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L’acqua tra uso e abuso. Dialogo su un bene prezioso con Università, Padania Acque e Dunas

Sabato 23 settembre, alle 16, presso l’auditorium delle Acli di Cremona, si è svolto uno degli incontri promossi sul territorio diocesano nel contesto del Tempo del Creato dal titolo “Uso e abuso dell’acqua”.

Il pomeriggio è stato introdotto da Eugenio Bignardi, incaricato diocesano per la pastorale sociale e del lavoro, che ha inquadrato l’evento all’interno di un insieme di appuntamenti iniziati il primo settembre e che si concluderanno l’8 ottobre e dal tema: Che scorrano la giustizia e la pace.

Introdotto da un estratto del messaggio di Papa Francesco in occasione del Tempo del Creato 2023, l’incontro è stato moderato dall’ing. Nicola Borsella, del gruppo Laudato sì della zona pastorale 3 che ha presentato i relatori del momento di confronto.

Il professor Erminio Trevisi, direttore del dipartimento di Scienze animali, alimentazione e nutrizione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, ha sviluppato il tema “L’acqua in agricoltura: il ruolo della ricerca”.

«L’agricoltura si è evoluta in un modo tale che il solo termine agricoltura non è più in grado di descrivere tutti gli argomenti di cui ci occupiamo» ha affermato il professor Trevisi. «È chiaro – ha quindi proseguito – che per noi cristiani è importante sapere che l’acqua è un simbolo sacramentale e quindi di per sé è sacra», nel suo legame con la purezza e con la forza del creato. Un elemento da studiare nella sua quantità, nella sua qualità e nella sua provenienza. Ed è questo che avviene nella facoltà di agraria alimentare e ambientale che affronta proprio il tema della produzione alimentare in un’ottica di efficienza ma anche sostenibilità, nella complessità del contesto sociale, economico, tecnologico, culturale.

Secondo relatore è stato l’amministratore delegato di Padania Acque Alessandro Lanfranchi che ha mostrato l’operato del gestore idrico e ha affermato: «L’acqua non è di nessuno ma è di tutti, quindi dobbiamo valutare l’accessibilità ad un servizio molto importante di comunità».

Lanfranchi ha poi spiegato l’attività di Fondazione Banca dell’Acqua, nata dalla sinergia fra Padania Acque, i comuni della provincia di Cremona e le realtà territoriali del terzo settore, che agisce come una “Società di Mutuo Soccorso” per persone che si trovano in situazioni di fragilità dovuta a disagio economico, lavorativo famigliare o personale. Queste ultime possono usufruire di “apertura di credito o conti corrente dell’acqua”, non di denaro, che onorano con ore di lavoro alla comunità attraverso la disponibilità ad effettuare servizi e progetti socialmente utili. «Così come si rigenera l’acqua, attraverso questo meccanismo abbiamo l’ambizione o la presunzione di dare una mano a rigenerare un po’ anche le persone» ha dichiarato Lanfranchi.

Ultimo intervento è stato quello del direttore del DUNAS (Consorzio di Bonifica dugali Naviglio Adda Serio) Paolo Micheletti che ha raccontato di cosa si occupa il consorzio che è «Ente pubblico a carattere associativo, fa parte del sistema regionale e si occupa di bonifica del territorio rurale ma anche della difesa del suolo del nostro territorio».

Nell’occasione, negli spazi dell’auditorium sono stati esposti alcuni lavori realizzati dagli studenti del centro di formazione professionale del corso di Operatori Agricoli presso l’Istituto S. Antonio Abate. Tra i lavori esposti un erbario, dei campioni di legno e uno studio sul terreno, che mostra come questo si comporta in base al territorio e di conseguenza come l’agricoltura deve essere sviluppata in base al tipo di terreno. Esposta anche una mostra a pannelli sulla Laudato si realizzata dalle Acli.

Ultimo appuntamento del percorso sul territorio diocesano sabato 7 ottobre quando gli scout del Masci propongono nel pomeriggio una camminata lungo il fiume Po (partenza ore 16) fino a raggiungere il Sales, presso Lido Ariston. L’iniziativa si concluderà con la Messa alle 17.30 nella chiesa di Brancere.




Cassano d’Adda, dopo 80 anni resta la forza della scelta

Rispondendo ad un invito del Circolo delle Acli e della sezione Anpc di Cassano d’Adda, un centinaio di persone, nella serata di giovedì 22 settembre, hanno partecipato al confronto e alla discussione tra generazioni con il presidente nazionale delle Acli Emiliano Manfredonia, la presidente nazionale dell’Anpc Mariapia Garavaglia e i giovani delle Acli di Milano. La serata ha avuto inizio con un tributo Teresio Olivelli e Cesare Bettini. Due giovani di 27 e 21 anni che nel 1943 fecero scelte differenti, ma entrambe chiare e definitive. Scelte di vita.

