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Acli Casalmaggiore, il 10 febbraio “Laboratorio di Carnevale”

“Esplora la magia del quilling e crea la tua maschera di Carnevale”. Questo l’invito del Circolo Acli di Casalmaggiore che, anche quest’anno, in collaborazione con “La Tenda di Cristo” e la Protezione civile “Le Aquile”, promuove il “Laboratorio di Carnevale”. Un’attività per la creazione di maschere di carnevale, che saranno realizzate attraverso la tecnica della filigrana di carta.

Il laboratorio, tenuto dall’artista Corina Dragan, si terrà sabato 10 febbraio, dalle 15.30 alle 17.30, presso i locali di Spazio Tenda, in via Pozzi 17, a Casalmaggiore.

Sono già aperte le iscrizioni (possibili fino ad esaurimento posti) effettuabili inviando un messaggio whatsapp al numero 328-3310143.

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La tecnica

Il quilling è definito come artigianato decorativo in cui la carta si costituisce in piccole fasce o rotoli a formare la base del disegno. Il nome quilling deriva dall’inglese “quill” che significa sia “penna d’oca” che “arrotolare” (to quill). E proprio la penna d’oca è stato il primo strumento usato dai monaci amanuensi per arrotolare le strisce di carta. In epoca vittoriana l’arte del quilling ebbe un grande successo come passatempo femminile, alla pari del ricamo.




Festa di Sant’Antonio Abate, preghiera e benedizione a Castelvisconti

La festa di Sant’Antonio abate, protettore degli animali, è da sempre una giornata attesa e sentita nelle campagne cremonesi. «Per gli imprenditori agricoli – evidenzia Coldiretti Cremona – diventa occasione per testimoniare la passione, la tenacia, la professionalità e la cura con cui gli agricoltori seguono i propri allevamenti, nonché l’importanza del lavoro agricolo, che assicura cibo e benessere alla collettività».

Nel territorio cremonese si custodisce ancora la tradizione di accogliere il sacerdote negli allevamenti, ricevendo la benedizione delle stalle, così da affidare gli animali, e chi se ne prende cura, alla protezione del santo.

Anche quest’anno Coldiretti Cremona sottolinea il valore della festa dedicata a sant’Antonio abate dando vita a un momento di preghiera comune e di incontro presso un’azienda agricola. L’appuntamento è fissato per mercoledì 17 gennaio, con ritrovo alle ore 10.30 in Cascina Sant’Antonio a Castelvisconti, presso l’azienda agricola Locatelli. Gli agricoltori si riuniranno per la preghiera e per la benedizione degli animali. L’invito a prendere parte all’iniziativa è rivolto a tutta la comunità. L’incontro si chiuderà con un momento conviviale, nel segno della semplicità e dei sapori contadini. Seguiranno varie tappe nel corso della giornata, nelle aziende zootecniche del territorio, con la benedizione degli animali.

«In questa giornata ci affidiamo a Sant’Antonio, perché protegga e accompagni sempre il lavoro di tutti gli allevatori. Gli animali custoditi negli allevamenti italiani rappresentano un tesoro unico – evidenzia Coldiretti Cremona -.  Gli allevatori tengono particolarmente a questa festa e al suo significato, inteso a richiamare il valore del lavoro in agricoltura, l’impegno per la custodia e valorizzazione di tutto il settore zootecnico, l’attenzione al benessere animale, il rispetto del creato. La giornata è occasione per ribadire il nostro impegno a difesa di un settore fondamentale della filiera agricola e dell’economia del Paese».

Sono circa 35 milioni gli animali della fattoria lombarda. Secondo l’analisi della Coldiretti regionale su dati Anagrafe zootecnica si contano un milione e mezzo di mucche, più di 4 milioni di maiali, circa 25 milioni tra polli, galline, tacchini, faraone e oche, 200 mila tra pecore e capre. I cavalli, gli asini e i muli in regione superano complessivamente i 60 mila esemplari, mentre i conigli sono più di 1,3 milioni. Ci sono poi – continua la Coldiretti su dati dell’Anagrafe degli animali d’affezione – 2 milioni di cani, oltre 465mila gatti e circa mille furetti.

