanto sia in grado di comprendere. Ha un’attività cerebrale, il suo elettroencefalogramma non è piatto. I suoi organi vitali (cuore, polmoni, reni) funzionano normalmente, senza l’ausilio di apparecchi. Il suo unico “trattamento” consiste nell’alimentazione e nell’idratazione, realizzata mediante un sondino gastrico, che porta gli alimenti direttamente nello stomaco. Si trova in un reparto di cure palliative, in quanto gli è stato impedito il trasferimento in un centro di riabilitazione specifico per persone in stato vegetativo o pauci-relazionale.

L’equipe dell’ospedale francese, ora guidata dal dott. Sanchez, ha avanzato da tempo la richiesta di interrompere l’idratazione e nutrizione; la prima richiesta di blocco delle cure risale addirittura al 2013. Un lungo iter giudiziario, che si trascina da anni, duranti i quali Vincent ha continuato a vivere, a riprova del fatto che non si tratta di una persona in condizioni terminali. Già nell’aprile del 2013 venne lasciato 31 giorni senza alimentazione. A favore dell’interruzione delle cure sono la moglie ed un nipote, i quali sostengono di aver sentito una volta Vincent affermare di non voler morire in un letto di ospedale. La realtà è che ci troviamo di fronte ad una persona impossibilitata ad esprimere la sua volontà e che non ha lasciato alcuna dichiarazione anticipata di trattamento. Strenui difensori del diritto di Vincent ad essere nutrito ed idratato e trasferito in un altro centro clinico sono i genitori e due dei suoi otto tra fratelli e sorelle.

Nell’aprile 2018 ventiquattro medici francesi, per la gran parte primari e specialisti di pazienti in stato vegetativo e in stato di coscienza minimale, scrivevano al dott. Sanchez: “Vincent Lambert respira in modo autonomo, la sua condizione generale è stabile, possiede delle capacità relazionali e di deglutizione incontestabili. Non rientra perciò nel quadro di un accanimento terapeutico”; consigliavano inoltre di permettere il trasferimento di Vincent in un altro centro specializzato, dove Vincent possa beneficiare di “una rieducazione all’alimentazione orale, prendendo il tempo necessario e avvalendosi di quei collaboratori familiari, in presenza dei quali manifesta delle reali relazioni”.

La vicenda giudiziaria per la morte o la vita di Vincent prosegue.  Il 24 aprile scorso, il Consiglio di Stato francese ha confermato la sentenza di gennaio del Tribunale amministrativo di Châlons-en-Champagne, che disponeva l’arresto dell’alimentazione e dell’idratazione. Nel frattempo la Corte europea per i diritti dell’uomo (Cedu) ha rigettato il ricorso dei genitori e ha dunque confermato l’arresto dell’alimentazione e dell’idratazione. La Cedu ha ritenuto sufficiente riappellarsi ad una precedente sentenza del giugno 2015, senza prendere in considerazione quanto accaduto negli ultimi quattro anni. Venerdì 3 maggio il Comitato Onu sui diritti delle persone con disabilità ha chiesto al Governo francese di non interrompere i sostegni vitali a Vincent Lambert, almeno fino a quando il Comitato non si sarà espresso sul caso. Negli ultimi giorni il dottor Sanchez del CHU di Reims ha però inviato questa lettera ai familiari di Vincent: «Vi informo che la sospensione dei trattamenti e la sedazione profonda e continua evocata dalla procedura collegiale avranno inizio nel corso della settimana del 20 maggio».

Di fatto, anche se non viene esplicitamente menzionata, ci troviamo di fronte ad una situazione di eutanasia mascherata. L’interruzione dell’alimentazione ed idratazione, cui Vincent Lambert sopravvisse per 31 giorni già nel 2013, sarà una fonte di sofferenza; da qui la “sedazione profonda e continua”, un’abbinata che porterà inesorabilmente alla morte. Può essere lecito sospendere alimentazione e idratazione artificiali? Solo se dalla loro prosecuzione non è atteso alcun beneficio, quindi in condizioni di terminalità. Quando deve essere applicata la sedazione terminale? Quando una persona si trova al termine della propria vita e non può più trarre beneficio dai trattamenti. Queste circostanze non si verificano certamente per Vincent Lambert. Egli non è in condizioni terminali (le sue condizioni cliniche sono tali da 11 anni). Il quadro clinico non ha visto l’insorgenza di nuove condizioni di aggravamento, per cui l’idratazione e alimentazione artificiali possano diventare cure sproporzionate. Non vi sono condizioni che richiedano una “sedazione profonda e continua”, se venisse proseguita l’idratazione e alimentazione. Il medico che intende attuare la procedura, la cultura e le autorità giudiziarie che lo avvallano ritengono evidentemente che l’esistenza di Vincent Lambert non sia più degna di essere vissuta, non più giustificato spendere alcuni euro al giorno per i prodotti della nutrizione enterale, non più necessario accudire questa persona gravemente malata e disabile. E se alcuni familiari (e non solo) la pensano diversamente non importa.

