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Scuola della Parola della zona III. Lectio divina di Paola Bignardi su alcuni testi del discorso della montagna

Avrà inizio martedì 18 ottobre al monastero della Visitazione di Soresina la Scuola della Parola promossa dalla zona pastorale terza e dall’Azione Cattolica cremonese. “Il segreto di una vita buona e bella” il titolo del percorso di lectio divina che approfondirà il discorso della montagna nel Vangelo di Matteo, l’icona biblica scelta dal vescovo Antonio per questo anno pastorale. A tenere gli incontri la prof. Paola Bignardi, già presidente dell’Azione Cattolica italiana e attualmente impegnata ad approfondire temi di carattere educativo. Tutti gli incontri avranno inizio alle ore 20.45.

Martedì 18 il tema sarà “Beati voi. Felicità è avere il cuore di Dio” (Mt 5, 1-12). Martedì 8 novembre, presso la cooperativa “Lo Scricciolo”, in via Nolli 9 a Fiesco si approfondirà il tema “Sale della terra. Luce del mondo. Trasformare il mondo con la forza di Dio” (Mt 13-16). Martedì 6 dicembre l’appuntamento sarà presso il Circolo del Movimento Cristiano Lavoratori di via Guaiarini 16 a Romanengo, la serata verterà su “Ma io vi dico. La fedeltà viene dal cuore”. Quarto incontro in calendario sarà martedì 10 gennaio alla scuola San Martino in via Antica Rocca 2 a Soncino sul tema: “Padre nostro… Con cuore di figli”. Infine martedì 7 febbraio presso la sala della comunità di Trigolo la prof. Bignardi tratterà “Non affannatevi. Come bimbi in braccio alla mamma”.

Il 20, 21 e 22 marzo si terranno gli esercizi spirituali zonali.

Scarica la locandina del percorso




Un centinaio di giovani a Rivolta per il “Se non così… come?”

Sabato 15 ottobre un centinaio di giovani ha scelto di passare la serata in compagnia del Signore,  in ascolto della sua Parola, in adorazione del suo Corpo. L’incontro ha visto la Casa Madre delle Suore Adoratrici riempirsi di volti e di voci giovani, provenienti da diverse parrocchie della diocesi di Cremona, Modena, Como e Milano. L’accoglienza, nella suggestiva cornice del chiostro, ha dato la possibilità ai ragazzi di rivedersi e di assaporare la gioia dell’amicizia che ha tra i suoi ingredienti anche la fede in Dio.

«In Lui, vita nuova»: questo lo slogan che ha accompagnato l’undicesima edizione del “Se non così… come?”, l’evento per i giovani organizzato dalle Suore Adoratrici di Rivolta d’Adda.

Due gli stand che i giovani hanno visitato nel momento iniziale: quello relativo all’esperienza missionaria in Camerun, che alcuni ragazzi hanno vissuto quest’estate, in un villaggio disperso nella foresta, dove hanno potuto proporre l’esperienza del Grest; lo stand di Casa Famiglia Spinelli, dove un altro gruppo di ragazzi sta vivendo l’esperienza di dono, servizio e condivisione fianco a fianco con anziani e disabili.

Momento forte è stato quando, interrotta la musica che creava clima di festosa accoglienza, suor Stefania Peri, responsabile della Pastorale giovanile vocazionale delle Suore Adoratrici, ha richiamato l’attenzione per un saluto di benvenuto e per dare la parola al vescovo Antonio. Un video, breve ma pregnante di affetto e di presenza, ha permesso al Vescovo di richiamare ai giovani l’importanza di una fede vissuta e declinata tra ferialità e straordinarietà, tra la festa e il quotidiano, tra la gioia e la fatica. Quindi ha ricordato ai giovani la proposta del Sinodo diocesano come momento forte, per tutta la Chiesa di Cremona, di rinnovamento di una comunità che vuole andare a cercare e incontrare i propri giovani.

E proprio il tema della ricerca ha fatto da filo conduttore alla proposta di meditazione sulla Parola di Dio tenuta da don Marco Cairoli, biblista della diocesi di Como. Il brano di Zaccheo è stata la cornice della riflessione, per portare i giovani a “gustare lo sguardo di Dio sulla propria vita, quello sguardo da cui lasciarsi incontrare per costruire poi, insieme a Lui, una vita nuova”. Il tempo della meditazione ha quindi lasciato spazio al momento di convivialità attorno a una tisana. Durante questo momento di fraternità, ogni giovane ha potuto scrivere un messaggio di “vita nuova”, come augurio, testimonianza o incoraggiamento, che saranno poi consegnati alle ragazze della comunità di Marzalengo e agli ospiti della comunità Approdo di Rivolta d’Adda, tutti in cerca di una novità di vita in una esistenza ferita.

