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Non è della Caritas il punto di raccolta indumenti di via Vecchia a Cremona

In merito alla notizia apparsa in data 25 giugno 2019 su alcuni organi di informazione locale, in cui si indica come «cassonetto della Caritas» il punto di raccolta di indumenti usati ubicato preso il parcheggio di un supermercato in via Vecchia a Cremona che ha suscitato le rimostranze di un gruppo di residenti del quartiere per lo stato di abbandono in cui versa, la Caritas Diocesana precisa che non si tratta di una struttura gestita da Caritas Cremonese.

I punti di raccolta indumenti della Caritas diocesana sono infatti collocati tutti presso strutture delle parrocchie che contribuiscono alla gestione di tale servizio caritativo.




L’amministratore apostolico dell’Albania meridionale celebra a San Luca per S. Antonio Maria Zaccaria

In occasione della solennità di Sant’Antonio Maria Zaccaria, fondatore della Congregazione dei Chierici Regolari di san Paolo (Barnabiti) e patrono secondario della diocesi, del clero e delle associazioni giovanili cattoliche di Cremona, il prossimo 5 luglio presso la chiesa di San Luca la messa solenne delle ore 18 sarà presieduta da monsignor Giovanni Peragine, barnabita, Amministratore apostolico dell’Albania meridionale.

Durante la giornata, organizzata dalla comunità dei Barnabiti che proprio a San Luca hanno la loro sede in città, sarà proposta anche una meditazione musicale (dalle ore 17.15) con la cappella musicale di Gorgonzola.




«Siamo tutti figli di Dio», festa e preghiera interreligiosa a Casa Paola (fotogallery)

Il grande spazio verde e soleggiato che introduce a Casa Paola, realtà nata in seno a Tenda di Cristo a Rivarolo del Re, domenica 23 giugno ha accolto molti visitatori, amicizie consolidate nel tempo, vecchi ospiti che ritornano per un giorno, o nuovi arrivati, che non conoscono ancora quella realtà tanto preziosa e originale che è “la Tenda”.

A richiamare vicini e lontani l’annuale festa intitolata dalla comunità “Famiglia dei popoli”, che da quest’anno ha introdotto un momento di spiritualità come se ne vedono pochi. Una preghiera interreligiosa, cui hanno partecipato il centro culturale Arrahma di Casalmaggiore, la comunità Sikh e la comunità cristiana cattolica.

La modalità scelta dai partecipanti, condotti da Monica di Casa Diego, è stata quella di partire da un punto di convergenza tra le tre religioni rappresentate e questo è stato trovato nella dimensione creaturale. “Il nostro obiettivo per questa giornata è quello di relazionarci con l’altro a partire da Dio e dal nostro essere tutti suoi figli” dichiara Monica introducendo il momento.

Se Youssef, in rappresentanza della comunità islamica, ha voluto narrare alcune esperienze del profeta Mohammed per indicare la strada verso la tolleranza e l’accettazione reciproca, Kaur per il Sikhismo ha recitato dei versetti del Guru Granth Sahib. E da ultimo Monica ha letto in maniera duale con i presenti i Salmi 102 e 145 che danno lode a Dio.

Un modo davvero originale di inaugurare una giornata ricca di spunti di riflessione. A partire dalla presenza del coro casalese dei Joy Voices, diretto dal M. Abele Zani,  la sfilata di abiti della coop. NonSoloNoi (commercio equo e solidale) di Casalmaggiore, fino alla danza collettiva di Daas guidata da Luisa Sartori, che ha portato sul palco un laboratorio condotto come ogni anno con la coop. Santa Federici di Casalmaggiore. Notevole attenzione è stata data anche ai più piccoli per i quali sono stati organizzati giochi di movimento, pitture a terra e letture di fiabe, grazie alla presenza della scrittrice Sabina Gallo, autrice di “Storia di una piccola fata senza nome”.

Insomma, una giornata da rivivere.

Photogallery




Medici con l’Africa Cuamm: presentati i numeri di un anno di impegno

Presentato a Padova, l’Annual report 2018 di Medici con l’Africa Cuamm. Una fotografia dell’impegno di un anno “con” l’Africa, per il diritto alle cure e alla salute delle fasce più bisognose della popolazione. Un grande lavoro che ha riguardato ben 8 paesi dell’Africa a sud del Sahara (Angola, Etiopia, Mozambico, Repubblica Centrafricana, Sierra Leone, Sud Sudan, Tanzania e Uganda).