Concludiamo con le riflessioni rilasciate il 13 maggio da Eric de Moulins-Beaufort e Bruno Feillet, rispettivamente arcivescovo e ausiliare della diocesi di Reims; monsignor de Moulins-Beaufort è anche presidente della Conferenza episcopale francese. “È proprio della condizione dell’uomo e della sua grandezza di dover un giorno morire. È bene ricordarlo in un tempo in cui alcuni rivendicano il diritto di morire quando e come preferiscono, mentre i profeti del transumanesimo annunciano la fine della morte. Ma è l’onore di una società non lasciare che qualcuno dei suoi membri possa morire di fame o di sete, e di fare tutto il possibile per mantenere fino alla fine l’assistenza adeguata. Permettersi di rinunciarvi per la ragione che una tale assistenza ha un costo e perché si ritiene inutile lasciar vivere le persone interessate, vorrebbe dire rovinare l’impegno della nostra civiltà. La grandezza dell’umanità sta nel considerare come inalienabile e inviolabile la dignità dei suoi membri, soprattutto i più fragili”.

Michele Ceruti

 




Collaboratori familiari del clero, incontro con la nuova presidente regionale Eliana Marcora

Il 7 maggio scorso, l’associazione Collaboratori familiari del clero si è ritrovata per l’incontro conclusivo dell’anno sociale, come da tradizione, in un santuario mariano. Quest’anno è stato scelto il santuario di Monasterolo, dove si venera una suggestiva immagine della Madonna di Caravaggio con Giannetta inginocchiata.

L’incontro si è aperto con la preghiera delle lodi mattutine per poi proseguire con la meditazione sui doni dello Spirito Santo dettata dall’assistente don Giorgio Ceruti, che da anni segue l’associazione con dedizione e impegno. Dopo un breve momento di riflessione personale, è seguita la Messa.

Al momento del ritrovo al santuario, la gradita sorpresa della visita della nuova presidente regionale lombarda, Eliana Marcora, che da tempo aveva manifestato ai responsabili l’intenzione di partecipare a uno degli incontri per conoscere in particolare tutti i componenti del Consiglio e la realtà diocesana dell’associazione. È stato un bel momento apprezzato da tutti i ventiquattro partecipanti al pellegrinaggio.

La presidente Marcora ha suggerito una bella meditazione sul tema dello stupore mutuato dalla sensazione da lei stessa provata nel viaggio mentre attraversava la pianura con i suoi campi risvegliati dalla primavera. È lo stupore capace di suscitare la lode, poi celebrata nella preghiera della Lodi mattutine, e stupore per l’incontro con le persone, che sempre sorprende. Atteggiamenti tutti che ben si accordano con il tempo pasquale che si sta vivendo in attesa della prossima Pentecoste, dove lo Spirito Santo rinnova e sorprende la vita della Chiesa.

La presidente regionale ha poi proseguito il suo intervento scendendo sul piano pratico affrontando il tema della vocazione del Collaboratore familiare, che deve avere particolare attenzione alle relazioni con il prete e altrettanta delicatezza verso le persone che frequentano le realtà del suo ministero. Da questa analisi, presentata con passione e arricchita dalla personale esperienza di anni passati come responsabile delle Associazioni dell’arcidiocesi di Milano, è emersa la necessità di una formazione costante e specifica per i collaboratori familiari perché siano sempre più capaci di osservare le situazioni in cui si trovano a vivere e perché, quando necessario, sappiano anche intervenire. L’esempio portato dalla signora Marcora ha aiutato la riflessione: nella sua esperienza ha notato come negli spostamenti dei preti verso nuove destinazioni, molti collaboratori domestici abbandonino il loro impegno: segno, a volte, di un non corretto spirito di servizio.

