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Banco farmaceutico, tra Cremona e Casalmaggiore raccolti 2.450 medicinali da banco

Sono stati un centinaio i volontari che, fra Cremona e Casalmaggiore, sabato 11 febbraio hanno presidiato gli esercizi aderenti all’iniziativa solidale del Banco Farmaceutico, destinata ad offrire a chi non ha mezzi economici sufficienti prodotti di marca o generici per guarire. «Il risultato? Leggermente superiore a quello dello scorso anno», ha sintetizzato Agazio Galati, responsabile per la zona Cremonese-Casalasca.

Nella giornata dell’11 febbraio la XVII Giornata di Raccolta del Farmaco ha coinvolto, in 101 province, oltre 3.600 farmacie, dove è stato possibile acquistare uno o più medicinali da banco da donare ai più bisognosi attraverso il Banco Farmaceutico, che devolverà quanto raccolto agli oltre 1.600 enti assistenziali convenzionati con la Fondazione Banco Farmaceutico onlus.

«Tra Cremona e Casalmaggiore, in 24 diverse farmacie del territorio, abbiamo raccolto 2.450 medicinali da banco – ha spiegato Agazio Galati -. Un ottimo risultato, dal mio punto di vista, che dimostra quanto la carità resti un sentimento diffusissimo. Si tenga conto che, a differenza dell’altra nostra iniziativa solidale, il Banco Alimentare, un farmaco non costa quasi mai meno di 4 o 5 euro e può arrivare fino a 10 nel caso di certi sciroppi per la tosse».

«Un segno importante – sottolinea ancora Galati – di quanta disponibilità verso il prossimo ancora c’è sul territorio nonostante una crisi che non molla la presa. Pensi che, sostanzialmente, il 90% delle persone entrate in farmacia nella giornata di sabato scorso ha lasciato in offerta qualche cosa».

La manifestazione, giunta ormai alla sua diciassettesima edizione, ha coinvolto tutto il Paese in un gesto d’amore nei confronti di chi ha più bisogno.

«Un ringraziamento, oltre che ai volontari, va fatto anche ai titolari delle farmacie, senza i quali non si sarebbe potuto raggiungere un risultato di questo tipo – ha affermato ancora Galati -. Grazie alla loro professionalità, è stato anche possibile indirizzare i cittadini verso un tipo di medicamento oppure un altro. Ogni punto vendita, infatti, ha un ente specifico al quale girerà poi il materiale raccolto. Per associazioni che si occupano di bambini è chiaro che l’attenzione si focalizzerà su farmaci adatti a loro, per organizzazioni che invece si occupano di altre categorie di persone la raccolta può cambiare sensibilmente».

«Da anni faccio il volontario per il Banco – ha concluso Galati – ma devo dire che ancora oggi, al di là dell’aspetto operativo concreto di cui sono responsabile, la soddisfazione che provo al termine della giornata è impagabile. Ti scalda il cuore vedere tutte quelle persone che, in un loro momento di difficoltà (se vanno in farmacia qualche motivo ci sarà…) si impegnano comunque nei confronti di altri che con ogni probabilità stanno peggio di loro. Senti di far parte di una società nella quale la solidarietà non è finita e che l’uomo, l’umanità, è naturalmente fatta per il bene e non per il male. È una ventata di ottimismo che dovrebbe far bene a tutti noi».