 

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Sant’Antonio Abate, Coldiretti in festa a Castelvisconti

Grande partecipazione per la Festa di Sant’Antonio Abate, protettore degli animali, vissuta da Coldiretti nella mattinata di mercoledì 17 gennaio in Cascina Sant’Antonio a Castelvisconti, presso l’azienda agricola Locatelli.

Tanti allevatori e coltivatori si sono dati appuntamento in cascina, accolti dal presidente di Coldiretti Cremona Enrico Locatelli e dal direttore Paola Bono, per condividere un appuntamento importante e sentito nelle nostre campagne, occasione per testimoniare la passione e la cura con cui gli agricoltori seguono i propri allevamenti e per sottolineare l’importanza del lavoro agricolo, che assicura cibo e benessere alla collettività.

Ci si è dapprima radunati davanti all’allevamento di vacche da latte, sotto l’immagine del santo protettore degli animali, al quale è dedicata la cascina. Qui il consigliere ecclesiastico don Emilio Garattini ha impartito la benedizione agli animali e a tutti coloro che, con competenza e dedizione, se ne prendono cura. Accanto al presidente Locatelli c’erano i sacerdoti del territorio e il sindaco di Castelvisconti Alberto Sisti.

Dopo la preghiera e la benedizione, è seguito un momento conviviale affidato all’agriturismo Cà Bianca di Maria Paglioli, nel segno dei sapori genuini e tipici. È stata occasione per proseguire nel dialogo tra imprenditori agricoli, dirigenti, rappresentanti del territorio.

«In questa giornata ci affidiamo a sant’Antonio, perché protegga e accompagni sempre il lavoro di tutti gli allevatori. Gli animali custoditi negli allevamenti italiani rappresentano un tesoro unico – evidenzia Coldiretti Cremona –.  Gli allevatori tengono particolarmente a questa festa e al suo significato, inteso a richiamare il valore del lavoro in agricoltura, l’impegno per la custodia e valorizzazione di tutto il settore zootecnico, l’attenzione al benessere animale, il rispetto del creato. La giornata è occasione per ribadire il nostro impegno a difesa di un settore fondamentale della filiera agricola e dell’economia del Paese».

Sono circa 35 milioni gli animali della fattoria lombarda. Secondo l’analisi della Coldiretti regionale su dati Anagrafe zootecnica si contano un milione e mezzo di mucche, più di 4 milioni di maiali, circa 25 milioni tra polli, galline, tacchini, faraone e oche, 200 mila tra pecore e capre. I cavalli, gli asini e i muli in regione superano complessivamente i 60 mila esemplari, mentre i conigli sono più di 1,3 milioni. Ci sono poi – continua la Coldiretti su dati dell’Anagrafe degli animali d’affezione – 2 milioni di cani, oltre 465mila gatti e circa mille furetti.




Corso per educatori sportivi, rete e collaborazione al centro del primo incontro

Agenzie educative in rete. Questo il tema della prima di tre tappe della prima fase del corso base per educatori sportivi di attività motoria per bambini dai 3 ai 10 anni, organizzato dalla sezione cremonese del Comitato sportivo italiano. Un’iniziativa che, come sottolineato dal presidente del Csi di Cremona, Claudio Ardigò, ha due finalità: «Quella di ipotecare il futuro, investendo su bambini e ragazzi di oggi, e quella di costruire una rete di interlocuzione con altre realtà».

L’evento, introdotto da Davide Iacchetti, responsabile della commissione bambini e ragazzi del Csi di Cremona, ha avuto luogo, nella serata di lunedì15 gennaio, nella gremita sala Spinelli del Centro pastorale diocesano di Cremona, popolata anche da un cospicuo numero di studenti delle scuole superiori, in particolare del liceo scientifico sportivo.