Non è mancato, quindi, il doveroso richiamo alla preghiera perché sostenga in questi tempi di rapidi cambiamenti che spesso fanno sentire impreparati, inadatti e quindi insicuri.

Da ultimo, la presidente Marcora ha rivolto un caloroso arrivederci e un appassionato invito a ritrovarsi per il primo incontro dell’anno sociale 2019 – 2020, che sarà comune per tutte le diocesi lombarde al Santuario di Caravaggio il prossimo 10 ottobre in occasione del Convegno Regionale. In quell’occasione sarà presente anche l’Arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini, da sempre convinto sostenitore dell’Associazione familiari.

Dopo la doverosa pausa per il pranzo, condiviso anche con il parroco don Paolo Ardemagni, l’incontro si è concluso con la preghiera del Rosario nella chiesa di Robecco d’Oglio.

Photogallery

Cesare Fontana




“Possiamo fidarci delle informazioni?”. Sabato 18 maggio l’incontro con Ghisani a S. Abbondio

Nel dibattito aperto sulla veridicità dell’informazione, che ormai abita la quotidianità di ciascuno, si inserisce l’appuntamento di sabato 18 maggio alle 18, presso la sala Casali del chiostro di Sant’Abbondio, con Giacomo Ghisani, vicedirettore del Dicastero per la comunicazione del Vaticano, nonché presidente di Teleradio Cremona Cittanova.

L’incontro dal titolo “Possiamo fidarci delle informazioni?” è promosso dall’Azione cattolica parrocchiale. La volontà è quella di alimentare il confronto dialogico con la società civile su un tema più che mai caldo, tema che si innesta sull’idea di “fiducia” filo rosso della serie di incontri di Ac (di cui quello con Ghisani fa parte) che ha visto anche la partecipazione del professor Carlo Cottarelli.

“Il tema della fiducia – chiarisce Paolo Gamba, presidente dell’Ac di Sant’Abbondio – riveste un ruolo centrale oggi: ricostruire la fiducia (verso l’Europa, la finanza e l’informazione) è un compito arduo ma necessario per ricostruire una rete di relazioni stabili”.

Così a tema ci saranno le fake news, la mediazione giornalistica, il ruolo dell’utente in un contesto di innovazione dei mezzi di comunicazione che oggi sono chiamati alla convergenza e all’innovazione.

Locandina




Affidamento a Maria per i piccoli delle scuole dell’infanzia Fism (FOTO e VIDEO)

Certo non sono passati inosservati i 450 bambini che lunedì mattina, nonostante la pioggia, da piazza Roma, percorrendo via Solferino, hanno colorato piazza del duomo. Ma non è la visibilità ciò che hanno cercato. Lo si è potuto capire dai segni: le rose ai lati della strada, l’ordine di marcia inequivocabilmente a processione, la meta d’arrivo, la Cattedrale, dove ad attendere i bimbi c’era il Vescovo Antonio Napolioni.

La photogallery completa

Lunedì 13 maggio, ricorrenza delle apparizioni a Fatima, le maestre delle scuole d’infanzia cittadina aderenti alla Fism (associazione nazionale che riunisce le scuole di ispirazione cattolica presieduta a Cremona da Sergio Canevari, presente al pellegrinaggio), hanno accompagnato centinaia di bambini nell’esperienza dell’affidamento a Maria, insieme ai tre pastorelli di Fatima (interpretati da tre alunni della scuola primaria Sacra Famiglia) che hanno raccontato la loro esperienza straordinaria prima di guidare i piccoli scolari verso il Duomo.

«La complessità come cifra distintiva del tempo attuale non ha risparmiato la realtà delle nostre scuole – spiegano gli organizzatori -, luogo di intrecci relazionali sempre più complicati e sempre più necessari. Non è il bisogno di rendersi visibili , ma di “esserci “, cioè di pensare, organizzare e vivere esperienze di comunione, per evitare la frammentarietà che genera diffidenza e isolamento. La risposta non è la festa fine a se stessa, ma il rilancio della meta comune su percorsi diversi e con aree di sosta su cui convergere per ricontarsi».

In Cattedrale il Vescovo ha pregato  con i bambini e a loro ha consegnato le Corone del Rosario, «la preghiera – ha spiegato – fatta da Dio e dagli uomini insieme».

