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A Caravaggio l’anniversario dell’Apparizione: “C’è una Madre tra Dio e i bambini”

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La memoria del Battesimo ha aperto la celebrazione solenne del 26 maggio al Santuario di Santa Maria del Fonte, a Caravaggio, nell’anniversario dell’Apparizione di Maria a Giannetta.

Fin dalle prime ore del mattino centinaia di pellegrini hanno varcato i cancelli del Santuario per sostare in preghiera davanti alla statua della Vergine nella Basilica.

Alle 9.45 la Messa presieduta dal vescovo Antonio Napolioni, come da tradizione, è stata introdotta dal momento di preghiera presso il Sacro Fonte, dove il vescovo ha recitato l’atto penitenziale, e dove ha posto un mazzo di fiori nei pressi dello speco.

La Messa, alla presenza dei sacerdoti del Santuario, dei diaconi e dei seminaristi, è stata concelebrata da mons. Eliseo Ariotti, nunzio apostolico in Paraguay e originario di Arzago d’Adda, e mons. Amedeo Ferrari, rettore del Santuario regionale.

«Questa celebrazione trabocca di temi che esaltano ancor di più la festa dell’Apparizione di Maria a Giannetta nel 1432 – ha esordito il vescovo nell’omelia –. Oggi non solo è domenica, ma siamo nell’anno della preghiera in cammino verso il Giubileo, è la festa della SS. Trinità ed è la prima Giornata mondiale dei Bambini». «E allora la riflessione viene chiarissima – ha proseguito – tra il mistero infinito della Trinità santa di Dio Padre, Figlio e Spirito santo e la concretezza di ogni bambino, cos’è l’uomo perché te ne ricordi? Il figlio dell’uomo perché te ne curi? Cos’è un bambino? È tutto, è un mistero altrettanto degno di contemplazione e di amore quanto il mistero santo di Dio. E cosa c’è in mezzo se non una madre? Ogni madre, Maria Santissima». «E allora questo mettersi in mezzo tra Dio e i bambini è una grande questione, perché può essere il motivo di grandi violenze e di grande scandalo».

Citando l’episodio dell’indignazione di Gesù di fronte al tentativo dei discepoli di impedire ai bambini di incontrare il Maestro, il vescovo Napolioni ha invitato a prestare attenzione, perché «la Parola di Dio e i bambini sono le due cose più sacre e delicate che esistano al mondo ed è Maria che ci insegna come fare». «Non come chi bombarda, chi fa terrorismo – ha aggiunto –, non curante del numero di feriti e soprattutto feriti nell’anima». Da qui il dubbio sorge spontaneo: «Come faranno ad amare, a sperare, a credere, quei bambini che hanno visto morire i genitori, che hanno sentito il nome di Dio usato da un popolo contro un altro. Come potranno vivere da figli di Dio?». «Vivranno da fratelli avvelenati – ha evidenziato il vescovo – E una madre in mezzo cosa può dire, cosa può fare, oltre che piangere e supplicare misericordia?».

Il focus si è quindi spostato nei luoghi “più vicini”, nei luoghi della quotidianità, anch’essi scenari di conflitti, di divisioni, di abusi, commessi da chiunque: «E più questo chiunque è credente, ministro di Dio, educatore, insegnante, più è grave il tradimento nei confronti dei bambini». Gesù disse: “Meglio che uno si metta una macina da mulino e si getti nel mare piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli”. «E in tanti modi scandalizziamo i piccoli», ha aggiunto mons. Napolioni. Ma i piccoli non sono solo i più piccoli d’età, sono anche «i poveri, coloro che mettiamo ai margini».

Per questo l’invito è quello a «metterci tra Dio e i bambini alla maniera di Maria, alla maniera di una Chiesa che, nonostante sia più affaticata, meno ricca e meno entusiasta che nel passato, non smette di aprire l’oratorio, di proporre il Grest, i campiscuola – ha evidenziato il vescovo Napolioni –, non solo perché c’è ancora qualche prete giovane che ci crede, ma perché ci sono famiglie che guardando a Maria, alla famiglia di Nazareth, che sentono che è possibile dare speranza ai propri figli e ai figli di tutti, non anteponendo i “nostri” ai “loro”, i “vicini” ai “lontani”, ma costruendo solidarietà, costruendo la civiltà dell’amore, attraverso una fraternità di famiglie, attraverso quello stile evangelico che Maria ci ripropone continuamente». Ha così concluso: «E allora sapremo metterci tra Dio e i bambini servendo l’incontro misterioso e fecondissimo tra la volontà del Padre, il dono del Figlio, la potenza dello Spirito e ogni desiderio di bene nascosto nel cuore dei piccoli: si chiama vocazione questo incontro».

