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Le nuove proposte del 2022 del Consultorio UCIPEM di Cremona

Il Consultorio UCIPEM di Cremona propone nuovi percorsi formativi dedicati alle famiglie e alle diverse esigenze che possono nascere all’interno di esse. Due di questi inizieranno già tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio.

NON SOLO PAPÀ: ESSERE GENITORI È UN AFFARE DI COPPIA è un’iniziativa rivolta a papà e mamme di bambini d’età compresa fra 1 e 12 mesi. Grazie a due incontri online, giovedì 3 e 17 febbraio alle 18, tenuti dalla dott.ssa Paola Pighi, psicologa e psicoterapeuta, e dalla dott.ssa Linda Gabbi, ostetrica, si tratteranno temi legati alle prime fasi di vita di una neo famiglia. L’iscrizione è richiesta entro e non oltre il 27 gennaio.

PICCOLE DONNE è un percorso per mamme e figlie che stanno affrontando i cambiamenti della pubertà. Saranno quattro gli incontri, che si terranno presso il Consultorio UCIPEM di Cremona il 25 gennaio, martedì 1, 8 e 15 febbraio, sempre alle 17, condotti dalla dott.ssa Linda Gabbi, ostetrica, e dalla dott.ssa Eliana Polonini, psicologa e psicoterapeuta.

Per informazioni e iscrizioni è possibile:




Il 16 gennaio l’organista Paolo Bottini ricorda Ponchielli con l’esibizione per il 136° anniversario della sua morte

Domenica 16 gennaio è l’anniversario della morte di Amilcare Ponchielli, celebre compositore, organista e docente cremonese, nato a Paderno (poi Ponchielli) e famoso in tutto il mondo per le sue opere, che lo portarono ad essere considerato, nel suo periodo, primo compositore d’Italia e uno dei maggiori della storia del Bel Paese. Morto nel 1886, a soli 51 anni, per un’improvvisa broncopolmonite, sono ormai passati 136 anni dalla sua dipartita, ed è tradizione ricordarne le composizioni in questa giornata.

Per l’occasione, alle 17.15 del 16 gennaio, presso la chiesa parrocchiale dei Santi Giacomo e Agostino di Cremona, il compositore e organista cremonese Paolo Bottini si esibirà nell’interpretazione di alcune opere del maestro padernese tratte dalla raccolta pubblicata dalla casa discografica britannica Elegia Classics, ed eseguite in fase di registrazione sull’organo della parrocchia del paese natale di Ponchielli.

L’organo della chiesa dei Santi Giacomo e Agostino è un fiore all’occhiello del panorama strumentale cremonese, le sue radici si piantano infatti nel lontano 1853 e la sua edificazione è stata resa possibile dalla preesistenza di un organo più antico di origini rinascimentali. Inaugurato dal “principe degli organisti italiani”, il cremasco Vincenzo Antonio Petrali, è stato restaurato nel 2019 dall’organaro Pietro Corna ed è stato immortalato sempre da Paolo Bottini nel disco “MVCremona” con musiche di autori cremonesi dal Cinquecento ad oggi.

“Ponchielli Organ Works”, questo il nome della raccolta musicale che animerà la funzione, sarà acquistabile prima e dopo la Santa Messa sotto forma di CD, ad un prezzo speciale per l’occasione, e il ricavato sarà devoluto alle opere parrocchiali dell’Unità Pastorale Cittanova.




Laudato si’, il 22 gennaio incontro all’oratorio di Piadena

Il Gruppo diocesano Laudato si’ e l’Ufficio diocesano per la Pastorale sociale e del lavoro organizzano, nel pomeriggio di sabato 22 gennaio, alle 16.30 presso l’oratorio di Piadena, un incontro per approfondire la conoscenza dell’enciclica di Laudato si’ di Papa Francesco, campanello d’allarme mondiale perché tutta l’umanità prenda coscienza della distruzione che l’uomo sta causando all’ambiente e ai suoi simili.

Lo stile che il Papa propone è quello del dialogo «con tutte le persone che abitano questo pianeta», ed è proprio nel dialogo con gli altri che si fonda la proposta della Laudato si’, che pone l’ecologia integrale come fulcro di interesse, affinché essa sia «un’ecologia che integri il posto specifico che l’essere umano occupa in questo mondo tenendo in considerazione le relazioni con la realtà che lo circonda. L’analisi dei problemi ambientali è inseparabile dall’analisi dei contesti umani, familiari, lavorativi e urbani, dalla relazione di ciascuna persona con se stessa e con gli altri».