«Sono aumentate le attività e le scelte. È una cosa molto positiva, ma abbiamo evidenziato alcuni nodi problematici per cui abbiamo pensato a questa iniziativa – ha spiegato Iacchetti –. Si è persa un po’ la riflessione sul senso, sui valori, che lo sport deve rappresentare. E allora cominciamo con qualche consiglio generale per riaprire il dibattito sul valore culturale e sociale dello sport». 

Fulcro dell’incontro è stata la relazione di Giovanni Radi, consigliere del Panathlon Cremona, che ha esposto il progetto, già in atto da qualche anno in città, “Giocare gli sport per apprendere”, che mira a promuovere l’attività motoria nelle scuole primarie e dell’infanzia, attraverso l’inserimento e la collaborazione delle società sportive del territorio. «Il progetto è nato nel comitato Coni e poi progressivamente ha coinvolto sempre di più enti e attori del territorio – ha sottolineato Radi –. Attualmente riguarda circa un migliaio di bambini e bambini nella città di Cremona ed è un esempio di un progetto in rete che riguarda diversi riferimenti e diverse “agenzie educative”».

L’obiettivo dell’iniziativa – come specificato dal consigliere del Panathlon – è quello di favorire, attraverso il gioco, l’attività cognitiva degli alunni. Tutto ciò è reso possibile inserendo istruttori qualificati, provenienti da diverse società sportive, nelle ore curricolari di attività motoria e favorendo l’interazione e la collaborazione tra diversi enti e diverse figure educative.

La relazione di Giovanni Radi è stata quindi arricchita dagli interventi di Luca Zanacchi, assessore allo sport del Comune di Cremona, don Francesco Fontana, presidente della Federazione oratori cremonesi, ed Erminio Trevisi, presidente della società P. G. Frassati dell’oratorio di Pieve San Giacomo.

L’assessore Zanacchi ha spiegato come il Comune riesce a creare e sviluppare reti in ambito educativo e sportivo, concretizzati in alcuni esempi che lo hanno visto protagonista. «È il caso, per esempio, della Consulta dello sport – ha raccontato Zanacchi –, una rete di associazioni che sul territorio del comune di Cremona hanno contribuito alla riapertura della Medicina dello sport, che dopo la pandemia era stata chiusa».

«In oratorio si fa ancora tanto sport, anche se ha cambiato forma – ha invece evidenziato don Fontana –. Non è più, come in passato, uno sport organizzato da associazioni sportive dell’oratorio, è più con una forma libera. Ma ciò lo fa diventare una preziosa occasione educativa, perché torna ad essere un gioco e un’occasione per imparare la socialità e l’integrazione». Ha quindi concluso: «Ma lo sport non è tutto, c’è una dimensione ulteriore, come in tutte le cose, che è la dimensione spirituale della vita, dell’apertura a Dio e al prossimo».

L’ultima testimonianza è stata quella di Erminio Trevisi, che ha raccontato, attraverso la storia recente, la sua esperienza come membro di una società sportiva. «La società dell’oratorio di Piave San Giacomo è da sempre ispirata all’esempio di Pier Giorgio Frassati, un ragazzo solare, vivace, pieno di energia e praticante di tanti sport. Un ragazzo che è diventato santo per il suo modo di vivere – ha spiegato Trevisi –. La società sportiva è stata dunque fondata con la finalità di vivere appieno le relazioni, anche nella vita d’oratorio, spingendo sul coinvolgimento di tutti, ragazzi, giovani e adulti. Un altro modo per fare rete». Enti, associazioni o semplici singoli individui.

Il percorso di formazione proposto dal Csi agli educatori sportivi seguirà due ulteriori tappe.

