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In Cattedrale la Messa del Vescovo per i defunti: “Cammino che inizia della periferia più estrema che è la morte”

È un cammino che inizia delle periferie, in particolare la periferia più estrema che è la morte, quello del vescovo Antonio Napolioni che nella mattinata di lunedì 1° febbraio ha presieduto in Cattedrale l’Eucaristia per i defunti. Un’iniziezione di fiducia nella consapevolezza che si può convivere con il dolore, pur senza per questo perdere la propria dignità, visto che il Risorto ha trasforzato la morte nella porta della vita eterna.

Molti i fedeli presenti alle 9 in Cattedrale, per questo secondo momento del nuovo Vescovo nel massimo tempio cittadino. Accanto a mons. Napolioni il vicario generale, mons. Mario Marchese, e i Canonici della Cattedrale ai quali, aprendo la Messa, il Vescovo ha voluto pubblicamente esprimere il ringraziamento, rivolto anche a “quanti si prendono cura della Cattedrale”, con un rifermento anche a coloro che “hanno reso possibile la bellissima celebrazione di sabato”.

Nella breve omelia il Vescovo, prendendo spunto dalle letture, ha aiutato a riflettere sul mistero della morte e come i cristiani devono affrontarla e prepararsi. Il rischio è quello di lasciarsi assalire da falsi pensieri ispirati dal demonio, in particolare quello che Dio possa non amare l’uomo e che non valga la pena vivere.

“So che quando si è colpiti da un lutto particolarmente grave – ha detto mona. Napolioni – molte persone sentono il bisogno di andare al cimitero tutti i giorni. Non è peccato! Ma attenzione: non siamo fatti per prendere casa al cimitero! Siamo fatti per conoscere, nelle sofferenze, nei lutti e nelle storie di dolore che tutte le nostre famniglie hanno sperimentato, la gioia del Risorto”.

“Non dobbiamo aver paura del Risorto”, ha quindi esortato il Vescovo, che ha proseguito: “Non possiamo vivere tra le tombe: dobbiamo lasciarci abbracciare, asciugare le lacrime e rivestire dal Signore”.

Quindi ha concluso: “Si può convivere con il dolore. Possiamo non perdere la nostra dignità. Possiamo rimetterci in cammmino e raccontare a tutti le meraviglie che il Signore ha fatto nel segreto delle nostre case e delle nostre storie”.

Al termine della Messa in tanti hanno atteso il nuovo Vescovo sulla porta della sagrestia dei canonici per poter scambiare con lui alcune parole. Un segno di affetto e di attenzione che mons. Napolioni ha ricambiato volentieri, offrendo parole di amicizia e conforto e chiedendo a sua volta di essere sostenuto e accompagnato nella preghiera.

Photogallery




Il grazie della Diocesi a tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione delle celebrazioni del 23 e 30 gennaio per i vescovi Dante e Antonio

Dopo la celebrazione di ringraziamento al vescovo Dante del 23 gennaio, sabato 30 gennaio abbiamo pregato con e per il nostro vescovo Antonio. Lo spirito di Dio lo ha consacrato, gli ha affidato la nostra Diocesi e lo ha posto con noi e per noi. Ora che tutto è avvenuto, è bello ed è giusto che la Diocesi rivolga un sentito ringraziamento a tutti coloro che, in un modo o nell’altro, hanno guidato l’organizzazione delle due celebrazioni e a tutti coloro che, con i servizi più vari, ne hanno reso possibile l’ordinato e caloroso svolgimento.

Proprio il corale contributo di tanti volontari ha favorito e garantito la bellezza e il raccoglimento indispensabili in momenti di preghiera e di comunione come quelli che abbiamo vissuto.

Il Signore conceda a tutti ogni bene.




Visita del Vescovo all’Amministrazione provinciale: “Superare le difficoltà facendo passi concreti insieme”

Il vescovo Antonio Napolioni ha fatto visita al presidente della Provincia, Carlo Vezzini. Nel corso dell’incontro il presidente Vezzini, alla presenza del coordinatore Massimo Placchi, ha presentato l’attività dell’Ente e la situazione di transizione in relazione alla riforma della pubblica amministrazione, con le criticità attuali soprattutto in ordine ai tagli del personale e delle risorse finanziarie nonché alla definizione dell’Area vasta. “Mi preme – ha detto Vezzini – garantire continuità dei servizi ai cittadini, l’occupazione e lo sviluppo del territorio”.