La statua della Madonna di Fatima benedetta dal vescovo è il simbolo che lega idealmente le scuole in questo cammino. A turno i bambini degli istituti Sacro Cuore, Maria Immacolata, Sant’Abbondio, Sacra Famiglia e Sant’Angelo prenderanno in custodia la statua assumendosi l’impegno di pregare gli uni per gli altri, «Perché lì, dove sta l’origine delle nostre storie possiamo trovar il senso della proposta educativa che vogliamo continuare ad offrire».




Venerdì 17 maggio alle Acli riflessione e preghiera per l’Europa

Le Acli organizzano, per il pomeriggio di venerdì 17 maggio, alle 17 presso la sede provinciale delle Acli (via Massaia 22 a Cremona), un momento di preghiera per l’Europa in vista delle elezioni del 26 maggio. A guidare il momento di riflessione e preghiera per l’Europa sarà l’assistente ecclesiastico don Antonio Agnelli.

«Come cittadini europei – spiegano gli organizzatori – crediamo in una casa comune dove tutti possano trovare un posto, e per questo ci impegniamo. Come credenti, crediamo che i valori di libertà, giustizia e pace che hanno animato i padri fondatori, possono e devono dare all’Europa una nuova vitalità. Per il bene di tutti i popoli europei, specialmente delle masse di poveri in attesa di un riscatto umano e sociale».

L’evento – che fa seguito ai i tre laboratori promossi sull’Europa, all’incontro con il presidente del Comitato economico e sociale UE Luca Jahier e con il prof. Filippo Pizzolato – intende raccogliere gli input ricevuti per una sintesi che si fa preghiera.

Locandina




Mazzolari per non rinunciare alla speranza: dialogo con don Brignami e don Agnelli

Mazzolari per non rinunciare alla speranza. Gli studiosi pessimisti della storia, constatando la ciclicità con cui questa spesso si evolve, ne traggono la deprimente conclusione che la tendenza a commettere gli stessi errori in situazioni simili impedisca il realizzarsi di un vero progresso. Contro tale ineluttabilità e il rischio di rassegnazione o peggio indifferenza di fronte a situazioni non tollerabili di violenza, disumanità, discordia, il Meic (Movimento ecclesiale di impegno culturale) con Azione Cattolica e Acli hanno intervistato, la sera di sabato 11 maggio, don Bruno Bignami, postulatore della causa di beatificazione di don Primo Mazzolari e curatore della raccolta di lettere inedite “Misericordia a bracciate”, e don Antonio Agnelli, autore di “Vita, fuoco, passione divina – Istanze profetiche in Primo Mazzolari” sulla stringente attualità del pensiero e della testimonianza del parroco di Bozzolo, la “tromba dello Spirito Santo in terra mantovana” secondo la felice espressione di Giovanni XXIII.

È emerso un preziosissimo aiuto verso la speranza cui obbliga la vera fede, anche nelle situazioni umanamente disperanti, dove la ricerca indefessa del bene possibile è comunque eticamente vincolante con un carattere di emergenza, ora come allora.




Dialoghi e armonie per una ecologia integrale

Domenica 5 maggio al Centro pastorale diocesano, in un clima quasi invernale, forse complice il cambiamento climatico, si è tenuta l’iniziativa ecumenica dal titolo: “Dialoghi e armonie per una ecologia integrale”. Il dialogo è avvenuto tra il pastore metodista Nicola Tedoldi e del sacerdote cattolico cremonese don Maurizio Lucini.

I due relatori, nonostante non avessero condiviso in precedenza le loro relazioni, si sono trovati perfettamente in sintonia, o meglio, in armonia nei loro interventi. In entrambi le esposizioni, quella del pastore più esistenziale e quella del prete più biblica, si è approdati a due temi comuni: quello della responsabilità del cristiano di fronte al creato e quella dello stupore dell’uomo davanti alla creazione, sentimento quest’ultimo che si genera di fronte al mistero ed induce rispetto per ciò che si contempla.

Le due relazioni, così bene armonizzate dall’unico Spirito, sono state intervallate con brani musicali del musicista Marco Guareschi.

Relazione del pastore Nicola Tedoldi

Relazione di don Maurizio Lucini




Mazzolari per l’oggi: l’11 maggio a Cremona serata promossa dal Meic

“Per non morire di prudenza! Mazzolari per l’oggi”. Questo il titolo della serata promossa sabato 11 maggio a Cremona dal Meic (Movimento ecclesiale di impegno culturale) in collaborazione con Azione Cattolica e Acli. Spunti per la riflessione saranno gli interventi di due sacerdoti cremonesi: don Bruno Bignami, presidente della Fondazione “Don Primo Mazzolari” di Bozzolo e postulatore della causa di beatificazione del parroco d’Italia; e don Antonio Agnelli, che di recente ha pubblicato il libro”Vita, fuoco, passione divina. Istanze profetiche in Primo Mazzolari”, edito da Tau Editrice di Todi.