Lunedì 29 gennaio, sempre alle 20.45, Mauro Bonali (docente dell’Università Cattolica), Fabio Tambani (presidente Sansebasket) e il capitano dell’U.S. Cremonese Daniel Ciofani interverranno nella serata dedicata al tema Modelli ed esperienze a confronto.

L’appuntamento conclusivo di questa prima fase del percorso prima fase avrà luogo il 5 febbraio, alle 20.45, e approfondirà La figura dell’educatore sportivo. Al centro dell’incontro gli interventi di don Alessio Albertini, già assistente ecclesiastico nazionale del Csi, e Lina Stefanini dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.

Al termine di questa prima fase sarà rilasciato un attestato di partecipazione e saranno garantiti tre crediti sportivi per allenatori, istruttori e dirigenti Csi.




“Lo sviluppo sostenibile e l’educazione alimentare”, al via il progetto didattico di Coldiretti

Ha preso il via nel mese di gennaio la nuova edizione de “Lo sviluppo sostenibile e l’educazione alimentare”, progetto didattico proposto da Coldiretti Cremona alle scuole primarie della provincia, in collaborazione con l’Ufficio scolastico territoriale, con l’impegno di promuovere sani stili di vita coniugati alla sostenibilità ambientale. Un’iniziativa la cui proposta formativa prevede un percorso educativo segnato da incontri in presenza con gli esperti di Coldiretti, di Giovani Impresa, di Donne Impresa e con i titolari delle fattorie didattiche.

Sei i temi proposti, tra i quali gli insegnanti saranno chiamati a sceglierne uno da affrontare in questo percorso formativo con i propri alunni: “Scalata della piramide alimentare”, “Latte a tutto calcio”, “AcquaVita”, “Buono come il miele”, “Arte a tavola” e, infine, “Gli animali della fattoria”, che rappresenta una novità di quest’anno.

Il nuovo corso è stato ufficialmente presentato nella mattina di martedì 23 gennaio, a Cremona, nella sede provinciale di Coldiretti. Sono intervenuti il direttore di Coldiretti Cremona Paola Bono, l’assessore all’Istruzione e Risorse umane del Comune di Cremona Maura Ruggeri, l’assessore comunale alla Cultura, Giovani e Politiche della Legalità Luca Burgazzi, e Aurora Romano, dell’Ufficio scolastico territoriale. Presenti all’incontro anche Maria Paglioli, responsabile provinciale di Coldiretti Donne Impresa, e Piercarlo Ongini, delegato provinciale di Giovani Impresa.

Un progetto che – come specificato dalla direttrice Bono – coinvolgerà quest’anno cento classi e circa duemila bambini, ovvero il 15% della popolazione frequentante la scuola primaria, a cui si aggiungono alcune classi della scuola dell’infanzia. «Un progetto che non sarebbe possibile realizzare senza il supporto di imprenditori e imprenditrici», ha sottolineato, che ha spiegato l’importanza di educare e «far percepire ai più piccoli la bellezza del nostro territorio».

«Negli ultimi 50 anni la scuola è diventata sempre meno autoreferenziale e sempre più aperta al territorio – ha evidenziato Aurora Romano –. E l’importanza di questo cambiamento si muove su tre direttrici, che sono l’educazione civica, l’innovazione didattica e l’educazione all’alimentazione». Un discorso al quale si lega perfettamente quello dell’assessore Ruggeri, che ha parlato di un «progetto che mette al centro un tema fondamentale, ovvero il legame tra sostenibilità ed educazione alimentare». «Come Amministrazione comunale siamo assolutamente in linea», ha proseguito, «lavorando nell’interesse dei bambini, dei giovani e della comunità».