Il Vescovo ha voluto, inoltre, conoscere la situazione relativa alla situazione economica e sociale di tutto il territorio, dall’agricoltura sino ai servizi.

“Il metodo più opportuno per rielaborare un territorio – ha precisato il Vescovo – è quello della partecipazione e della condivisione, evitando di ridisegnarlo a tavolino. Il futuro va preparato ed è necessario fare passi concreti insieme. L’attuale modello di vita, basato sul consumismo, va rivisto; infatti così definito è insostenibile, effimero”.

Infine, il presidente Vezzini, nel dialogo con mons. Napolioni, ha ribadito come, nelle comunità in cui sono pienamente operativi, gli oratori fungono da elemento aggregante per giovani e famiglie, divenendo punto di riferimento. A tal proposito mons. Napolioni ha precisato come “la solitudine sia tremenda; oggi bisogna offrire sempre più spiritualità, occasioni di speranza e fraternità, fortificando relazioni solidali, nel pieno spirito indicato dal Santo Padre”.

In foto da sinistra: il coordinatore Placchi, vescovo Napolioni e il presidente Vezzini



Operai al lavoro all’orologio astronomico del Torrazzo per il ricollocamento delle lancette

Nell’autorizzazione da parte della competente Soprintendenza relativa a “Opere di manutenzione straordinaria dell’orologio”, rilasciata il 6 febbraio 2015, si legge “vista la grande particolarità delle opere manutentive e conservative previste dovrà essere realizzata accuratissima documentazione per ogni singola fase dei lavori (sia scritta che fotografica), da inviare a questo ufficio”. L’intervento è iniziato il mattino del 5 novembre dello scorso anno e immediatamente ci si è reso conto che due erano le linee da seguire: una di restauro nel senso stretto della parola dei due quadranti dell’orologio e sulle lancette del drago, della terra, del sole e della luna. L’altro di tipo meccanico per conferire linearità ai meccanismi a carico soprattutto delle bronzine che risultavano usurate.

Per tali motivi i quadranti sono stati ricoverati presso le officine del sig. Italo Fornasari, in via Riglio a Cremona, mentre la componente meccanica è stata invece trasportata presso la ditta O.M.A. di Martinelli-Beltrami, in via Fogarina a S. Predengo di Cremona. Questi ultimi lavori sono stati seguiti direttamente dall’autore del progetto, p.i. Alessandro Maianti, mentre il sottoscritto ha elaborato il progetto per i quadranti.

Le indicazioni avute dalla Soprintendenza sono state di rispettare l’orologio così come uscito dai lavori del 1974 ad opera di Busini, Leani e Fioretti, e non di ritornare all’orologio del passato come quello, ad es., illustrato dal bozzetto in carta e metallo del Natali conservato in Palazzo Vescovile.

Come sempre, quando si tratta di interventi su beni di particolare valore, si è dapprima proceduto ad alcune indagini non invasive con la metodologia della fluorescenza portatile rX e del microscopio portatile.

I lavori sui quadranti portano a queste considerazioni:

  • Dopo il lavaggio con acqua demineralizzata, essendo scomparsa anche la ruggine, è emerso che alcune componenti dei quadranti anticamente erano rivestite in oro (drago, terra, sole e luna), nonché i bordi più esterni dei due quadranti.
  • La zona biancastra che viene utilizzata per illustrare le fasi lunari non è realizzata perfettamente, ma è stata lasciata tal quale su indicazione della Soprintendenza.
  • È rimasto il rammarico – ma ciò non era previsto dal progetto presentato – per aver lasciato le ore del mese lunare in acciaio inox, un materiale che non s’adatta agli altri che sono a base di rame, ma che ormai è storicizzato.
  • Per quanto riguarda il meccanismo dell’orologio, anche qui è stato realizzato un intervento estremamente conservativo: si sono lasciate le bronzine usurate del passato che portavano sempre più frequentemente al blocco dell’orologio e realizzate nuove bronzine che garantiscono per diverso tempo un corretto funzionamento.