L’incontro porterà all’attenzione alcune domande fondamentali che oggi necessitano più che mai di una risposta: che cosa vuol dire prendersi cura della casa comune? come farlo? Quale idea di sviluppo abbiamo per il nostro territorio? Alla luce di questi interrogativi e dell’enciclica del Papa troverà grande spazio un tema che interessa molto il territorio cremonese: la costruzione dell’autostrada Cremona-Mantova.

Questo primo momento di discussione attiva non sarà certo l’ultimo, infatti continuerà rivolto alla cura della casa comune, nello spirito dell’ecologia integrale, sperimentando un momento di cittadinanza attiva e produttiva.

Vista la situazione sanitaria, per accedere all’incontro sarà necessario presentare il Green Pass, indossare la mascherina FFP2 e rispettare il distanziamento.

Locandina dell’incontro




Il 29 gennaio il Consultorio Ucipem di Cremona presenta il percorso “Gruppo di Parola per figli di genitori separati”

Dalle 10 alle 11 di sabato 29 gennaio, presso il consultorio Ucipem di Cremona in via Milano, si articolerà l’incontro informativo del percorso strutturato del “Gruppo di Parola per figli di genitori separati”, un’iniziativa totalmente gratuita nata per ascoltare e aiutare i bambini e i ragazzi di età compresa fra i 6 e i 12 anni, figli di genitori separati, accompagnandoli attraverso un tragitto tanto complesso come quello del divorzio.

L’esperienza, nata dai “Gruppi di parola” dell’Università Cattolica Sacro Cuore di Milano, sarà suddivisa in più incontri e darà ai giovani la possibilità di condividere pensieri ed emozioni attraverso giochi, momenti didattici, artistici ed altre attività, affiancandoli a professionisti specializzati che li aiuteranno ad esprimere le proprie esperienze, i pensieri e le domande che scaturiscono da grandi cambiamenti. L’obiettivo è quello di far parlare i ragazzi, farli aprire in un dialogo sano e costruttivo insieme ad altri che, come loro, sanno comprendere il significato di questa esperienza, cercando di creare nuovi legami e amicizie che possano essere un aiuto reciproco per affrontare la nuova situazione familiare.

Il percorso di Ucipem Cremona coinvolge anche i genitori, dalla fase di informazione e autorizzazione per i figli (sabato 29 Gennaio dalle 10 alle 11) alla partecipazione alla seconda parte dell’incontro conclusivo del gruppo (sabato 26 febbraio dalle 11 alle 12). Al termine dei 4 incontri, i genitori e i figli incontreranno i conduttori del Gruppo in due momenti, sabato 26 marzo e sabato 28 maggio.

 

Il calendario degli incontri è il seguente:

  • SABATO 29 GENNAIO: incontro di gruppo informativo per i genitori (dalle 10 alle 11)
  • SABATO 5 FEBBRAIO: primo incontro per i bambini e i ragazzi (dalle 10 alle 12)
  • SABATO 12 FEBBRAIO: secondo incontro per i bambini e i ragazzi (dalle 10 alle 12)
  • SABATO 19 FEBBRAIO: terzo incontro per i bambini e i ragazzi (dalle 10 alle 12)
  • SABATO 26 FEBBRAIO: quarto incontro per i bambini e i ragazzi (dalle 10 alle 12)
  • SABATO 26 MARZO: I genitori e i figli incontreranno i conduttori del Gruppo
  • SABATO 28 MAGGIO: I genitori e i figli incontreranno i conduttori del Gruppo

 

Per poter partecipare all’incontro è necessario inviare la pre-iscrizione al Consultorio Ucipem tramite e-mail all’indirizzo segreteria@ucipemcremona.it o telefonando al numero 20751 – 0372 34402 negli orari di apertura della segreteria (dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12 e dal lunedì al mercoledì dalle 15 alle 18).