«Poter dire che abbiamo destinato oltre 35 milioni di euro all’Africa, investiti in prevenzione, cura e formazione, che significa in crescita e sviluppo per il continente più fragile, è per noi motivo di grande gioia e lo possiamo fare grazie all’aiuto di tutti quelli che hanno creduto in noi – ha detto don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm -. Tante le novità del 2018, dall’avvio dell’intervento in Centrafrica alle migliaia di mamme e bambini assistiti. Mi piace sottolineare anche un altro dato: quello dell’impegno dei giovani italiani. Fino ad ora sono stati 177 gli specializzandi di 28, 30 anni partiti, per alcuni mesi, insieme a noi e grazie all’accordo che abbiamo con tutte le Università, ed è bello pensare che ci siano giovani che hanno voglia di spendersi per questo continente, come è importante sapere che in Italia quasi 3.000 volontari si sono mobilitati per aiutarci con iniziative di sensibilizzazione. Ci aiuta a proseguire su questa strada».

I dati nel dettaglio sono stati presentati da Fabio Manenti, responsabile dei Progetti del Cuamm: «Abbiamo assistito 190.319 parti e garantito 9.535 trasporti per emergenze ostetriche. In un paese come la Sierra Leone, in 5 ospedali, abbiamo trattato 6.996 complicanze maggiori, evitando così almeno 100-200 morti materne», ha spiegato Manenti -. Abbiamo trattato 13.660 bambini affetti da malnutrizione acuta severa. Abbiamo avviato anche un intervento per malattie croniche: 1.619 i pazienti trattati per cardiopatie croniche scompensate e 184 per ictus cerebrale; oltre 8.794 donne screenate per il tumore alla cervice e 421 (positive) trattate con la crioterapia.

Il nostro lavoro nei 23 ospedali, 15 governativi e 8 delle diocesi locali, è sempre un lavorare con il personale locale, prendendo insieme le decisioni, rafforzando le competenze cliniche e quelle manageriali».

Novità più importante e significativa del 2018, l’avvio dell’intervento in Repubblica Centrafricana.

«Medici con l’Africa Cuamm ha avviato l’intervento in Rca l’1 luglio 2018, su richiesta dell’Ospedale Bambino Gesù, del Ministero locale e della direzione del Complesso Pediatrico di Bangui, capitale del Centrafrica. Il Centrafrica è un paese grande 2 volte l’Italia, con 4,9 milioni di abitanti, di cui circa 1 milione vive in capitale. Appena uscito da un conflitto interno, non ancora del tutto sopito, si trova al 188° posto su 189 paesi secondo l’Indice di sviluppo umano – ha detto Marina Panarese, country manager nel paese -. Per questo non potevamo tirarci indietro. Il nostro lavoro nel Complesso Pediatrico di Bangui, unico ospedale pediatrico del paese e unico riferimento per le emergenze chirurgiche, ha interessato sia l’assistenza sia la clinica, sia la componente di gestione. Il Complesso conta 250 posti letto, e nel 2018, sono state effettuati: 71.407 visite ambulatoriali (di bambini sotto 5 i anni), 16.061 ricoveri (sotto 5 anni) e 2.533 interventi chirurgici».

Attenzione sempre accesa e costante sul Sud Sudan, paese fragile e con estremo bisogno di aiuto: «Il Sud Sudan è in una sorta di “emergenza cronica” – ha spiegato Chiara Scanagatta, responsabile dei progetti per il Sud Sudan -. E’ una crisi che va avanti dal 2013, è stato firmato, un anno fa, un accordo di pace, ma ancora tarda ad essere implementato. Questa situazione di instabilità si riflette nella realtà quotidiana. Il Sud Sudan ha una svalutazione della moneta senza precedenti al mondo, è un paese che non ha attività produttive, né di sussistenza. Questo fa sì che la metà della popolazione sia a rischio carestia. Non ci sono servizi di base ed è venuta a mancare anche una rete di sostengo di comunità perché la popolazione è in continuo movimento, fugge all’interno del paese e nei paesi limitrofi, si stimano quasi 4 milioni di persone sfollate negli anni. In questo scenario, il Cuamm continua a rimanere, a lavorare e a impegnarsi. Un ambito in cui stiamo investendo tanto è quello della formazione: dopo le prime 20 ostetriche, diplomatesi a Lui nel 2017, ora è partito un nuovo corso. Questo dà una speranza di futuro e dimostra anche in situazioni così si può costruire qualcosa».