E Olivelli la vita ce l’ha lasciata. Ha rinnegato il fascismo ed è stato coerente fino in fondo con la sua scelta d’essere difensore dei deboli. Al punto che, in ragione della fede che l’ha guidato, ha visto il riconoscimento della Chiesa cattolica, che nel 2018 l’ha proclamato beato.

Anche Bettini, cassanese, giovanissimo, ha fatto la sua scelta: la scelta della lotta armata come partigiano e poi, a guerra finita, il suo reinserimento nella quotidianità, come maestro elementare a Cassano d’Adda, con un importante impegno nella vita sociale e religiosa.

Lo stimolo a organizzare una serata di confronto tra generazioni a partire dal filo della memoria è nato da quanto elaborato in un laboratorio realizzato dalle Acli nazionali – dal titolo “Generi e generazioni” – per far nascere il bisogno di imparare a lavorare insieme, tra generazioni, con i giovani: insieme lavorare per una società più giusta. Come ha sottolineato il presidente Manfredonia in un suo passaggio: «I valori profondi di chi si impegnò nella Resistenza vivono ancora oggi nella nostra Costituzione, perché siamo chiamati anche noi a costruire un mondo più giusto, in cui la guerra sia bandita, in cui sia bandito lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo. Come 80 anni fa, all’origine di tutto c’è una scelta. Tramandare il senso di questa scelta è il lascito più importante per le nuove generazioni».

Si è parlato anche di impegno in politica e la presidente Garavaglia, rivolgendosi a una giovane aclista che ha espresso la «paura della politica», ha evidenziato che la politica è il modo più importante per realizzare ciò che riteniamo giusto, cambiando quanto non si rifà ai valori di giustizia, solidarietà e amore per tutti, soprattutto per gli ultimi, che hanno spinto i “giovani del ’43” a offrire la propria vita.

Queste le premesse con le quali si è voluto gettare un ponte tra passato e presente, tra le scelte che hanno fatto i giovani di quel tempo e le scelte che devono fare oggi i giovani, passando per le scelte di tutte le generazioni che oggi compongono la società. Tutto questo può avere compimento pieno se il confronto aperto, sincero e costruttivo tra generazioni genera anche l’essere insieme a operare per il bene della società, come ieri anche oggi e domani.

Con questo spirito Acli, Anpc e Giovani della Acli di Milano hanno lavorato insieme alla realizzazione di questa serata. Confronto sui temi, confronto tra generazioni, ma anche operare insieme per dire nei fatti che insieme si vuole rendere migliore la società e il mondo che si abita.

Sandro Valtorta
Acli Circolo “Ghidini e Bonomi” APS di Cassano d’Adda




Iniziato il percorso verso la 50ª Settimana sociale dei cattolici in Italia

È già iniziato il periodo di avvicinamento alla 50ª Settimana sociale dei cattolici in Italia, organizzata dalla Conferenza episcopale italiana sul tema della partecipazione “Al cuore della democrazia” e che si svolgerà a Trieste dal 3 al 7 luglio prossimi. Il documento preparatorio (Scarica il documento integrale) è stato presentato il 15 settembre all’Università Cattolica di Milano in un evento, proposto anche online, al quale ha preso parte anche Eugenio Bignardi, incaricato per la Pastorale sociale e del lavoro della Diocesi di Cremona.

Inizia ora una fase preparatoria «immaginata proprio – si legge sul sito ufficiale – come un’indagine sulla partecipazione, che ciascun gruppo, comunità, équipe di lavoro, può realizzare, consultando la propria esperienza di impegno sociale e politico»; un cammino propedeutico per il quale le Diocesi lombarde si stanno già predisponendo attraverso gruppi di lavoro che si riuniranno il 28 ottobre a Milano per una giornata interlocutoria di presentazione e di laboratori, promossa dalla Consulta regionale di Pastorale sociale e del lavoro. Poi di nuovo un evento di confronto nel periodo primaverile, quando i percorsi diocesani saranno già strutturati e prossimi all’ultimazione.

Proprio in vista dell’incontro a Milano del 28 ottobre, in cui saranno definiti i temi e i percorsi che le varie Diocesi sceglieranno di seguire, la Pastorale sociale e del lavoro della Diocesi di Cremona organizzerà a un momento preparatorio che sarà calendarizzato a breve.

