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Castelleone si prepara ad accogliere don Piacentini

Domenica 30 settembre farà il proprio ingresso il nuovo parroco di Castelleone (e della frazione di Corte Madama) e rettore del Santuario della Misericordia, don Giambattista Piacentini .

E proprio dal santuario inizierà alle 9,30 il programma della giornata di insediamento con la preghiera di affidamento a Maria; 
alle 10, la comunità accoglierà don Giambattista e il vescovo Napolioni alla Chiesa della Trinità e poi li accompagnerà in processione verso la chiesa parrocchiale, dove il Sindaco porterà al nuovo parroco il saluto a nome della cittadinanza; alle 10,30 la celebrazione eucaristica per l’ingresso del parroco. Al termine previsto un momento conviviale in piazza del Comune. Alle 16: preghiera Mariana presso la Fondazione G. Brunenghi con gli anziani della parrocchia e gli ospiti della Fondazione.

La comunità di Castelleone si è preparata all’ingresso del nuovo parroco con la Messa celebrata martedì 25 settembre, alle 21, a Corte Madama. Nella serata di mercoledì 26 settembre, alle 21, in chiesa parrocchiale, si è svolta la celebrazione penitenziale guidata da don Angelo Piccinelli; giovedì 27 settembre, alle 21, Messa al Santuario, presieduta da don Maurizio Compiani.

 

Profilo del nuovo parroco

Don Piacentini, classe 1960, originario di Fontanella, è stato ordinato il 23 giugno 1984. Dal 2003 è assistente diocesano di Azione Cattolica, dal 2008 incaricato diocesano Faci (Federazione nazionale del clero italiano) e dal 2018 assistente diocesano Meic (Movimento ecclesiale di impegno culturale). È inoltre, dal 2008, presidente della Società di mutuo soccorso fra i sacerdoti della diocesi. Dopo essere stato in città vicario a San Bernardo (1984-1990) e San Francesco d’Assisi (1990-1994) e ad Antegnate (1994-1997), ha ricoperto il ruolo di vice-rettore del Seminario Vescovile dal 1997 al 1999 ed è stato parroco a Calvatone dal 1999 al 2003. Dal 1986 ha prestato servizio presso la Curia Vescovile in ambito amministrativo.

Lasciato l’incarico di economo diocesano (ricoperto dal 2016), don Giambattista Piacentini sarà ufficialmente accolto a Castelleone, quale nuovo parroco delle parrocchie di Ss. Filippo e Giacomo apostoli in Castelleone e S. Martino vescovo in Corte Madama, nonché rettore del Santuario della Beata Vergine della Misericordia. Nel suo nuovo incarico sarà coadiuvato dal vicario don Vittore Bariselli, dal collaboratore parrocchiale don Giovanni Sanfelici e dal custode del Santuario don Rinaldo Salerno. Don Piacentini prende il testimone da mons. Amedeo Ferrari, diventato rettore del Santuario di Caravaggio.

 

Saluto di don Piacentini

Fratelli e sorelle di Castelleone e di Corte Madama, vengo volentieri a fare il parroco! Dopo alcuni anni dedicati a un servizio diocesano è il momento di rimettermi in gioco all’interno di una comunità.

Potete immaginare i numerosi sentimenti, anche contrastanti, che sto provando in questi giorni. L’iniziare un nuovo cammino in una comunità importante, con persone che non si conoscono, umanamente crea apprensione. Nonostante ciò ho aderito con entusiasmo alla volontà del Vescovo.

Vengo in una comunità cristiana che ha una sua ricca storia di umanità e di fede: voi conoscete più di me i volti e i nomi di tutte le persone che hanno offerto e offrono impegno e amore per la crescita della famiglia parrocchiale. Voglio anch’io diventare un anello di questa catena che lega le diverse generazioni; voglio accompagnarmi al vostro cammino condividendo le vostre ansie e le vostre gioie.

