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Ha concluso la sua vicenda terrena ed è tornato al Padre il Cav. don Giuseppe Begnamini, nativo di Soresina nel 1926, ordinato presbitero il 3 giugno 1950.

Dopo il suo servizio come Vicario parrocchiale a Pizzighettone nel 1951, ha vissuto dal 1951 al 1960 presso il Seminario vescovile di Cremona. Laureato in Lettere moderne, diplomato in Paleografia, Diplomatica e Archivistica, per anni ha svolto il suo lavoro come Preside in un Istituto scolastico di Crema. Offrendo il suo servizio pastorale presso la Casa di Riposo di Soresina, dal 1996 al 2003 ha ricoperto anche l’incarico di vice bibliotecario presso il Seminario di Cremona.

Da domenica 7 ottobre nel pomeriggio sarà possibile accedere alla camera ardente allestita presso la Casa di Riposo Zucchi Falcina di Soresina.

Le esequie, presiedute dal Vescovo Napolioni, saranno celebrate presso la chiesa parrocchiale di Soresina lunedì 8 ottobre alle 15.30, cui seguirà la tumulazione al Cimitero di Soresina.

 




 “Curare le vittime dei cambiamenti climatici”: il 12 gennaio incontro alle Acli di Cremona

Nel pomeriggio di venerdì 12 gennaio, alle 17.30 presso la sede provinciale delle ACLI, in via Cardinal Massaia 22, a Cremona, si terrà l’incontro “Curare le vittime dei cambiamenti climatici. Un nuovo esodo e una nuova terra promessa”. L’evento è promosso in preparazione della 104esima Giornata mondiale del migrante e rifugiato, che si celebrerà domenica 14 gennaio. 

Interverranno alcuni rifugiati che racconteranno la loro esperienza, introdotta da un video, con commento del consulente ecclesiastico don Antonio Agnelli.

Locandina




 “PadernoRiparti”, il 1° settembre la serata dedicata a don Scaglioni apre la serie di eventi

Si intitolata “PadernoRiparti” il progetto che la parrocchia San Dalmazio di Paderno Ponchielli ha ideato all’inizio dell’anno pastorale per ridare slancio alla vita ecclesiale e civile dopo i mesi della quarantena che inevitabilmente hanno rarefatto le relazioni tra le persone favorendo un marcato individualismo.

«“PadernoRiparti” – spiega il parroco don Claudio Rasoli – non è solo uno slogan, ma un’esigenza che prepotente germoglia nel cuore di tutte quelle donne e uomini di buona volontà che hanno compreso che solo insieme e solo uniti è possibile superare le prove che la vita ci pone innanzi. Nella consapevolezza che insieme è più facile, insieme è più bello».

Il progetto è stato presentato lo scorso 22 agosto durante il concerto che la banda di Casalbuttano, diretta dal maestro Andrea Maggioni, ha offerto sulla piazza della chiesa di San Dalmazio. La prima esibizione dopo lo stop obbligato a causa del Coranovirus.

«È stata una serata emozionante – continua il parroco – che ha visto la partecipazione di moltissimi padernesi desiderosi di rivedersi e di scambiare quattro chiacchiere, sempre con la mascherina e con il dovuto distanziamento. La forza e la bellezza della musica ci ha dato forza e slancio per riprendere il cammino».

«La parrocchia – aggiunge ancora don Radoli – non si è mai fermata! Durante la pandemia abbiamo cercato in tutti i modi di manifestare vicinanza e di dare conforto: l’apertura del canale youtube, le telefonate settimanali a malati e anziani, il concerto di trombe sul campanile, la preghiera al cimitero per i morti di questi mesi. Resta indelebile nella mente la suggestiva processione del Venerdì Santo: tutti – credenti e non – ci siamo stretti attorno alla reliquia della Sacra Spina per trovare conforto, protezione, forza per affrontare il domani».

Proprio sera del 22 agosto il parroco ha individuato tre impegni: «Anzitutto una partecipazione viva e convinta alle tante attività aggregative e culturali messe in campo da Parrocchia, Comune e Associazioni durante l’anno. In secondo luogo un appello perché crescano i volontari che si dedichino al bene comune in qualsiasi ambito. E infine l’invito pressante alla stima reciproca».