La Messa, animata dalla corale Vecchi, si è chiusa con il saluto e i ringraziamenti del vescovo a tutta la comunità che ha partecipato alla celebrazione. Monsignor Napolioni ha quindi rivolto a tutti un invito ad aderire all’iniziativa a tutela del Santuario e della campagna che lo circonda, richiamata da striscioni e banchetti per la raccolta firme allestiti durante la giornata dell’anniversario. Un invito chiaro a fare la propria parte per «salvare il Santuario dalla frenesia di costruire». «La Lombardia è già molto costruita e abitata, e ci auguriamo che lo sia sempre – ha sottolineato il vescovo –. Ma proprio qui dobbiamo fare degli scatoloni di cemento e far circolare dei tir per giuste esigenze produttive e di lavoro? Proprio qui, rovinando anche uno dei pochi luoghi di silenzio, di preghiera, di ristoro?». E allora l’invito a firmare presso i banchetti allestiti negli spazi del Santuario, posti «a raccogliere le firme della gente che ama il Santuario, che ama questa terra e che la vuole custodire». «Non è una firma contro nessuno – ha concluso –, ma una firma perché il Santuario si faccia ancor più amare e conoscere da tanti».

La benedizione finale, con la recita della supplica, è avvenuta davanti alla statua della Madonna apparsa a Giannetta. Lì, il vescovo Napolioni ha concesso ai presenti e a tutti gli spettatori da remoto l’indulgenza plenaria. Nel pomeriggio alle 14.30 la preghiera per la Giornata dei Bambini e, dalle 16.40 la preghiera nella memoria dell’Apparizione.




La Madonna di Caravaggio torna a San Savino dopo il restauro

Quella alla Beata Vergine di Caravaggio, patrona della Diocesi di Cremona insieme a Sant’Omobono, è una devozione che supera i confini del santuario di Santa Maria del Fonte: una venerazione capillare in molte parti del territorio, varcando anche i confini diocesani e nazionali.

E proprio il 26 maggio, nel giorno anniversario dell’Apparizione, la parrocchia di San Savino, nell’omonima frazione della città di Cremona, presenterà alla comunità parrocchiale la tela restaurata della Madonna di Caravaggio, esposta alla venerazione dei fedeli nel primo altare laterale di destra della chiesa parrocchiale.

Durante il Rosario delle 21 avrà luogo la presentazione ai fedeli, a cura del parroco don Gianluca Gaiardi, che a livello diocesano ricopre anche l’incarico per i Beni culturali. Un secondo momento celebrativo sarà la Messa delle 20.45 di lunedì 27 maggio (giorno in cui quest’anno slitta la solennità in diocesi).

Un dipinto, di autore anonimo, che ritrae proprio il momento dell’Apparizione secondo l’iconografia tradizionale, con Giannetta in ginocchio e cui Maria impone da mano sul capo. Sullo sfondo, tra la natura, la facciata della chiesa parrocchiale di Caravaggio che, nei dipinti più antichi, veniva rappresentata al posto del Santuario per identificare il luogo dell’Apparizione.

L’opera fu probabilmente commissionata dalla famiglia Pallavicini, come testimonia lo stemma presente sul dipnto. La tela, restaurata dallo studio Marchetti di Brescia, grazie al contributo della Fondazione comunitaria della Provincia di Cremona, torna quindi nella chiesa di San Savino, dopo il completamento dell’intervento iniziato lo scorso gennaio.

«Dagli anni ’60, con il Concilio Vaticano II, la Beata Vergine di Caravaggio è, per volere del vescovo Danio Bolognini, patrona della nostra Diocesi – spiega don Gianluca Gaiardi –. Da quel momento in poi il culto dell’Apparizione si è diffuso su tutto il territorio diocesano». «Ma non dobbiamo dimenticare il fatto che il Santuario è sempre stato gestito dalla Diocesi – ha aggiunto –. Quindi, parlando della diffusione del simulacro della Madonna, è normale che i sacerdoti diocesani abbiano sempre sentito in prima persona questo sentimento di custodia e questa volontà di diffonderlo».

In città un’altro dipinto che ritrae la Madonna di Caravaggio, un tempo conservato in Cattedrale, è attualmente custodito al Museo diocesano: si tratta de L’apparizione a Caravaggio della Madonna di S. Maria del Fonte. Vergine e Santi, di Angelo Innocente Massarotti.

