1

“Dov’è il sapiente? Le IA tra algoritmi e libertà”. Padre Benanti a Santa Monica il 10 maggio per l’evento promosso da Diocesi, Riflessi e Università Cattolica

 

Le Intelligenze Artificiali, il loro impatto evidente (e anche quello silenzioso) sulle nostre abitudini e sulle nostre relazioni, e la questione etica che scaturisce dalla loro sempre maggiore presenza in tutti gli ambiti della vita, dal lavoro all’istruzione, dalla cura all’informazione, dalla cultura all’industria dello spettacolo, sono uno dei temi più dibattuti e rilevanti della nostra epoca.

E proprio questo tema sarà affrontato e approfondito nell’incontro dal titolo “Dov’è il sapiente?” Le Intelligenze Artificiali tra algoritmi e libertà in programma il 10 maggio, alle ore 18.00, presso il Campus Santa Monica dell’Università Cattolica a Cremona.

L’evento è organizzato dall’Ufficio Comunicazioni Sociali della Diocesi di Cremona con l’Università Cattolica del Sacro Cuore e il mensile Riflessi Magazine (www.riflessimag.it) in occasione del 5° anniversario del periodico digitale diocesano e della 58ª Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali che Papa Francesco ha dedicato proprio al tema Intelligenza artificiale e sapienza del cuore: per una comunicazione pienamente umana.

Cuore dell’evento sarà l’intervento di padre Paolo Benanti, francescano del Terzo Ordine Regolare, professore di Teologia morale presso la Pontificia Università Gregoriana e autore di pubblicazioni di alto valore scientifico in materia di etica, bioetica ed etica delle tecnologie, tra cui il più recente Human in the loop. Decisioni umane e intelligenze artificiali.

Tra i massimi esperti a livello mondiale in materia di algoretica (l’etica applicata allo sviluppo degli algoritmi), padre Benanti è presidente della Commissione AI per l’informazione del Governo italiano e unico italiano membro del Comitato sull’intelligenza artificiale delle Nazioni Unite.

Cosa la macchina può fare senza il controllo umano? Che decisioni può prendere? Come gestire gli eventuali esiti nefasti di questa delega? Ma soprattutto come far sì che la persona rimanga sempre al centro di quei processi vitali per la sopravvivenza della nostra specie e per una pacifica convivenza sociale? Queste alcune delle domande cruciali che orienteranno l’intervento di padre Benanti al Campus Santa Monica, al termine del quale risponderà anche alle domande che gli saranno poste da alcuni studenti degli atenei universitari presenti a Cremona: la facoltà di Economia e Giurisprudenza dell’Università Cattolica sull’impatto delle nuove tecnologie sull’economia e il mondo del lavoro; il Politecnico di Milano sullo sviluppo tecnologico delle IA generative; Musicologia (Università di Pavia) sul rapporto tra gli algoritmi e la produzione creativa con le ricadute sul mercato e sulla fruizione dei prodotti culturali; il corso di Fisioterapia dell’Università di Brescia sui cambiamenti tecnici apportati alla pratica delle professioni di cura e assistenza e ai riflessi che questi potranno avere sul rapporto operatore-paziente all’interno dei percorsi di cura.

L’evento del 10 maggio si pone a conclusione di un ciclo di incontri dal titolo Intelligenza Artificiale chi sei? promosso dal Centro Pastorale del Campus di Cremona in sinergia con la Direzione di Sede di Piacenza-Cremona dell’Università Cattolica e il Corso di Laurea magistrale in Innovazione e imprenditorialità digitale della Facoltà di Economia e Giurisprudenza che ha già proposto quattro incontri nei mesi di febbraio e marzo, nei quali i docenti dell’Ateneo hanno affrontato il grande tema secondo prospettive molteplici (psicologica, educativa, sociologica, religiosa) in un’Aula Magna sempre gremita, a dimostrazione del grande interesse suscitato da una delle più grandi sfide che interroga la contemporaneità.