Il desiderio era quello di presentare il Torrazzo col suo orologio funzionante per l’ingresso del nuovo Vescovo: la non disponibilità delle gru ha portato a rinviare ad oggi il delicato lavoro di montaggio: il Duomo e la città hanno di nuovo il Torrazzo col suo orologio funzionante grazie anche al contributo della Fondazione Comunitaria della Provincia di Cremona unita ad altre istituzioni, col contributo di qualche anno fa offerto dai proventi della festa del Torrone.

mons. Achille Bonazzi
responsabile diocesano
Ufficio per i Beni culturali ecclesiastici

Photogallery dell’intervento del 1° febbraio




“La nostra Chiesa ha un nuovo Pastore”: messaggio del vicario generale, mons. Mario Marchesi

Pubblichiamo il messaggio del vicario generale, mons. Mario Marchesi, in vista dell’ordinazione e ingresso in Diocesi del nuovo vescovo di Cremona, mons. Antonio Napolioni.

La nostra Chiesa ha un nuovo Pastore. L’abbiamo già incontrato e gli abbiamo manifestato i sentimenti di devozione filiale e di doveroso ossequio. Da parte sua ha voluto farsi presente con un messaggio, nel quale possiamo scorgere la sua disponibilità al disegno di Dio e la sua determinazione ad inserirsi nel nostro cammino spirituale e pastorale, per aiutarci, con la grazia dello Spirito di Dio, a conoscere sempre più il vangelo e a testimoniarlo con la santità della nostra vita.

Per manifestare quello che è – e deve essere – il sentimento comune di tutti noi, è bello ricorrere all’espressione, semplice e significativa, che troviamo nel vangelo secondo Matteo: “Benedetto colui che viene nel nome del Signore” (21, 19). La folla del vangelo la rivolgeva a Gesù. Noi ci permettiamo di rivolgerla al nostro vescovo, perché siamo certi che è lo stesso Gesù che ce lo invia, attraverso la mediazione degli strumenti della Chiesa.

Ci disponiamo a ricevere come colui che viene nel nome del Signore un vescovo di cui ora conosciamo il nome e il volto e di cui impareremo a conoscere meglio l’immagine viva e l’azione pastorale.

Ognuno di noi, quindi anche un vescovo, porta se stesso in ogni esperienza di vita.

Accoglieremo il suo carisma specifico con quelle profonde motivazioni ecclesiali che garantiscono un genuino rapporto e un fattivo servizio per il bene di tutto il popolo di Dio che gli è affi dato. Insieme con lui, continueremo l’opera di servizio al Regno di Dio già svolta dai suoi predecessori, in particolare da S. E. Mons. Lafranconi.

Dopo i tre vescovi che l’hanno guidata per un secolo (Cazzani, Bonomelli, Bolognini), S. E. Mons. Antonio Napolioni è il sesto Vescovo degli ultimi quarantacinque anni. Nella nostra Diocesi vi sono presbiteri e fedeli che hanno conosciuto e si sono rapportati almeno con sette vescovi, umanamente molto diversi l’uno dall’altro. Ognuno di essi, a suo modo, ha segnato una tappa della storia di questa nostra Chiesa, contrassegnandola con la propria azione. 

Con la varietà del loro sentire umano ed ecclesiale, essi hanno incarnato le caratteristiche del vescovo diocesano, sono stati maestri della fede, servitori della grazia di Dio, costruttori della loro Chiesa ed esempi di vita cristiana.

Siamo convinti che l’atteggiamento cristiano richiesto a noi tutti fedeli – laici, preti e religiosi – è quello ispirato da autentica fede: un Pastore della propria Chiesa va accolto, al di là delle sue qualità personali, che restano sempre doti specifiche, soprattutto per le prerogative soprannaturali che ne configurano l’essere e la missione.

Sappiamo che un “Vescovo, mandato dal Padre di famiglia a governare la sua famiglia”, deve tenere “innanzi agli occhi l’esempio del Buon Pastore, che è venuto non per essere servito, ma per servire e dare la sua vita per le pecore”. E noi fedeli ricordiamo che dobbiamo “aderire al vescovo come la Chiesa a Gesù Cristo e come Gesù Cristo al Padre, affinché tutte le cose siano d’accordo nella unità, e crescano per la gloria di Dio” (LG, 27).