Un senso di particolare gratitudine va a tutti i sacerdoti che da tempo servono la Parrocchia: don Vittore, don Giovanni, don Rinaldo, don Silvio e al diacono Angelo. Mi aiuteranno sicuramente a conoscere la comunità e ad inserirmi in essa. A loro la promessa di una volontà di corresponsabilità fraterna. Un vivo ringraziamento a don Amedeo per il servizio appassionato di questi ultimi 12 anni; cercherò di raccogliere il suo testimone; a lui l’augurio per la sua nuova missione di rettore del Santuario di Caravaggio. Insieme con loro voglio fare grata memoria di tutti gli altri sacerdoti che mi hanno preceduto e che con voi hanno costruito questa storia.

Nelle prossime settimane avremo modo di salutare e ringraziare don Rinaldo per il generoso servizio presso il nostro Santuario e di accogliere don Renato con la massima disponibilità alla collaborazione.

Un caro saluto anche alla comunità delle Suore Adoratrici che prestano generosamente il loro servizio alla casa di riposo e alla scuola Canossa.

Descrivendo lo stile con cui esercita la sua missione San Paolo così si esprime: “Noi non intendiamo fare da padroni sulla vostra fede; siamo invece i collaboratori della vostra gioia” (2 Cor 1,24).

Così vorrei fosse il mio ministero di parroco. Capace di valorizzare tutti i doni e i carismi, incarnati dalle diverse persone, presenti nella comunità. Nei diversi ruoli tutti siamo chiamati a essere corresponsabili della crescita della nostra parrocchia. L’esperienza dell’Azione Cattolica mi ha insegnato che c’è bisogno di laici maturi che non siano solo esecutori ma autentici protagonisti che condividono l’amore per il Signore, la passione per gli uomini e la forte ricerca degli strumenti e delle occasioni più favorevoli per annunciare oggi il Vangelo.

Desidero essere attento a tutti: a chi vive la fede e a chi fa fatica; a chi ha più bisogno di sentire l’amore di Dio: i deboli, i poveri, i sofferenti, i bambini, le famiglie ferite …

Un pensiero particolare agli ospiti e agli operatori della casa di riposo e delle diverse realtà che offrono un supporto lavorativo e di assistenza alle persone che vivono una forma di disagio.

La “chiesa in uscita” che il Papa sta promuovendo invita ad uscire dal recinto della liturgia, delle devozioni, della vita interna della comunità, per andare dai poveri (di ogni genere) ed entrare negli ambienti dai quali sembra Dio si sia allontanato. Non solo: si tratta di un nuovo modo di pensare la chiesa. In un mondo globalizzato, frammentato, in un crescente pluralismo etnico, culturale e religioso, il modo in cui la chiesa intende strutturarsi al suo interno, impostare la sua spiritualità e il suo stile di vita deve permetterle di mostrare al mondo un volto disponibile all’incontro, sempre, dovunque e con chiunque. La sua testimonianza resa al Vangelo passerà anche nel far rivivere per gli uomini quel Gesù della storia che ha sempre molto da dire anche a chi non lo accoglie come il Signore. Nella condivisione di questo sogno cercheremo insieme le strade per essere, oggi, cristiani significativi.

Vengo con la ricchezza e la debolezza della mia umanità. Ho bisogno del vostro aiuto e della vostra comprensione. E soprattutto della vostra preghiera, confidando nell’intercessione di Maria, Beata Vergine della Misericordia, così devotamente venerata in Santuario e così cara ai castelleonesi. Così come dei Santi Filippo e Giacomo e di San Martino, patroni delle nostre parrocchie.

San Pietro, nella sua prima lettera, così esorta i cristiani: “Siate sempre pronti a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi” (1 Pt 3,15). Così vorrei essere con voi: un uomo capace di testimoniare e comunicare a tutti la gioia che nasce della presenza del Signore nella nostra vita. E l’apostolo subito aggiunge: “Tuttavia questo sia fatto con dolcezza e rispetto” (1 Pt 3,16). E così vorrei esercitare il mio ministero.

A tutti un fraterno abbraccio.

don Giambattista Piacentini