“PadernoRiparti” prosegue martedì 1° settembre con una serata dedicata a don Angelo Scaglioni, indimendicato parroco di San Dalmazio dal 1981 al 1989: il gruppo culturale “Vida” proietterà in piazza Vittorio Veneto le fotografie delle attività di quegli anni intensi e partecipati. Sabato 5 settembre, sempre alle 21, e sempre in piazza, a cura del gruppo culturale, si terrà una serata di musica con il Gruppo Strumentale Cremonese che spazierà da autori celebri come Mozart e Vivaldi fino al grande compositore contemporaneo Ennio Morricone, recentemente scomparso.

Domenica 6 settembre poi spazio alla festa patronale di Maria Bambina, protettrice della frazione di Acqualunga Badona: alle 18 nella cascina dei fratelli Maninetti il vicario generale della diocesi di Cremona, don Massimo Calvi, celebrerà l’Eucaristia solenne che si concluderà con un atto di venerazione a Santa Maria Nascente. Seguirà la cena presso la vicina trattoria Zava.

Martedì 8, giorno esatto della solennità, alle 18, nella chiesa di Acqualunga, la Messa solenne.

Da segnalare poi il tradizionale pellegrinaggio parrocchiale a Caravaggio che si terrà domenica 4 ottobre, nel pomeriggio.

Il progetto riguarda anche i bambini e ragazzi: il 26 maggio è stato proposto lo spettacolo di animazione “Magia alla giusta distanza” di Stefano Priori ed è ripartito il DigitalGrest 20.20 da lunedì 31 agosto al 4 settembre, dalle 10 alle 11, sul canale youtube della parrocchia. I catechisti, poi, stanno radunando in questi giorni i loro gruppi per un incontro informale all’aperto: un modo semplice ma efficace per rivedersi e confrontarsi insieme.




…per muoversi sempre e non arrivare mai




“A cuore aperto” verso i bisogni dei fratelli. Il messaggio del Vescovo per la Quaresima di Carità 2021

Come ogni anno la Chiesa cremonese propone l’iniziativa della Quaresima di Carità come segno concreto di solidarietà verso i bisogni dei fratelli, sul cammino verso la Pasqua. Quest’anno l’impegno caritativo si rivolgerà a due progetti in particolare: uno sul territorio e uno per la missione. A motivare la scelta con una riflessione e un invito a sostenere generosamente l’iniziativa di carità in questo particolare periodo storico è il vescovo Napolioni, nel suo messaggio per l’inizio del Tempo di Quaresima.

A cuore aperto

Messaggio del Vescovo per la Quaresima 2021

C’è un anno terribile alle nostre spalle, cominciato alla vigilia della Quaresima 2020; ci sono orizzonti preoccupanti davanti a noi, perché se l’emergenza sanitaria si affida ai vaccini, quella sociale ed economica è ancora molto grave. Nelle famiglie, tra gli anziani e i ragazzi, si pagano prezzi alti di disagio psicologico, di depressione, di scoraggiamento.

La comunità cristiana, provata anch’essa nelle dinamiche della sua vita quotidiana, ha una riserva di grazia, dono del Crocifisso Risorto, che sempre ci rialza e rimette in cammino. Perciò accogliamo la Quaresima 2021 come un dono: il Signore Gesù è con noi, nel deserto e nel dolore, per dirci la fedeltà di Dio Amore, che non guarda da lontano le nostre vicende. Le vicende di tutti i suoi figli, ovunque essi vivano e comunque cerchino il volto di Dio.

Siamo Fratelli tutti, ci ricorda Papa Francesco, e la sua enciclica è giunta puntuale come benefica scossa di verità: nessuno si salva da solo, neppure il più ricco e potente. Tutti siamo chiamati ad avere “un cuore aperto al mondo intero”, mai come ora piccolo villaggio in cui tutto è connesso e interdipendente, nel bene e nel male. Ecco la svolta epocale di cui parliamo da tempo: o scegliamo la via della comunione, o ci condanniamo alla distruzione! Dipende dai progetti economici, dalle scelte politiche… ma dipende prima ancora dai nostri cuori, da quanto saranno aperti o chiusi a quelli degli altri, alla Parola di Dio.

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La Quaresima, vissuta innanzitutto come itinerario settimanale di ascolto condiviso e orante del Vangelo, potrà operare questa apertura dei nostri cuori, purificandoli da ciò che li confonde ed opprime, per schiuderli alla verità che libera e all’incontro che salva: quello con Cristo nei nostri fratelli. Preghiera, digiuno ed elemosina tornano a proporsi come la concreta pedagogia di cambiamento personale, di cui abbiamo bisogno per essere più maturi, coerenti, incisivi. Più attenti agli altri, a tutti, al mondo, sull’esempio di Gesù e dei Santi, piccoli fratelli universali.

