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Calvenzano, presentato il nuovo centro diurno integrato

Poco meno di due anni fa l’inaugurazione dei locali ad opera del vescovo Antonio Napolioni. Ora l’avvio del servizio. Apre a gennaio il centro diurno integrato della casa-albergo Maria Immacolata, presentato martedì pomeriggio (6 novembre) alla stampa da Luca Viganò, membro della direzione della struttura di via Brassolino, e da alcune figure istituzionali di riferimento per il settore.

Erano presenti Barbara Mangiacavalli, direttore socio-sanitario dell’Asst Bergamo Ovest, Pinuccia Zoccoli Prandina, vicesindaco di Treviglio e presidente dell’azienda speciale Risorsa Sociale della Geradadda, Dimitri Bugini, sindaco di Lurano e presidente dell’ambito dei sindaci di Treviglio, don Beppe Ferri, parroco di Brignano e presidente della Fondazione Maria Immacolata, e Morena Pala, consigliere comunale di maggioranza a Calvenzano delegata alle politiche della famiglia.

“Il centro diurno –ha detto Luca Viganò – aprirà a gennaio e potrà ospitare fino a 28 persone. Abbiamo scelto l’accoglienza anticipata, alle 7, per permettere a chi deve andare al lavoro di portarvi il proprio caro senza perdere del tempo. A parte questa, non vi sono particolari differenze rispetto ad un normale centro diurno. La chiusura giornaliera avviene attorno alle 17”.

“Non è un servizio che abbiamo improvvisato –ha detto don Ferri, primo degli ospiti ad essere stato chiamato in causa- perché da anni lo stiamo studiando perché se n’è ravvisata la necessità sul territorio. Giusto per dare un’idea della richiesta, il centro diurno integrato di Brignano ha solo otto utenti del paese sui venticinque totali. Vogliamo andare incontro alle necessità odierne della popolazione anziana. Importante, perché il nostro centro diurno funzioni e si sviluppi, sarà fare rete, in quanto avremo bisogno della collaborazione dei sindaci e, perché no, anche dei parroci. Servirà un lavoro di sinergia”.

Lavoro di rete e di sinergia che anche gli presenti hanno raccomandato e garantito. Una data certa di apertura ancora del centro diurno non c’è, lo ha detto Luca Viganò. Viene indicato genericamente il mese di gennaio perché da qui alla fine dell’anno la Maria Immacolata conta di avere almeno sette, otto iscrizioni per poter partire (per informazioni, 0363 86130).

Quanto alla struttura in sé, centro diurno è stato ricavato a seguito della ristrutturazione di quello che era il cuore della casa-albergo nel 1958, anno della sua fondazione. Abbattute le pareti in cemento (sostituite da pareti mobili), è stato ricavato un salone polivalente da 130 metri quadri che può essere diviso fra sala da pranzo, spazio-ricreazione e spazio-animazione. Accanto ai bagni è stata ricavata anche una stanza per le emergenze, con un letto, l’ossigeno e possibilità di chiamata del personale infermieristico. L’investimento si è aggirato sui 300.000 euro.