Alla Beata Vergine di Caravaggio a Cremona è anche intitolata la chiesa parrocchiale di viale Concordia, accanto all’Ospedale.




Visite specialistiche a Fondazione Germani. Inaugurati i nuovi ambulatori

Nuovi ambulatori specialistici alla Fondazione Elisabetta Germani di Cingia de Botti. Sono stati inaugurati, alla presenza delle autorità, dal presidente Enrico Marsella, dal direttore generale Ivan Scaratti e dal direttore sanitario Isabella Salimbeni. Un nuovo fiore all’occhiello che la struttura offre al territorio: in spazi moderni ed accoglienti, ricavati nel padiglione Santa Chiara, accanto ai nuovi studi dei medici di medicina generale (dott. Gianmario Corbani, ad oggi) e della pediatra (dott.ssa Federica Persico), si può accedere a prestazioni sanitarie di eccellenza in regime privato.

Tante le specialità presenti nei nuovi ambulatori per un’offerta ampia e qualificata a favore della salute dei cittadini: Anti-aging (dott.ssa Simonetta Morganti), Fisiatria e Ortopedia (dott. Massimo Banchi), Fisiatria (dott.ssa Paola Fasoli), Geriatria (dott.ssa Isabella Salimbeni), Logopedia (dott.ssa Giulia Sola; dal 1 luglio dott.ssa Baronio Roberta), Neurochirurgia (dott.ssa Emanuela Catenacci), Neuropsicologia (dott.ssa Elena Lucchi), Pneumologia (dott. Giancarlo Bosio), Cardiologia (dott.ssa Silvia Frattini), Psichiatria (dott. Franco Spinogatti), Psicologia (dott. Luca Della Valle), Terapia occupazionale (dott.sse Veronica Ragusa, Camilla Tagliasacchi, Silvia Gerardini). Le visite con gli specialisti si possono prenotare al numero 0375 9602201 da lunedì a venerdì dalle 8 alle 20.
A completamento dei servizi di medicina generale e specialistica, continua, negli spazi adiacenti, tutti i giovedì l’attività del Punto prelievi in convenzione con l’Asst di Cremona per esami ematochimici di routine e altre tipologie di esami.  Inoltre dal lunedi al venerdi è attivo il servizio di fisioterapia con Sistema Sanitario Nazionale e in regime di solvenza con strumentazione innovativa ed un’equipe consolidata e preparata.

«È con spirito di continua e sensibile attenzione ai bisogni della comunità – la dichiarazione del presidente Enrico Marsella – che il Consiglio di Amministrazione, da sempre ispirato ai nostri principi e ai nostri valori fondativi, ha deciso di investire nella ristrutturazione del padiglione che ospita il nuovo poliambulatorio. Si tratta di un’importante offerta di prestazioni specialistiche dove c’è tra l’altro anche la presenza dei medici di medicina generale e del pediatra di libera scelta; un’ampia articolazione direi, di servizi sanitari e socio sanitari, che la nostra Fondazione mette a disposizione della popolazione con l’obiettivo di rispondere in modo sempre più efficace ed efficiente al bisogno di salute della collettività».

«L’attivazione degli ambulatori polispecialistici aperti a tutta la comunità – è il commento del direttore generale Ivan Scaratti – rientra nel percorso di Fondazione di qualificarsi come un punto di riferimento del territorio, capace di proporre soluzioni efficaci e integrate, frutto dell’incontro di una selezionata équipe di professionisti di numerose specialità e della presenza di medici di medicina generale e del pediatra». «Anche questa sfida – afferma il direttore sanitario Isabella Salimbeni – è indirizzata all’implementazione di nuovi modelli organizzativi indirizzati all’approccio interdisciplinare, al lavoro in équipe multi-professionale e alla presa in carico dei bisogni di salute dei cittadini del territorio».




Anche al Campus Santa Monica il ricordo del prof. Anelli

Anche nel campus Santa Monica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, a Cremona, così come nelle altre sedi dell’Ateneo, alle 12.30 di venerdì 24 maggio studenti, professori e personale non docente si sono ritrovati insieme in preghiera dopo la notizia della tragica scomparsa del Magnifico Rettore, il prof. Franco Anelli, avvenuta nella serata di giovedì 23 maggio a Milano.