Mons. Mario Marchesi
Vicario generale




Sabato 30 gennaio in Cattedrale la Messa di ordinazione episcopale del nuovo Vescovo di Cremona: ecco come sarà la liturgia

Prenderà il via ufficialmente alle 14.55 in piazza del Comune, a Cremona, con il saluto delle autorità civili, l’insediamento del nuovo vescovo, mons. Antonio Napolioni, in agenda sabato 30 gennaio. Quindi in Cattedrale si svolgerà la liturgia di ordinazione episcopale, presieduta dal predecessore, mons. Dante Lafranconi.

 

L’ingresso in Cattedrale

Dopo il saluto del sindaco Gianluca Galimberti mons. Napolioni raggiungerà la porta principale della Cattedrale. Secondo consuetudine sarà accolto dal Capitolo dei Canonici con il presidente, mons. Giuseppe Perotti, che gli offrirà il crocifisso da baciare. Quindi il Vescovo eletto saluterà simbolicamente la sua nuova comunità ecclesiale baciando lo stipite del portale. Poi aspergerà l’assemblea con l’acqua benedetta. Mons. Napolioni sarà quindi accompagnato processionalmente alla Cappella del Santissimo Sacramento, dove sosterà in preghiera privata prima di recarsi in sagrestia per indossare le vesti liturgiche.

 

L’inizio della Messa

Con i sacerdoti già posizionati nel transetto meridionale, dalla sagrestia capitolare si muoverà la processione d’ingresso con i ministranti, i Vicari zonali, i sacerdoti del Collegio diocesano dei Consultori, i preti in rappresentanza dell’arcidiocesi di Camerino – San Severino Marche, il Capitolo della Cattedrale. Poi il Vescovo eletto, accompagnato dal vicario generale, mons. Mario Marchesi, e don Alessandro Bertoni, il più giovane di ordinazione del clero cremonese. I tre prenderanno posto nella navata centrale davanti ai familiari di mons. Napolioni.

A chiudere la processione sarà la trentina di vescovi concelebranti (tra cui alcuni cardinali) con mons. Dante Lafranconi, che presiederà il rito, e gli altri due consacranti: l’arcivescovo di Camerino – San Severino Marche, mons. Francesco Brugnaro, e l’emerito, mons. Francesco Gioia, presidente della Peregrinatio ad Petri Sedem. Sarà proprio l’arcivescovo Brugnaro, all’inizio della celebrazione, a presentare alla Chiesa locale il vescovo eletto Antonio.

 

Presentazione dell’eletto

Dopo la proclamazione delle letture e del Vangelo, avrà inizio il rito di ordinazione episcopale. Dopo il canto “Veni, Creator Spiritus”, mons. Napolioni si porterà davanti a mons. Lafranconi. Ad accompagnarlo saranno don Bertoni e mons. Marchesi, il quale, rivolgendosi al Vescovo presidente, chiederà l’ordinazione episcopale. Alla presenza del cancelliere, mons. Marino Reduzzi, che poi farà il verbale, il presidente del Capitolo, mons. Giuseppe Perotti, mostrerà al Collegio dei Consultori e all’assemblea la Bolla papale, che poi leggerà. Seguirà l’omelia da parte di mons. Lafranconi.

 

L’ordinazione

Dopo l’omelia, il Vescovo eletto si porterà davanti a mons. Lafranconi che, secondo l’antica tradizione dei Padri, lo interrogherà sul proposito di custodire la fede e di esercitare il proprio ministero, secondo l’intenzione di Cristo e della Chiesa in comunione con l’ordine dei vescovi sotto l’autorità del Papa, successore di Pietro.

Quindi, mentre mons. Napolioni si prostrerà a terra, saranno intonate le Litanie dei Santi, con riferimento sia ai santi cremonesi sia a quelli dell’arcidiocesi di Camerino – San Severino Marche. Poi l’eletto si inginocchierà davanti a mons. Lafranconi che gli imporrà le mani. Un gesto che ripeteranno subito dopo anche gli altri Vescovi presenti. Poi sarà imposto sul capo di mons. Napolioni il libro dei Vangeli: due diaconi terranno il libro sopra il suo capo fino a che non sarà terminata la preghiera di ordinazione, una parte della quale sarà pronunciata da tutti i vescovi presenti.