Nella presentazione del 15 settembre la profesoressa Elena Granata, docente del Politecnico di Milano e vicepresidente del Comitato organizzatore, ha voluto sottolineare l’esigenza – utile al coinvolgimento e a una migliore efficacia – di una maggiore fruibilità: «La prima forma di partecipazione è farsi capire, magari da quei mondi che sono lontani dai nostri linguaggi, dai nostri frasari, dalle nostre perifrasi, che dicono tanto a noi che veniamo da questa storia ma dicono poco a quelle persone che devono essere rialfabetizzate, riappassionate alla partecipazione».

«Nel Cammino sinodale – ha spiegato l’arcivescovo di Catania, mons. Luigi Renna, intervenuto alla presentazione del Documento preparatorio – i temi di carattere sociale sono emersi costantemente nei 50mila cantieri, segno che i credenti si sentono corresponsabili della vita del Paese». E ha aggiunto: «Le Settimane non sono un evento o una serie di eventi, ma un popolo che da più di cento anni cerca di vivere la cittadinanza, la presenza, la ricchezza dei valori che lo caratterizzano nel nostro Pese e nell’Europa, con lo sguardo aperto sul mondo».

Tanti, dunque, i temi trasversali che vanno a integrarsi a quello principale. Sei parole, sottolineate dalla Granata, che sintetizzano al meglio il modo di essere nella società: “potere”, non il sostantivo, ma il verbo, che indica la responsabilità; “educare”, che tiene insieme sentimento, ragione e azione; “attivazione”; “dialogo”, per tornare alla Parola e all’ascolto; “Riabilitare i luoghi” abitati dall’uomo, affinché siano esperienza concreta di partecipazione; “immaginazione”, che è capacità solo umana di pensare che la realtà non è data una volta per sempre.

È tempo quindi di mettersi in moto, per percorrere quei cinque step che sono stati delineati durante l’evento settembrino. Le comunità si trovano ora nel mezzo del periodo di lancio, che sarà dunque seguito dal periodo di lettura nei territori, previsto da novembre a maggio. La Settimana sociale del prossimo luglio farà da spartiacque, introducendo i passaggi realizzativi: da settembre 2024 ad aprile 2025 si vivrà il periodo di generazione nelle diocesi, in cui si vedranno i primi effettivi risultati; a maggio 2025, infine, l’evento nazionale di sintesi del percorso, con l’ufficiale conclusione del processo.

Le tappe, illustrate da Sebastiano Nerozzi, segretario del Comitato scientifico e organizzatore, rappresentano la strada da percorrere, toccando temi, quali giovani e formazione, welfare, convivenza, lavoro, ambiente, pace, cultura e informazione. Un sentiero da calcare insieme, alla ricerca un modo nuovo di stare insieme, di nuove alleanze sui territori e di nuove tematiche su cui convergere l’attenzione delle opinioni pubbliche.




Alle Cucine Benefiche della San Vincenzo le offerte delle proiezioni all’Arena Giardino

Ammonta a 1.000 euro il ricavato delle libere offerte fatte dalle persone che hanno partecipato alle tre proiezioni tenutesi all’Arena Giardino di Cremona nell’ambito della rassegna “Letture sul Po”, iniziativa nata dalla collaborazione tra il Comune di Cremona e i Comuni del Parco locale di Interesse Sovracomunale (PLIS) del Po e del Morbasco, giunta alla sua quarta edizione. Nella mattinata di gioved’ 21 settembre, nella Sala Giunta di Palazzo comunale di Cremona, il vicesindaco Andrea Virgilio, insieme al gestore del cinema all’aperto Giorgio Brugnoli, ha consegnato la somma raccolta grazie alla generosità dei cittadini cremonesi al presidente della San Vincenzo de’ Paoli di Cremona, Massimo Fertonani, affiancato da Paola Azzoni, responsabile del Centro di ascolto.

Le Cucine Benefiche da anni sono impegnate in servizi alla cittadinanza in difficoltà, con dignità e rispetto per la persona. Un gesto di solidarietà davvero significativo a suggello di una rassegna che cerca di unire al ricco programma di eventi di carattere ambientale e culturale anche aspetti con un risvolto più sociale, valorizzando così il territorio sotto molteplici aspetti.

La rassegna “Letture sul Po” è infatti oramai un lungo viaggio che, partendo da Cremona, si è poi dipanato lungo il territorio del PLIS del Po e del Morbasco privilegiando le aree verdi, così come i luoghi più significativi e identificativi per i vari comuni che ne fanno parte: San Daniele Po, Pieve d’Olmi, Sesto ed Uniti, Castelverde, Bonemerse, Spinadesco e Stagno Lombardo, valorizzandone le caratteristiche naturalistiche e culturali. Un percorso che ha avuto come filo conduttore quest’anno la possibilità e la fruizione dei territori intorno al Po, elemento quest’ultimo di ispirazione per professionisti, autori, poeti e cittadini.