A presiedere la partecipata Eucaristia nella cappella del campus di via Bissolati è stato padre Scaria Thurunthiyil, salesiano originario dell’India e attualmente in servizio in diocesi di Cremona, dove collabora in modo particolare con la Pastorale universitaria. È stato lui a sostituire don Maurizio Compiani, attualmente in Albania per motivi di insegnamento. Presente anche don Matteo Tolomelli, docente della sede di Piacenza-Cremona della Cattolica, che ha tenuto una breve riflessione al momento dell’omelia. Presente alla Messa in suffragio del prof. Anelli anche il sindaco di Cremona, Gianluca Galimberti.

Padre Thurunthiyil ha anche portato il messaggio di cordoglio e vicinanza alla famiglia dell’Università Cattolica da parte del vescovo Antonio Napolioni che, appresa la notizia, ha espresso al vescovo Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica, il dolore per questa tragica fine della intensa vita del prof. Anelli, stringendo nell’abbraccio del dolore e della preghiera i familiari e tutta la comunità universitaria.

“Con profonda costernazione la Comunità dell’Università Cattolica e della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, alla quale egli ha dedicato la propria opera e l’intera sua vita, si raccoglie nel compianto e nella preghiera, esprimendo il più sentito cordoglio alla sua mamma e ai suoi cari” il messaggio pubblicato sul sito dell’Università Cattolica.

Anche il card. Matteo Zuppi si è detto partecipe al dolore dell’Università Cattolica e della Fondazione Policlinico Agostino Gemelli IRCCS per la tragica scomparsa del Magnifico Rettore. “In questo momento di sgomento, a nome dell’Episcopato italiano, – si legge in una nota della CEI – esprimo cordoglio alla sua mamma, ai suoi cari e alla comunità tutta dell’Ateneo e del Policlinico, cui ha dedicato la sua esistenza. Assicuro la preghiera della nostra Chiesa, affidando il caro prof. Anelli alla misericordia del Padre”.

Il segretario di Stato vaticano, card. Pietro Parolin, in un telegramma esprime il cordoglio del Papa per la scomparsa del rettore dell’Università Cattolica, ricordandone “l’impegno per la promozione dei valori cristiani in ambito universitario e favorendo il dialogo con le nuove generazioni”.

 

 

Classe 1963, originario di Piacenza, aveva conseguito la laurea in Giurisprudenza alla Cattolica di Milano e successivamente il dottorato di ricerca in Diritto commerciale. Quindi professore associato di Istituzioni di diritto privato presso la Facoltà di Economia e Commercio dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.

Nel 1996, vinto il concorso a posti di professore ordinario di Diritto civile, è stato professore straordinario di Diritto di famiglia presso la Facoltà di giurisprudenza dell’Università degli Studi di Parma e dall’anno successivo professore straordinario di Istituzio

ni di diritto privato presso la Facoltà di giurisprudenza dell’Università Cattolica, dove è stato poi professore di Diritto Civile (sede di Piacenza) e di Istituzioni di Diritto Privato (sede di Milano).

Nel 1998 è diventando avvocato cassazionista. E nel maggio 2022 Papa Francesco lo ha nominato consultore della Congregazione per l’educazione cattolica.

Il 1° gennaio 2013, succedendo al prof. Lorenzo Ornaghi, ha assunto l’incarico di rettore dell’ateneo, che nel 2020 gli era stato rinnovato per il terzo e ultimo anno. Nei giorni scorsi era iniziata la procedura per la nomina del suo successore per il quadriennio 2024-2028. Il Senato accademico, convocato per il 17 giugno, dovrà comporre una rosa di cinque nominativi fra quelli indicati dalle 12 facoltà, da sottoporre poi al consiglio di amministrazione; nell’adunanza del 24 luglio il cda procederà quindi alla nomina del nuovo rettore.




1ª Giornata mondiale dei bambini, appuntamento diocesano a Caravaggio nel giorno dell’Apparizione

Ricorrerà nel weekend del 25 e 26 maggio la 1ª Giornata mondiale dei bambini, istituita da Papa Francesco e annunciata, nella sua prima edizione, lo scorso febbraio. Così, sulla scia della Giornata che si svolgerà in Vaticano, anche la Diocesi di Cremona celebrerà questa ricorrenza invitando tutte le famiglie a prendere parte all’evento diocesano che si svolgerà al Santuario di Santa Maria del Fonte, a Caravaggio, il prossimo 26 maggio, proprio nel giorno della festa dell’apparizione di Maria a Giannetta.

Il programma della Giornata si aprirà con la celebrazione della Messa domenicale, nelle proprie parrocchie o alle 11.30 nella basilica del Santuario. I prati del santuario ospiteranno quindi il pranzo al sacco di tutti i gruppi e le famiglie, prima del momento di preghiera al sacro Fonte, in programma alle 14.30.

