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Caritas Cremonese, da 50 anni dalla parte degli ultimi

L’ascolto dell’altro sia lo stile di ogni comunità cristiana. In queste parole è racchiuso il cuore degli interventi di don Pierluigi Codazzi, incaricato diocesano per la pastorale caritativa, e Alessio Antonioli, del centro di ascolto di Caritas cremonese, durante la seconda puntata di Chiesa di Casa, il talk di approfondimento pastorale disponibile dal giovedì sera sui social diocesani e la domenica in tv su Cremona1 (ore 12.15) e TelePace (17.40). Ponendo il focus sul cinquantesimo anniversario della Caritas diocesana, è stato messo l’accento su tre questioni particolari: la tradizione, il territorio e il futuro.

«La nostra comunità ha una lunga storia di carità alle proprie spalle – ha esordito don Codazzi – e questo ci stimola a impegnarci in questa direzione». Un legame con la tradizione che è stato richiamato anche da Alessio Antonioli, che ha ricordato come «l’attenzione per l’altro, che tanti volontari e collaboratori ci hanno trasmesso, va di pari passo con un crescente bisogno di professionalità e impegno». L’impegno di Caritas sul territorio, d’altra parte, è davvero consistente «e non si limita semplicemente all’accoglienza di stranieri o senza tetto», ha sottolineato don Codazzi. Sono infatti molte le iniziative e proposte a livello diocesano, con un consistente numero di luoghi, e soprattutto persone, dedicati alla cura di persone fragili. «È l’ascolto dei bisogni del territorio – ha raccontato Antonioli – a portarci in questa direzione, perché spesso la nostra azione è una risposta a essi».

Proprio in questa direzione va l’apertura di Casa san Facio, con l’inaugurazione ormai alle porte. «Si tratta di una casa pensata per ospitare studenti universitari fuori sede – ha spiegato don Codazzi – che si pone come obiettivo quello di non essere un semplice studentato, ma un luogo di vera accoglienza e incontro». Una struttura per giovani, dunque, non può che stimolare ad alzare lo sguardo verso il futuro. «Per i prossimi cinquant’anni – ha concluso don Codazzi – ci auguriamo che quello della carità diventi sempre più lo stile delle nostre comunità cristiane». Alle sue parole hanno fatto eco quelle di Alessio Antonioli, che ha ribadito quanto «sia fondamentale la prontezza ad accogliere il domani, rendendosi disponibile a cogliere le necessità, sempre più complesse, di una società che cambia molto rapidamente».

Con la conclusione dei festeggiamenti per il cinquantesimo di Caritas cremonese, celebrati proprio nella seconda puntata di Chiesa di Casa – Il talk, per la Diocesi di Cremona è davvero il momento di guardare al futuro, con la consapevolezza che a fare la differenza sarà lo stile che ogni membro della comunità deciderà di adottare nelle proprie relazioni con i fratelli.