 

I riti esplicativi

Il rito di ordinazione proseguirà con i riti esplicativi. Anzitutto l’unzione con l’olio del sacro crisma sul capo dell’ordinato, cui sarà poi consegnato il libro dei Vangeli. Mons. Napolioni riceverà quindi l’anello, che mons. Lafranconi gli metterà al dito anulare della mano destra: si tratta dell’anello conciliare che san Giovanni Paolo II donò all’arcivescovo Gioia, che ha voluto a sua volta donarlo a mons. Napolioni, già suo segretario. Poi l’imposizione della mitra, dono (come la casula) della comunità cristiana di San Severino: delle famiglie della parrocchia e delle monache clarisse. Infine la consegna del bastone pastorale: sarà quello usato da mons. Bruno Frattegiani (già arcivescovo di Camerino – San Severino Marche che ordinò sacerdote mons. Napolioni il 25 giugno 1983) e che il novello Vescovo tante volte da bambino tenne durante il servizio da ministrante.

Mediante l’imposizione del libro dei Vangeli sul capo dell’ordinando si metterà in luce la fedele predicazione della parola di Dio come principale compito del vescovo; con l’unzione del capo verrà significata la particolare partecipazione del vescovo al sacerdozio di Cristo; con la consegna dell’anello la fedeltà cui è tenuto il Vescovo nei confronti della Sposa di Cristo che è la Chiesa; mediante l’imposizione della mitra l’impegno alla santità; mediante la consegna del pastorale il ruolo di guida e di pastore.

 

L’insediamento

Il nuovo Vescovo di Cremona, con la mitra e il pastorale, salirà alla cattedra e si siederà, assumendo la presidenza della celebrazione al posto di mons. Lafranconi. Seguirà il saluto ufficiale della Chiesa cremonese con alcuni suoi rappresentanti: tre presbiteri (il vicario generale, il presidente del Capitolo, il più giovane prete ordinato), due suore e un religioso e alcuni laici: due ragazzi, una famiglia e un rappresentante del Consiglio per gli affari economici della Cattedrale. Con questo gesto la Chiesa cremonese dice la propria disponibilità alla collaborazione e all’obbedienza. Dopo il saluto dei rappresentanti della Diocesi, il vescovo Antonio riceverà da mons. Lafranconi e dagli altri vescovi presenti l’abbraccio e il bacio di pace, quale segno della sua aggregazione al collegio episcopale.

 

La professione di fede

Il vescovo Antonio proclamerà quindi davanti all’assemblea il Credo, segno della fede che è chiamato a custodire. Dopo la presentazione dei doni, da parte di alcuni Scout e di un disabile, la Messa proseguirà con la liturgia eucaristica presieduta dal nuovo Vescovo di Cremona.

 

L’inno di ringraziamento

Dopo le Comunioni, mentre il coro intonerà il “Te Deum”, mons. Napolioni, accompagnato dai due Vescovi consacranti, percorrerà la navata della Cattedrale benedicendo l’assemblea. Poi rivolgerà la sua parola all’assemblea. Seguirà la benedizione solenne, seguita dall’inno a sant’Omobono, patrono della città e della diocesi di Cremona. Si formerà quindi la processione con tutti i sacerdoti: percorsa la navata centrale e attraversata piazza del Comune e piazza S. Antonio Maria Zaccaria, mons. Napolioni sarà accompagnato in Palazzo vescovile, dove risiederà.