A seguire, presso il Centro di spiritualità, ci sarà spazio per l’animazione per tutti, con lo spettacolo “Viaggiando s’impara”, realizzato dalla compagnia “TeatroDaccapo”: uno spettacolo comico caratterizzato da grande dinamismo e gioco scenico, arricchito da continui cambi di personaggi, dove il tema del viaggio è presentato non dal punto di vista strettamente storico o geografico, ma è animato dallo spirito di avventura, esperienza e valorizzazione di ciò che ci sta intorno, dove il corpo e lo spazio intorno diventano occasione di scoperta e conoscenza.

 

Il trailer dello spettacolo

 

Al termine dello spettacolo ci sarà, per i bambini, il racconto della storia dell’Apparizione a Giannetta. Quindi, alle 17, le campane a festa annunceranno il momento dell’Apparizione a cui seguirà la benedizione per tutti e la conclusione della giornata.

Tutti invitati, dunque, per celebrare anche in Diocesi questa nuova e significativa ricorrenza. Una giornata – come sottolineato dal Pontefice nel suo messaggio del 2 marzo – dedicata a bambine e bambini, «gioia dell’umanità e della Chiesa, in cui ciascuno è come un anello di una lunghissima catena, che va dal passato al futuro e che copre tutta la terra». Con lo sguardo rivolto alle generazioni del futuro, senza però dimenticare tutti coloro che vivono situazioni di sofferenza e fragilità, «tutti quei bambini a cui ancora oggi con crudeltà viene rubata l’infanzia – si legge ancora nel messaggio del Santo Padre –. Ascoltateli, anzi ascoltiamoli, perché nella loro sofferenza ci parlano della realtà, con gli occhi purificati dalle lacrime e con quel desiderio tenace di bene che nasce nel cuore di chi ha veramente visto quanto è brutto il male».

 

 

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“Pace: adesso o mai più”, venerdì la presentazione a Viadana

“Pace: adesso o mai più” è il titolo del libro che sarà presentato venerdì 24 maggio, alle ore 21, presso il centro sociale “Meridiana” a Viadana, in via Ospedale Vecchio 10, per iniziativa della Comunità Laudato Si Oglio Po e del Centro Culturale “A Passo d’uomo” di Sabbioneta, che ne ha promosso la pubblicazione. Alla presentazione interverrà il curatore del testo, don Umberto Zanaboni, vicepostulatore della causa di beatificazione di don Primo Mazzolari, definito da Papa Giovanni XXIII “la tromba dello Spirito Santo in terra mantovana” e profeta di pace e nonviolenza.

Don Umberto Zanaboni, nel corso della sua attività di ricerca dei documenti a supporto della causa, ha scoperto brani molto significativi ed attuali sul tema della pace che saranno proposti al pubblico attraverso la magistrale lettura di Erminio Zanoni.

«Dall’Arena di Pace 2024, incontro dei movimenti popolari con Papa Francesco, – spiegano gli organizzatori – è emersa con sempre maggiore urgenza la necessità di comprendere i meccanismi alla base dei conflitti per poterli disinnescare e costruire invece pazientemente ma concretamente la pace, ribaltando il vecchio detto “se vuoi la pace, prepara la pace”. È evidente che stiamo vivendo tempi cupi, pervasi da una sorta di frenesia bellica, quasi che gli orrori vissuti nel secolo scorso non abbiano insegnato nulla…eppure è sconvolgente scoprire come lo scenario attuale abbia molte somiglianze con quello in cui si è trovato a vivere il Profeta della Bassa, che infatti ebbe a dire “se questa è l’ora della follia, noi preferiamo la follia della croce alla follia della bomba atomica”. Ascoltare le sue riflessioni è importante per acquisire il discernimento, le chiavi di lettura per interpretare la realtà e soprattutto per orientarsi nelle scelte che si stanno prospettando e che decideranno il destino di tutti».

L’incontro è libero, aperto a tutti ed in particolare ai giovani, perché la pace è la garanzia del loro futuro.




Caravaggio, il 26 maggio il ricordo dell’Apparizione

Maggio è un mese dal sapore particolare per il Santuario di Caravaggio, anche a motivo del fatto che proprio nel mese mariano ricorre l’anniversario dell’Apparizione di Santa Maria del Fonte, avvenuta il 26 Maggio 1432 alle ore cinque del pomeriggio di fronte a una giovane caravaggina, Giannetta de’ Vacchi. Proprio per favorire la devozione dei fedeli, per tutto maggio il Santuario resterà aperto fino alle ore 22.