 

Clicca qui per scaricare il volantino informativo




“Dolce e salato”, a Cremona il buono dell’integrazione sociale

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Occupazione e speranza non sono solamente parole o ideali da perseguire, ma si fanno concretezza ed azione nella cooperativa “Fratelli Tutti” che lo scorso 21 novembre ha aperto in via Buoso da Dovara 6C la pasticceria e panificio “Dolce e Salato”, nella quale alcuni ragazzi disabili e i detenuti del progetto di giustizia riparativa si impegnano quotidianamente ad imparare i meccanismi della realtà lavorativa in un progetto di integrazione sociale. A rendere possibile il progetto insieme alla cooperativa Fratelli Tutti è stata l’associazione Futura, che con la sua esperienza è da anni attiva sul territorio cremonese nel panorama della riabilitazione con ippoterapia.

«La nostra – spiega don Roberto Musa, cappellano della casa circondariale di Cremona e presidente della neonata cooperativa “Fratelli tutti” – è un’attività che favorisce l’inserimento nel mondo del lavoro di giovani ragazzi che difficilmente si potrebbero affacciare a questa realtà così complessa. Il nostro negozio ha qualcosa di speciale: non è il solito panificio che si può trovare qui in città, la sua unicità si trova in quelle persone che permettono di farlo funzionare. “Dolce e Salato”, infatti, affianca l’esperienza di maestri pasticceri ormai in pensione alla voglia di mettersi in gioco dei ragazzi che ci lavorano: il risultato è un feedback positivo da parte dei clienti, visto che i nostri prodotti sono di ottima qualità».

La scommessa di “Fratelli Tutti” però non si ferma qui, con una promessa per il prossimo anno. «Non miriamo a un profitto economico – conclude don Musa -: il nostro obiettivo è l’apprendimento dei ragazzi. E visto il successo riscosso stiamo valutando nuove offerte che prenderanno piede già nel 2022, permettendo a questi giovani di trovare l’ambito nel quale le loro potenzialità si possono esprimere al meglio».

 

 




Il vescovo Angelo Pignoli lascia la guida della diocesi di Quixadá

Compiuti i 75 anni lo scorso 4 dicembre, il vescovo Angelo Pignoli, di origini cremonesi, ha presentato la sua rinuncia al governo pastorale della diocesi Quixadá, in Brasile, al Santo Padre che il 15 dicembre ha formalmente accettato le sue dimissioni per raggiunti limiti d’età.

Nato il 4 dicembre del 1946 a Cappella de’ Picenardi, mons. Angelo Pignoli frequentò le scuole elementari in Italia e a 14 anni emigrò con i genitori e il fratello maggiore mons. Emilio Pignoli, vescovo emerito di Campo Limpo, verso il Brasile.

I fratelli Pignoli frequentarono il seminario arcidiocesano Maria Imaculada di Brodowski, a São Paulo diventando sacerdoti rispettivamente il 29 giugno 1957 Emilio e il 19 marzo 1976, entrambi incardinati nel clero di Franca.

Monsignor Angelo Pignoli perfezionò gli studi teologici a Roma, presso la Pontificia Università Gregoriana. Eletto vescovo della diocesi di Quixadá (suffraganea di Fortaleza, in Brasile) il 3 gennaio del 2007 fu ordinato vescovo l’11 marzo dello stesso anno iniziando il proprio ministero episcopale a Quixadá il 25 marzo.

L’impegno pastorale del vescovo Angelo Pignoli si è sempre fondato sulle parole del Vangelo di Giovanni, capitolo 8 versetto 32, «veritas liberabit vos», che significa «la verità vi farà liberi», riconoscendo in Cristo la verità che illumina e libera tutti coloro che con cuore aperto accolgono la Sua parola.




Il Vescovo all’Università Cattolica «L’eccellenza siete voi, profezia di un cambiamento necessario e possibile»

Nella mattinata di martedì 15 dicembre, nella sede cremonese dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, il vescovo Antonio Napolioni ha celebrato l’Eucaristia per studenti e professori, un momento di preghiera e meditazione in vista del Natale che è stato anche l’occasione per inaugurare ufficialmente la cappella del Campus recuperata nel complesso di Santa Monica.

A celebrare questo grande evento insieme al Vescovo vi erano don Maurizio Compiani, incaricato per la Pastorale Universitaria, padre Giorgio Viganò, barnabita responsabile della Residenza Universitaria di San Luca, don Roberto Maier, docente di Inglese e Mitologia e don Luigi Mantia, presente in rappresentanza della Società di Mutuo Soccorso del Clero. Tra i presenti il cavaliere Giovanni Arvedi con la moglie Luciana Buschini e i presidi di facoltà Anna Maria Fellegara (Economia e Giurisprudenza) e Marco Trevisan (Scienze Agrarie, alimentari e ambientali).