Il momento centrale della serata è stato infine quello dell’adorazione eucaristica. Nel silenzio della notte, ricchi della Parola ascoltata e della comunione sperimentata, i giovani hanno sostato davanti a quel Pane eucaristico che, ancora una volta, li ha accolti in personale conversazione d’amore. Nel chiostro, le tende delle confessioni hanno visto un’ininterrotta catena di giovani accostarsi al sacramento della misericordia, punto forte della possibilità di vivere una vita nuova.

Lo stile della semplicità, senza grandi colpi di scena, una proposta fondata su quell’essenzialità che porta il cuore al centro del Mistero, si sono rivelati ancora una volta punti vincenti per tanti giovani che, in mezzo al frastuono del quotidiano, hanno avuto il coraggio di fermarsi ad ascoltare una Parola, ad accogliere un Mistero, a lasciarsi toccare la vita.

Le proposte delle Suore Adoratrici continuano ora con i cammini proposti, tra cui ogni giovane può scegliere quello che più gli si addice: il “Dietro a me”, itinerario di approfondimento spirituale; il “Mani in pasta” percorso di servizio pressi disabili, l’esperienza di servizio in Africa, a Marzalengo, a Casa Famiglia Spinelli; il “Due in Uno”, cammino di accompagnamento per fidanzati e giovani coppie; il “Pane e Vangelo”, l’incontro con la Parola di Dio. Non mancheranno altri momenti forti, come la proposta “Con lo Spirito giusto”, gli esercizi ignaziani guidati a Lenno in dicembre e in agosto.

Insomma, possibilità di vita nuova non mancano, da vivere nel quotidiano e magari da cercare con coraggio in esperienze forti, perché il Signore, come a Zaccheo, possa dire ad ogni giovane: “Voglio fermarmi a casa tua”. E la risposta, nata da un cuore traboccante di gioia, non può che essere una porta spalancata.

Photogallery del “Se non così… come?” 2016




Ancora posti disponibili per il viaggio a Berlino dal 24 al 27 novembre

Ancora alcuni posti disponibili per il viaggio a Berlino organizzato a fine novembre dall’agenzia viaggi e turismo ProfiloTours. La partenza è fissata nella mattina di giovedì 24 novembre, quando un pullman accompagnerà gli iscritti da Cremona all’aeroporto di Milano Linate per l’imbarco alla volta di Berlino.

All’arrivo in Germania, dopo il pranzo in ristorante e l’assegnazione della camere in hotel, è in programma un giro orientativo della città. Cena e pernottamento in albergo.

La mattinata di venerdì 25 novembre sarà dedicata alla scoperta di Berlino: la Colonna della Vittoria, il Palazzo di Bellevue, sede del Presidente della Repubblica, il Parco di Tiergarten, il Parlamento, la Porta di Brandeburgo. E non mancherà neppure una passeggiata attraverso il “luogo della memoria per le vittime dell’Olocausto”, situato nella zona dei bunker. Lungo il viale Unter den Linden si potranno invece ammire l’Ambasciata Sovietica, il Forum Fridericianum, l’Università von Humboldt, la Cattedrale Cattolica di S. Edwige, il Palazzo dell’Opera, il Duomo ed il Municipio Rosso.

Dopo il pranzo in ristorante, il pomeriggio continerà attraverso l’Alexanderplatz, il Quartiere di San Nicola, la Piazza am Gendammenmarkt, la più bella della Berlino storica, e il passaggio per il Check Point Charlie. Sino a giungere nella Potsdamer Platz, con gli edifici progettati da Renzo Piano.

Sabato 26 novembre si inizierà con l’escursione a Potsdam, capoluogo del Brandeburgo, sede reale sotto Federico il Grande, che qui fece costruire il Castello di Sanssouci, circondato da uno splendido parco e da palazzi tra cui la Pinacoteca, la Neue Kammern e l’imponente Neues Palais. Pranzo libero. Nel pomeriggio, ancora a Berlino, sono in programma la visita del Museo di Pergamo, con collezioni archeologiche di fama mondiale come l’Altare di Pergamo (in restauro), la Porta del Mercato di Mileto, la via processionale di Babilonia con la favolosa Porta di Ishtar del 575 a.C.