Leggi il report completo

 

 

MEDICI CON L’AFRICA CUAMM

Nata nel 1950, Medici con l’Africa Cuamm è la prima Ong in campo sanitario riconosciuta in Italia e la più grande organizzazione italiana per la promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane. Realizza progetti a lungo termine in un’ottica di sviluppo, intervenendo con questo approccio, anche in situazioni di emergenza, per garantire servizi di qualità accessibili a tutti. Oggi Medici con l’Africa Cuamm è impegnato in 8 paesi dell’Africa sub-Sahariana (Angola, Etiopia, Mozambico, Repubblica Centrafricana, Sierra Leone, Sud Sudan, Tanzania, Uganda) con oltre 2.900 operatori sia europei che africani; appoggia 23 ospedali, 80 distretti (per attività di sanità pubblica, assistenza materno-infantile, lotta all’Aids, tubercolosi e malaria, formazione), 3 scuole infermieri e 1 università (in Mozambico).




“Corridoi umanitari. Salvare vite umane”. Incontro a Casalmaggiore (AUDIO)

Serata di straordinario spessore umano quella che si è svolta venerdì 22 giugno presso l’Auditorium della Fondazione Santa Chiara a Casalmaggiore. Organizzata da Tenda di Cristo di Rivarolo del Re-Casa Paola, la conferenza è stata intitolata “Corridoi umanitari. Salvare vite umane” e ha avuto come relatrice Valeria Gutterez, referente per la Comunità di Sant’Egidio a Roma dell’accoglienza dei profughi provenienti da Libano ed Etiopia, tramite corridoi umanitari.

La serata è stata aperta da un saluto inviato dal vescovo Antonio Napolioni, letto da padre Francesco Zambotti. “Vincendo la tentazione di chiudersi nella paura, chi accoglie vivamente il Vangelo di Gesù costruisce ponti, corridoi, case e tende.. in cui incontrare fraternamente l’altro, scoprendo il valore delle tante diversità che – persino in ogni nostra famiglia – possono essere motivo di gioia come di fatica”.
Lo stesso padre Francesco ha puntato l’accento sull’importanza che i laici si occupino dei problemi attuali, mettendo in gioco “il loro sacerdozio universale, che deriva dal Battesimo”. E ha proseguito con un invito a non dimenticarsi dei poveri “perché sarebbe come dimenticarci di noi stessi”.

Ma il cuore della conferenza è stata incentrato sulla nascita dei corridoi umanitari, che ad oggi in Italia contano circa 2.000 persone, di cui 1.546 giunte dal Libano dal 2016, anno della firma del primo accordo siglato tra la Comunità di Sant’Egidio con la Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, la Tavola Valdese e la Cei-Caritas. Di queste, il 95% è di origini siriane e per il 90% si tratta di nuclei familiari. Diversi i numeri dei profughi giunti attraverso il secondo corridoio attivato più recentemente, quello etiope, nato da un accordo tra la Comunità di Sant’Egidio con Cei-Caritas, il Ministero degli Affari Esteri e il Ministero degli Interni. Ad oggi dal Corno d’Africa sono state accolte 498 persone e a breve ne giungeranno altre 600. Sul modello italiano, primo in Europa, l’accoglienza tramite corridoi umanitari è avvenuta anche in Francia, Belgio e Andorra, per un totale di più di 2.500 persone.

Persone a cui è necessario dare un alloggio e una speranza lavorativa e di integrazione nella società di accoglienza.

“I corridoi umanitari – dichiara a questo proposito la Gutterrez – non si concludono a Fiumicino (dove arrivano in aereo i profughi, senza rischiare la vita, ndr). Il progetto prevede l’inserimento nella nostra società. I corridoi umanitari propongono un modello adottivo, dove famiglie locali accolgono una famiglia che diventa per così dire parente”.