«Sapienza e scienza divina sono la pienezza di tutti i saperi possibili e sono il fondamento del rinnovarsi, del permettere agli uomini di andare al di là, non solo delle conoscenze scientifiche, giuridiche, economiche e pratiche, ma al di là del limite morale e spirituale, avendo dunque un potenziale di verità e creatività che non finisce di stupirci».

Sono queste le parole con le quali il Vescovo si è rivolto agli studenti presenti nella suggestiva aula magna, ricordando infatti che «le arti vanno oltre gli schemi e danno un respiro all’anima. Ma l’arte delle arti – diceva san Gregorio Magno – è il servizio e la guida delle anime, la cura delle coscienze, l’edificazione del Regno di Dio di cui il popolo di Dio è lo strumento, il lievito nella massa».

«Siamo in un tempo – ha proseguito nella sua riflessione – in cui la Chiesa, pur fiera delle sue istituzioni, non deve avere paura di essere minoranza». Così – ha aggiunto – «pur essendo felici di avere decine di migliaia di iscritti, questa dev’essere sempre un’università di eccellenza: e l’eccellenza siete voi, ragazzi, e i vostri professori». E l’eccellenza è – aggiunge – «la profezia di un cambiamento necessario e possibile»

Guardando poi alle discipline che il campus di Cremona offre nell’offerta formativa delle sue due facoltà, il vescovo ha allargato lo sguardo al futuro, al contributo di cambiamento che questa generazione di studenti può dare, al segno che può lasciare nel mondo: «Dobbiamo riuscire a dare cibo a tutti e in maniera sostenibile per l’ambiente, a rinnovare l’economia affinché esalti la dignità degli uomini, dia ai poveri ragioni di speranza e ai giovani spazio per esprimere la loro fantasia»

«Si può cambiare in meglio!» ha assicurato monsignor Napolioni: «Se noi pre-giudichiamo, bolliamo gli altri ed escludiamo facciamo la politica dello scarto. Invece la potenzialità di rinnovamento del mondo si nasconde dove meno ce l’aspettiamo. E viverlo in un luogo che ricorda questo riscatto, questo rinnovamento possibile è una grande notizia».

 

 

Durante la celebrazione le preghiere dei fedeli sono state lette ognuna in una lingua differente, come segno di multiculturalità, per essere esempio di una Chiesa che non sia solamente quella della propria singolarità, ma che si apra a tutto il mondo, sempre pronta ad accogliere e superare le sfide del domani.

Al termine della Messa, animata dai canti festosi e allegri degli studenti di Cremona, il Vescovo, seguito dagli altri sacerdoti e da tutti i fedeli, si è spostato nella nuova cappella dell’ateneo, per poterla benedire e quindi inaugurarla ufficialmente. «Ecco quindi il senso della cappella in un campus: è un luogo di silenzio, di raccoglimento, magari anche di riposo mentale, affinché si riscopra l’orizzonte dentro cui il vostro applicarsi allo studio riprende significato».




Il vescovo Antonio Napolioni a Ca’ del Ferro in dialogo con il mondo del carcere

«L’incontro con il Vescovo è per noi un momento di grande gioia, che a causa della pandemia non si teneva dal 2019, siamo felici di poterlo nuovamente accogliere qui nella nostra realtà, che ha tanto bisogno di essere ascoltata». Con queste parole, la direttrice del carcere di Cremona Rossella Padula, accoglie il vescovo Antonio Napolioni nel pomeriggio di lunedì 13 dicembre nella casa circondariale di Ca’ del Ferro in presenza dei cappellani don Roberto Musa e don Graziano Ghisolfi, del direttore della Caritas Cremonese don Pierluigi Codazzi, del diacono Marco Ruggeri, degli agenti di polizia penitenziaria e degli operatori che lavorano nella realtà carceraria.

Durante l’incontro ogni presente ha avuto la possibilità di intervenire per illustrare, dal proprio punto di vista e secondo le proprie mansioni, quali sono le criticità e i punti di forza nel rapporto fra gli operatori penitenziari e i detenuti, facendo emergere come sia sempre più difficile stabilire un rapporto di reciproca fiducia, spesso dettato dalla mancanza di risorse e iniziative per poterli riabilitare, al fine di fornire loro una seconda opportunità al di fuori del carcere.