Domenica 27 novembre la mattinata potrà essere dedicata a visite personali, a una passeggiata nei Mercatini Natalizi di Weihnnachtzauber (Magia del Natale) oppure di Spandauer Altstadt, alla ricerca di prodotti artistici di artigianato locale o internazionale. Dopo il pranzo in ristorante, il trasferimento in aeroporto per il volo di rientro diretto in Italia. Da Milano Linate garantio quindi il rientro un autopullman per Cremona.

La quota di partecipazione è di 860 euro, con supplemento di 120 euro per camera singola. Comprese nel prezzo visite ed escursioni con guida locale parlante italiano, con l’utilizzo dell’autopullman locale.

Informazioni e iscrizioni presso l’agenzia viaggi e turismo ProfiloTours di piazza S. Antonio Maria Zaccaria 2, a Cremona (tel. 0372-460592; e-mail profilocr@tin.it).




Iniziato ufficialmente il nuovo anno associativo dell’Azione Cattolica: dopo l’incontro in Seminario il pellegrinaggio giubilare in Cattedrale

Entusiasmo e gioia vera hanno caratterizzato l’incontro di inizio anno dell’Azione Cattolica che si è svolto in Seminario domenica 16 ottobre. Presenti oltre 200 persone di ogni arco di età, dai bambini, alcuni anche piccolissimi, ai ragazzi, giovani e adulti, con intere famiglie che hanno partecipato a questo momento di incontro e di riflessione.

La gioia, infatti, non ha rappresentato solamente il tema della giornata, ripreso anche nel titolo “Infestaci di gioia giovane”, ma ha è stata una caratteristica dei diversi momenti.

L’avvio alle 9.30, dopo la preghiera iniziale, ha visto una carrellata di immagini e testimonianze di partecipanti ai campiscuola, che hanno risposto alla domanda: “Perché il camposcuola ti dà gioia?”. Obiettivo dell’appuntamento, infatti, è stato anche quello di un incontro a seguito delle proposte estive, finalizzato a condividere un ulteriore momento di amicizia.

In seguito i diversi settori di cui è costituita l’Associazione si sono incontrati e hanno lavorato sul tema della gioia, del come tenerla viva nell’esperienza di ciascuno e sul come “uscire” (così ha raccomandato Papa Francesco a tutta l’AC) per portarla agli altri.

I ragazzi con il loro circo che li accompagnerà tutto l’anno, i giovani alla ricerca della felicità, quella piena, che vale davvero la pena di cercare e che si meritano, gli adulti impegnati a scoprire la necessità e la gioia dell’uscire per fare comunione, per pensare un mondo migliore, per ritrovare se stessi e il proprio progetto di vita, per incontrare gli altri.

Durante le attività si è aggiunto anche il vescovo Antonio che, discretamente, ha partecipato e ascoltato momenti specifici dei singoli gruppi.

La mattinata si è quindi conclusa con la celebrazione eucaristica, in cui il Vescovo ha potuto incontrare l’Associazione e condividere attese e impegni. Una particolare attenzione è stata rivolta al Sinodo Giovani, per cui l’AC ha mostrato molto interesse e attenzione.

Dopo il pranzo e alcuni saluti e ringraziamenti, in particolare agli assistenti dei giovani e dell‘ACR don Maurizio Lucini e don Stefano Montagna, i presenti si sono recati in Cattedrale per la preghiera comunitaria in occasione dell’Anno Giubilare. Anche questo momento è stato ricco di presenze e partecipato.

Si è concluso così un momento entrato ormai nella tradizione e di cui gli associati sentono il bisogno.

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Corsi pre-matrimoniali, confronto con il vescovo Antonio

Nel pomeriggio di sabato 22 ottobre, dalle 16 alle 18, presso il Centro pastorale diocesano di Cremona, i sacerdoti e le coppie di sposi che accompagnano gli itinerari di preparazione al matrimonio si incontreranno con il vescovo Antonio.

Sarà un momento in cui confrontarsi con la Parola di Dio, perché nell’incontro con il Signore si rinnovi la gioia dell’annuncio alle giovani coppie, e anche una occasione per ravvivare la consapevolezza della importanza della vita matrimoniale.