Un interesse condiviso anche dal territorio attraverso la partecipazione di molteplici realtà istituzionali, associative e produttive che sostengono la realizzazione dell’evento, a partire dal Comune di Cremona che ha concesso il patrocinio all’iniziativa e la Fondazione Comunitaria della Città di Cremona che la sostiene con un proprio contributo.

Accanto agli organizzatori un gruppo di main sponsor: Credito Padano, Coldiretti Cremona, Fondazione Elisabetta Germani, Libera Associazione Agricoltori Cremonesi e Padania Acque; tra gli sponsor anche Arsac Cremona, Associazione degli Industriali di Cremona, Cattolica Assicurazioni, Cisl Asse del Po, Confcooperative Cremona, Microdata Group e Movimento Cristiano Lavoratori. Datitech e Polografico offrono supporto tecnico alla realizzazione dell’evento che sarà presentato e raccontato anche grazie alle media partnership con Cremona1, Cremona Oggi e con il quotidiano La Provincia.

Nell’occasione Riflessi Magazine presenterà il secondo volume cartaceo che raccoglie una selezione delle sue “Pagine scelte” pubblicate nel 2023 e in questa prima parte del 2004 sull’edizione digitale www.riflessimag.it, con reportage, interviste e storie, sempre arricchite da un prezioso apparato fotografico, che offrono un ritratto unico del territorio, attraverso i riflessi di meraviglia racchiusi tra le pieghe della nostra quotidianità. Il volume potrà essere acquistato a margine dell’evento del 10 maggio.

 

Locandina dell’evento del 10 maggio in Cattolica




Curia, uffici chiusi dal 25 al 28 aprile e il 1 maggio

Dopo la festività del 25 aprile, anche nella giornata di venerdì 26 aprile gli uffici della Curia vescovile di Cremona, sia presso la il Palazzo vescovile che il Centro pastorale diocesano di Cremona, rimarranno chiusi. L’apertura al pubblico riprenderà regolarmente da lunedì 29 aprile. Un’ulteriore chiusura è prevista per la giornata di mercoledì 1° maggio.




Il 25 aprile in Seminario la Giornata diocesana dei ministranti

È in arrivo la tradizionale Giornata diocesana dei ministranti, in programma quest’anno giovedì 25 aprile. Una occasione pensata per tutti i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze che prestano servizio all’altare nelle proprie parrocchie. L’evento, che sarà ospitato nel Seminario vescovile di Cremona, coinciderà quest’anno con la Festa diocesana di Rosarianti e Fortes in fide. Queste due associazioni di preghiera, nate agli inizi degli anni ’70 del secolo scorso, si ritrovano con cadenza mensile nelle parrocchie in cui sono presenti per recitare il Rosario per le vocazioni presbiterali; una volta all’anno, il 25 aprile, tutti i gruppi si riuniscono in Seminario per un pomeriggio di preghiera e di incontro con i seminaristi.

Così, la giornata del prossimo 25 aprile avrà inizio proprio con la recita del Rosario, in programma alle 14. L’arrivo dei ministranti, ai quali è chiesto di portare con sé la propria veste, è fissato per le 14.45, appena prima della Messa delle 15 nella chiesa del Seminario. A presiedere l’Eucaristia, come di consueto, sarà il vescovo Antonio Napolioni.

Ministranti, Rosarianti e Fortes in Fide saranno ancora riuniti per il momento della merenda, nel cortile del Seminario. Al termine del momento conviviale, le associazioni di preghiera si sposteranno nel salone Bonomelli per la tombola, mentre i chierichetti saranno impegnati in un gioco ambientato negli spazi del Seminario. Un’attività che sarà incentrata sulla scoperta di alcuni dei santuari presenti in diocesi, due per ogni zona. Attraverso il gioco, ragazzi e ragazze potranno conoscere e approfondire questi luoghi di culto della diocesi, a volte non molto conosciuti.

L’evento, il cui termine è previsto per le 18, vedrà coinvolta tutta la comunità del Seminario – organizzatrice dell’iniziativa – con i collaboratori e in sinergia con la Federazione Oratori Cremonesi e anche grazie all’impegno dei ministranti più grandi provenienti dalle varie zone pastorali. Un appuntamento per approfondire la propria fede e dare ancora più senso al proprio impegno in parrocchia.