«La quarta edizione della rassegna “Letture sul Po”, tutt’ora in corso, – è il commento del vicesindaco Andrea Virgilio – ha il pregio di ripercorrere momenti di vita legati al Grande Fiume, presenti e passati, che segnano ancora oggi le sue sponde. Un vero e proprio racconto narrativo, con risvolti sociali, culturali, oltre che dedicati alla tutela e alla conoscenza dell’ambiente, capace di narrare con più linguaggi il nostro territorio in maniera coinvolgente, anche tramite la realizzazione di eventi in grado di promuovere l’aggregazione e la socializzazione, in particolare grazie alla collaborazione dei sindaci dei Comuni del Parco del Po e del Morbasco, che hanno dato il loro contributo per la buona riuscita della rassegna e di tutte le attività di promozione del PLIS».

In continuità con gli eventi di “Letture sul Po” e la rassegna proposta all’Arena Giardino, come comunicato a margine della consegna, è stato deciso di continuare questo percorso culturale con altre tre proiezioni che si terranno al Cinema Chaplin di Cremona nei prossimi mesi, sempre ad ingresso libero e gratuito.

Tra i primi titoli proposti spicca “Prima della rivoluzione”, regia di Bernardo Bertolucci con Adriana Asti (Italia 1964): ambientato nella natia Parma, il film segna la svolta artistica di Bernardo Bertolucci che fotografa e dà voce all’insoddisfazione di una generazione che, tra paure e desideri, in pochi anni verrà travolta dagli avvenimenti del ’68. Altro film in programma è “Centochiodi”, regia di Ermanno Olmi con Raz Degan (Italia 2007), una storia di amicizia, vita quotidiana e amore di un giovane professore di successo dell’Università di Bologna, che, a causa di una difficile indagine, si butta tutto alle spalle andando a vivere in una remota località sulle rive del fiume Po. Un viaggio tra le sponde del Po con risvolti storici, legati alle tradizioni delle popolazioni rivierasche oltre che alla cinematografia più e meno recente legata al Grande Fiume.




“Carmelo teresiano tra la gente”, il 30 settembre a Cremona il primo evento

La fraternità di Cremona del Movimento carmelitano dello Scapolare promuove il “Carmelo teresiano tra la gente”, una serie di nove eventi che prenderà il via il prossimo 30 settembre.

Gli appuntamenti successivi sono in programma per il 28 ottobre, il 25 novembre, il 16 dicembre, poi, nel nuovo anno, il 20 gennaio, il 17 febbraio, il 23 marzo, il 27 aprile e il 25 maggio. Tutti gli incontri si terranno alle 15.30 presso la sala S. Teresa della Fraternità, nella parrocchia di S. Imerio, in via Realdo Colombo 8, a Cremona.

Per maggiori informazioni contattare il numero 339-1382829 o l’indirizzo mail mov.carmelitanoscapolare@gmail.com.

È dal 1995 che nella parrocchia di S. Imerio è presente la Fraternità del Movimento Carmelitano dello Scapolare: una associazione di fedeli laici, rivestiti dello Scapolare della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo, appartenente alla Famiglia Carmelitana, con un proprio statuto approvato dall’Ordine. Gli aderenti si propongono di promuovere il Carmelo Teresiano tra la gente così che sempre più persone siano aiutate a crescere incessantemente nell’amore fraterno e nella verità. Il cuore e il motore di tutto l’agire è l’orazione che, come dice santa Teresa d’Avila, non è altro che un rapporto di amicizia, un trattenimento da solo a solo con Colui dal quale sappiamo di essere amati.

Ma è antico il legame tra parrocchia cittadina di Sant’Imerio e il carisma carmelitano. Risale infatti al 16 luglio 1612 la consacrazione della chiesa di Sant’Imerio unitamente all’annesso convento dei Carmelitani scalzi. Fu quello il primo insediamento dei Carmelitani Scalzi nella Provincia lombarda con i frati dell’Ordine che rimasero in questo convento fino all’inizio del 1800: in quel periodo, infatti, entrarono in vigore le leggi di soppressione napoleonica che obbligarono i religiosi di ogni ordine ad allontanarsi dalla città. Da allora la chiesa di Sant’Imerio passò al clero diocesano, conservando comunque l’iconografia e la tradizione carmelitana, la cui ricchezza spirituale è ancora presente.




Il 7 ottobre a Santa Rita il concerto dell’Ensemble Coruscans

A distanza di un anno dal concerto per l’inaugurazione e la presentazione del nuovo organo a cassapanca di cui si è dotata la rettoria di Ss. Margherita e Pelagia di Cremona – meglio nota a Cremona come chiesa di Santa Rita –, l’associazione “Amici di S. Rita” ritorna a proporre un nuovo appuntamento musicale di voci a cappella e brani strumentali, dal titolo “Di sol vestita”, in programma sabato 7 ottobre, alle 20.45, nella chiesa di via Trecchi.