Le coppie e i sacerdoti condivideranno le diverse esperienze vissute nell’accompagnamento ai futuri sposi per arricchirsi reciprocamente e individuare modalità nuove, sia per sostenere il cammino di chi si prepara al matrimonio sia per costruire relazioni che accompagnino le nuove famiglie nella loro vita.

In diocesi di Cremona si coglie una ricchezza di impegno nella preparazione delle coppie al matrimonio, ma le sfide che la famiglia oggi è chiamata ad affrontare, e soprattutto la necessità di far intuire la ricchezza del matrimonio cristiano, richiedono una attenzione e una creatività sempre maggiori. Tutta la comunità cristiana si deve sentire chiamata all’accoglienza e all’accompagnamento sia dei nubendi che delle famiglie.

Nella consapevolezza dell’importanza dei percorsi di preparazione al matrimonio, richiamata anche in Amoris Laetitia, l’incontro con il Vescovo servirà anche per approfondire la reciproca conoscenza e condividere alcune indicazioni a partire dall’esortazione apostolica.

In continuità con questa attenzione alla preparazione al matrimonio, sarà proposto a tutte le coppie che durante questo anno partecipano ai percorsi un momento di incontro con il Vescovo nel pomeriggio di domenica 26 marzo: occasione di gioia, incontro e preghiera.




Papa Francesco “presenta” don Mazzolari

È in uscita presso le Dehoniane di Bologna un volume di don Primo Mazzolari intitolato “La parola ai poveri”. Si tratta di una raccolta di testi del parroco di Bozzolo, pubblicati negli anni ’50 sul quindicinale Adesso in una rubrica apposita. Il testo è curato da padre Leonardo Sapienza, reggente della Prefettura della Casa pontificia, stretto collaboratore dei papi Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco e spiritualmente molto legato alla figura di don Mazzolari.

Il libro presenterà una pagina autografa di Papa Francesco, che non solo consiglia la lettura delle meditazioni di don Primo, ma ne vede la profezia evangelica. Le parole del Papa incoraggiano con forza a dare voce ai poveri, a fare della Chiesa la voce di chi non ha voce, ad aprire il cuore verso le necessità degli ultimi.

L’invito ad accostare Mazzolari da parte di Papa Francesco fa intuire un suo avvicinamento e una profonda sintonia con il messaggio del parroco di Bozzolo, già indicato come modello di sacerdote nel discorso di apertura del Convegno Ecclesiale della Diocesi di Roma nella Basilica di San Giovanni in Laterano lo scorso 16 giugno. In quell’occasione era stato il riferimento all’omelia del 3 aprile 1958 su “Nostro fratello Giuda” a motivare la citazione di don Mazzolari.

Ora è uno scritto di suo pugno, custodito in Fondazione come preziosa testimonianza.

Il volume sarà presentato in anteprima a Bozzolo mercoledì 19 ottobre alle ore 21 in Sala Civica di piazza Europa 19. Interverrà don Virginio Colmegna, presidente della Fondazione “Casa della Carità” di Milano: il suo impegno nel dare voce ai poveri aiuterà a entrare nelle pagine di don Primo e a stimolare una generosa carità.

L’iniziativa è promossa dalla Fondazione “Don Primo Mazzolari”, dalla Parrocchia e dal Comune di Bozzolo.

La serata sarà introdotta da don Bruno Bignami, presidente della Fondazione.

Locandina




Don Gaiardi: «Chiedetemi di essere prete»

«Non chiedetemi di fare, ma di essere prete». Con queste parole don Gianluca Gaiardi si è rivolto ai suoi nuovi parrocchiani di S. Felice e S. Savino, a Cremona. Lo ha fatto al termine della Messa di insediamento presieduta dal vescovo Antonio, nel pomeriggio di sabato 15 ottobre, a S. Felice. L’ultimo degli ingressi dei nuovi parroci nominati dal Vescovo nei mesi scorsi, di cui diversi nella città di Cremona.

Lo ha ricordato anche il primo cittadino di Cremona, nel suo saluto sull’esiguo sagrato della parrocchiale, affiancato dal consigliere comunale Alessio Antonioli che ha poi rappresentato l’Amministrazione durante la celebrazione. Il sindaco Galimberti ha sottolineato come la città, fatta di quartieri, centro e periferie, sia un’unica comunità. Non è mancato il riferimento all’incarico di don Gaiardi, nuovo responsabile dell’Ufficio per i Beni culturali ecclesiastici. Lo ha fatto guardando all’opera d’arte che è la coscienza di ciascuno e che insieme formano una comunità, opera d’arte d’umanità.