«È la prima volta che queste due feste coincidono – spiegano gli organizzatori –.  Sarà bello passare un pomeriggio negli stessi luoghi, ampi e accoglienti del Seminario, facendo cose diverse, ma accomunati dalla stessa amicizia per il Signore». Con l’auspicio però che le occasioni di incontro siano molte altre, che si possa «pensare a proposte per i chierichetti, e non solo, che non siano solo il ritrovo all’evento diocesano annuale».

Ogni gruppo parrocchiale è invitato a formalizzare l’iscrizione dei propri ministranti entro lunedì 22 aprile sulla pagina dedicata del sito della Federazione oratori. È richiesta una quota di partecipazione di 2 euro a persona, da versare all’ingresso.




Il CSI di Cremona porta lo sport in carcere

Nell’ultima settimana di marzo ha preso corpo uno dei progetti a cui sta lavorando il CSI di Cremona, grazie a un bando finanziato da Fondazione Comunitaria, con la finalità di promuovere l’attività sportiva a favore di persone che vivono situazioni di disagio e di svantaggio, sia fisico che sociale.

Uno degli ambiti individuati per la realizzazione del progetto è l’attività presso la Casa Circondariale di Cremona e, dopo diversi incontri, superate le difficoltà di carattere organizzativo e burocratico, grazie anche all’entusiasmo e alla disponibilità con cui la direttrice Rossella Padula ha accolto la proposta, si è giunti a un accordo ed è partita la macchina organizzativa.

Al momento, grazie alla collaborazione di istruttori qualificati, sono partite le attività del Tennis Tavolo e del Basket, con cadenza settimanale.

L’accoglienza è stata molto positiva, c’è entusiasmo, voglia di mettersi in gioco e quel pizzico di agonismo che ha dato la spinta per l’organizzazione di un primo torneo di Tennis Tavolo, per ora tra detenuti (in programma il 26 aprile dalle ore 9 alle 12.30), con la speranza in un prossimo futuro di organizzare amichevoli e tornei con squadre partecipanti al Campionato del CSI cremonese. Gli istruttori sono stati positivamente colpiti da tutto questo e sono quindi motivati a proseguire questa nuova avventura.

Sicuramente una bella e nuova sfida, che rientra nella mission del CSI, all’insegna del motto “sport per tutti” che caratterizza da ormai quasi 80 anni la proposta sportiva del CSI anche a livello locale.

L’attività di Tennis Tavolo si svolge il giovedì dalle 14:30 alle 16:30, con un gruppo di 24 persone.

L’attività di Basket si svolge il mercoledì dalle 12:30 alle 13:30 e il giovedì dalle 9:30 alle 11:30, con un gruppo di circa 16 persone, che si alternano in base ai loro impegni.




Un, due, tre… musei! Grazie a una convezione con gli oratori alla scoperta delle meraviglie artistiche con Abbonamento Musei

“Un, due, tre… Musei!”, si intitola così il progetto di Regione Lombardia, sostenuto da Fondazione Cariplo e organizzato in collaborazione con Abbonamento Musei e con la rete degli Oratori delle Diocesi Lombarde, che quest’anno si rivolge alle famiglie con bambini e bambine dai 6 ai 13 anni, portando avanti un obiettivo primario, quello di avvicinare il pubblico dei più giovani alla scoperta delle meraviglie della Lombardia.

L’idea è quella di regalare ai più piccoli che frequentano gli oratori lombardi circa 8mila Abbonamenti Musei Junior, della durata di 365 giorni, e 8mila Abbonamenti Musei speciali, della durata di due mesi, a un genitore/tutore per ogni nucleo familiare. Alla scadenza, l’accompagnatore potrà rinnovare la card a una tariffa agevolata.

