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MissioConnessi, dalle Filippine la testimonianza di padre Matteo Rebecchi

Per la nuova puntata di MissioConnessi don Maurizio Ghilardi, responsabile per la pastorale missionaria della diocesi di Cremona, ha intervistato padre Matteo Rebecchi, missionario Saveriano, originario di Pizzighettone. Dopo una prima esperienza, durata diciotto anni, in Indonesia, dal 2017 padre Rebecchi si trova nella periferia di Manila, dove svolge il proprio servizio come rettore del Seminario teologico saveriano, luogo di formazione a carattere internazionale.

Provando a declinare nel concreto l’invito, rivolto in occasione del mese missionario, ad essere tessitori di fraternità, il missionario di origine pizzighettonese spiega che il seminario «è certamente un luogo in cui tessere la fraternità è fondamentale, benchè non facile: siamo tutti diversi e proveniamo da contesti socio-culturali molto differenti tra loro, quindi non è sempre facile capirsi ed accogliersi. Ciò che cerchiamo di fare è focalizzarci sul Vangelo e strutturare le nostre relazioni alla luce del mistero trinitario: mantenere l’unità senza cancellare la differenza».

Quella di padre Rebecchi, da qualche anno a questa parte, è dunque un’esperienza missionaria molto legata all’Istituto di cui fa parte. Nonostante questo, «non manca il contatto con le persone – prosegue il missionario – perchè il nostro seminario è inserito nel territorio di una parrocchia, quindi l’impegno pastorale fa parte della nostra quotidianità. Ciò che incontriamo è, principalmente, una situazione di povertà, ma questo non impedisce alle persone di vivere ed esprimere la propria fede. Le celebrazioni sono molto sentite a partecipate: alcune di esse attirano centinaia di migliaia di persone, tanto è radicata la devozione e la religiosità del popolo».

Per mantenere aperta quella “finestra sul mondo” che la rubrica MissioConnessi si propone di schiudere, padre Matteo Rebecchi ha dato la propria disponibilità a mettersi in dialogo con chiunque volesse conoscere meglio la sua esperienza o confrontarsi sulla vita del missionario oggi. Chi fosse interessato lo potrà contattare via mail all’indirizzo: matrebsav@gmail.com.

In foto gli effetti del tifone che ha colpito le Filippine nel novembre scorso

 

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MissioConnessi guarda alla California e al Messico con suor Lucia Pavesi

Suor Lucia Pavesi, originaria della diocesi di Crema, è l’ospite della nuova puntata di MissioConnessi. Entrata a far parte del Noviziato Canossiano per le missioni estere, la religiosa ha svolto il proprio servizio in California, per sei anni, e in Messico – a Chihuahua – per altri sedici.

Intervistata da don Maurizio Ghilardi, incaricato per la pastorale missionaria della diocesi di Cremona, suor Lucia Pavesi ha raccontato la propria esperienza missionaria, evidenziando come «sia in California che in Messico ho incontrato persone molto accoglienti. Certo, spostarsi dagli Stati Uniti all’America Centrale è stato come passare dal giorno alla notte, soprattutto per quanto riguarda il discorso del benessere economico».

Eppure, quello di suor Lucia Pavesi è un racconto molto legato all’esperienza vissuta in Messico: «Ancora oggi il mio cuore vibra molto in sintonia con il Messico. Lì ho trovato una grande ricchezza umana e di fede, una Chiesa in cui il laicato è molto forte. I fedeli sono realmente spronati ad approfondire, a conoscere, a mettersi in gioco».

Provando a sintetizzare ciò che ha maggiormente raccolto durante gli anni trascorso in Missione, la religiosa ha sottolineato come «accoglienza e gratitudine sono parole chiave della mia esperienza missionaria: l’ho imparato dalle persone che ho incontrato. Chiaramente è faticoso mettere in pratica queste attenzioni, ma Papa Francesco, con la sua Fratres Omnes, ci viene incontro proponendoci un cammino di conversione».

Ancora una volta, dunque, MissioConnessi si dimostra un’occasione utile per aprire una finestra sul mondo ed imparare a conoscere meglio le tante realtà di Chiesa presenti nel mondo.