Poi l’ingresso in una chiesa stracolma di persone, con la navata centrale che già prima della celebrazione era gremita di gente. Folta la rappresentanza di Cassano d’Adda, con il parroco mons. Giansante Fusar Imperatore e una rappresentanza dei ragazzi scout così come degli adulti del Masci. E ancora la sua Soncino, con il parroco don Mario Marinoni, e naturalmente i famigliari del nuovo parroco.
Oltre una ventina i sacerdoti concelebranti. Tra loro molti compagni di Messa, il predecessore don Claudio Rossi e il vicario zonale don Pierluigi Codazzi che, dopo il saluto liturgico da parte di mons. Napolioni, ha letto il decreto di nomina di don Gaiardi che, subito dopo, ha asperso l’assemblea con l’acqua benedetta.

Quindi Alessandra Brunelli Ruggeri ha rivolto al vescovo e al nuovo parroco il saluto a nome delle due comunità parrocchiali, segnato dai sentimenti di affetto ed entusiasmo. Quindi la fotografia di una parrocchia «con potenzialità che stentano a emergere», senza tralasciare la storia di questo piccole paese risalente al XII secolo oggi inglobato dalla città, di cui è «quartiere periferico privo di tutti i servizi», «una sorta di cantiere».
Da qui l’auspicio che chiesa e oratorio possano sempre essere luoghi di incontro, di aggregazione e confronto: «Non facciamoci fermare da quel che manca, ma riappropriamoci di quel poco che c’è».

Iniziando l’omelia, facendo riferimento alla domanda di Gesù “Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?”, il Vescovo ha scherzato citando il commento di un suo professore: «Forse non troverà la fede, ma certamente tutti i beni culturali ecclesiastici archiviati e catalogati». Così, facendo riferimento all’incarico di responsabile per i Beni culturali ecclesiastici di don Gaiardi, ha proseguito: «Gianluca ha proprio bisogno di questa parrocchia, perché si è fatto prete, non impiegato. Ben venga il servizio che farà alla Diocesi nei Beni culturali e ben venga, soprattutto, questa appartenenza alla comunità».

Le letture sono quindi state lo spunto per tre rapide riflessioni, richiamando come «La fede nasce dall’ascolto, si nutre della preghiera e si rafforza con la missione».

Al termine dell’omelia il nuovo parroco ha recitato da solo la professione di fede (il Credo), segno che sarà lui il primo responsabile della diffusione e della difesa dei contenuti della fede nella comunità.

La celebrazione, supportata con il canto dal coro parrocchiale, si è conclusa con il saluto del nuovo parroco. Nelle parole di don Gaiardi tanti grazie, in particolare rivolti alla propria famiglia e agli amici sacerdoti, con un riferimento particolare al proprio predecessore. E poi il ricordo della comunità che ha servito: Pomponesco da diacono e come vicario Covo, Brignano, Vailate e Cassano d’Adda.

Accanto a una citazione di Renzo Piano, circa il cosiddetto «rammendo urbano» con la periferia «dove nessuno ha speso tempo e denaro per fare manutenzione», anche se proprio lì si concentra l’energia urbana con le «periferie che sono la città del futuro», un’altra della Laudato si’: “È necessario curare gli spazi pubblici, i quadri prospettici e i punti di riferimento urbani che accrescono il nostro senso di appartenenza, la nostra sensazione di radicamento, il nostro “sentirci a casa” all’interno della città che ci contiene e ci unisce. È importante che le diverse parti di una città siano ben integrate e che gli abitanti possano avere una visione d’insieme invece di rinchiudersi in un quartiere, rinunciando a vivere la città intera come uno spazio proprio condiviso con gli altri. Ogni intervento nel paesaggio urbano o rurale dovrebbe considerare come i diversi elementi del luogo formino un tutto che è percepito dagli abitanti come un quadro coerente con la sua ricchezza di significati. In tal modo gli altri cessano di essere estranei e li si può percepire come parte di un “noi” che costruiamo insieme».

Per il nuovo parroco nessun programma e nessun progetto, se non il desiderio di mettersi al fianco delle nuove comunità, «a servizio della vostra gioia». «Non chiedetemi di fare il prete – ha detto … – ma essere prete, con voi e per voi. Uomo di Dio appassionato di Cristo, tanto da farlo amare a tutti».