Venerdì 17 maggio prenderà il via la Novena che, oltre che ad essere una tradizione sentita, rappresenta un forte segno di fede e devozione quale preparazione nella preghiera al giorno anniversario dell’Apparizione. “L’angelo portò l’annuncio a Maria” è il tema scelto per il 2024 con la Messa del mattino (anticipata alle ore 6.30 e trasmessa in tv su Cremona1 oltre che in streaming sui canali social della Diocesi e del Santuario) che sarà presieduta dai diversi sacerdoti della zona pastorale 1, che offriranno una meditazione sul tema del giorno:

  • venerdì 17 maggio: “Rallegrati piena di grazia” – don Angelo Ferrari (collaboratore parrocchiale Pandino)
  • sabato 18 maggio: “Il Signore è con te” – don Vittore Bariselli (parroco Cassano d’Adda)
  • lunedì 20 maggio: “Maria fu molto turbata e si domandava” – don Lorenzo Nespoli (parroco Covo)
  • martedì 21 maggio: “Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio” – don Fabio Santambrogio (parroco Calcio)
  • mercoledì 22 maggio: “Darai alla luce un figlio” – don Bruno Galetti (parroco Mozzanica)
  • giovedì 23 maggio: “Lo chiamerai Gesù” – don Natalino Tibaldini (parroco Vailate)
  • venerdì 24 maggio: “Nulla è impossibile a Dio” – don Diego Poli (parroco Fontanella)
  • sabato 25 maggio: “Ecco la serva del Signore” – mons. Dennis Feudatari (parroco Rivolta d’Adda)

Ulteriori Messe della giornata alle 8.30, alle 10 e alle 16 (con omelia e supplica); alle 17, nell’ora esatta dell’Apparizione della Madonna, la preghiera del Rosario e la Supplica.

Tra gli appuntamenti in agenda anche l’elevazione musicale “Maria Mater Gratiae” a cura della Cappella musicale del Duomo di Bergamo, sotto la direzione di Matteo Magistrali e con all’organo Luigi Panzeri, che si terrà in basilica la sera di domenica 19 maggio alle 21.

Sabato 25 maggio alle 21 la Veglia dell’Apparizione con i Primi Vespri della solennità di S. Maria del Fonte.

Intenso il programma di domenica 26 maggio, nel 592° anniversario dell’Apparizione. Le Messe alle 7 e alle 8.30; quindi alle 9.45 il solenne pontificale presieduto dal vescovo Antonio Napolioni che al termine impartirà la benedizione apostolica con annessa indulgenza plenaria. Ultima Messa del mattino alle 11.30, con la partecipazione dei gruppi e delle famiglie presenti in Santuario per la Giornata mondiale del bambini, che alle 14.30 vedrà un momento di preghiera insieme al vescovo Napolioni davanti al simulacro dell’Apparizione. Per bambini, ragazzi e famiglie il pomeriggio proseguirà quindi con un momento dedicato di festa e animazione [per saperne di più].

Aalle 15 in basilica si svolgerà la recita continuata del Rosario (alle 15, alle 15.30 e alle 16). Alle 16.40 il vescovo presiederà quindi la solenne memoria dell’Apparizione durante la quale, dopo il racconto dello storico evento, vedrà attendere in silenziosa preghiera le ore 17, quando avverrà l’aspersione dei fedeli con l’acqua del Fonte, il canto dell’Ave Maris Stella e i Secondi Vespri solenni.

Alle 18 ci sarà quindi l’ultima Messa della giornata e alle 21 il rosario aux-flambeaux lungo i portici del santuario (come accade il 26 di ogni mese).

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Si impara da piccoli a diventare grandi

 

«Si impara da piccoli a diventare grandi». Sono queste le parole usate da Michela Colombo, capo scout di Cassano d’Adda, durante la nuova puntata del talk diocesano Chiesa di Casa per celebrare la prima Giornata mondiale dei bambini voluta da Papa Francesco e che si celebra domenica 26 maggio. Lo sguardo è quindi focalizzato sull’oggi e sul domani, secondo la giovane scout milanese, che ha sottolineato quanto sia importante «camminare insieme a loro e aiutarli a diventare uomini e donne della partenza, cioè capaci di fare una scelta di vita e di servizio».

Un grande obiettivo, una missione che, tuttavia, non è esente da fatiche. «Relazionarsi con i bambini non è sempre semplice – ha raccontato Sara Butti, insegnante della scuola primaria Realdo Colombo di Cremona – perché si genera un carico di dubbi e responsabilità non indifferente. Sorgono domande e perplessità su ciò che si sta facendo ed è necessario mettersi in discussione. Non sempre regoliamo il nostro registro su di loro. Eppure è una sfida meravigliosa».