Ha quindi preso la parola l’assessore Burgazzi, che ha voluto approfondire uno dei temi che lo vede protagonista. “Arte a tavola” è un progetto realizzato presso il Museo civico “Ala Ponzone”, comprensivo di laboratorio didattico al museo, alla scoperta del legame tra arte e alimentazione. «Un patrimonio culturale, per essere tale, deve essere vissuto, in primis dal territorio – ha sottolineato Burgazzi –. I musei possono contribuire, nel loro piccolo, al percorso di formazione e accompagnamento educativo anche in riferimento ai temi alimentari». Ha quindi concluso: «Le giovani e giovanissime generazioni non solo devono apprendere, ma devono anche insegnare qualcosa al mondo degli adulti. E progetti come questo, senz’altro, ci aiutano».

L’ultimo intervento è stato quello di Maria Paglioli, che ha raccontato del contributo di Donne Impresa nel percorso con gli studenti della scuola primaria. La responsabile ha voluto ringraziare tutti i coltivatori e le coltivatrici che dedicano il loro tempo a questa iniziativa, «ma il grazie più grande va ai bambini e agli insegnanti, che ogni anno ci scelgono».

“Lo sviluppo sostenibile e l’educazione alimentare”, ora ai blocchi di partenza, si concluderà nella tarda primavera con un concorso finale: ogni classe dovrà realizzare un elaborato (progetto grafico, produzione poetica/letteraria/musicale/filmografica/fotografica, plastico artistico o qualsiasi altra modalità), che dovrà essere consegnato entro il prossimo 30 aprile. Gli elaborati saranno analizzati da un’apposita commissione e i migliori verranno premiati durante la festa finale, alla quale saranno invitate tutte le classi aderenti.




“Guerra alla guerra”: don Mazzolari e don Milani protagonisti a Bozzolo il 13 gennaio

Saranno due i “profeti di pace” protagonisti della prossima Giornata mazzolariana sulla pace, che si terrà nella ricorrenza dell’anniversario di nascita di don Mazzolari, il prossimo 13 gennaio. L’iniziativa di quest’anno sarà infatti occasione per ricordare, insieme a don Primo, anche don Lorezno Milani – e il suo celebre slogan “I care” – a 100 anni dalla sua nascita.

L’evento, che sarà ospitato dall’oratorio di di Bozzolo, avrà come titolo “Guerra alla guerra” e prenderà il via alle 10.30 con in convegno introdotto da Matteo Truffelli, presidente della “Fondazione don Primo Mazzolari”, e moderato dal direttore de “La Provincia”, Paolo Gualandris.

Interverranno don Bruno Bignami, postulatore della causa di beatificazione di don Mazzolari, Rosy Bindi, presidente del Comitato per il centenario della nascita di don Lorenzo Milani, e Luciano Bertoli, attore e regista bresciano che si cimenterà nella lettura di alcuni testi dei due sacerdoti riguardanti il tema della pace. L’evento quindi proseguirà nel pomeriggio, con un momento di preghiera e riflessione, alle 16, nella chiesa parrocchiale di Bozzolo, sulla tomba di Mazzolari.

«Quella di don Milani è stata una figura molto vicina a quella di don Primo per quanto riguarda le tematiche della pace e della coscienza – spiega don Umberto Zanaboni, vicepostulatore della causa di beatificazione di don Primo Mazzolari  –. E allora si è pensato di fare questo confronto tra questi due giganti della storia italiana». E conclude: «Mai come oggi, in questo momento storico, è necessario un tentativo, anche attraverso questo canale culturale, per ribadire ancora il “no” totale alla guerra».

L’iniziativa, realizzata grazie alla sinergia tra l’Ufficio nazionale per i Problemi sociali e il Lavoro, la “Fondazione don Primo Mazzolari” e la fondazione “I Care”, sarà aperta a tutti. È possibile iscriversi inviando una mail a info@fondazionemazzolari.it.

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Don Mazzolari e don Milani uniti nella “Guerra alla guerra”

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Non esistono guerre giuste, «perché la forza non può essere la soluzione all’incapacità del dialogo politico di un problema di diritto; esiste la pace necessaria».