Il concerto, eseguito dalla corale “Ensemble Coruscans”, diretta da Giulia Calovini e accompagnata da Marco Fenili al flauto e Gabriele Galleggiante Crisafulli all’organo, si aprirà con Il Magnificat: un cantico contenuto nel primo capitolo del Vangelo di Luca con il quale Maria loda e ringrazia Dio per aver liberato il suo popolo; per questo è conosciuto anche come cantico di Maria. A seguire, brani dedicati alla Madonna composti da rilevanti autori cinque, sei e settecenteschi: da Bach a Palestrina, passando per De Victoria, Hassler ed Eccard.

L’evento, promosso dal rettore, don Claudio Anselmi, e dalla Associazione, vuole essere un appuntamento culturale offerto a tutta la città nonché momento di elevazione spirituale nella fede e uno sguardo alla Beata Vergine Maria. Un’occasione, inoltre, per far conoscere alla città l’Ensemble, che ha trovato ospitalità in questi giorni presso la rettoria per le prove e le esercitazioni.

L’ingresso al concerto sarà gratuito.

Locandina dell’evento




Oratori e volontariato, il 2 ottobre la presentazione dell’indagine

ODL (Oratori Diocesi Lombarde), in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore, celebra la Giornata nazionale del dono (4 ottobre) presentando alla stampa e alle realtà oratoriane della Regione il nuovo volume della collana “Gli Sguardi di Odielle” intitolato “La Casa del Dono. Indagine sugli oratori lombardi e il volontariato”. L’oratorio, infatti, è “la casa del dono” nell’esperienza concreta di molti uomini e donne: per coloro che in esso hanno speso tempo ed energie ma anche per quanti, a vario titolo, hanno beneficiato di tanta gratuità e servizi educativi e pastorali.

Come nasce una cultura del volontariato? Dove e come si forma e cresce la sensibilità e la disponibilità al volontariato? Che cosa la favorisce? Sono queste alcune delle domande su cui i relatori proveranno a riflettere a partire proprio dai risultati dell’indagine, realizzata e pubblicata anche grazie al contributo di Regione Lombardia.

La presentazione è in programma lunedì 2 ottobre alle 18 presso l’Aula 1 dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia (Via della Garzetta, 48). Dopo il saluto del direttore di sede dott. Giovanni Panzeri, introdurranno l’incontro il prof. Pierluigi Malavasi (direttore del Dipartimento di Pedagogia), don Stefano Guidi (coordinatore regionale di ODL) e il vescovo di Brescia Pierantonio Tremolada. Interverranno quindi il prof. Diego MESA (coordinatore della ricerca) e la prof.ssa Livia Cadei (direttrice CESVOPAS). Le conclusioni saranno affidate a mons. Maurizio Gervasoni, vescovo di Vigevano e delegato della Conferenza episcopale lombarda per la Pastorale giovanile regionale. Moderatore sarà Luciano Zanerdini, direttore del settimanale diocesano di Brescia “La Voce del Popolo”.

Il volume sarà reso disponibile in formato PDF sul sito di ODL, dopo la presentazione; alcune copie saranno a disposizione presso gli Uffici diocesani di Pastorale giovanile delle 10 diocesi lombarde.




Salvador de Bahia, festa per i 15 anni della parrocchia di Jesus Cristo Ressuscitado

Si è conclusa con un po’ di festa la settimana che ha celebrato i 15 anni della parrocchia Jesus Cristo Ressuscitado a Salvador de Bahia, in Brasile, di cui è parroco il sacerdote cremonese “fidei donum” don Davide Ferretti. Una settimana che ha visto l’intera comunità riunirsi tutte le sere alle 19 nelle diverse cappelle della parrocchia per la celebrazione della Messa e che ha trovato il suo culmine prima nella Messa del 14 settembre, giorno della dedicazione della chiesa, 15 anni fa, e poi domenica 17 settembre con la solenne concelebrazione presieduta dall’arcivescovo di Salvador de Bahia, il cardinale Sergio da Rocha.

Nell’omelia il porporato, oltre a sottolineare l’importanza di sentirsi famiglia in parrocchia, ha voluto spronare la comunità a continuare nel cammino di testimonianza per costruire una società fondata sull’amore.