La visione, nonostante le fatiche, resta quindi assolutamente positiva. Non è un caso che Papa Francesco, nel suo messaggio per la Giornata, si sia rivolto ai bambini affermando che sono «la gioia dell’umanità».

E a confermare questa grande emozione positiva sono arrivate le parole di Paola Parma, coordinatrice del reparto di Ostetrica dell’Ospedale di Cremona. «Ogni nascita porta con sé un augurio lieto e gioioso, nonostante le fatiche che la gravidanza e il parto rappresentano per ogni madre, padre e neonato. Questo perché ognuno dei piccoli che vediamo nascere in reparto ha quello sguardo potente che è capace, in un attimo, di far innamorare di lui i suoi genitori». Inoltre, secondo l’ostetrica, «c’è una gioia innata che abita il nostro reparto: le nostre pazienti non sono malate, bensì vivono un momento così speciale da richiedere una cura e un’attenzione particolare».

La gioia portata dai bambini non si limita però al momento della nascita. I sorrisi e le battute dei più piccoli sono, molto spesso, effettivamente straordinari ed egualmente distintivi. Secondo Sara Butti, questa capacità dei bambini è legata al fatto che «vivono con grande spensieratezza: sono persone pure e trasparenti, per questo riescono a gioire di tutto. Generalmente anche molto più di noi adulti».

Un’altra caratteristica che rende speciali i bambini è la loro assoluta spontaneità. «I sorrisi, gli abbracci, le bocche spalancate arrivano anche per le cose più piccole – ha raccontato con occhi lucenti Michela Colombo – è proprio per questo l’entusiasmo che manifestano è così contagioso».

La Giornata mondiale dei bambini diventa allora una nuova occasione per ricordarne e sottolinearne preziosità e valore. Allo stesso tempo, c’è una necessità di tutela che è sempre richiesta per chi si trova a ricoprire ruoli educativi e formativi nei confronti dei piccoli. Da un lato è richiesta per la loro condizione; dall’altro, perché genitori, insegnanti ed educatori sono chiamati a crescere gli adulti di domani.

 

1ª Giornata mondiale dei bambini, appuntamento diocesano a Caravaggio nel giorno dell’Apparizione




Autonomia differenziata, Cei: “progetto di legge rischia di minare la solidarietà tra le diverse regioni”

“Il progetto di legge con cui vengono precisate le condizioni per l’attivazione dell’autonomia differenziata, prevista dall’articolo 116, terzo comma, della Costituzione, rischia di minare le basi di quel vincolo di solidarietà tra le diverse Regioni, che è presidio al principio di unità della Repubblica”. È il monito della Cei, nella nota sull’autonomia differenziata. “Tale rischio non può essere sottovalutato, in particolare alla luce delle disuguaglianze già esistenti, specialmente nel campo della tutela della salute, cui è dedicata larga parte delle risorse spettanti alle Regioni e che suscita apprensione in quanto inadeguato alle attese dei cittadini sia per i tempi sia per le modalità di erogazione dei servizi”, il grido d’allarme dei vescovi italiani, che spiegano: “Da sempre ci sta a cuore il benessere di ogni persona, delle comunità, dell’intero Paese, mentre ci preoccupa qualsiasi tentativo di accentuare gli squilibri già esistenti tra territori, tra aree metropolitane e interne, tra centri e periferie”.

Di seguito la nota della CEI: il testo, approvato dal Consiglio Episcopale Permanente il 22 maggio nel corso dei lavori della 79ª Assemblea Generale, raccoglie e fa proprie le preoccupazioni emerse dall’Episcopato italiano.

 

«Il Paese non crescerà se non insieme»1. Questa convinzione ha accompagnato, nel corso dei decenni, «il dovere e la volontà della Chiesa di essere presente e solidale in ogni parte d’Italia, per promuovere un autentico sviluppo di tutto il Paese»2. È un fondamentale principio di unità e corresponsabilità, che invita a ritrovare il senso autentico dello Stato, della casa comune, di un progetto condiviso per il futuro.

Sono parole molto attuali anche oggi, in cui si discutono le modalità di attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario, secondo quanto consentito dal dettato costituzionale. Ed è proprio la storia del Paese a dirci che non c’è sviluppo senza solidarietà, attenzione agli ultimi, valorizzazione delle differenze e corresponsabilità nella promozione del bene comune.