Ogni anno la diocesi propone una destinazione specifica per la raccolta delle offerte della “Quaresima di carità” e tante opere splendide sono state create e sostenute nel tempo, grazie alla generosità del popolo di Dio. Quest’anno dobbiamo porre un segno semplice e coerente di comunione ecclesiale, che ci apra cuore e mente alla fraternità. Perciò quanto verrà raccolto sarà destinato sia alla Borsa di Sant’Omobono (per le nuove povertà emergenti nel nostro territorio) sia alla missione diocesana di Salvador Bahia (Brasile). Come il Papa ci sollecita ad aver cura della salute di tutti, impegnandoci a non far mancare i vaccini ai più poveri del mondo, così vogliamo mantenerci concretamente attenti sia all’emergenza economica e lavorativa della nostra gente, sia ai drammi che si consumano in quella comunità che abbiamo scelto come sorella, come compagna di viaggio.

Preghiamo la Madre di Dio, amata in ogni latitudine, perché intenerisca i nostri cuori e ci renda aperti e solleciti verso le necessità dei fratelli, in obbedienza al comandamento nuovo di Gesù. Così sarà vero e fruttuoso il nostro cammino verso la Pasqua di Risurrezione, dono certo di Dio ma anche compito missionario della Sua Chiesa.

+ Antonio, vescovo


LA BORSA DI SANT’OMOBONO

Il progetto della “Borsa di Sant’Omobono” – già sostenuto dalla Diocesi con l’Avvento di Fraternità – consiste nel sostegno a un fondo speciale, attivato lo scorso ottobre, con l’obiettivo di destinare risorse alle fasce più deboli della popolazione e in particolare offrire un sostegno a tutti coloro che, a causa della pandemia, non hanno più alcuna forma di sostentamento oppure sono in gravi, anche se temporanee, difficoltà economiche. I piani di azione e distribuzione degli aiuti si concentrano in particolare su tre ambiti. Il primo riguarda la casa e la salute, tramite un aiuto per pagare affitto, mutuo, bollette di luce, acqua e gas, medicinali e visite mediche. Il secondo, invece, è un supporto per il reinserimento nel mondo del lavoro (con possibilità di sostenere i costi, o parte di essi, per l’iscrizione a corsi di formazione o aggiornamento finalizzati a un reinserimento lavorativo) o per l’avvio di tirocini formativi o l’erogazione di borse lavoro. Il terzo ambito di intervento è quello educativo e scolastico con un sostegno per il pagamento di libri e strumenti didattici, mense, rette scolastiche oppure corsi post-diploma.
Il suo funzionamento è affidato alla Caritas diocesana, alla rete delle parrocchie, dei centri di ascolto delle Caritas e della San Vincenzo e, dove possibile, agisce in accordo con gli enti pubblici, con la possibilità di accogliere offerte dei privati, delle aziende e delle fondazioni, come anche dalla compartecipazione di parrocchie e associazioni.

Regolamenti e informazioni

IL PROGETTO BAHIA

«Ora la nostra diocesi ha come una parrocchia in più, di cui essere tutti corresponsabili». Così nel 2019 si presentava il “Progetto Bahia”, il cantiere di solidarietà, missione e scambio pastorale che si fonda sull’impegno missionario della Chiesa cremonese in Brasile, nella parrocchia di Cristo Risorto che si trova nella favela di Salvador, capitale dello stato di Bahia. Anche in questa Quaresima di Carità la Diocesi chiede alle comunità di sostenere l’attività pastorale e i progetti di solidarietà realizzati dai due sacerdoti fidei donum cremonesi don Emilio Bellani e don Davide Ferretti, oggi più che mai significativo per la vicinanza della parrocchia alle situazioni di particolare fragilità presenti nel quartiere.

Tutte le notizie su Salvador de Bahia

 

È possibile sostenere le iniziative della Quaresima di carità 2021:

  • con BONIFICO BANCARIO
    Iban IT 28 X 08454 11403 000000080371
    intestato a Diocesi di Cremona
    e indicando la causale: “Quaresima di Carità 2021”
  • presso la Curia Vescovile (p.zza S.A.M. Zaccaria, 5 – Cremona)
  • presso Caritas Cremonese (via Stenico 2/b – Cremona)
  • nelle Parrocchie della diocesi di Cremona

 

A fronte del sostegno all’iniziativa della Quaresima di Carità 2021 sarà possibile ottenere la documentazione per le erogazioni liberali al fine della detrazione per il 730 effettuando la donazione con bonifico bancario (Iban IT 57 H 05156 11400 CC054 0005161): una volta erogato il bonifico si potrà richiedere il documento per l’erogazione liberale effettuata per la deducibilità sul 730 al Servizio Amministrazione Caritas (tel. 0372-35063, e-mail caritas@diocesidicremona.it).