E una di queste famiglie, giunta attraverso Sant’Egidio nel 2016, era presente. Mohamed e Sanaa (con i loro tre figli Ryan, Aya, Sidra) sono stati accolti a Pegognaga (Mantova) dall’associazione Solidarietà Educativa, di cui era presente Arnaldo De Giuseppe.
“Il nostro scopo è aiutarli a recuperare la speranza e a realizzare qualche sogno” dichiara. Così come quello di Mohamed è di essere “la voce di chi vive ancora in Siria”.

Insieme a loro anche un’altra realtà accogliente proveniente dalla stessa Pegognaga. Aldo Bottegazzi ha testimoniato a nome di un gruppo di famiglie sorto in seno alla parrocchia locale. Qui, grazie alle riflessioni di don Flavio Savasi, nove persone hanno deciso di accogliere nel nome del Vangelo.

“Siamo diventati talmente parenti della famiglia che abbiamo accolto che siamo sempre insieme. Si creano rapporti talmente intensi e belli che ci si sente proprio parenti. È un’esperienza che consiglieremmo a chiunque. Se testimonianza dev’essere è una testimonianza di gioia, perché è veramente bello nonostante le difficoltà”.

In conclusione una parola e un grazie sono stati aggiunti da Habi, che vive da due anni a Casa Paola, e che ha terminato lo scorso anno gli studi di licenza media presso il C.P.I.A. di Casalmaggiore.

La serata si è conclusa con un rinfresco siriano offerto da Rouni Astefan, residente anch’esso a Casa Paola.

Ascolta l’audio dell’intervento di Valeria Gutterrez




MCL, delegazione cremonese alla Cattolica per la conclusione della Summer School

Sabato 22 giugno, nella cripta dell’aula magna dell’Università’ Cattolica del Sacro Cuore di Milano, un gruppo di dirigenti del MCL (Movimento cristiano lavoratori) del territorio ha partecipato alla tavola rotonda finale della Summer School MCL, la scuola estiva di alta formazione giunta quest’anno all’undicesima edizione organizzata dal Movimento in collaborazione con il Centro di Ateneo per la Dottrina Sociale della Chiesa dell’Università e offerta a cinquanta giovani di MCL provenienti da tutta Italia riuniti insieme per una tre giorni di riflessione e di studio.

Da sinistra: Fusari e Costalli

La delegazione del territorio cremonese, cremasco e lodigiano, guidata dal presidente Michele Fusari, ha raggiunto a Milano la giovane cremasca Agostina Barbaglio, presente a tutta la durata della scuola.

Relatori del convegno conclusivo – dal titolo “Corpi intermedi : innovazione sociale e azione politica” – sono stati il presidente nazionale di MCL Carlo Costalli, il prorettore dell’Università Cattolica Mario Taccolini, il segretario confederale della Cisl Andrea Cuccello e il prof. Arturo De Vivo. La tavola rotonda è stata coordinata dalla professoressa Simona Beretta, docente dell’Ateneo milanese.

Tutti i relatori hanno incentrato il loro discorso su un tema, il protagonismo dei corpi intermedi, da sempre fondamentale per tutto il MCL e reso oggi ancora più importante dalla disgregazione in atto. Necessaria quindi una riflessione profonda sul futuro delle aggregazioni sociali che abbracci la sfera culturale ma al tempo stesso parta dalle tante esperienze positive in atto che devono essere sempre più valorizzate: riflettere insomma insieme sull’agire in modo responsabile per il bene della collettività , grazie ad un modello di sviluppo che abbracci tutte le componenti sociali.

«Come sempre la tavola rotonda finale della scuola estiva di alta formazione – spiega il presidente MCL del territorio Michele Fusari – ha suscitato in noi presenti molto interesse per gli spunti e le sollecitazioni emerse su un tema , i corpi intermedi ,  di grande attualità e importanza visto il clima ostile generato in questi ultimi anni nei loro confronti con scelte politiche di governo centrale certamente non favorevoli ; il movimento , corpo intermedio vivo, attivo e protagonista nei territori della nazione è in prima linea nel rivendicare l’importanza degli stessi nell’ottica di una visione sempre più sussidiaria della società».