Ci dà particolare forza l’esperienza di sinodalità delle nostre Chiese, grazie alla quale stiamo crescendo nella capacità di “camminare insieme” come comunità cristiane e con i territori e la comunità civile del Paese.

In particolare, crediamo che la parola “insieme” sia la chiave per affrontare le sfide odierne e la via che conduce a un futuro possibile per tutti. Siamo convinti infatti – e la storia lo conferma – che il principio di sussidiarietà sia inseparabile da quello della solidarietà. Ogni volta che si scindono si impoverisce il tessuto sociale, o perché si promuovono singole realtà senza chiedere loro di impegnarsi per il bene comune, o perché si rischia di accentrare tutto a livello statale senza valorizzare le competenze dei singoli. Solidarietà e sussidiarietà devono camminare assieme altrimenti si crea un vuoto impossibile da colmare. Con Papa Francesco, ripetiamo che «la fraternità universale e l’amicizia sociale all’interno di ogni società sono due poli inseparabili e coessenziali. Separarli conduce a una deformazione e a una polarizzazione dannosa» (Fratelli tutti, 142). Da sempre ci sta a cuore il benessere di ogni persona, delle comunità, dell’intero Paese, mentre ci preoccupa qualsiasi tentativo di accentuare gli squilibri già esistenti tra territori, tra aree metropolitane e interne, tra centri e periferie. In questo senso, il progetto di legge con cui vengono precisate le condizioni per l’attivazione dell’autonomia differenziata – prevista dall’articolo 116, terzo comma, della Costituzione – rischia di minare le basi di quel vincolo di solidarietà tra le diverse Regioni, che è presidio al principio di unità della Repubblica.

Tale rischio non può essere sottovalutato, in particolare alla luce delle disuguaglianze già esistenti, specialmente nel campo della tutela della salute, cui è dedicata larga parte delle risorse spettanti alle Regioni e che suscita apprensione in quanto inadeguato alle attese dei cittadini sia per i tempi sia per le modalità di erogazione dei servizi.
Gli sviluppi del sistema delle autonomie – la cui costruzione con Luigi Sturzo, nel secolo scorso, è stata uno dei principali contributi dei cattolici alla vita del Paese – non possono non tener conto dell’effettiva definizione dei livelli essenziali delle prestazioni relative ai diritti civili e sociali che devono essere garantiti in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale.
Di fronte a tutto questo, rivolgiamo un appello alle Istituzioni politiche affinché venga siglato un «patto sociale e culturale» (Evangelii gaudium, 239), perché si incrementino meccanismi di sviluppo, controllo e giustizia sociale per tutti e per ciascuno.

Roma, 22 maggio 2024

IL CONSIGLIO EPISCOPALE PERMANENTE
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

 

1 Cfr. Conferenza Episcopale Italiana, Lettera collettiva, 1952; Sviluppo nella solidarietà. Chiesa italiana e Mezzogiorno, 1989; Per un Paese solidale. Chiesa italiana e Mezzogiorno, 2010; Episcopato meridionale, Lettera collettiva. I problemi del Mezzogiorno, 1948.
2 Conferenza Episcopale Italiana, Per un Paese solidale, cit., n.1.




“Arte Rivelata… in Cattedrale”, il 19 e il 26 maggio il percorso alla riscoperta del Duomo di Cremona

Un doppio appuntamento dedicato alla storia e all’arte della Cattedrale di Cremona. Si terrà infatti domenica 19 e domenica 26 maggio il percorso “Arte Rivelata… in Cattedrale”, proposto da CrArt, in collaborazione con Cremona Sotterranea, alla riscoperta delle origini del Duomo.

Una proposta che sarà caratterizzata dalla riapertura esclusiva di alcuni luoghi solitamente inaccessibili della Cattedrale, che, sin dalle origini, si manifesta nella sua architettura, nella decorazione e nella storia dei suoi personaggi.

La visita sarà effettuabile in due turni, alle 14.30 e alle 15.30. Durante questi turni si salirà al matroneo sud, alla cantoria nel presbiterio e si visiterà la cripta, alla scoperta delle tracce antiche dell’edificio simbolo della città.

L’ingresso ai visitatori avrà un prezzo di 15 euro, con sconto previsto per gli associati CrArt e Cremona Sotteranea (13 euro) e per bambini e ragazzi dai 6 ai 13 anni (8 euro). La prenotazione è obbligatoria, scrivendo a info@crart.it o telefonando al 338 8071208. È inoltre disponibile il servizio di acquisto online, sul sito www.incremona.it.