 

Il coro e i canti

L’animazione con il canto della Messa di ordinazione episcopale sarà garantita da una compagine di circa un centinaio di elementi: insieme al coro della Cattedrale di Cremona diretto da don Graziano Ghisolfi vi saranno il coro della Parrocchia della Cattedrale diretto da mons. Antonio Trabucchi, la schola cantorum di Castelverde diretta da Giorgio Scolari, il coro S. Pio V di Soncino diretto da Roberto Grazioli, il coro “Il Discanto” diretto da Daniele Scolari e il coro interparrocchiale di S. Severino Marche diretto da Morena Rinaldi. All’organo Mascioni il maestro Fausto Caporali, all’organo positivo Giani ci sarà Camillo Fiorentini. Non mancheranno neppure alcuni altri strumenti di supporto: alle trombe Antonio Stabilini e Gigi Ghezzi, ai tromboni Ivo Salvi e Massimo Blini e al corno Matteo Taboni. Sotto la direzione di don Graziano Ghisolfi, sarà proposto un repertorio che privilegia autori cremonesi come Claudio Monteverdi, Antonio Concesa, Federico Caudana, Federico Mantovani, Fausto Caporali e Roberto Grazioli.

 

La partecipazione dei fedeli

La Cattedrale sarà aperta dalle ore 14. Sono stati riservati appositi settori ai sacerdoti concelebranti, ai familiari, alle autorità, alla rappresentanza dei religiosi, ai fedeli provenienti dall’arcidiocesi di Camerino – San Severino Marche e a una delegazione di giovani e Scout. L’accesso ai diversi settori sarà regolato da appositi pass. Chiunque comunque potrà accedere nei settori liberi della Cattedrale dove sono state prediposte seggiole e numerosi schermi per la visione anche nei transetti  e nelle navate laterali.

In ogni caso è allestito in piazza del Comune un maxi-schermo che permetterà di seguire in collegamento audio-video tutta la funzione.

A disposizione dei fedeli anche il libretto della celebrazione: sulla copertina l’immagine, tratta da una miniatura dai Corali della Cattedrale della metà del XV secolo, raffigurante il vescovo sant’Imerio, patrono secondario della città e della diocesi di Cremona.

 




Disponibili in FOCr i sussidi per il tempo di Quaresima e Pasqua: proposte per tutte le età

Sono disponibili i sussidi FOCr per il tempo della Quaresima con uno sguardo allungato alla Pasqua. Si tratta di contributi pensati per un appuntamento quotidiano nei ritmi del tempo quaresimale e orientati alle diverse fasce d’età. Come sempre, il tutto è accompagnato da una scelta grafica che aiuta l’appuntamento di preghiera e ascolto della Parola. Ecco una breve presentazione dei diversi cammini:

Cammino per la famiglia
Un cammino da fare con la propria famiglia ripercorrendo i temi e le azioni legate alle opere di misericordia, presentate attraverso le storie di Matteo, Sara e Pigrina. Ogni giorno una domanda per verificare le proprie azioni colorando il tabellone. Il percorso comprende il Vangelo del giorno, un frammento di storia, un percorso per l’esame di coscienza “in famiglia” e la penna della misericordia. Nel sussidio è esplicitato un riferimento alla Quaresima di carità della Caritas diocesana.

Cammino per i giovani
Viene proposto ai giovani un intenso percorso quotidiano di preghiera, riflessione e meditazione personale. Anche attraverso alcuni scritti di papa Francesco e altri santi sul tema della misericordia, il cammino conduce fino alla risurrezione del Cristo e poi alla Pentecoste.

Cammino per gli adolescenti
Un cammino quotidiano per adolescenti con una frase, una riflessione da ritagliare ogni mattina e portare con sé per poterla rileggere e meditare. Alla sera poi c’è l’invito a fare un’analisi della giornata con un esame di coscienza
Ogni domenica viene ripreso il Vangelo domenicale e a seguire stimoli e provocazioni per giungere pronti all’incontro con Cristo Risorto.

Cammino per i ragazzi
“Pepite di bene” ripercorre il diario di Giovanni, un ragazzo dei giorni nostri, e Michele, un ragazzo vissuto al tempo di Gesù. Insieme al libretto si trova un forziere da costruire e delle pepite da utilizzare come esame di coscienza quotidiano sulla base dell’impegno suggerito.

I poster di Quaresima
Per accompagnare il cammino di Quaresima, è offerta una serie completa di poster formato 50×70. Ogni domenica, il triduo pasquale, la Pasqua, Ascensione e Pentecoste sono visualizzati dalle immagini relative ai vangeli del giorno, accompagnate da una frase del vangelo. I disegni sono stati curato da don Angelo Maffioletti.