La «tavolozza dei colori è pronta», ha quindi concluso prima di condividere una preghiera suggerita dagli amici di Soncino attraverso un immagine del pittore Chagall.

Dopo la Messa la firma degli atti ufficiali da parte del Vescovo, del nuovo parroco e di due testimoni: Giancarlo Pini (S. Felice) e Francesco Fappanni (S. Savino). Quindi in oratorio il tempo per i saluti e un momento di festa.

Per le parrocchia di S. Felice e S. Savino il prossimo appuntamento sarà martedì sera in oratorio per l’assemblea parrocchiale, aperta a tutti.

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Biografia del nuovo parroco

Don Gianluca Gaiardi è nato ad Orzinuovi (Brescia) il 21 dicembre 1971 ed è stato ordinato sacerdote il 22 giugno 1996 mentre risiedeva nella comunità di Soncino. È stato vicario a Covo dal 1996 al 2000, quindi a Brignano Gera d’Adda dal 2000 al 2005 e a Vailate dal 2005 al 2009.
Dal 2009 era vicario nella comunità di S. Maria Immacolata e S. Zeno in Cassano d’Adda.

Il 16 giugno 2016 mons. Napolioni lo ha nominato incaricato diocesano per i Beni e le attività culturali; quindi a metà luglio gli ha anche affidato la guida delle comunità di S. Felice martire e S. Savino Vescovo in Cremona.




Giubileo Scout: non parole, ma fatti di misericordia

«Le opere di misericordia sono i fatti per cui siamo fatti». Questo l’augurio di «buona strada» che il vescovo Antonio Napolioni ha rivolto ai suoi scout al termine del pellegrinaggio in Cattedrale nella serata di venerdì 14 ottobre.

Un incontro dal carattere straordinario, come il Giubileo voluto da Papa Francesco e per il fatto che è difficile vedere uniti insieme gli scout della diocesi a motivo delle diverse zone AGESCI di appartenenza che durante l’anno dividono il cammino dei gruppi di Cremona-Lodi, da quelli del Mantovano o del Milanese e della Bergamasca.

Per una sera, insieme all’assistente diocesano don Giuseppe Manzoni, tutti i gruppi erano rappresentati: Cassano d’Adda, Caravaggio, Fornovo S. Giovanni, Soncino, Cremona 2 (Cristo Re), Cremona 3 (S. Bernardo), Bozzolo e Viadana. Le branche R/S (Rover e Scolte, cioè i giovani e le giovani tra i 17 e i 20 anni) con le Comunità Capi (Co.Ca.) e gli adulti del MASCI (Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani). Non solo scout AGESCI (Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani), ma anche una rappresentanza del laico CNGEI (Corpo Nazionale Giovani Esploratori Italiani).

Tutto ha avuto inizio all’oratorio S. Giovanni Bosco di via del Giordano, a Cremona, intorno alle 19, con una pastasciutta insieme. Poi un momento di riflessione guidato dal Vescovo-Scout. Al collo di mons. Napolioni il fazzolettone Gilwell (quello dei capi che hanno completato la formazione), lui che dopo essere stato in gioventù per sei anni Akela (capo della branca dei Lupetti) ha vestito i panni di Baloo (assistente ecclesiastico), ricoprendo nelle Marche la carica di assistente ecclesiastico regionale AGESCI dal 1986 al 1992 e quella di assistente nazionale dal 1992 al 1998.

Un momento di approfondimento iniziato con il canto “L’Acqua, la Terra, il Cielo” guidato dallo stesso Vescovo.

Parola d’ordine nella riflessione del Vescovo il termine «esperienza», che bene accomuna il Giubileo allo Scoutismo. Quindi l’attenzione si è focalizzata sulla preghiera del “Padre nostro” a partire dal brano evangelico di Matteo (Mt 6,7-13) e l’invito «non sprecate parole». «Non parole, ma fatti», ha quindi sintetizzato mons. Napolioni sottolineando il «dna divino» di tutti, «fatti di Dio» e dunque con la una vocazione a «stare da Dio», abitando il mondo alla sua maniera. Da qui tre domande sulle quali gli scout sono stati chiamati a dare risposta dopo una condivisione a gruppi negli spazi dell’oratorio messi a disposizione dal vicario, don Roberto Musa.