Gli oratori sono veri e propri avamposti di socialità e inclusione ed è proprio qui, che – come sostiene il coordinatore degli Oratori Diocesi Lombarde don Stefano Guidi – la dimensione culturale può e deve diventare un ulteriore stimolo di crescita di ragazzi e adolescenti. Un modo per vivere la bellezza e creare comunità dove i bambini sono chiamati ad esprimersi liberamente e a diventare i protagonisti di un cambiamento culturale come dichiarato da Alberto Garlandini e Simona Ricci, rispettivamente presidente e direttrice di Abbonamento Musei.

L’iniziativa vede coinvolti ben 218 musei, diffusi su tutto il territorio lombardo, con un palinsesto fitto di attività culturali, che insieme creano un sorprendente itinerario alla scoperta del patrimonio meno conosciuto.

Anche nel territorio della Diocesi di Cremona si trovano alcuni luoghi tutti da scoprire.

Il tour in città può iniziare infatti dal Museo Archeologico San Lorenzo, un museo interattivo allestito in una chiesa del XIII secolo e ospitante i resti di una domus romana.

Si prosegue con un museo davvero unico, il Museo del Violino, il quale espone una collezione unica al mondo, attraverso installazioni multimediali e un ricco corredo documentale.

Il percorso prevede inoltre la riproduzione della bottega di un liutaio, un ambiente audio immersivo e uno “scrigno dei tesori”, dove sono custoditi gli strumenti dei più importanti maestri cremonesi.

Sempre nel centro della città si trova il Museo Civico Ala Ponzone – Pinacoteca, ospitato dal 1928 nel palazzo Affaitati; il museo deve il suo nome al marchese Giuseppe Sigismondo Ala Ponzone, entomologo in pensione e collezionista, che lasciò in eredità alla sua città natale le sue collezioni d’arte. Tra le opere esposte si ritrovano anche un Caravaggio (San Francesco in meditazione) e un Arcimboldo (L’ortolano).

Spostandosi poco fuori città si trova un’antica cascina che ospita il Museo Civico della civiltà contadina “Il Cambonino Vecchio”, il cui ruolo è quello di valorizzare il lavoro della civiltà rurale italiana, così da non dimenticare mai le nostre origini, la storia e le tradizioni. Qui si possono respirare ancora oggi tantissime testimonianze della vita contadina, ogni ambiente del museo racconta una vera e propria storia.

Con la card di Abbonamento Musei è possibile visitare in provincia di Cremona anche: il Museo Archeologico “Platina” (Piadena) e il Museo Diotti (Casalmaggiore). Sempre nella frazione di Casalmaggiore si trova un museo unico al mondo: il Museo del Bijou. Esso custodisce gli oggetti di bigiotteria prodotti dalle industrie locali fra fine ’800 e il 1970, per un totale di oltre 20 mila pezzi fra collane, bracciali, anelli, orecchini, ciondoli, cinture e occhiali, i quali raccontano un secolo di moda, dall’era vittoriana agli hippies.

Inoltre, presso il sito archeologico di Calvatone-Bedriacum, ha sede il Visitors Centre “Maria Teresa Grassi”, polo di divulgazione delle ricerche e degli scavi archeologici condotti in loco dall’Università di Milano. In estate, gli archeologi dell’università accompagneranno i visitatori negli scavi archeologici, avvalendosi anche di supporti 3D e pannelli multimediali.

Infine, doppia possibilità anche nel territorio mantovano della diocesi, a Sabbioneta, con il Palazzo Ducale, il più antico tra gli edifici costruiti da Vespasiano, realizzato tra il 1560 e il 1561, e la chiesa dell’Incoronata, che doveva fungere da cappella palatina e da pantheon per la dinastia e per tale ragione fu affidata alla cura dei frati Serviti, presenti a Sabbioneta dal 1448.

