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Casalbuttano, dal Pnrr il finanziamento per il restauro del Santuario di Nostra Signora della Graffignana

Il Santuario di Nostra Signora della Graffignana, nella parrocchia di San Vito Martire in Casalbuttano (CR), ha ottenuto il contributo dal “Piano nazionale di ripresa e resilienza – bando architettura rurale 2022” per la realizzazione del completamento delle opere di sistemazione delle superfici esterne dello stesso. Il bando, promosso dal Ministero dei Beni Culturali e dalla Regione Lombardia e Finanziato dall’Unione Europea, ha come obiettivo la tutela del patrimonio culturale, degli elementi caratteristici dei paesaggi rurali storici e il sostegno ai processi di sviluppo locale, in modo da poter restituire alla collettività un patrimonio edilizio poco utilizzato ed accessibile. Con tale finalità sono stati destinati alla parrocchia di San Vito €82.171,20 a fondo perduto a fronte di una spesa complessiva di €102.714,10.

La scelta del parroco, don Gianmarco Fodri, e del Consiglio affari economici è stata quella di dare luogo al completamento del recupero delle superfici esterne del santuario attraverso la realizzazione del terzo stralcio di un più ampio progetto di conservazione, redatto dall’architetto Virginia Bocciola e autorizzato dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Cremona, Lodi e Mantova, con nota n. 245 del 10.01.2020.

«In considerazione del grave stato di degrado in cui versano tutti gli edifici che fanno parte del complesso architettonico – spiega don Ginamarco Fodri – la parrocchia sta eseguendo i lavori per lotti successivi, calibrandoli a seconda delle risorse economiche disponibili. In particolare è in fase di ultimazione un primo stralcio di opere finalizzato al recupero dei corpi rustici, finanziato con le offerte dei fedeli, ed è in avvio un secondo lotto relativo al recupero delle superfici esterne del santuario ed interne ed esterne del campanile». In quest’ultimo caso l’onere delle spese è sostenuto della Conferenza episcopale italiana per una cifra pari a €115.000,00 con un contributo dalla comunità parrocchiale di €34.500,00.

L’attuale santuario è stato edificato tra il 1704 ed il 1711 ed è diventato immediatamente un importante luogo di culto, legato alla tradizione popolare che ricorda l’apparizione della Madonna ad una ragazza sordomuta che, dopo l’evento, riacquista la parola. «Grazie al legame instaurato con i fedeli, la chiesa è stata oggetto di numerose visite pastorali che non solo testimoniano l’importanza che il luogo di culto ha conservato nei secoli,  ma consentono di ricostruire almeno le modifiche più importanti a cui fu soggetta nel corso degli anni – racconta il parroco –. L’intento della parrocchia nel dare luogo ai lavori è quello di ampliare il bacino delle persone che possono gravitare sul complesso architettonico tenendo anche conto di fattori logistici favorevoli». In tale senso l’ubicazione in aperta campagna ma lungo una importante direttrice stradale, la provinciale 86, nonché la possibilità di trovare un agevole parcheggio per le autovetture, rappresentano certamente un valore aggiunto. Può essere intesa in tale senso anche la posizione della chiesa in prossimità del percorso ciclopedonale denominato “ciclabile dei Navigli” che collega l’abitato di Migliaro, alle porte della città di Cremona, con quello di Genivolta, passando appunto per Casalbuttano, collegamento molto frequentato nel periodo estivo.

Le opere finanziate con i fondi del Pnrr si rendono necessarie per una completa fruizione della parte esterna del santuario una volta portati a termine i primi due lotti di intervento. Il sagrato, realizzato negli anni Sessanta, presenta infatti pavimentazioni la cui complanarità è compromessa dal tempo e dall’usura e può essere considerato in vari punti pericoloso. La sua sistemazione permette inoltre a persone con limitate capacità motorie di raggiungere in sicurezza l’ingresso della chiesa. Anche il portico, oltre che alle pavimentazioni completamente sconnesse, mostra vistosi segni di deterioramento degli intonaci che arrivano anche, in più punti, al distacco di materiale. La mancanza delle volte offre inoltre la possibilità di ricovero a numerosi volatili, nonostante il posizionamento di reti installate per arginare il fenomeno, costringendo la parrocchia ad una continua pulizia e rendendo di fatto impossibile l’uso della struttura.

Le opere sono rivolte alla conservazione degli intonaci del portico ed alla ricostruzione dei plafoni a volta del porticato sfruttando le stesse sedi delle strutture originarie, ancora oggi visibili. Relativamente alla problematica della mitigazione del fenomeno dell’umidità di risalita per capillarità, viene prevista la realizzazione di un condotto di ventilazione delle murature perimetrali esterne della chiesa, nelle parti oggetto dei lavori, in modo da permettere un adeguato ricircolo d’aria e una lenta asciugatura delle murature. Nell’ambito dei lavori saranno canalizzate anche le acque provenienti dai pluviali, che ancora vengono scaricate liberamente sulle pavimentazioni, lungo le aree perimetrali della chiesa e del portico. Viene inoltre prevista la realizzazione di un nuovo sagrato e di una nuova pavimentazione del portico, in luogo delle attuali che contrastano per tipologia e materiali utilizzati con le caratteristiche architettoniche del complesso. La nuova realizzazione sarà effettuata in beola o granito, pietre tradizionalmente usate nel cremonese.

Conclude Fodri: «Le opere finora descritte sono relative alla sistemazione delle parti esterne del santuario ma molto rimane ancora da fare all’interno, in particolare sulle superfici decorate e dipinte, interessate da vistosi fenomeni di degrado dovuti all’umidità e a interventi realizzati negli anni Sessanta con materiali non consoni alle importanti superfici storiche». A queste opere si aggiungono anche quelle previste per la casa parrocchiale, inagibile e inutilizzata da anni, le cui coperture sono in pericolo di crollo.