A MissioConnessi la testimonianza degli Amici del Brasile

L’ospite della nuova puntata di MissionConnessi è Daniela Piloni, operatrice dell’associazione Amici del Brasile. L’associazione, nata nel 1994 sotto la spinta di don Arnaldo Peternazzi – fidei donum in Brasile – lsi è attivata, nel corso degli anni, intervenendo sulle strutture educative del paese sudamericano.

Intervistata da don Maurizio Ghilardi, incaricato diocesano per la pastorale missionaria, Daniela Piloni ha spiegato che «l’attenzione per l’istruzione è sempre stata centrale nel nostro operato. Al momento sono dodici le scuole fondate da noi, con mille seicento bambini a cui è stata data la possibilità di formarsi».

Non tutte, però, sono gestite come scuole private. L’Associazione, infatti, vuole essere uno stimolo per le autorità: tre scuole, ad esempio, sono già diventate pubbliche, quindi gestite dalle amministrazioni locali.

Parlando della propria esperienza Daniela Piloni ha voluto evidenziare come la «collaborazione sia, a tutti gli effetti, una necessità ed una risorsa, dal momento che ci sono comunità di diversa origine e tradizione culturale e religiosa». In tal senso, essere tessitori di fraternità – come evidenziato dal titolo del mese missionario – significa avvicinarsi all’altro. «È questo il bello di essere stranieri – conclude Piloni -: si ha la capacità di ascoltare e mettersi nei panni del prossimo. I rapporti e le relazioni, infatti, si creano sempre a partire da un incontro. Questo è un discorso universale, non legato solo all’esperienza missionaria in senso stretto. E’ significativo che lo ricordi anche Papa Francesco nella sua Fratres Omnes, un testo rivolto a tutti e a ciascuno senza distinzioni di sorta».

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MissioConnessi, con la mozzanichese suor Patrizia di Clemente

Ospite di questa nuova puntata di MissioConnessi è suor Patrizia di Clemente, originaria di Treviglio e trasferitasi poi a Mozzanica, in diocesi di Cremona. Con oltre sedici anni di vita missionaria alle spalle, suor Patrizia di Clemente, comboniana, si è raccontata ai nostri microfoni, rispondendo alle domande e alle provocazioni di don Maurizio Ghilardi, responsabile diocesano per la pastorale missionaria.

Partendo dalla propria esperienza e dagli oltre undici anni a Lusaka, in Zambia, suor Patrizia ha offerta la propria testimonianza a partire dal messaggio per la Giornata missionaria mondiale dell’ottobre scorso, che invita ad essere tessitori di fraternità: «Tessere fraternità è uno degli aspetti fondamentali della missione, per noi comboniani. Questo si realizza, in primis, nell’incontro con l’altro: tra noi sorelle e con le persone che incontriamo nelle comunità a cui siamo inviati».

Suor Patrizia di Clemente ha poi indicato alcuni “strumenti utili” da utilizzare: «L’ascolto reciproco è un passo decisivo e l’umiltà è imprescindibile. Un missionario non va a salvare il mondo, ma la sua presenza può fare la differenza, se si mette in contatto con chi incontra».

In questo senso l’ospite di MissioConnessi ha esortato gli ascoltatori ad essere curiosi per imparare a conoscere e a farsi conoscere dalle persone che si incontrano.

Suor Patrizia, da quasi due anni, ha però lasciato la Zambia e risiede nella diocesi di Bari-Bitonto, all’interno della quale si occupa di pastorale giovanile e missionaria. «Quanto detto fino ad ora – spiega la missionaria comboniana – vale sia in Zambia che nelle nostre comunità: l’invito di Gesù, ripreso da papa Francesco, ad essere missionari è universale».

Ancora una volta la rubrica MissioConnessi permette a ciascuno di vivere e comprendere, con un respiro più ampio, l’esperienza missionaria a cui ogni cristiano è chiamato.

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MissioConnessi in collegamento con padre Luigi Brioni in Sierra Leone

Padre Luigi Brioni, missionario Saveriano, è l’ospite della nuova puntata di MissioConnessi. Padre Brioni, originario della Diocesi di Cremona (Rivarolo del Re), ha risposto alle domande dell’incaricato diocesano per la pastorale missionaria, don Maurizio Ghilardi, dalla città di Free Town, in Sierra Leone.

Formatosi nel Seminario di Cremona prima, presso i Saveriani a Parma poi, Brioni è ordinato sacerdote nel 1961. Dopo una parentesi statunitense, il missionario di origine cremonese sbarca in Sierra Leone nel 1968, dove rimane fino ad oggi.