Un messaggio contro i conflitti attuale e controcorrente, come le parole dei due protagonisti del convegno Guerra alla guerra: don Primo Mazzolari e don Lorenzo Milani. In occasione dell’annuale Giornata mazzolariana sulla pace e nell’anniversario della nascita (13 gennaio 1890), infatti, nella giornata di sabato 13 gennaio a Bozzolo è stato organizzato un appuntamento in cui accostare il sacerdote cremonese e il parroco di Barbiana, nel centenario della nascita del sacerdote fiorentino.

L’iniziativa, realizzata grazie alla sinergia tra l’Ufficio nazionale della CEI per i Problemi sociali e il lavoro, la Fondazione don Primo Mazzolari e la fondazione I Care, ha visto la partecipazione di don Bruno Bignami, postulatore della causa di beatificazione di don Mazzolari, e Rosy Bindi, presidente del Comitato per il centenario della nascita di don Lorenzo Milani. L’incontro è stato introdotto da Matteo Truffelli, presidente della Fondazione Mazzolari e moderato dal direttore del quotidiano La Provincia Paolo Gualandris.

Circa quattrocento i partecipanti che hanno riempito la chiesa di San Pietro e ascoltato le parole e le riflessioni dei relatori sul carisma e la visione della pace di questi due pensatori liberi nella prima metà del Novecento, in grado di parlare ancora alla nostra attualità. «Sono stati due uomini, credenti e preti che hanno avuto e hanno ancora rilevanza nella formazione di tante coscienze – ha detto Truffelli nel ringraziare tutti i presenti e i volontari alla realizzazione dell’evento –. Un legame ancora più forte delle divergenze di alcune loro posizioni, ma saldo su alcuni principi comuni, sulla passione per la società, per la Chiesa e per gli uomini del loro tempo e sul bisogno scottante di vivere il proprio ministero dentro la storia».

La lettura di alcuni testi dei due sacerdoti, grazie all’attore e regista bresciano Luciano Bertoli, insieme dal messaggio di saluto e benedizione apostolica da parte di Papa Francesco, «con la speranza che l’evento susciti il rinnovato impegno nella promozione dell’autentica pace», riportato dal parroco don Luigi Pisani, hanno dunque introdotto i tanti temi di riflessione sul tema secondo le due visioni profetiche di don Mazzolari e don Milani.

Il prete fiorentino, in particolare, indicava ai suoi giovani una visione diversa delle leggi nella costruzione della pace: «Insegnava ai suoi ragazzi che l’obbedienza non è una virtù e che la legge andava sì rispettata, ma anche migliorata, perché ci sono leggi giuste e leggi ingiuste – ha spiegato l’ex ministro Rosy Bindi –. Giuste sono le leggi che proteggono i poveri e gli oppressi, ingiuste quelle che danno più potere agli oppressori».

 

Gli interventi di Rosy Bindi

 

Su un piano simile è anche la visione del parroco bozzolese, richiamata da don Bignami: «“Guerra alla guerra” è un’espressione che don Mazzolari utilizza negli anni ‘50 per dire qual è la condizione che il cattolicesimo deve promuovere nei confronti del tema, ed è un superamento determinante rispetto alla concezione della guerra giusta da cui si proveniva». L’esperienza di cappellano militare, infatti, lo portò «ad una maturazione convinta e convincente di quello che è un nuovo paradigma: la guerra non è più la soluzione praticabile».

 

Gli interventi di don Bruno Bignami

 

Dalle parole provocatorie e lungimiranti di don Primo Mazzolari e don Lorenzo Milani sul tema della pace è scaturito un vivace e partecipato momento di confronto aperto tra i partecipanti.

Dopo gli interventi del mattino, nel primo pomeriggio nella chiesa parrocchiale di San Pietro le tematiche dell’impegno civile e cristiano verso la pace hanno orientato i gruppi di lavoro nella riflessione sugli interventi dei relatori e sui contributi emersi durante il convegno.

