Norme per i Professionisti
BENI IMMOBILI
Premessa
Sulla base dell’art. 10 comma 5 del D.L. 42/2004, sono considerati sottoposti a vincolo i beni di proprietà ecclesiastica con oltre 70 anni, a meno che sia stato ottenuto un decreto con esito negativo a seguito della richiesta di Verifica di Interesse Culturale (VIC). Pertanto qualsiasi intervento su tali beni deve essere autorizzato dall’autorità ecclesiastica che, previa dichiarazione di congruità sul progetto presentato, inoltra alla competente Soprintendenza il progetto stesso per le necessarie autorizzazioni.
Pertanto
- Si ricorda che la richiesta deve essere inoltrata all’Ordinario diocesano in un’unica copia. Il progetto esecutivo da presentare all’Ufficio Beni Culturali deve essere in quadruplice copia;. Nel caso in cui si prevedono interventi sotto il piano campagna deve essere aggiunta un’ulteriore copia dato che è necessario ottenere anche l’autorizzazione della Soprintendenza Archeologica. Il progetto, a firma di un architetto, deve contenere almeno: una breve relazione storica; una relazione di progetto, la necessaria documentazione fotografica, le tavole di rilievo compreso l’estratto di mappa ed il computo metrico estimativo. Dal 1 novembre 2015 è necessaria inoltre la compilazione della scheda prevista dalla CIRCOLARE N.15 DEL 30.04.15 presente nell’area download.
- Le tavole di rilievo e le sezioni devono essere prodotte alla scala 1:50; solo per immobili di vaste dimensioni, la scala potrà essere di 1:100, ma con i particolari significativi sempre all’1:50.
- Per beni di rilevante importanza storica è opportuno inserire le mappe storiche emerse da una necessaria ricerca d’archivio per verificare l’evoluzione dell’immobile nel tempo. Per tale ricerca è utile fare riferimento agli archivi parrocchiali, all’Archivio Storico Diocesano e soprattutto all’Archivio Storico di Stato.
- La documentazione fotografica deve essere consegnata almeno in duplice copia in originale e su supporto informatico (cd).
- Nei lavori di restauro, con relazione propria a firma di un restauratore, per ogni materiale usato deve essere allegata la relativa scheda tecnica con l’indicazione delle concentrazioni con le quali s’intende procedere.
- Non si accettano progetti che rechino dizioni come “…verrà concordata con la DL…” poiché il progetto deve presentare carattere di esecutività. Inoltre nella maggior parte dei casi il progettista coincide con la Direzione Lavori.
- La relazione tecnica non può ridursi ad uno schema del computo metrico: deve contenere le motivazioni delle scelte, i principi e le metodologie del lavoro che si intende svolgere, la sua consequenzialità, anche con eventuale distinzione in lotti.
- Si rammenta che i liberi professionisti, anche per eventuali integrazioni o variazioni richieste dalla Soprintendenza, devono rapportarsi prioritariamente con il Responsabile dell’Ufficio, che per legge tiene i rapporti con il Ministero. Di conseguenza i nuovi elaborati devono essere valutati e verificati dall’Ufficio che provvede ad inoltrare alla Soprintendenza competente.
- E’ segno di attenzione non presentare progetti già concordati con la Soprintendenza, per una libertà di valutazione da parte dell’Ufficio che dovrà tener conto anche delle esigenze pastorali.
- Le eventuali integrazioni/modifiche ritenute opportune dall’ufficio dovranno essere presentate entro il termine di un mese a partire dalla data di richiesta.
- Il progettista dovrà consegnare il certificato d’inizio lavori rispettando le tempistiche imposte dalla Soprintendenza ed al termine dell’intervento deve presentare una relazione con relativa documentazione finale in duplice copia e su cd.
BENI STORICO- ARTISTICI
Per i beni storico – artistici, oltre alla domanda da inoltrare all’Ordinario diocesano, le copie da presentare sono due, costituite da: documentazione fotografica in originale corredate da riprese in fluorescenza UV e in IR; relazione di progetto da parte di un restauratore riconosciuto dall’Ufficio e dalla competente Soprintendenza.
- Il restauratore dovrà indicare i materiali da usare con annessa scheda tecnica ed indicazione delle concentrazioni.
- Il restauratore dovrà consegnare il certificato di inizio lavori ed al termine dell’intervento deve presentare una relazione con relativa documentazione finale in duplice copia e su cd.
VERIFICA DELL’INTERESSE CULTURALE (VIC)
L’istruttoria delle pratiche VIC ha una procedura informatizzata stabilita dal Ministero e dal software dedicato. Quest’ultimo è concesso in uso all’Ufficio e l’elenco della documentazione da presentare al Delegato è indicata in VERIFICA DELL’INTERESSE CULTURALE_LINEE GUIDA nell’area Download. Per eventuali chiarimenti o per maggiore informazioni, si consiglia di contattare direttamente l’Ufficio.
RICHIESTA DI ALIENAZIONE
La richiesta di alienazione è successiva alla VIC e costituisce una pratica con una propria istruttoria. Solo dopo aver ricevuto il decreto con indicazione di vincolo, sulla base dell’Art. 57 del DL 42/2004, si richiede di preparare la documentazione secondo il fac simile RICHIESTA DI VENDITA_LINEE GUIDA contenuta nell’area download. Tale richiesta viene inoltrata dal Delegato Vescovile al Segretariato Regionale del Ministero, che provvederà a rilasciare la relativa autorizzazione.
RICHIESTA DI RIPRODUZIONI DI IMMAGINI DI BENI ECCLESIASTICI
Qualsiasi ripresa, fotografica, video o con altri mezzi, concernente i beni culturali di enti ecclesiali della Diocesi di Cremona, è soggetta alla preventiva autorizzazione da parte dell’Ordinario o del Delegato Vescovile per i Beni Culturali Ecclesiastici.
A puro scopo esplicativo, ma non esaustivo, elenchiamo i beni soggetti a tale normativa:
- Gli edifici sacri (le chiese) siano essi aperti al culto come temporaneamente chiusi;
- Ogni edificio e quanto in esso contenuto, sia che ricada nella legislazione statale soggetta alla disciplina della legge n.633 del 22.04.1941 e successive modifiche, d. lgs. N. 42 del 22 gennaio 2004, Intesa CEI del 26 gennaio 2005, sia come libera da tali vincoli.
- I quadri, le tele, gli affreschi, le statue, i paramenti, gli organi e gli altri arredi sacri delle chiese e di ogni altro ente (ad esempio il Seminario Vescovile);
Si invita a consultare nella sezione download il documento DISPOSIZIONI E MODULO PER LA RIPRODUZIONE DI IMMAGINI.