Ricorda don Roberto Musa che «sono molti i casi in cui un detenuto, scontata la sua pena, non è in grado di riacquisire una vita fuori dalle sbarre, e quindi dopo un mese lo ritroviamo qua. C’è bisogno di avere la sicurezza che finiti i giorni di custodia, esista la possibilità di rimettersi in gioco come nuovi cittadini. Per far questo, da tempo ormai, si sono aperti un laboratorio e un negozio nei quali vengono prodotti e venduti dolci e cibarie, offrendo così un graduale riavvicinamento alla società per i detenuti, che in questo caso sono anche affiancati da ragazzi disabili che possono mettere in gioco le loro abilità».


Link

Leggi QUI il reportage di Riflessi Magazine dalla casa circondariale di Ca’ del Ferro


Alcuni operatori carcerari hanno approfittato della presenza del Vescovo anche per condividere alcune esperienze che hanno vissuto sulla loro pelle durante le ore di lavoro, molto dure e traumatiche, esternando i sentimenti che han provato e che cosa han pensato in quei momenti.

Le parole della direttrice Rossella Padula sull’incontro sottolineano come «il dialogo e il confronto sono stati i veri protagonisti oggi, ci siamo tutti stupiti dell’attenzione che ci ha dedicato il Vescovo, lasciandoci liberi, senza vincoli né censure, di dire ciò che ognuno sentiva sia sul mondo che viviamo, il “mondo carcere”, sia sulle attività quotidiane. Dalle parole di monsignor Napolioni è emersa una grande vicinanza da parte sua, vicinanza che però possiamo già tastare nella quotidianità, poiché è attiva, concreta e produttiva. La chiesa non è solamente quella fuori, ma siamo tutti noi qua dentro, al di la della confessione di ognuno, perché chiesa è servizio, sacrificio e disponibilità nei confronti degli altri».

Il Vescovo ha quindi concluso l’incontro, all’insegna della comunicazione attiva e produttiva, salutando i presenti invitandoli alla celebrazione con i detenuti nella mattinata del giorno di Natale: «Questa esperienza deve poterci scuotere tutti, – ha detto – perché è la cartina al tornasole della nostra civiltà. Oggi sono emerse tre parole chiave: bisogno di speranza, bisogno di senso e bisogno d’ascolto, ma in fondo è ciò che riguarda tutti, e allora ben venga che qui facciamo di più per farlo nella vita quotidiana fra di noi. Una comunicazione che sia veramente ricca di speranza e di senso delle cose, perché ci mettiamo realmente in ascolto gli uni degli altri».




Amci, il 16 dicembre incontro natalizio con il Vescovo

Giovedì 16 dicembre alle 18, presso il Seminario Vescovile di Cremona, si terrà l’incontro natalizio fra il vescovo Antonio Napolioni e la sezione cremonese dell’AMCI (Associazione Medici Cattolici Italiani) come momento di vicinanza e confronto, riflessione e preparazione al Santo Natale.

Il nuovo Consiglio dell’associazione, rinnovato lo scorso 18 ottobre in occasione della festa di san Luca, patrono dei medici, accompagnerà all’incontro la neoeletta presidentessa dottoressa Rosalia Dellanoce, geriatra dell’istituto Vismara de Petri di San Bassano, salita in carica il 13 novembre all’unanimità dei voti. Presenzieranno all’appuntamento i membri del Consiglio AMCI: il vicepresidente dottor Bruno Franzini, la dottoressa Ilaria Gaimarri, segretaria e tesoriera, i consiglieri dottor Gianmario Corbani e dottor Gianluigi Perati, ex presidente al quale sarà rivolto un ringraziamento speciale per l’impegno e la dedizione nello svolgere il proprio incarico, sempre volto a portare l’insegnamento cristiano nel lavoro quotidiano.

L’incontro natalizio, alla presenza dell’assistente ecclesiastico don Maurizio Lucini, aprirà le porte a tutti i medici del territorio che vorranno partecipare.

Nell’occasione sarà messa a disposizione dei presenti la possibilità di rinnovare la propria adesione all’associazione o di iscriversi all’AMCI per la prima volta.