«È stata una giornata importante per la comunità di Bozzolo e il messaggio è di una attualità grande – ha affermato il parroco don Luigi Pisani –. Questo appuntamento è servito per riappropriarci di questo invito che arriva fino a noi dalle voci di due testimoni come don Mazzolari e don Milani. Come è stato evidenziato anche dagli ospiti all’incontro, noi cristiani abbiamo una responsabilità in più, perché il Vangelo ci spinge molto di più a essere protagonisti della pace, della giustizia sociale, nel rapporto tra i popoli e nel superamento delle barriere anche quelle sociali, tra credenti e non credenti».

Durante la sosta di commemorazione e preghiera sulla tomba di don Mazzolari si è infine sottolineata l’importanza del messaggio dei due sacerdoti «non soltanto da un punto di vista storico e culturale, ma anche come compito di aiutare l’ecclesialità e la cattolicità di oggi» nel dovere di impegnarsi secondo coscienza alla costruzione di una realtà pacifica e di un mondo unito.

 

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Csi Cremona, al via il corso base per educatori sportivi di attività motoria per bambini

Prenderà il via a metà gennaio il corso base per educatori sportivi per l’attività motoria di bambini da 3 a 10 anni, organizzato dal CSI di Cremona. L’iniziativa si svolgerà presso il Centro pastorale diocesano di via Sant’Antonio del Fuoco 9, a Cremona, in tre serate. I destinatari del corso sono operatori, educatori, animatori, istruttori, allenatori, volontari, collaboratori e insegnanti che si occupano dell’attività ludico-motoria dei bambini.

Il primo appuntamento, in programma lunedì 15 gennaio alle 20.45, si focalizzerà sul tema Sport e bambini in rete. Interverranno Giovanni Radi, consigliere Panathlon Cremona, Luca Zanacchi, assessore allo sport del Comune di Cremona, don Francesco Fontana, presidente della Federazione oratori cremonesi, ed Erminio Trevisi, presidente P. G. Frassati di Pieve San Giacomo.

Lunedì 29 gennaio, sempre alle 20.45, Mauro Bonali, docente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Fabio Tambani, presidente Sansebasket, e Daniel Ciofani, capitano dell’U.S. Cremonese, arricchiranno la serata a tema Modelli ed esperienze a confronto.

L’appuntamento conclusivo della prima fase avrà luogo il 5 febbraio, alle 20.45, e svilupperà La figura dell’educatore sportivo. Al centro dell’incontro gli interventi di don Alessio Albertini, già assistente ecclesiastico nazionale del Csi, e Lina Stefanini, dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.

Al termine di questa fase sarà rilasciato un attestato di partecipazione e saranno riconosciuti tre crediti sportivi per allenatori, istruttori e dirigenti Csi.

Per chi poi avrà intenzione di ottenere la qualifica di istruttore, allenatore o educatore sportivo di 1° livello, sarà programmata la seconda fase, in cui saranno previsti – con date ancora da decidere – sei incontri teorico/pratici.

Il corso è organizzato dal Csi di Cremona, con il patrocinio di Diocesi di Cremona, Comune di Cremona, Federazione Oratori Cremonesi, Panathlon Club Cremona, Coni Lombardia e U.S. Cremonese. Per info e iscrizioni contattare il numero 0372-23928 o scrivere a csi@csicremona.it.

 

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Torna la “Raccolta di monetine per gli asini”, originale raccolta fondi per sostenere la Isla de Burro

Anche dopo il Natale proseguono sul territorio diocesano le iniziative di carità proposte da diversi enti e associazioni. È il caso de “La Isla de Burro”, opera segno di Caritas Cremonese, specializzata nella pet-therapy. Per questo 2024, la struttura di Zanengo ha deciso di riproporre la “Raccolta di monetine per gli asini”, un’originale raccolta fondi che rappresenta un concreto aiuto all’autofinanziamento della struttura.