Dopo la Messa le realtà cattoliche della parrocchia (l’asilo Giovanni Paolo II, l’asilo e il rinforzo scolastico dell’associazione Primo Maggio, il rinforzo scolastico chiamato Kilombo, il centro educativo Giovanni Paolo II) hanno presentato alcuni piccoli spettacoli preparati da bambini e ragazzi. A suggellare la festa dei 15 anni il balletto preparato dalla scuola di danza della parrocchia. Il tutto si è svolto in un grade clima di amicizia e allegria.

Da sottolineare che sono anche arrivati via internet gli auguri di padre Ignazio Lastrico, sacerdote del Pime e primo parroco della parrocchia, insieme anche a quelli del cremonese don Emilio Bellani, che per undici anni ha servito questa parrocchia passando poi il testimone a don Ferretti. Gli auguri sono stati molto apprezzati, essendo ancora forte il loro ricordo nella comunità.




Quasi mezzo secolo di impegno: celebrato a “La Pace” il 40° di Avulss Cremona

La Fondazione “La Pace” di Cremona ha ospitato, domenica 17 settembre, la celebrazione per i 40 anni del gruppo cremonese di Avulss (Associazione per il volontariato nelle unità locali socio sanitarie), la cui sede è proprio nella casa di riposo di via Massarotti. 40 anni di costante impegno, in cui l’Associazione, grazie alla dedizione di volontari qualificati, ha offerto e continua a offrire il proprio servizio alle persone in stato di bisogno e difficoltà del territorio.

La giornata di festeggiamenti si è aperta con la Messa, celebrata alle 10.30 dal cappellano della Fondazione, don Luigi Mantia, e concelebrata dall’assistente diocesano Avulss, don Franco Morandi, alla presenza dei sacerdoti ospiti della struttura. Dopo la celebrazione dell’Eucaristia, un momento di riunione, con l’assemblea degli associati, cui era presente anche la responsabile culturale nazionale dell’Associazione, Liliana Burburan. In conclusione all’evento, il pranzo sociale, per un momento conviviale tra i presenti.

A causa di impegni pastorali, il vescovo Antonio Napolioni non ha potuto presenziare a questa giornata di festa, ma ha comunque voluto far sentire la sua vicinanza e il suo saluto attraverso una lettera, in cui scrive: «È bello che nella nostra città e sul nostro territorio ci siano persone che, come recita lo statuto della vostra Federazione, vogliono “dar vita ed alimentare una forma di volontariato che, mettendosi a totale disposizione della persona, riconosca in essa il soggetto unico e centrale di ogni sua attività…. si impegni a ridare, difendere e promuovere la sua dignità e il suo valore che provengono direttamente da Dio Creatore”: ricordando la vostra peculiare attenzione all’ ambito socio-sanitario e il vostro costante impegno formativo per un servizio sempre più adeguato, davvero voglio ringraziarvi di cuore per la vostra preziosa presenza». Si legge ancora: «Mi piace anche ricordare il vostro particolare legame con la “Pace”, mai venuto meno in questi 40 anni: nel variare delle “stagioni” avete contribuito a renderla casa accogliente per i più fragili; da qui il mio augurio: con la vostra presenza fate respirare un po’ di aria di casa e di famiglia agli anziani e agli ammalati che incontrerete, è ancora la migliore terapia per chi soffre e per chi è solo».

Da 40 anni, dunque, Avulss offre a Cremona assistenza e aiuto, con servizi resi possibili grazie alla dedizione e alla formazione dei suoi volontari. A tal proposito, avrà inizio il prossimo 5 ottobre, presso la Fondazione di via Massarotti, il corso formativo per i nuovi volontari Avulss, patrocinato dalla Pastorale della salute diocesana. Per maggiori informazioni contattare l’indirizzo cremonaavulss@gmail.com o il numero 334 7271102, oppure visitare il sito www.avulsscremona1.blogspot.com.




Il Vescovo a don Giulio Brambilla: «Non ti dico buon lavoro, ma buon divertimento!»

La fotogallery completa dell’ingresso

 

Neanche cinque chilometri separano il quartiere Po da quello dell’Ospedale, la chiesa di Cristo Re da quella della Beata Vergine di Caravaggio, pur se ai due estremi di Cremona. Una breve distanza che segna però un confine tra il passato e il futuro di don Giulio Brambilla che, dopo essere stato per dieci anni parroco “della Beata”, nel tardo pomeriggio di domenica 17 settembre ha fatto il suo ingresso come nuovo parroco di Cristo Re.

La celebrazione presieduta dal vescovo Antonio Napolioni è stata un vero e proprio passaggio di testimone tra le due comunità, presenti numerose così come la delegazione di suore e religiosi che ha voluto esprimere in questo modo il proprio affetto e la riconoscenza per il servizio come delegato episcopale per la Vita consacrata che don Brambilla ha svolto per 17 anni.