Scuole paritarie, rinnovata la convenzione con il Comune di Cremona

Rinnovata la convenzione tra il Comune di Cremona e l’Associazione A.D.A.S.M. – F.I.S.M., cui fanno riferimento le scuole per l’infanzia S. Abbondio, Maria Immacolata, Sacro Cuore, S. Angelo e Sacra Famiglia, che svolgono una pubblica funzione di carattere educativo e sociale senza scopo di lucro e da tempo collaborano con il Comune contribuendo ad ampliare l’offerta formativa per i bambini dai 3 ai 6 anni.

La convenzione prevede un contributo da parte dell’Amministrazione comunale pari a 200 mila euro annui per sostenere l’offerta formativa destinata all’infanzia sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo. Tra gli elementi di continuità presenti nella convenzione vi è, in particolare, la rinnovata attenzione alle rette applicate nelle scuole per l’infanzia a gestione privata, nonché l’interesse a lavorare per favorirne una calmierazione a vantaggio delle famiglie.

Tra gli elementi di novità l’avvio di un tavolo di lavoro comune tra Amministrazione comunale e Associazione A.D.A.S.M. F.I.S.M., focalizzato su temi condivisi e ritenuti cruciali quali, ad esempio, il sostegno alla genitorialità, la territorialità e la mobilità casa scuola, la gestione innovativa dell’integrazione delle situazioni di disabilità o di svantaggio sociale, e la gestione comune di alcuni percorsi formativi inediti e destinati al personale educativo, sia quello presente nelle scuole comunali, sia quello che opera nelle scuole paritarie private. A questo proposito i primi appuntamenti formativi si terranno nel prossimo mese di agosto, prima dell’avvio del nuovo anno scolastico.

All’atto della sottoscrizione per il Comune erano presenti l’assessore all’Istruzione e alle Risorse umane, Maura Ruggeri, il segretario generate e direttore ad interim del Settore politiche educative, Gabriella Di Girolamo, e Silvia Bardelli, responsabile del Servizio politiche educative, e il presidente dell’A.D.A.S.M. – F.I.S.M. Sergio Canevari.

«Con la sottoscrizione di tale atto – dichiara l’assessore Maura Ruggeri – l’Amministrazione comunale prosegue il rapporto esistente con l’Associazione A.D.A.S.M. – F.I.S.M. Scuole Materne Paritarie anche al fine di sostenere l’offerta complessiva dei servizi 3-6 anni che, alla luce della diffusa scolarizzazione dei bambini nella nostra città, rappresentano un elemento fortemente positivo per lo sviluppo sociale e culturale della comunità cremonese».




Giornata mondiale del Rifugiato: il 20 giugno al Foppone spettacolo del Gruppo Noi (Io+Te+Te…) della Casa dell’Accoglienza

Il 20 giugno si celebra la Giornata mondiale del Rifugiato, appuntamento annuale voluto dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla condizione di oltre 70 milioni di richiedenti asilo e sfollati nel mondo costretti a fuggire da guerre e persecuzioni. Per questa ricorrenza, il Comune di Cremona, in collaborazione con numerosi partner del territorio, promuove, dal 17 al 23 giugno, la Settimana del Rifugiato che si colloca nell’ambito del progetto territoriale SPRAR/SIPROIMI (Sistema di protezione per titolari di protezione internazionale e per minori stranieri non accompagnati). L’iniziativa è caratterizzata da due appuntamenti all’insegna della valorizzazione dei linguaggi espressivi e creativi: la partecipazione a tutti gli eventi è libera e gratuita.

Il primo evento si terrà martedì 18 giugno, alle 18, nel giardino del Museo Civico “Ala Ponzone” (prospiciente via Palestro) dove sarà inaugurata la mostra “Il prezzo di un sogno”, raccolta di tavole con immagini e pensieri. L’esposizione è il frutto del laboratorio di fumetto realizzato dagli ospiti del Centro Giona (Cooperativa Nazareth) in collaborazione con CSV Lombardia Sud – Cremona, Centro Fumetto “A. Pazienza” e la disegnatrice cremonese Roberta “SAKKA” Sacconi: attraverso il disegno e l’auto-narrazione dieci ragazzi rifugiati raccontano il loro paese d’origine, il viaggio, le aspettative sul presente e i desideri per il futuro. La mostra si potrà poi visitare al Centro Fumetto “A. Pazienza”, fino al 21 giugno, nei consueti orari di apertura del Centro stesso.