La prima condivisione ha avuto luogo proprio nel cortile interno dell’oratorio. Come non ridurre questa realtà divina a riti fini a se stessi? E come lo Scoutismo aiuta in questo? Perché lo Scoutismo – anche attraverso la sua «praticità» – aiuta a vivere meglio la fede, è stato sottolineato evidenziando l’importanza dell’assistente ecclesiale. Lo Scoutismo è una preghiera – è stato detto ancora – nell’incontro con i fratelli e nel riconoscersi figli di Dio. Altri termini chiave quelli di «esperienzialità» e «servizio», oltre all’appartenenza a una comunità che aiuta a instaurare legami, condividere e valorizzare.

È quindi iniziato il pellegrinaggio verso la Cattedrale, prima con il canto e poi nel silenzio. Mentre la pioggia ha lasciato una piccola parentesi di tranquillità.

Percorsa via del Giordano e corso Vittorio Emanuele II, grazie al servizio d’ordine garantito dalla Polizia locale, il gruppo, attraversata piazza Stradivari, ha fatto tappa in cortile Federico II. Qui la condivisione si è concentrata sul binomio Vangelo-Scoutismo. «Lo Scoutismo è Vangelo» è stato ribadito richiamando anche il legame tra la Legge Scout e i Comandamenti, messi in pratica con le “Parole maestre”. Anche se c’è chi ha ricordato come base fondante non sia tanto la religione, quanto piuttosto la scelta personale. Anche per questo lo Scoutismo non è qualcosa che si può dare per scontato, ma deve diventare scelta concreta ogni volta, per costruire il proprio progetto di vita.

Passando davanti alla Cattedrale, gli scout si sono quindi diretti nel cortile di Palazzo Vescovile dove la riflessione è proseguita su come la comunità scout possa far diventare “costruttori di ponti”. E qui non solo è stata sottolineata l’importanza delle relazioni e dei legami, ma soprattutto l’impegno nel servizio.

Il pellegrinaggio ha quindi vissuto il suo momento culmine con il passaggio dalla Porta Santa, seguito dall’atto penitenziale davanti alla croce.

La liturgia è continuata con il Vescovo che, dopo le letture, ha preso la parola per un’ultima riflessione di questo pellegrinaggio giubilare, ma anche inizio di quello che mons. Napolioni ha definito il «Sinodo degli Scout». Con un impegno chiaro: «Ora lo dovrete fare con gli oratori, con le parrocchie, con gli amici e con quelli che ci vedono per strada. Dobbiamo osare, tendere la mano, sorridere e ascoltare!». E ancora: «Come faremmo senza scout, che sanno osservare, riconoscere le tracce, ascoltare i massaggi? Aiutateci! Permettete che un vescovo che viene dagli Scout lo pretenda da voi! Perché so quanto lo scoutismo mi ha dato e quanto può dare a tutti voi se ci fa scoprire la Chiesa e l’amore di Dio. Il cammino è appena iniziato!». Quindi l’appello al servizio: «Le opere di misericordia ci attendono, i fatti per cui siamo fatti».

L’aspersione di tutti i presenti e la benedizione da parte del Vescovo hanno quindi concluso questa sera di Giubileo e di festa, che prima del congedo ha rivolto lo sguardo a Maria, la madre del cammino, onorata nel canto “Madonna degli Scout”:  “È il ritmo dei passi ci accompagnerà
là verso gli orizzonti lontani si va”.

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Domenica in Seminario la festa diocesana di AC

“Infestaci di gioia giovane” è il titolo dell’appuntamento diocesano che l’Azione Cattolica di Cremona propone domenica 16 ottobre. Un titolo che gioca sulle parole Festa e ACI, perché rappresenta un momento di avvio dell’anno associativo che, nella consuetudine, è diventato una festa per tutti gli archi di età dell’Associazione.

Il tema della gioia, inoltre, riprende i contenuti proposti per quest’anno dal cammino nazionale associativo, sulla scia dell’Evagelii Gaudium.

Il luogo di incontro sarà il Seminario vescovile di Cremona, che ben si presta, nei numerosi spazi messi a disposizione, ad accogliere gruppi diversi per esigenze diverse.

Al tempo stesso, la festa parte dall’occasione – per bambini, giovani ed adulti – di incontrarsi dopo i campiscuola estivi, una delle opportunità più significative della proposta formativa di AC.

Infine la festa rappresenta un’occasione unitaria per dare il via all’esperienza associativa, che si vive nelle singole associazioni parrocchiali, dopo il momento di presentazione a presidenti e responsabili che si è svolto nelle inter-zone lo scorso mese di settembre.