Don Ghilardi, introducendo la tematica ormai comune – la fraternità –, ha chiesto al proprio ospite di raccontarsi. Dall’alto dei suoi oltre cinquant’anni di missione, padre Brioni ha sottolineato come «il tentativo di costruire legami è sempre stato al centro del mio operare: nei vari ministeri in cui sono stato impegnato, compreso quello di preside di una scuola secondaria, ho cercato di intessere relazioni con tutte le persone che ho avuto la fortuna di incontrare. Certo, come ben sappiamo, si tratta sempre di seminare: il raccolto, poi, non dipende mai esclusivamente dal nostro operato».

Padre Brioni ha poi concluso lasciando un invito, un consiglio alla Chiesa italiana: «Spesso ci si ferma a giudicare senza conoscere la reale situazione di molti paesi del mondo. Ecco perchè si parla di un “loro” e di un “noi”. A livello ecclesiale sarebbe interessante provare a fare un passo in più, come ci ricorda anche la Fratres omnes di Papa Francesco: essere fratelli non significa “fare qualcosa per…”, ma “condividere con…”. È questa la vera sfida».

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MissioConnessi incontra il comboniano padre Giulio Albanese, missionario e comunicatore

Protagonista di questa nuova puntata di MissioConnessi è padre Giulio Albanese. Il suo servizio alla Chiesa ha, da sempre, avuto un duplice risvolto: missionario e comunicatore. Padre Albanese, infatti, membro dei Comboniani, da molti anni dirige e collabora con numerose testate giornalistiche nazionali ed internazionali, con un focus particolare sulle missioni.

Rispondendo alle provocazioni di don Maurizio Ghilardi, responsabile della pastorale missionaria per la diocesi di Cremona, padre Albanese ha voluto anzitutto fornire una propria lettura del tema della giornata missionaria: «Essere tessitori di fraternità significa capire che abbiamo tutti qualcosa in comune. La situazione attuale, di estrema precarietà, ci insegna che da soli non andiamo da nessuna parte. Per questo il Papa, nella Fratres omnes, ci ricorda che povertà e fraternità vanno a braccetto: portano condivisione ed interesse per il prossimo».

All’interno del proprio intervento, il missionario e giornalista ha voluto inoltre fare un affondo sulla situazione della Chiesa universale che, sempre di più «assomiglia ad un piccolo gregge. L’esperienza missionaria, però, ci ricorda che l’evangelizzazione non è questione di numeri, bensì di testimonianza di vita».

E, concludendo, padre Albanese ha rivolto un invito: «Teniamo i contatti con le nostre missioni, interessiamo di ciò che accade, perché l’informazione è il primo requisito della solidarietà e della fraternità».

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MissioConnessi fa tappa in Francia per incontrare suor Bruna Faldi

Nella nuova puntata di MissioConnessi don Maurizio Ghilardi, responsabile della pastorale missionaria per la Diocesi di Cremona. L’ospite di questa chiacchierata è suor Bruna Faldi, religiosa originaria di Pizzighettone, che fa parte della famiglia delle Piccole Sorelle del Vangelo, legate allo spirito di Charles de Focauld. Suor Bruna Faldi si trova attualmente a Parigi, in Francia, paese in cui da sempre ha speso il proprio servizio all’ordine che, però, è presente anche in varie parti dell’Africa e dell’America centro-meridionale, oltre che in Europa.

Don Ghilardi ha nuovamente messo a tema della puntata la declinazione dell’idea di fraternità che ciascun ospite può offrire partendo dalla propria esperienza.

«La fraternità – spiega suor Bruna Faldi – si gioca nella vita quotidiana: attraverso un incontro, un dialogo, un saluto… Magari non ci pensiamo, ma tante volte il modo di relazionarsi con l’altro lascia il segno, anche quando non si manifesta la necessità di rispondere ad un bisogno concreto».

La testimonianza riportata dalla religiosa, infatti, si basa proprio sul vissuto sperimentato in Francia, paese in cui si è invitati a mettersi in relazione in modo discreto. «Per questo mi è piaciuto il termine “fraternità sociale”, usato da Papa Francesco nella Fratres omnes: è un’apertura nei confronti del mondo intero, al di là di qualsiasi stile o appartenenza religiosa. Credo che solo attraverso questa strada si possa, successivamente, parlare anche di carità».