«Quelle piccole monetine di bronzo che spesso ci dimentichiamo nel portafogli, in tasca o negli angoli di casa, per operatori, volontari e asini de “La Isla de Burro” costituiscono, invece, un grande valore – spiegaMarco Ruggeri, responsabile dell’opera segno di Caritas –. Esse rappresentano la piccola differenza che, anche se minuscola, sommata a tutte le altre ci ha permesso di esistere ancora oggi, nonostante le difficoltà economiche che ogni anno ci accompagnano».

Ma come funziona questa particolare raccolta fondi? Sono stati predisposti speciali “bicchierini” per la raccolta di monete (ma anche banconote), ritirabili direttamente presso la struttura, presso gli uffici di Caritas Cremonese, in via Stenico 2/B, o presso la caffetteria Il Voltone in piazza Sant’Antonio Maria Zaccaria a Cremona. Una volta raccolti i fondi, i bicchierini saranno da riconsegnare agli stessi punti di ritiro. In alternativa, sarà possibile utilizzare anche un proprio bicchiere o vasetto.

Energia elettrica, acqua, spese alimentari, spese veterinarie e spese tecniche. Sono numerose le esigenze della struttura di Zanengo che necessitano di un contributo economico. L’iniziativa rappresenta dunque una mano tesa verso la continuità di questa preziosa realtà, che vuole esprimere la propria gratitudine «a tutti coloro che aderiranno alla campagna, sostenendo il progetto e dando valore a ciò che, isolato, è troppo piccolo, ma unito a tanti altri può generare un’azione per fare una grande differenza e cambiare la realtà».




Giornata della pace, il 30 dicembre al Maristella preghiera promossa da Pax Christi

Accogliendo i sofferti e ripetuti appelli di Papa Francesco per la pace nel mondo, Pax Christi Cremona invita ad un momento di preghiera che si terrà nel pomeriggio di sabato 30 dicembre, alle 18, presso la chiesa parrocchiale Immacolata Concezione, nel quartiere Maristella di Cremona. L’incontro, promosso in preparazione alla Giornata mondiale della pace del 1 gennaio, sarà introdotto da una video-testimonianza del car. Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme dei Latini.

«La logica dell’odio e della violenza che prevale, arricchendo solo i fabbricanti di armi come ancora il Papa ha detto a chiare lettere nell’udienza generale di mercoledì 20 dicembre, deve spingere i cristiani alla preghiera, alla testimonianza profetica, alla denuncia di tutto quanto ferisce la fraternità – sottolineano da Pax Christi –. Le immagini che ogni giorno vediamo provenienti da Gaza unite a quelle dei massacri del 7 ottobre in Israele e quelle provenienti dall’Ucraina creano dolore e sconcerto in tutti coloro che credono nella pace. Vogliamo invocare, come ancora afferma Papa Francesco, perché il Cristo, principe della pace, trasformi cuori e menti rendendo i popoli in guerra, disponibili alla riconciliazione e alla concordia, perché l’odio venga vinto dall’amore e la vendetta disarmata dal perdono».

Ulteriore occasione per pregare e testimoniare l’impegno per la pace sarà la partecipazione di una delegazione cremonese alla 56ª marcia nazionale della pace che si terrà a in diocesi di Gorizia il 31 dicembre. La marcia, promossa come consueto dalla Commissione episcopale della CEI per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, Azione Cattolica Italiana, Caritas Italiana, Movimento dei Focolari Italia e Pax Christi Italia, prenderà il via alle ore 16: sul cammino ci saranno interventi e testimonianze per giungere sino alla Cattedrale di Nova Gorica dove alle ore 21 si terminerà con la Messa trasmessa su in diretta su TV2000. Ulteriori info sul sito www.diocesigorizia.it/marcia-della-pace-2023.

 

Papa Francesco: “Le nuove tecnologie non promuovano la follia della guerra”