L’appuntamento si apre alle 9 con un momento di accoglienza in cui i partecipanti avranno la possibilità di condividere le belle immagini estive di gruppo e di attività, oltre ad alcune brevi testimonianze sui momenti vissuti insieme.

Ci si dividerà poi in attività per almeno tre gruppi di settore: i giovani, l’ACR e gli adulti. I tre percorsi si svilupperanno su attività diverse, ma tutte orientate a condividere con i partecipanti contenuti e attività che presentano il cammino dell’anno.

In particolare, l’ACR presenterà personaggi di un circo vero e proprio per rappresentare l’ambientazione che l’iniziativa annuale propone per i ragazzi. Gli adulti, invece, rileggeranno in chiave associativa le beatitudini, brano evangelico di riferimento per l’anno, cercando di collegarle all’azione dell’ ”uscire”, il verbo a valenza missionaria che Papa Francesco ha consegnato all’AC. Ai giovani il compito di riprendere il cammino nella gioia dello stare insieme.

La mattinata si chiuderà con la celebrazione della Messa, prevista per le ore 12, presieduta dal vescovo Antonio, che incontra così per la prima volta tutta l’Associazione in un appuntamento diocesano e avrà modo di indicare possibilità di servizio e di impegno per la Chiesa cremonese.

Come d’abitudine, la giornata si concluderà con il pranzo condiviso.

Alle 14.30, infine, tutti si sposteranno autonomamente verso la Cattedrale, in cui verrà proposto un momento di preghiera per la celebrazione dell’Anno Santo della Misericordia, come occasione di preghiera comunitaria, varcando la Porta Santa insieme. In questo modo, la chiusura della Festa si inserisce anche nella grande occasione che l’Anno Santo offre per fare comunità e condividere, nella preghiera, le speranze e le fatiche dell’esperienza umana e di fede.




Sabato a S. Felice l’ingresso di don Gianluca Gaiardi

Con l’ingresso di don Gianluca Gaiardi, nuovo parroco delle parrocchie di S. Felice martire e S. Savino Vescovo, nelle omonime frazioni della città di Cremona, si concludono gli insediamenti dei nuovi parroci nominati dal vescovo. Mons. Napolioni presiederà l’Eucaristia nella chiesa di S. Felice alle ore 16 di sabato 15 ottobre.

 

Programma dell’ingresso

La processione con i sacerdoti concelebranti prenderà le mosse dall’oratorio e, prima di fare ingresso in chiesa, sosterà come consueto sul sagrato della chiesa dove il nuovo parroco e il vescovo riceveranno il saluto del sindaco Gianluca Galimberti, che sarà affiancato dal presidente del Consiglio Comunale, Simona Pasquali.

All’inizio della Messa, dopo il saluto liturgico da parte di mons. Napolioni, il vicario zonale don Pierluigi Codazzi, darà lettura del decreto di nomina di don Gaiardi che, al termine, aspergerà l’assemblea con l’acqua benedetta e incenserà la mensa eucaristica.

Quindi un rappresentante della parrocchie porgerà il saluto al vescovo e al nuovo parroco a nome delle due comunità.

Al termine dell’omelia, tenuta dal Vescovo, il nuovo parroco reciterà da solo la professione di fede (il Credo), segno che sarà lui il primo responsabile della diffusione e della difesa dei contenuti della fede nella comunità.

Alla fine della celebrazione, supportata con il canto dal coro parrocchiale, don Gaiardi prenderà la parola per il saluto ai nuovi parrocchiani.

Dopo la Messa la firma degli atti ufficiali da parte del Vescovo, del nuovo parroco e di due testimoni.

Seguirà un festoso momento conviviale in oratorio.

 

Biografia del nuovo parroco

Don Gianluca Gaiardi è nato ad Orzinuovi (Brescia) il 21 dicembre 1971 ed è stato ordinato sacerdote il 22 giugno 1996 mentre risiedeva nella comunità di Soncino. È stato vicario a Covo dal 1996 al 2000, quindi a Brignano Gera d’Adda dal 2000 al 2005 e a Vailate dal 2005 al 2009.

Dal 2009 era vicario nella comunità di S. Maria Immacolata e S. Zeno in Cassano d’Adda.

Il 16 giugno 2016 mons. Napolioni lo ha nominato incaricato diocesano per i Beni e le attività culturali; quindi a metà luglio gli ha anche affidato la guida delle comunità di S. Felice martire e S. Savino Vescovo in Cremona.