La celebrazione di insediamento ha avuto inizio alle 18.30, anticipata sul sagrato dal saluto dell’Amministrazione comunale. Il sindaco Gianluca Galimberti, affiancato dall’assessore Luca Burgazzi in qualità anche di parrocchiano di Cristo Re, ha voluto esprime tre grazie: al vescovo Napolioni «per quel che è e rappresenta»; alla comunità, sottolineando il suo essenziale ruolo in tanti campi di interesse anche civile, come l’educazione, la carità, la formazione, lo sport o la cultura; e, infine, al nuovo parroco, quale «segno di speranza» nella sua scelta di una vita al servizio degli altri.

 

Il saluto del sindaco Galimberti

 

In chiesa, quindi, è iniziata la Messa, solennizzata dai canti del coro parrocchiale per l’occasione arricchito di ulteriori voci e accompagnato da alcuni ottoni oltre che dall’organo.

Una celebrazione iniziata con i gesti tipici dell’insediamento dei parroci: la lettura del decreto di nomina da parte del vicario zonale don Pietro Samarini, l’invocazione dello Spirito, l’aspersione dei fedeli, l’incensazione dell’altare e il saluto di una rappresentante della parrocchia, che ha voluto anzitutto ricordare l’anno speciale vissuto dalla comunità che ha visto il proprio parroco consacrato vescovo e uno dei giovani della comunità ordinato sacerdote. Segni della «manifestazione della grazia di Dio» come ora l’inizio del ministero del nuovo parroco e insieme a lui del collaboratore Giovanni Battista Aresi. A loro la richiesta di poter essere aiutati a tornare all’essenziale, tenendo sempre fisso lo sguardo sul Signore, «per mettersi sulle sue tracce, incontrarlo e seguirlo». Ma ai due sacerdoti è stato chiesto di essere prima di tutto loro stessi uomini di fede e testimoni, capaci così anche di «confermare la nostra fede». Nel desiderio di un cammino da fare insieme, nello stile del Sinodo.

 

Il saluto della rappresentante parrocchiale

 

Quale segno di benvenuto a don Brambilla è stata donata la casula verde che ha inaugurato proprio nella sua prima Messa a Cristo Re, insieme alla copertina del Breviario realizzata da alcuni scout della parrocchia e regalata a entrambi i sacerdoti.

Al centro dell’omelia del Vescovo – legato a don Brambilla per il servizio di delegato episcopale per la Vita consacrata, oltre che perché accomunati nella classe del ’57 – il tema del perdono. Perdono che si riceve, ma che anche deve essere «messo in circolo». «Non c’è pace senza giustizia, non c’è giustizia senza perdono», ha detto mons. Napolioni citando il titolo del messaggio per la Giornata della pace del 2002. «Perdonare – ha sottolineato ancora il Vescovo – che non è qualcosa di eroico», come «ogni famiglia va avanti di perdono quotidiano». E proprio sottolineando la bellezza di una ferialità che è quartiere e vicinato, Napolioni ha espresso la bellezza riscontrata nelle comunità in occasione di questi primi ingressi dei parroci. «Buon divertimento!», è stato quindi l’augurio rivolto a don Brambilla. «Non ti dico buon lavoro. Ti dico: godi il Vangelo insieme a questi fratelli e sorelle, che non hanno bisogno di grandi organizzatori. Ne fanno già tante di cose e don Pierluigi sa benissimo come fare. Qui non è una “baracca da mandare avanti”, ma è una vita da far scorrere. E ben venga un padre saggio, paziente, disponibile, che sorride, che va incontro a chi ne ha bisogno, prima di giudicare ascolta, e che permetta allo Spirito di passare anche attraverso la nostra piccolezza».

 

L’omelia del vescovo Napolioni

 

Tra i diversi sacerdoti concelebranti il vicario parrocchiale don Pierluigi Fontana (che ha ricoperto il ruolo di amministratore parrocchiale nell’attesa del nuovo parroco dopo la partenza del vescovo Trevisi), mons. Carlo Rodolfi (che ha aiutato per le celebrazioni in questi mesi), don Mario Aldighieri (residente in parrocchia) e don Davide Schiavon (vicario della Beata Vergine di Caravaggio, che anche lui lascerà per un nuovo incarico come parroco), presenti insieme ad altri amici preti e al diacono permanente Flavio Carli di Cristo Re.

Prima della fine della Messa il saluto di don Brambilla, con tanti grazie e il commosso saluto agli amici che lo hanno accompagnato e alle comunità vecchie e nuove.

 

Il saluto del nuovo parroco

 

La serata è continuata in oratorio con un buffet e un momento di festa, occasione per don Brambilla per salutare quanti hanno condiviso con lui gli ultimi anni di cammino e iniziare a conoscere quelli con cui sarà chiamato a percorrere i futuri passi.