Gli abbonamenti si possono richiedere tramite la compilazione del questionario al link: https://it.surveymonkey.com/r/un_due_tre_musei

Per informazioni: www.abbonamentomusei.it/progetto/un-due-tre-musei/




Buona la prima per “Mettiti nei miei panni” nel campus di Cremona dell’Università Cattolica

Foto Università Cattolica del S. Cuore

 

È una prima volta assoluta quella di “Mettiti nei miei panni”, che è arrivata martedì 23 aprile nel campus di Cremona dell’Università Cattolica. L’iniziativa è promossa dai Servizi per l’inclusione d’ateneo per sensibilizzare ma anche per provare in prima persona le difficoltà legate alle diverse forme di disabilità. E dopo il grande successo delle ultime edizioni, abbraccia per la prima volta anche il campus di Santa Monica. L’invito è a mettersi nei panni di chi ogni giorno affronta le sfide della disabilità, ma anche a scoprire le innumerevoli risorse messe in atto per superarle, aprirsi a un mondo di esperienze e di prospettive, che spesso sfuggono a chi non le vive direttamente.

Nel campus cremonese è stato possibile prendere parte, insieme agli studenti, ai docenti e al personale tecnico – amministrativo, a delle vere e proprie simulazioni (role taking) di limitazione visiva o motoria, accompagnati da studenti con disabilità nelle vesti di tutor e volontari. Si potrà, inoltre, partecipare a laboratori per sperimentare le difficoltà relative ai deficit uditivi, conoscere e provare le maggiori tecnologie accessibili: sistemi di ingrandimento per la lettura, per l’accesso al computer, come mouse e joystick, ma anche modalità di comunicazione basate su puntatori oculari o a scansione.

«Mettiti nei miei panni non è solo una giornata di sensibilizzazione, ma è un vero e proprio invito a fare un’esperienza concreta – racconta il professor Luigi D’Alonzo, delegato del Rettore per l’integrazione degli studenti con disabilità e DSA – sono gli stessi tutor con disabilità che aiutano i loro compagni a capire cosa significhi affrontare la loro realtà partecipando alle attività di role taking. Molti, mettendosi nei panni degli altri, si rendono conto che con il contributo di ciascuno, la vita può essere più facile per tutti».

In questi anni il lavoro dei Servizi per l’inclusione in Università Cattolica ha cercato di promuovere sempre più la cultura dell’inclusione che come – spiega D’Alonzo – «si costruisce sulle fondamenta del binomio carità e competenza. Il semplice desiderio di aiutare è troppo poco, occorre molto di più. “Mettiti nei miei panni” offre a tutti i partecipanti spunti di riflessione critica e una significativa esperienza umana».

L’iniziativa, promossa dai Servizi per l’inclusione d’Ateneo e finanziata utilizzando il fondo per studenti con disabilità dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, è gratuita e realizzata in collaborazione con Leonardo Ausilionline e patrocinata dal Coordinamento atenei lombardi per la disabilità.




Il Fonte Vivo, una nuova rivista per il Santuario di Caravaggio


Esce in questi giorni il primo numero della nuova rivista edita dal Santuario di Caravaggio. Già dal 1897 veniva stampato il bollettino Il Santuario di Caravaggio, giornale che ha attraversato importanti periodi storici, testimoniando continuamente la fervida devozione mariana. In questo tempo, nuovo e diverso, aperto a esigenze inedite e a sfide che non si possono eludere, la Direzione del Santuario ha ritenuto necessario ripensare la rivista perché potesse continuare a essere uno strumento importante di conoscenza, di condivisione e devozione mariana. L’impegno della redazione è quello di «onorare la ricca eredità di questa pubblicazione, in un dialogo costante tra ciò che siamo stati e ciò che aspiriamo a essere», come spiega il direttore editoriale, Michele Liuzzi, in apertura del primo numero alla rivista.

Ma è anche il rettore del Santuario, nonché nuovo direttore responsabile della pubblicazione, monsignor Amedeo Ferrari, a confessare che «uno dei motivi che ci ha convinto a sostenere la rivista del Santuario è quello di accorciare le distanze tra la Madonna e chi viene in pellegrinaggio a parlare con Lei», convinti che anche questo strumento possa contribuire a «tenere vivo il legame spirituale tra il Santuario e i pellegrini che lo frequentano, perché non cada nulla di ciò abbiamo vissuto nei momenti di sincera interiorità».