 

 

Locandina della Quaresima di Carità 2021

 


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“A proposito di donne”, a Casa di Nostra Signora uno spettacolo contro la violenza sulle donne

Sabato 25 novembre, tra gli eventi promossi a Cremona nell’ambito della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, Casa di Nostra Signora, la struttura della Caritas diocesana di via Ettore Sacchi con un’attenzione tutta particolare al mondo femminile, ha fatto da scenario allo spettacolo “A proposito di donne”: storie meravigliose di donne che hanno insegnato al mondo. L’evento è stato organizzato da Caritas Cremonese e Tavolo Rosa nel contesto della Settimana della carità.

In una suggestiva cornice, in quelle che un tempo erano le cantine e oggi, dopo il restauro, sono diventate eleganti sale per incontri, è stato offerto al numeroso pubblico un estratto dallo spettacolo scritto da Mauro Monni, attore e regista teatrale. La messa in scena ha offerto spunti di riflessione su alcune donne che, alcune loro malgrado, sono entrate nella storia. Chi nel mondo dello spettacolo, chi nell’ambito accademico, chi “semplicemente” nel loro quotidiano facendo scelte che hanno compromesso la propria vita.

In una scenografia essenziale si sono alternati alcuni monologhi all’interno di un contenitore di storie di donne che hanno tracciato con le loro vite un percorso che ha segnato il loro tempo.

Nei monologhi le storie di Anna Magnani, Clara Schumann, Franca Viola, Greta Garbo, Francesca Morvillo e Rosa Parks. Sul palco 6 donne cremonesi: Serena Carpaneto, Emi Mori, Chiara Tambani, Anna Governatori, Angela Bartoli, Elena Poli, attrici non professioniste che nei mesi scorsi, insieme al regista, hanno allestito tutte insieme lo spettacolo che era stato proposto nel teatro di Ostiano e a Cremona a Palazzo Cittanova.

Le voci, le storie, alcune immagini e le musiche scelte con cura e che facevano viaggiare nel tempo, negli anni in cui quelle donne coraggiose si sono confrontate con realtà difficili, spesso crude hanno reso ancor più vive ed attuali le loro storie.

La serata, aperta da un momento di aperitivo, ha visto molti indossare qualcosa di rosso, proprio in riferimento alla Giornata.

La nuova Casa di Nostra Signora, inaugurata lo scorso anno, sta ormai iniziando a offrire a pieno regime un’attenzione tutta particolare al mondo femminile nella realtà cremonese attraverso tre attenzioni: la casa, l’educazione e il lavoro. Nel 2014 l’Istituto secolare delle Oblate di Nostra Signora del S. Cuore di Gesù ha donato lo stabile di via Ettore Sacchi (sua storica sede) alla Diocesi di Cremona perché continuasse a rispondere alle esigenze delle donne in difficoltà e a una funzione di aggregazione e collaborazione tra tutte le associazioni che, a vario titolo, operano sul territorio diocesano nel settore della formazione e promozione morale, civile e culturale della donna. Un punto di riferimento emblematico, dunque, dell’attenzione della Chiesa cremonese alla condizione femminile, soprattutto nei suoi aspetti più fragili.

Gli obiettivi che la rinnovata Casa si propone sono:

  • presa in carico di donne in situazioni di fragilità: donne sole senza lavoro, donne e madri che escono da percorsi di comunità e che devono essere accompagnate verso l’autonomia;
  • sostegno a madri bisognose di aiuto, anche in vista della conciliazione tra i tempi di lavoro e quelli della cura dei figli;
  • offerta di riferimento a donne che sono in condizione temporanea di fragilità: badanti, donne straniere bisognose di orientamento in un contesto sociale estraneo;
  • formazione (per le nuove generazioni, educatori e operatori sociali, genitori) a un nuovo modo di pensare la condizione femminile;
  • offerta culturale alla città su temi attinenti la condizione femminile;
  • offerta di sostegno relazionale a donne sole, soprattutto anziane.