Suor Bruna Faldi, come tutti gli altri ospiti, ha offerto la propria preziosa visione del tema della fraternità, tema decisivo quando si parla di missione, contribuendo ad ampliare il nostro orizzonte di Chiesa.

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MissioConnessi, l’insolita missione in Africa di Angela Maria Guarneri

Nell’ottava puntata di MissioConnessi don Maurizio Ghilardi, responsabile della pastorale missionaria per la Diocesi di Cremona, intervista Angela Maria Guarneri, delle Oblate di Nostra Signora. La sua esperienza missionaria, raccontata in modo approfondito nel dialogo con don Ghilardi, si sviluppa tra Congo e Ruanda, a partire dal 1994, anno in cui, per la prima volta, parte per curare la formazione di coloro che intendono seguire il percorso vocazionale delle Oblate. Per questo non osa definirsi missionaria a tutti gli effetti, ma, di fatto, per molti anni ha vissuto in diversi villaggi africani portando la propria testimonianza di vita e di fede.

«Il Papa, nella giornata missionaria mondiale, invita ad essere “Tessitori di fraternità” – ha ricordato Guarneri – ma, di per sè, non è un compito così arduo in Congo: questo spirito già c’è. Molto più complicato è far sì che questo tessuto resista anche nei momenti difficili: le guerre civili, gli scontri armati… Ecco la vera sfida».

L’esperienza raccontata da Angela Maria Guarneri, dunque, è testimonianza del bisogno di riscoperta della fraternità vera, alla quale anche Papa Francesco fa riferimento nella sua ultima enciclica. «Per noi, qui in Italia, è una dinamica scontata – conclude l’oblata di Nostra Signora – anche se poi effettivamente non la viviamo. In Africa, invece, si vive da fratelli: ci si sostiene nonostante si abbia poco da condividere. Eppure in un attimo ci si può disgregare e disperdere. Lì si può collocare la missione».

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Missio Connessi: incontro con il padre comboniano Franco Moretti, voce dell’Africa

Padre Franco Moretti, originario di Mozzanica, in Diocesi di Cremona, è il protagonista della settima puntata di MissioConnessi.

Entrato giovanissimo nei Comboniani, Padre Moretti è stato ordinato sacerdote nel 1976, dopo aver studiato filosofia e teologia.

Il suo impegno è sempre stato tra il giornalismo – redazione di Nigrizia e della rivista New People – e la missione “sul campo”, in Kenya, Africa.

Tema della chiacchierata, condotta dal responsabile della pastorale missionaria della Diocesi di Cremona, don Maurizio Ghilardi, è stato il titolo del mese missionario: “Eccomi manda me. Tessitori di fraternità: tema della giornata missionaria”

Padre Moretti ha tentato di declinare, a partire dalla propria esperienza di missionario e giornalista, il significato di questo slogan, mostrando quanto, in Africa tutto passi dalla capacità di mettersi – e mettere – in relazione.

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MissioConnessi, dal Mozambico padre Andrea Facchetti

La sesta puntata di MissioConnessi porta in Mozambico dal saveriano padre Andrea Facchetti, viadanese classe 1979, ordinato sacerdote nel 2012 nella casa madre di Parma dal vescovo Dante Lafranconi.

Alle spalle una laurea in Scienze della Comunicazione. Proprio durante gli anni dell’università padre Facchetti ha scoperto la propria vocazione missionaria grazie anche a diverse esperienze di volontariato in Brasile. L’incontro con il Vangelo e con i poveri gli ha fatto comprendere che il Signore lo chiamava a seguirlo in questo modo.

Nel 2004 è entrato nei Missionari Saveriani. Terminati gli sudi in Teologia, nel 2011 la professione religiosa perpetua, emessa a Roma il 24 ottobre nella basilica di San Paolo fuori le Mura all’indomani della canonizzazione di monsignor Guido Conforti.

Dal settembre 2012 vive in Mozambico e già da diversi anni opera a Chemba, sulle rive dello Zambesi, nella povera e secca savana africana, come racconta nella chiacchierata con don Maurizio Ghilardi, incaricato per la Pastorale missionaria della Diocesi di Cremona, che l’ha raggiunto al telefono.

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