L’evento è promosso a coronamento della mostra itinerante “Conoscere don Primo Mazzolari” ospitata al Centro pastorale diocesano di Cremona dal 6 all’11 maggio.

Locandina




La Festa del Volontariato di Cremona da maggio arriva anche nei quartieri

La nuova edizione della Festa del Volontariato di Cremona – promossa da CSV Lombardia Sud, Forum Terzo Settore e Comune di Cremona – si terrà il 22 settembre nel centro storico, ma quest’anno diventerà più grande e coinvolgente, toccando, già dal mese di maggio, i quartieri della città e alcuni luoghi pubblici che la comunità cremonese vive ogni giorno. Le associazioni che partecipano alla Festa del Volontariato 2019 possono aderire anche alla Festa diffusa, sostenendo almeno una delle iniziative già programmate.

L’idea è quella di proiettare questo importante evento oltre la dimensione di grande vetrina dell’associazionismo cremonese, per essere sempre più connessi e presenti nel tessuto cittadino e per diffondere la cultura della “cura della comunità”. Una cura che si traduce in strategie mirate per sviluppare una sempre maggiore disponibilità all’accoglienza, favorire la partecipazione attraverso un’efficace azione d’incontro, a promuovere sempre maggiori attenzione e impegno sul tema del bene comune. Ecco le prime 3 proposte, altre saranno comunicate in seguito. Per aderire, si possono utilizzare i riferimenti indicati per ogni appuntamento.

Primo appuntamento domenica 26 maggio con la “Festa del Benessere” (ore 14.30 – 18) presso Cremona Solidale/Parco storico Via Brescia 207, a cura di Cremona Solidale, Progetto Portineria Solidale. Si tratta di una iniziativa finalizzata a favorire la conoscenza delle risorse della struttura e a promuovere l’utilizzo del Parco da parte della cittadinanza per superarne l’isolamento dal contesto urbano e comunitario. Aree interesse: spazio bimbi – attività ludiche, creative, motorie – spazio per tutti – ballo, vendita piante – spazio promozionale – stand associazionismo – spazio ristoro.

Sabato 1° giugno “Cambosport 2019” (ore 14.30 – 18.30) a cura di CONI, Scuola Primaria “G. MIglioli”, I.I.S. ITIS “J.Torriani”, Comitato Quartiere 4, Comune di Cremona/Centro Quartieri e Beni Comuni. L’evento si tiene al Quartiere Cambonino, nell’area compresa tra giardino scuola primaria “Miglioli”, tratto di strada fronte scuola, palestra, campo a lato palestra con affaccio su viale Cambonino, retro ITIS “J.Torriani”. E’ una iniziativa pensata per promuovere partecipazione e inclusione attraverso lo sport, sviluppando senso di appartenenza al contesto di vita e coesione sociale nella comunità. L’evento mira a migliorare la percezione di un quartiere periferico che, come tale, viene spesso vissuto come “marginale”, privo di vitalità e attrattiva rispetto al sistema”-città. Aree interesse: varie discipline sportive e ludico-motorie (3-5 anni; 6–7 anni; 8–11 anni) – sperimentazione bimbi e genitori insieme, discipline sportive per pre-adolescenti e adolescenti, spazio promozionale – stand associazionismo, sportivo e non solo.

Venerdì 5 luglio “Cena intertnica” in zona Legione Ceccopieri, nel tratto pedonale compreso tra piazza dei Patrioti e piazza don F. Amigoni. A cura di associazione La Città dell’Uomo, Comitato Quartiere 5, Comune di Cremona/Centro Quartieri e Beni Comuni. L’iniziativa intende favorire l’incontro tra le diverse etnie e culture presenti in quartiere attraverso la condivisione di cibi rappresentativi delle varie realtà coinvolte in una prospettiva di sviluppo della conoscenza e del dialogo tra le stesse. Aree interesse: convivialità – spazio promozionale – stand associazionismo

Informazioni e aggiornamenti su www.festavolontariato.org e www.csvlombardia.it/cremona.