La violenza contro le donne esiste, è diffusa e, nonostante anni di impegno e di crescente attenzione, non appare affatto in diminuzione. Le donne sono vittime di brutali ed efferate forme di violenza nella quotidianità e, soprattutto, nelle relazioni più intime. Un aspetto inquietante della violenza che deve interrogare a più livelli. Risulta allora fondamentale acquisire conoscenze e competenze per riconoscere il paradigma della differenza di genere e la violenza contro le donne come un fenomeno socio-culturale e una violazione dei diritti umani.

In provincia di Cremona è attiva da tempo una rete territoriale costituita da istituzioni, servizi e associazioni di volontariato che accoglie, ascolta, orienta, sostiene e cura le donne vittime di violenza. Ma non basta. La violenza di genere colpisce le donne ma è agita dagli uomini. Molti di loro hanno già preso la parola pubblicamente assumendo direttamente il problema e impegni concreti.

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“A Sua immagine” racconta la Madonna di Brancere. La devozione cremonese in onda su Raiuno con l’intervento di don Maccagni

Si è aperta con un suggestivo servizio girato lungo le sponde e sulle acque del fiume Po a Cremona la puntata di domenica 15 agosto della trasmissione di Raiuno “A Sua immagine”. Nel giorno dell’Assunta, infatti, la rubrica settimanale dedicata alla domenica cristiana condotta da Lorena Bianchetti ha raccontato la tradizione cremonese della processione sul Po con l’effigie della Madonna di Brancere.

«La tradizione della processione fluviale sul Po dell’effigie della Madonna del Po nasce nel 1978 ad opera di don Aldo Grechi, parroco di Brancere, che ha ha ridato tradizione a questa devozione», ha spiegato nel servizio don Gianpaolo Maccagni, delegato episcopale per la Pastorale, che nel pomeriggio di quest’anno presiederà proprio l’Eucaristia a Brancere.

«Con questa processione e la celebrazione della Messa – ha proseguito poi don Maccagni – la popolazione dei fedeli vuole mostrare suo affetto per Maria, propiziarsi la sua protezione».

Oppure rendere grazie, come – con un sorriso – aggiunge Luigi Zagni, della canottieri Bissolati, ricordando la vittoria della medaglia d’oro alle Olimpiadi di Tokyo della cremonese Valentina Rodini, che proprio sulle acque del Po ha costruito la sua carriera nel canottaggio: «Dopo una bella vittoria ringraziamo sempre la Madonna del Po. Senza però dimenticare che per vincere bisogna allenarsi duramente».

Riguarda il servizio sulla Madonna del Po




“A vele spiegate” la Giornata dell’adesione AC (VIDEO)

“A vele spiegate” è il titolo della giornata dell’Adesione che l’Azione Cattolica nazionale ha voluto dare all’8 dicembre di quest’anno e a questo periodo in generale. A vele spiegate ci racconta di un mandato, di un’idea e di un desiderio di non fermarsi. Potremmo stare in porto in attesa di tempi o venti migliori, invece come non mai riteniamo sia necessario navigare questo mare per quello che è. La metafora calza a pennello con i tempi complicati che stiamo vivendo. La tentazione di rinchiudersi ancora maggiormente nell’individualismo è forte. Possiamo dire che questa tentazione è solo stata accelerata dalla pandemia. Era presente già da tempo.

Tuttavia questo è il tempo che ci è dato da vivere. Il Signore ci chiede di abitare questo nostro tempo con tutte le contraddizioni e le bellezze che lo contraddistinguono.  Come laici di Azione Cattolica vogliamo rinnovare il nostro esserci nelle vita di tutti i giorni accanto ai fratelli e alle sorelle con il nostro stile di vicinanza, ascolto e accompagnamento sia nella formazione che nella testimonianza. Questo tempo infatti ci richiama all’essenziale, alla cura delle relazioni con i prossimi, senza dimenticarci anche delle necessità spirituali e materiali. Penso in questo momento a tutti gli associativi che in diverse circostanze e secondo la propria vocazione offrono il loro tempo per l’educazione dei più giovani oppure in diversi servizi umili nella comunità civile e in quella cristiana. Penso alla bellezza di questa gratuità semplice che non ha bisogno di post su Facebook o Instagram per essere reale e forte.

La strada da seguire è quella tracciata da Gesù Cristo, ovvero la preghiera e il servizio ai fratelli e alle sorelle. Seguendo questa strada per questo avvento l’AC Diocesana ha infatti dato priorità alla preghiera e alla spiritualità certi che ogni servizio, senza questa fonte, diventa sterile e ci espone al rischio di un’autoreferenzialità non evangelica. Acr, giovanissi, giovani e adulti si ritroveranno a distanza e in presenza per incontri di riflessione e preghiera.