La rivista si presenta in una nuova veste grafica, ma soprattutto con nuovi contenuti, che mirano a stimolare un dialogo continuo tra le radici della nostra fede e le sue attuali espressioni, tra la tradizione del passato e le innovazioni che attendono il futuro.

Il nuovo nome della pubblicazione – Il Fonte Vivo – la colloca immediatamente al cuore del Santuario di Caravaggio. «Questa scelta non è casuale», spiega Liuzzi. «Il fonte, al maschile, evoca non solo l’acqua purificatrice e vitale, ma anche il luogo sacro dove la grazia di Cristo si manifesta con forza e vivacità, attraverso l’azione corredentrice di Maria. Così Il Fonte Vivo vuole simboleggiare la fonte incessante di grazia, speranza e rinnovamento spirituale per tutti noi fedeli e pellegrini che attingiamo conforto e forza dalla nostra devozione mariana».

Il desiderio e l’impegno della redazione vanno nella direzione di celebrare e sostenere il cammino spirituale di tanti amici del Santuario di Santa Maria del Fonte, che stimano e apprezzano ciò che hanno vissuto in questo luogo. A loro fa eco il vescovo Antonio Napolioni che, sulle pagine di presentazione de Il Fonte Vivo, auspica che «questa nuova rivista sia come un diario di viaggio del popolo in cammino, che nei santuari fa sinodo da sempre, arrivando e partendo in nome della stessa esperienza di grazia».

 

Come abbonarsi

Abbonarsi a Il Fonte Vivo va oltre il semplice sostegno editoriale: è unire le forze per una missione che si radica nei valori del Santuario di Santa Maria del Fonte, per diventare parte di una comunità che vuole diffondere il messaggio mariano del santuario. Per abbonarsi e ricevere i quattro numeri annui più il calendario del Santuario, è possibile rivolgersi alla Cancelleria del Santuario di Caravaggio oppure direttamente attraverso il sito internet santuariodicaravaggio.org. Si può pagare tramite bollettino postale o con carta di credito o di persona presso la Cancelleria. La quota di abbonamento è di 20 euro (ordinario) o 40 euro (sostenitore). Per informazioni contattare il numero 0363-3571.




S. Maria del Fonte, l’acqua del Sacro Fonte nuovamente potabile

Dal mese di dicembre il Santuario di Caravaggio aveva consigliato di non bere l’acqua del Sacro Fonte per il sapore ferruginoso troppo accentuato. Dopo le dovute analisi e l’ulteriore sostituzione dei filtri, resasi necessaria per rimuovere tutte le impurità presenti, l’acqua del Sacro Fonte è tornata nuovamente potabile.

La notizia è stata diffusa dal Santuario Regionale della Lombardia attraverso il proprio sito internet, precisando che l’acqua non arriva dall’acquedotto, ma viene prelevata dal sottosuolo del santuario dalla falda originaria.

«Per il nostro Santuario – si legge nel comunicato – l’acqua ha un valore simbolico. Garantire l’uso di questo segno non è stata una decisione imposta, ma una scelta di precauzione nei confronti di tutti coloro che la utilizzano. Ad oggi è possibile prelevare e bere l’acqua del Sacro Fonte senza alcuna preoccupazione per la salute».




Domenica sera in Cattedrale concerto in memoria del maestro don Dante Caifa. L’evento in diretta su Cremona1

Maestro di Cappella e organista della Cattedrale di Cremona, don Dante Caifa ha rappresentato per oltre mezzo secolo il principale punto di riferimento della musica sacra cremonese. Fondatore del Coro Polifonico Cremonese, nel 1992 ha ricostituito la Cappella musicale della Cattedrale di cui è stato direttore sino al 1997. Una vita dedicata alla musica e alla Chiesa cremonese che, a 21 anni dalla morte, lo ricorderà nel “Concerto in memoria di mons. Dante Caifa” che domenica 21 aprile, alle 21, è in programma proprio nella Cattedrale di Cremona. L’evento sarà trasmesso in diretta tv su Cremona1 (canale 19).