«Educare Educandosi», dal Centro Ucipem di Viadana un progetto per le fragilità familiari

Tra il caos della vita e il frastuono delle giornate, immersi in ritmi frenetici e disorientanti, oggi più che mai si rischia di dimenticarsi delle persone che sono state più sfortunate: c’è chi ha perso il lavoro o un caro affetto a causa della pandemia, c’è chi fa fatica ad arrivare a fine mese e chi è gravemente malato, davanti a queste persone, che hanno ancora tanto da poter dare alla società, non tutti rimangono indifferenti e in silenzio, per questo è nata un’iniziativa squisitamente viadanese rivolta a coloro che han bisogno di un aiuto, un’iniziativa di vicinanza, di sostegno morale, economico e spirituale: «Educare Educandosi».

«Educare Educandosi» è un progetto prossimo alla luce reso possibile dal contributo di Fondazione Mantovana Onlus che ha creato il bando «Assistenza Socio-sanitaria 2021». L’obiettivo è quello di aiutare le famiglie fragili e in difficoltà economica nel territorio di Viadana, che vivono una condizione di bassa o media criticità, in modo tale da poter prevenire il peggioramento della situazione, fornendo loro una serie di servizi estremamente innovativi e diversificati che da Novembre sono in fase di sperimentazione.

In testa al coordinamento dell’iniziativa vi è il Centro Consulenza Familiare Ucipem, da anni attivo sul territorio viadanese, affiancato da Arca Centro Mantovano di Solidarietà, specializzato nella lotta contro le dipendenze, e da ForMattArt, associazione impegnata in attività di solidarietà sociale, formazione ed educazione.

«Educare Educandosi» gode del sostegno di molte realtà territoriali, fra le quali il Protocollo d’Intesa tra Azienda Socio-sanitaria di Mantova e Azienda Speciale Consortile Oglio Po, che verranno indirizzate nell’individuare situazioni di indigenza dal Centro Family Coaching, dal Centro Servizi Volontariato Lombardia Sud, dalle varie imprese lavorative e dalla rette fra le scuole dell’ambito viadanese.

«Il lavoro disgiunto è anacronistico e ormai totalmente inefficace – affermano i soggetti coinvolti nel progetto – diviene pertanto urgente e necessario integrare la filiera di interventi, al fine di facilitare la diagnosi precoce, la messa in campo di strumenti preventivi e coordinati, da parte di tutti gli operatori del sistema”.

Il progetto fornirà molti servizi, fra i quali:

  • Informazione ed orientamento: per assicurare un accesso rapido, agevolare le famiglie nel reperimento delle principali informazioni utili per la vita quotidiana e per la conoscenza di ciò che offre il territorio. In tal senso si prevede di istituire un osservatorio permanente dei bisogni, promuovere attività di comunicazione, attivare uno sportello con apertura settimanale ed un telefono di prossimità già sperimentato con successo durante l’emergenza sanitaria.
  • Sperimentazione di un gruppo di lavoro territoriale composto da tutti gli operatori interessati (enti istituzionali, Terzo Settore, settore privato) per un confronto su teorie e prassi di intervento focalizzati sull’educazione psicologica, sulla formazione e valorizzazione delle competenze genitoriali.
  • Attività di potenziamento delle risorse personali e familiari grazie a percorsi terapeutici sperimentali.
  • Laboratori di ARTvocacy che attraverso gruppi di espressione artistica riescano a dar “dare voce” ai soggetti fragili mediante attività educative nella dimensione del bello e del fecondo e per formare altri operatori del territorio su questi strumenti metodologici.

Per poter ultimare il finanziamento è necessario l’aiuto da parte della comunità locale, per questo l’Azienda Speciale Consortile Oglio Po ha avviato una raccolta fondi.

Le donazioni devono essere effettuate attraverso bonifico sul conto corrente bancario intestato alla “Fondazione Comunità Mantovana onlus” funzionante presso: Banca Intesa San Paolo: IBAN IT 46Y0306909606100000017731, oppure tramite assegno da consegnare presso la sede della Fondazione Comunità Mantovana Onlus, specificando nella causale “offerta liberale a favore del progetto Educare Educandosi”. La Fondazione provvederà a far pervenire ai donatori la certificazione per poter usufruire dei benefici fiscali previsti dalla normativa vigente.