 

 

Biografia dei nuovi sacerdoti

Don Giulio Brambilla, classe 1957, originario di Cassano d’Adda, è stato ordinato sacerdote il 20 giugno 1981. È stato vicario a Fornovo san Giovanni (1981-1985) e Calcio (1985-1994). Successivamente è stato parroco di Agoiolo (1994-2003) e parroco in solido e moderatore dell’unità pastorale formata dalle parrocchie di Isola Dovarese, Pessina Cremonese, Stilo de’ Mariani e Villarocca (2003-2013). Dal 2006 era delegato episcopale per la Vita consacrata (incarico al quale dal 1° settembre gli è succeduto don Enrico Maggie) e dal 2013 era parroco della parrocchia “Beata Vergine di Caravaggio” in Cremona.

Don Giovanni Battista Aresi, classe 1960, originario di Fornovo San Giovanni, è stato ordinato sacerdote il 23 giugno 1984. Prete novello è stato inviato a Roma per continuare gli studi in Filosofia, di cui ha conseguito la licenza e la laurea magistrale. Rientrato in diocesi nel 1987 ha iniziato la docenza presso il Seminario Vescovile di Cremona (sino al 2005). È stato parroco di Romprezzagno e Tornata (1994-2005) e successivamente collaboratore parrocchiale a Pandino (2005-2006) e Misano Gera d’Adda (2013-2021). Dal 2009 docente dell’Istituto superiore di Scienze religiose “S. Agostino” e dal 2013 degli Studi teologici riuniti dei Seminari di Crema-Cremona-Lodi-Vigevano. Nel 2021 è stato nominato collaboratore parrocchiale della parrocchia “Beata Vergine di Caravaggio” in Cremona.

 

 

Il saluto del nuovo parroco sul bollettino parrocchiale

“Tra pochi giorni sarò in mezzo a voi”

Care Amiche e cari Amici, attraverso questa lettera mi presento a Voi per esprimerVi i sentimenti di gioia e di affetto che sono presenti nel mio animo. Tra pochi giorni sarò in mezzo
a Voi per iniziare – con l’aiuto del Signore – il ministero di Padre e Pastore. Il primo irresistibile sentimento che provo in questo momento è quello della riconoscenza a Dio, perché, nonostante le mie mancanze e la povertà dei miei limiti, mi ha voluto Prete nella Chiesa di Cristo.

La Chiesa non nasce dal nostro fare ma dal nostro contemplare Cristo, risposta all’uomo moderno, spesso confuso e smarrito, eppure sempre bisognoso, non solo delle nostre parole, ma della Parola di Verità e di Vita. Unicamente questa Parola, infatti, è in grado di illuminare il mistero della sua perenne inquietudine. Anche nel nostro tempo, segnato da una mobilità che nessun secolo ha mai conosciuto prima, la parrocchia costituisce ancora, con la S. Messa domenicale, con la preparazione ai Sacramenti dell’Iniziazione cristiana, con la vita dell’Oratorio, uno strumento fondamentale per vivere concretamente la realtà ecclesiale.

E oggi la Chiesa sta vivendo una stagione promettente: la stagione del Sinodo. Il Sinodo è il Tempo delle parole incoraggianti; il Tempo delle parole pronunciate per costruire; il Tempo in cui resistere alla tentazione della parola amara, dei luoghi comuni che seminano tristezza; il Tempo della Grazia, proprio perché vogliamo camminare assieme sulla strada di Gesù che incontra, ascolta, consola, discerne e chiama a seguirlo.

Grazie di cuore a don Pierluigi, a don Giovanni [il collaboratore, ndr], al diacono Flavio, ai fedeli laici impegnati nella vita della comunità parrocchiale, negli organismi di partecipazione, nella catechesi, nella pastorale familiare, nelle diverse espressioni della carità, nel volontariato agli anziani, ai malati, alle persone sole, ai poveri. Una preghiera particolare per il prezioso ministero di don Enrico nella Chiesa di Trieste ed un sincero ringraziamento per ciò che ha fatto per questa parrocchia.

Chiediamo alla Vergine Maria che suggerisca parole di cui abbiamo bisogno per la nostra vita, per sostenere la nostra speranza, per alimentare la nostra devozione e così crescere nella fede
in Gesù ed essere forti nella carità. Diventeremo, allora, una benedizione per quelli che incontriamo. Care Amiche e cari Amici, essere padre e fratello di TUTTI è il mio desiderio, la mia speranza! Ci dia, il Signore, la gioia di riuscire, con l’aiuto della Vostra preghiera.

Il Parroco don Giulio Brambilla

 

 

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