Tre cori coinvolti, accompagnati da maestri d’organo d’eccezione: la Schola cantorum di Castelverde e la corale San Bernardino di Soncino, diretti da Giorgi Scolari, il coro “Il Disincanto” di Cremona, diretto da Daniele Scolari, e il Coro della Cattedrale di Cremona, diretto da don Graziano Ghisolfi.

Un ricco programma musicale, che si aprirà con il “Nun komm” der Heyden Heyland BWV di Johann Sebastian Bach, un solo di organo eseguito dall’organista titolare della Cattedrale, Fausto Caporali. A seguire, cinque esecuzioni di opere scritte proprio da monsignor Caifa: il coro della Cattedrale si cimenterà nella Missa brevis “De Angelis” per assemblea, un esecuzione con coro a tre voci dispari e organo; la Schola cantorum di Castelverde e la corale San Bernardino eseguiranno invece Al Signore che entrava Santa Chiesa di Dio; saranno inoltre eseguiti il Victimae Paschali per soprano, coro a quattro voci miste e organo, con l’interpretazione del coro “Il Disincanto” e del Trittico per soprano e organo, con protagonisti l’organista Alberto Pozzaglio e il soprano Ilaria Geroldi. A chiudere il programma due esecuzioni a cori riuniti: la Messa detta “Balossa”, scritta da Caifa per assemblea, coro a tre voci pari e organo, e il Magnificat di Lorenzo Perosi, per coro a quattro voci dispari e organo.

L’esecuzione sarà inframezzata da un intervento di Roberto Fiorentini che presenterà e approfondirà gli studi di monsignor Caifa sui Salmi di Rodiano Barrera e le Lamentazioni di Marc’Antonio Ingegneri.

Un concerto promosso perché non passasse in silenzio il ricordo di un sacerdote che ha contribuito così tanto, con la sua permanenza qualificata, al panorama della Chiesa cremonese. Un musicista vero, con la musica nel cuore, che ha lasciato un patrimonio che si vuole così ripresentare alla comunità affinché non vada perduto e dimenticato.

La locandina del concerto

 

Profilo di don Caifa

Nato a Vescovato il 22 dicembre 1920, don Caifa fu ordinato sacerdote nel 1943: l’hanno successivo mons. Cazzani lo assegnò alla Cattedrale come vicario dopo una breve esperienza a Pieve d’Olmi.

Grazie agli studi al liceo musicale pareggiato di Piacenza e poi al conservatorio di Parma conseguì i diplomi di Musica Corale (1949) e Composizione (1951). Il prete musicista ottenne anche il compimento inferiore in Organo.

Nominato maestro di Cappella e organista della Cattedrale di Cremona nel 1964 (sostituì il grande Federico Caudana). Insegnante di musica in Seminario, mons. Caifa ha rappresentato per oltre mezzo secolo il principale punto di riferimento della musica sacra cremonese.

Dopo aver fondato nel 1968 il Coro Polifonico Cremonese, nel 1992 mons. Caifa ha ricostituito la Cappella Musicale della Cattedrale di cui è stato direttore sino al 1997.

Musicista di grande talento, grande improvvisatore, insegnante di Musica in Seminario, ha rappresentato per oltre mezzo secolo il principale punto di riferimento della musica sacra cremonese. A lui si deve la riscoperta a Cremona della polifonia classica (Monteverdi e Ingegneri in particolare) e del grande repertorio corale dopo l’impostazione lirico-romantica di Caudana.

Nel 1986 fondò insieme al cav. Giovanni Arvedi e altri membri del Comitato per l’Organo della Cattedrale la scuola d’organo che ha contribuito a formare decine di organisti diocesani e alla quale l’Associazione Marc’Antonio Ingegneri, emanazione diretta istituita nel 1994 con Caifa presidente, assicura tutt’oggi continuità.

Musicista raffinato e di raro talento, le sue musiche – prevalentemente dedicate alla pratica corale – sono state raccolte e pubblicate, poco prima della morte (avvenuta a Cremona il 5 agosto 2003), in occasione del 60° anniversario di ordinazione sacerdotale (1943-2003) nell’antologia:
 “Messe, mottetti e varie composizioni” a cura di Marco Ruggeri
.