L’ordinazione episcopale con ingresso in Diocesi di mons. Napolioni in diretta in diocesi e non solo

Tutto il pomeriggio di sabato 30 gennaio, dal saluto del sindaco e delle autorità civili in piazza del Comune all’intero rito dell’Ordinazione del nuovo Vescovo in Cattedrale, sarà proposto in diretta televisiva a cura di TRC – TeleRadio Cremona Cittanova, il centro di produzione televisiva della diocesi cremonese. Il Centro televisivo diocesano curerà la trasmissione a circuito chiuso di ogni fase della celebrazione innanzitutto in Cattedrale, dove sono stati predisposti sette schermi in alta definizione, e anche in piazza del Comune, dove sarà allestito un maxi schermo di 20 mq ad alta definizione che permetterà l’ascolto e la visione a quanti non potessero accedere alla Cattedrale.

Quattro televisioni porteranno invece la diretta televisiva nelle case, a partire dalle ore 14.50 per la durata prevista di circa tre ore. Si tratta di Cremona 1, per la città e la provincia cremonese (can. 211 digitale terrestre), di Studio 1 in alta definizione su tutto il Nord Italia (can. 580 HD digitale terrestre), di Telepace, in vari canali del digitale terrestre e sul circuito satellitare (can. 515 di Sky), e di Video Tolentino, nelle Marche.

Sarà possibile seguire la diretta anche via radio sull’emittente della diocesi cremonese RCN – Radio Cittanova In Blu.

Infine anche i nuovi media permetteranno la visione dell’intero pomeriggio. Basterà collegarsi al nostro portale diocesano, fruibile con tutti i sistemi operativi, sia da computer, che tablet e smartphon.

L’evento sarà seguito poi dai veri mezzi di comunicazione locali e non solo. Hanno infatti chiesto l’accredito per l’accesso alla Cattedrale una trentina di giornalisti e operatori in rappresentanza di oltre quindici testate. Saranno presenti, oltre ai media del territorio cremonese, mantovano e bargamasco, anche la Rai e Avvenire.

Da lunedì sarà possibile rivedere l’intera celebrazione sul canale youtube di TeleRadio Cremona Cittanova, accessibile anche dal nostro portale dove, già dalla tarda serata di sabato, ci saranno on line cronaca, audio di tutti gli interventi e ampie photogallery dello storico evento.




Oltre 40 vescovi con 4 cardinali sabato in Cattedrale per l’ordinazione episcopale di mons. Napolioni

Saranno più di 40 i vescovi che sabato 30 gennaio prenderanno parte in Cattedrale alla Messa di ordinazione episcopale e ingresso in Diocesi di mons. Antonio Napolioni.

A presiedere la liturgia, sino alla presa di possesso da parte del nuovo Vescovo, sarà l’amministratore apostolico, mons. Dante Lafranconi. I due vescovi conconsacranti saranno l’arcivescovo di Camerino-San Severino Marche, mons. Francesco Giovanni Brugnaro, e l’emerito, mons. Francesco Gioia.

Quattro i cardinali presenti: Edoardo Menichelli (Ancona), Salvatore De Giorgi (emerito di Palermo), Francesco Coccopalmerio (presidente del Pontificio consiglio per l’interpretazione dei testi legislativi) e Raffaele Farina (archivista e bibliotecario emerito di S. Romana Chiesa e presidente della Pontificia commissione referente sullo Ior).

Sette gli arcivescovi: oltre al cremonese mons. Eliseo Ariotti (Nunzio apostolico in Paraguay) concelebreranno: mons. Piero Coccia (Pesaro), mons. Lorenzo Ghizzoni (Ravenna/Cervia), mons. Vincenzo Di Mauro (emerito di Vigevano), mons. Ruggero Franceschini (emerito di Smirne), mons. Franco Festorazzi (emerito di Ancona/Osimo) e mons. Giuseppe Chiaretti (emerito di Perugia).