In questi giorni verrà presentato anche il nuovo progetto formativo dell’Azione Cattolica. Il progetto è rivisto nelle modalità di proporre oggi l’esperienza associativa. Cambiano i tempi e cambia anche il modo di fare associazione. Non cambiano i riferimenti forti alla spiritualità. Alla formazione e al servizio nella comunità civile e religiosa.

Buon 8 dicembre a tutti! Avanti, insieme!

Emanuele Bellani
Presidente diocesano AC

“Il tempo che ci è dato”, l’AC propone il ritiro di Avvento online




“Abitare e capire il mondo”, sabato Mauro Castagnaro a Sant’Abbondio

“Abitare e capire il mondo” è il titolo dell’incontro promosso, nel pomeriggio di sabato 9 novembre, a S. Abbondio da Azione cattolica o Gruppo missionario. L’appuntamento è per le 17.30 nella sala Casali della parrocchia di Cremona con Mauro Castagnaro, giornalista di “Missione Oggi”. Sotto l’attenzione “Il Sinodo sull’Amazzonia: nuovi cammini per la Chiesa e per un’ecologia integrale?”.

Locandina




“Accogliere le fragilità. Relazioni e percorsi di autonomia”, il 17 gennaio a Cremona l’incontro con don Pierluigi Codazzi

Sulla scia del primo incontro a tema, tenutosi lo scorso 25 ottobre, presso la parrocchia di Cristo Re, a Cremona, in cui, con Paola Merlini, partendo dall’esperienza del Focolare Grassi, è stato affrontato l’argomento dell’accoglienza delle donne vittime di violenza e dei loro figli, Il gruppo “Cremona 1” del Movimento adulti scout cattolici italiani organizza, per martedì 17 gennaio, alle 21, presso il Seminario vescovile di Cremona, “Accogliere le fragilità – Relazioni e percorsi di autonomia”, un incontro con don Pierluigi Codazzi, direttore di Caritas Cremonese.

«Come Masci Cremona 1 stiamo approfondendo la conoscenza delle realtà nelle quali a livello individuale o comunitario svolgiamo qualche forma di servizio o di collaborazione – spiegano gli organizzatori –. Si tratta, non solo, ma per lo più di realtà dove si incontrano persone con fragilità, tra cui immigrati, donne vittime di violenza, ragazzi a rischio di abbandono scolastico, anziani in case di riposo e tanti altri. E nell’incontrare in modo un po’ più profondo queste realtà, ci è venuto spontaneo chiederci cosa significhi veramente accogliere: fornire coperte, cibo, casa. Ma è sufficiente? O per accogliere veramente l’altro nel totale rispetto della sua alterità, è necessario che l’altro possa sviluppare una sua capacità di vita autonoma? È necessario aiutarlo a non restare bloccato in quel assistenzialismo indispensabile in alcuni momenti? Accogliere quindi forse vuole dire anche accompagnare, creare relazioni feconde, aiutare a creare autonomia. Ma come? Quali sono i problemi in questi percorsi? Quali le difficoltà da superare? Come comunità cristiana cosa possiamo, dobbiamo e riusciamo a fare? Dove dobbiamo ancora migliorarci? E come Comunità Civile?». Tutti quesiti che troveranno risposta nel dialogo con don Codazzi, che, partendo dall’esperienza della Casa dell’Accoglienza, aiuterà i presenti a fare chiarezza su un tema tanto delicato quanto importante al giorno d’oggi e nel mondo di oggi.

«Crediamo che, in particolare, l’incontro con Don Pier, possa essere particolarmente stimolante – concludono gli scout adulti –, perché sicuramente l’esperienza della Casa dell’Accoglienza, che è simbolo di carità e ospitalità per antonomasia, apre il sipario su una molteplicità di realtà dalle quali trarre importanti spunti di riflessione e di orientamento per una azione sempre più orientata alla reale accoglienza».

L’incontro è aperto a chiunque voglia partecipare e costituisce la seconda di tre tappe. Il terzo e ultimo incontro, infatti, sarà a febbraio e affronterà il tema dei ragazzi a rischio di dispersione scolastica e che spesso provengono da situazioni di povertà economica, culturale e/o affettiva, e rischiano di non riuscire a trovare la strada per una adultità piena e responsabile.