Giovedì 20 giugno, alle 21, nel cortile del chiostro dell’ex chiesa di S. Facio, meglio conosciuta come del Foppone, andrà in scena lo spettacolo “Anche tu. Storie di Supereroi” a cura di Gruppo Noi (Io+Te+Te…) della Casa dell’Accoglienza di Cremona. In caso maltempo lo spettacolo si terrà al Teatro Monteverdi (via Dante 149). Liberamente ispirato al libro “Anche Superman era un rifugiato”, a cura di Igiaba Scego in collaborazione con UNHCR (ed. PIEMME – Il Battello a Vapore), lo spettacolo nasce dalla volontà di fare dialogare, in forma semplice e spontanea, le storie dei rifugiati di ieri con i giovani accolti grazie ai progetti realizzati a Cremona, dando così voce a chi spesso non ne ha.

Locandina degli eventi

Nei giorni scorsi, in preparazione della Settimana del Rifugiato, i responsabili dei progetti SPRAR di Cremona, Mantova e Piadena-Drizzona hanno organizzato due giornate di alta formazione dal titolo Nuove cittadinanze, diritto d’asilo e servizi sociali. Agli incontri hanno partecipato 130 professionisti tra operatori sociali, ufficiali dell’anagrafe e avvocati. Tra i relatori Cristina Maggia, Presidente del Tribunale dei Minorenni di Brescia.




Venerdì sera a Bozzolo la cantata sacra “La più bella avventura”

Grande musica per don Primo Mazzolari venerdì 21 giugno a Bozzolo, nella sua chiesa di S. Pietro. Il Coro polifonico cremonese proporrà la cantata sacra “La più bella avventura” che, eseguita in prima assoluta nella Cattedrale di Cremona il 18 settembre 2010, intende porre al centro di un’opera musicale contemporanea l’attualità di una riflessione e di una testimonianza talvolta scomode, proprio perché profetiche, ma di stringente significato ancora oggi, in un’epoca segnata dallo smarrimento delle coscienze.

La serata, con inizio alle ore 21, è sostenuta dalla Parrocchia di Bozzolo, dall’Amministrazione comunale di Bozzolo e dalla Fondazione Don Primo Mazzolari con il contributo della Fondazione Cariplo e della Fondazione Comunità Mantovana Onlus e il patrocinio di Regione Lombardia per celebrare il sessantesimo della morte di don Primo.

Interpreti dell’opera, composta dal cremonese Federico Mantovani, il tenore Cosimo Vassallo, che dà voce alle parole di don Primo, il baritono Valentino Salvini (la voce della Scrittura) e il Coro Polifonico Cremonese, che commenta con intensità i passi più significativi del testo, la voce recitante dell’attore Alberto Branca e l’Orchestra Sinfonica dei Colli Morenici. Dirige il concerto il compositore dell’opera, il maestro Federico Mantovani.

 

La più bella avventura

Il libretto, organizzato dal compositore, è strutturato sul continuo intersecarsi dell’orizzonte della Parola con quello della riflessione mazzolariana, di una riflessione che di volta in volta diventa monito, supplica, preghiera, slancio appassionato, denuncia, pura poesia.

La scrittura di Mazzolari si presenta musicalissima e fortemente teatrale (come del resto lo era quella degli amati S. Agostino o degli autori francesi, ardimentosi e fiammeggianti cristiani, citati in tante occasioni: Mauriac, Claudel, Péguy…): una scrittura che procede per impulsi, suggestioni, ispirazioni improvvise, enunciati lirici e appassionati. Vi domina un’accentuata, straripante emotività: l’impronta dell’amore e della sofferenza del testimone che scruta i propri tempi e i tempi che verranno.