ViaVai, con la presentazione in Seminario iniziato il viaggio degli animatori nel Grest 2024

Guarda la photogallery completa

 

Durante la giornata di sabato 20 aprile la Federazione Oratori Cremonesi ha incontrato in Seminario, a Cremona, gli animatori e i collaboratori che la prossima estate animeranno i Grest negli oratori di tutta la diocesi. Una presentazione suddivisa su tre turni, due pomeridiani (quello delle 17 ha visto la presenza anche del vescovo Antonio Napolioni) e uno serale.

Tutti gli incontri si sono aperti attraverso un’immersione esperienziale suddivisa per tappe, tra i diversi ambienti del Seminario. Ciascun momento è stato guidato da alcune domande significative in vista dell’inizio dell’esperienza di servizio estivo in oratorio.

La vicenda di Dante Alighieri, tema guida del Grest 2024 “ViaVai. Mi indicherai il sentiero della vita”, è stata anche l’introduzione di questo percorso sensoriale. Le luci rosse e il fumo tra i corridoi del Seminario, a richiamo dello smarrimento del poeta, insieme alla domanda “Che cosa cerco?”, sono state la provocazione iniziale a cui gli adolescenti sono stati chiamati a rispondere per iniziare il percorso di consapevolezza in vista dell’esperienza estiva da animatori.

“Dove vado?” e “Che cosa porto?” sono state le suggestioni successive della scenografia dantesca, per aiutare a riflettere sul senso dell’esperienza di servizio che, come ogni anno, il Grest rappresenta. Tra le sedie e i banchi delle classi delle scuole della cooperativa Cittanova si è riflettuto anche sulle persone importanti che accompagnano i ragazzi nel loro cammino attraverso la domanda “Con chi cammino?”, dando la possibilità di scrivere i nomi dei volti che ogni giorno accompagnano i giovani nel loro percorso di vita.

In questo percorso non sono mancati neanche momenti di pausa – segnati dalla domanda “quanto manca?” – per riflettere anche sull’importanza del fermarsi e del sapere apprezzare ogni momento dell’esperienza del viaggio.

Nella chiesa inferiore del Seminario è stato allestito il momento focale di questo percorso che ha introdotto la presentazione vera e propria dell’edizione 2024 del Grest. Qui un’ulteriore domanda: “Che cosa vedo?”. Davanti al crocefisso illuminato, circondato dal fumo dell’incenso, e grazie all’esposizione di alcune foto richiamanti il ricordo di un cammino svolto in compagnia di amici, si è potuto riflettere sull’importanza delle relazioni, umane e non, che accompagnano l’attività del servire.

Prima dell’inizio della presentazione le domande “Che cosa trovo?” e “Che cosa racconto?” hanno aiutato a verbalizzare su alcuni foglietti adesivi, da attaccare alle vetrate dei corridoi del seminario, le aspettative e il significato e l’importanza del Grest per ciascuno.

“Come riparto?” è stata infine la domanda che ha aperto la parte centrale della presentazione. L’incontro si è sviluppato nel salone Bonomelli dove i ragazzi e i loro accompagnatori hanno potuto riflettere sul tema del cammino attraverso la video intervista di Nicolò Balini, noto youtuber conosciuto con il nome di HumanSafari, coordinatore viaggi di “SiVola”, che ha dato tre consigli di viaggio: avere sempre un atteggiamento di apertura, partire leggeri e avere rispetto per la diversità dei luoghi che si vanno a visitare.

Tra i momenti di musica e canto anche l’esecuzione in anteprima dell’inno e alcuni balli del Grest 2024 eseguiti dai ragazzi dell’unità pastorale Cafarnao. Ulteriori suggestioni sono state offerte attraverso alcune performance musicali da parte del violinista Isaac Meinert e nel duetto padre-figlio proposto da Antonio e Andrea Cariani. A conclusione un momento di preghiera e riflessione davanti alla croce.

 

«ViaVai», il Grest 2024 è un cammino da fare tutti insieme