Il compositore, autore di grandi affreschi musicali sacri (ultimo, in ordine di tempo, l’Oratorio Canto di misericordia, composto per il Giubileo), ha  estrapolato, da alcuni scritti di Mazzolari, passi sempre volutamente brevi e incisivi, in grado di segnare una traiettoria rappresentativa di un’avventura evangelica profetica: l’inquietudine della fede, la sconvolgente estensione della carità, la coscienza della giustizia, la sollecitudine ad un impegno avventuroso, la predilezione per i poveri e i lontani, il dovere della pace, la forza redentrice dell’amore, la missione della testimonianza coraggiosa e fedele, il senso della Chiesa come casa del Padre.

L’opera si presenta così articolata in cinque sezioni: Voce di profeta, Impegno e cammino, Giustizia, carità e pace, La più bella avventura e Obbedientissimo in Cristo.

In Voce di profeta domina una coralità scolpita su solide armonie e sostenuta dal colore bronzeo degli ottoni, alternata alle armonie degli archi su cui si dipanano le parole del recitante e il primo intervento lirico del tenore: «Ho sete della tua parola, come l’esule ha sete di patria, come il cuore ha sete d’amore: Signore, parlami».

In Impegno e cammino si giustappongono due caratteri musicali: il pulsare ritmico ostinato, ad esprimere l’idea dell’andare, del camminare (Vivere è camminare) e una lirica cantabilità, come nella parte del tenore in Pellegrino dell’assoluto.

La terza e più ampia sezione, Giustizia, carità e pace, è segnata da un montaggio di sequenze musicali eterogenee: l’affettuoso corale Vedo e abbraccio tutto il dolore dell’uomo, il drammatico e straziante registro delle pagine di Passione, la cantabilità aperta dell’O salutaris Hostia, il monito insistito del Tu non uccidere (con un breve inciso che rimbalza fra le voci del coro, mentre il recitante pronuncia sentenze di pace sui ribattuti dissonanti dell’orchestra), l’ampio e appassionato melodizzare delle Beatitudini.

La quarta sezione, che dà il titolo a tutta l’opera, è organizzata seguendo il percorso della riflessione sulla parabola del Prodigo: dall’esortazione a cercare la verità nella carità (Chi non ama rimane nella morte) al riconoscimento della propria colpa e al grido rivolto a Dio perché liberi dal peso dello smarrimento, dal ritorno alla casa del Padre (Io torno a colui che mi ha mandato) alla gioia di tutto il creato per l’anima redenta (Alleluia. Lodate il Signore perché è buono).

L’ultima parte della Cantata è incentrata sulla figura di Mazzolari sacerdote, ed è dominata da alcuni passaggi del suo bellissimo testamento spirituale, in cui il parroco di Bozzolo afferma ancora una volta la fedeltà e l’obbedienza a Cristo e alla Chiesa («obbedientissmo in Cristo», scriverà al Vescovo Mons. Cazzani). Il basso e il coro intonano il severo e solenne Tu es Sacerdos, mentre il finale si chiude con le parole che Mazzolari volle come epitaffio sulla propria tomba, tratte dal libro del profeta Geremia: «Et ego non sum turbatus, te, Pastorem, sequens».

Conclude l’opera il Te Deum di ringraziamento al Padre misericordioso: «In Te, Signore, ho sperato. Non sarò confuso in eterno».

 

L’originalità della Cantata

La più bella avventura di Federico Mantovani è un volo alto. Si tratta di un’opera insieme laica e religiosa. Per questo è mazzolariana fino al midollo. È laica perché esprime temi di profonda umanità: la coscienza, la giustizia, l’impegno, la pace… Ed è contemporaneamente religiosa: la più bella avventura diventa profezia dentro la storia di una Parola che non passa. La sete di Dio e la carità, intesa come sguardo e abbraccio del dolore umano, alimentano la fede.

Uno dei motivi di originalità della Cantata è il ruolo centrale della parola. La musica qui fa da cassa di risonanza alla Parola evangelica. Allo stesso tempo la parola di Mazzolari invoca una musicalità che tocchi le corde dell’anima.

È un lavoro che fa emergere il vero don Primo Mazzolari: profeta, ministro della Parola, prete della Chiesa al servizio dell’annuncio del Dio di misericordia. Attraverso le pagine di don Primo emergono la bellezza e l’attualità del Vangelo. Per questo l’opera trova nelle beatitudini il suo cuore: è la rivelazione più alta del messaggio di Gesù Cristo.

Se in campo culturale c’era bisogno di una ventata di novità portata dall’alleanza tra le note e una parola che provoca, scuote, muove e commuove, ecco una risposta straordinaria. All’altezza. Frutto del volo alto della fede. Scusate se è poco…

don Bruno Bignami
Presidente Fondazione “Don Primo Mazzolari”

 

Il maestro Federico Mantovani

Laureato in Lettere moderne, diplomato in Musica corale e Direzione di coro, in Composizione e in Direzione d’orchestra, si è segnalato in concorsi internazionali di Composizione, vincendo la selezione per la “Biennale dei giovani artisti dell’Europa mediterranea” (Lisbona 1994), il Premio internazionale di composizione di musiche da film “Premio Rota – giovani” presieduto da Ennio Morricone (Roma 1997), il Secondo Premio al Concorso Internazionale di Composizione “Guido d’Arezzo” 1998 e il Primo premio al prestigioso Concorso internazionale di musiche per il cinema “Nascimbene Award” (2004). Docente presso il Conservatorio di Mantova e la Scuola diocesana di Musica sacra di Cremona, è attivo come compositore, direttore di coro, direttore d’orchestra e musicologo. Nel maggio Duemila ha presentato a Sarajevo la composizione Elegy per orchestra d’archi dedicata ai bambini vittime della guerra. Nell’agosto del 2002 è stato ospitato come direttore d’orchestra e compositore nell’ambito della rassegna “Estate ai fori”, organizzata dal Comune di Roma in collaborazione con l’Associazione Civita presso i Mercati di Traiano di Roma. Ha collaborato con l’attore Carlo Rivolta per il ciclo “Socrate e la vita filosofica”, scrivendo le musiche di scena della Apologia di Socrate e di Fedone (Roma, luglio 2003). Ha composto l’opera-musical Faust. La tentazione, andato in scena in diversi teatri. Dalla fine del 2003 è direttore artistico e musicale del Coro Polifonico Cremonese, che ha diretto in importanti concerti sinfonico-corali in Italia e all’estero (Passione secondo S. Marco di Perosi, Petite Messe Solennelle di Rossini, Ein Deutsches Requiem di Brahms, Requiem di Mozart, Stabat Mater di A. Dvořák, Missa Solemnis di Schubert, Messe di Haydn, Lauda Sion di Mendelssohn, Stabat Mater di Caldara, Cantate di Bach, Messa di Gloria di Puccini al Teatro Ponchielli …) .

È autore di musica da camera, di scena, sinfonica e di importanti lavori di musica sacra per soli, coro e orchestra, presentati con successo di pubblico e di critica: Pater pauperum, Vergine Madre, La più bella avventura (ispirata al pensiero di don Primo Mazzolari), Accendere, attendere (Oratorio composto in collaborazione con il poeta Davide Rondoni), Con Te (Cantata sacra commissionatagli dal Vescovo di Cremona ed eseguita a conclusione delle celebrazioni per l’Anno della Fede). La Cantata Con Te, inserita nell’edizione 2014 del “Festival Musica e Cultura” di Orvieto «per la sua altissima qualità artistica e per l’intensa spiritualità che la contraddistingue», è stata eseguita nello splendido Duomo della città umbra. Nel 2012 ha concluso l’opera lirica per bambini Bandiera su testo di Mario Lodi. Nell’agosto 2014 ha diretto il primo concerto della neonata Orchestra Sinfonica del Conservatorio di Mantova, con un programma dedicato alle musiche da film di Nino Rota. Quattro suoi lavori su testi di Claudio Saltarelli sono stati eseguiti a Piacenza in prima mondiale in occasione di EXPO 2015. È compositore residente presso la “Società dei concerti” di La Spezia per gli anni 2015-2016.

 




Corridoi umanitari, il 22 giugno serata a Casalmaggiore

“Salvare vite umane. I corridoi umanitari” è il titolo della serata in programma sabato 22 giugno alle 21 presso la sala riunioni della Fondazione S. Chiara a Casalmaggiore (via Formis 3 – piano terra). Interverranno il direttore di Caritas Cremonese, don Antonio Pezzetti, e Valeria Gutterez, della Comunità S. Egidio di Roma. A seguire dibattito pubblico. L’evento è promosso dall’associazione La Tenda di Cristo.