Presenti quindi una trentina di vescovi, tra cui due nati in diocesi: mons. Carmelo Scampa (S. Luis de Montes Belos, Brasile) e mons. Valter Dario Maggi (Ibarra, Ecuador). Ci saranno poi:

  • Cantoni mons. Oscar (Crema)
  • Busti mons. Roberto (Mantova)
  • Gervasoni mons. Maurizio (Vigevano)
  • Malvestiti mons. Maurizio (Lodi)
  • Sanguineti mons. Corrado (Pavia)
  • De Scalzi mons. Erminio (ausiliare Milano)
  • Mascheroni mons. Angelo (ausiliare Milano)
  • Stucchi mons. Luigi (ausiliare Milano)
  • Tremolada mons. Pierantonio (ausiliare Milano)
  • Giulietti mons. Paolo (ausiliare Perugia/Città di Castello)
  • Giuliodori mons. Claudio (assistente generale Università Cattolica)
  • Mazza mons. Carlo (Fidenza)
  • Ambrosio mons. Gianni (Piacenza/Bobbio)
  • Solmi mons. Enrico (Parma)
  • Manenti mons. Franco (Senigallia)
  • Marrucci mons. Luigi (Civitavecchia/Tarquinia)
  • Di Cerbo mons. Valentino (Alife/Caiazzo)
  • Seccia mons. Michele (Teramo/Atri)
  • Vecerrica mons. Giancarlo (Fabriano/Matelica)
  • Marconi mons. Nazzareno (Macerata/Tolentino/Recanati)
  • Rossi mons. Romano (Civita Castellana)
  • Merisi mons. Giuseppe (emerito di Lodi)
  • Caporello mons. Egidio (emerito di Mantova)
  • Gestori mons. Gervasio (emerito di San Benedetto del Tronto)
  • Carraro mons. Flavio Roberto (emerito di Verona)
  • Orlandoni mons. Giuseppe (emerito di Senigallia).

 

 

Cremona




Circa 500 i marchigiani che sabato 30 gennaio saranno a Cremona per l’ordinazione episcopale di mons. Antonio Napolioni

Secondo le prime stime saranno circa 500 i marchigiani che sabato 30 gennaio prenderanno parte a Cremona alla Messa di ordinazione episcopale e ingresso in Diocesi del nuovo Vescovo di Cremona, mons. Antonio Napolioni, loro conterraneo. Un apposito programma è stato predisposto dall’Arcidiocesi di Camerino-San Severino Marche, da dove partiranno diversi pullman. 

La maggior parte ha aderito al programma di una sola giornata. Partenza nella prima mattinata di sabato 30 gennaio. All’arrivo a Cremona tempo per la visita alla città e pranzo al sacco, quindi la partecipazione alla solenne celebrazione in Cattedrale.

Tre i pullman che partiranno da San Severino Marche, città nella quale mons. Napolioni è parroco da più di 5 anni. Altri due pullman partiranno rispettivamente da Camerino, sua città natale, e dalla vicaria di Serra San Quirico, con giovani e famiglie.

Da segnalare anche il pullman in partenza da Ancona con i preti ex-alunni del Seminario Regionale delle Marche, dove il nuovo Vescovo di Cremona per 17 anni ha prestato il suo servizio prima come vice-rettore e poi come rettore.

A questi gruppi organizzati si aggiungono altri amici e parrocchiani che raggiungeranno Cremona con mezzi propri. Tra loro anche diversi capi Scout, provenienti dalle diverse parti d’Italia, a ricordo degli anni d’intenso lavoro nell’Agesci, di cui mons. Napolioni è stato assistente ecclesiastico regionle (dal 1986 al 1992) e nazionale (dal 1992 al 1998).

Muniti di apposito pass rilasciato dalla propria Arcidiocesi, i fedeli di Camerino-San Severino Marche potranno accedere al settore loro riservato nel lato sud della navata centrale e laterale, dietro allo spazio riservato alle autorità.

Per i pellegrini marchigiani, così come per tutti gli altri fedeli, le porte della Cattedrale apriranno alle ore 14. La celebrazione potrà essere seguita anche attraverso schermi allestiti all’interno e in piazza, dove alle 15 il nuovo Vescovo di Cremona sarà ufficialmente accolto dal sindaco di Cremona, prof. Gianluca Galimberti.

Al termine della celebrazione, dopo un momento di festa con il nuovo Vescovo, i gruppi inizieranno il rientro. Per il gruppo di San Severino Marche è prevista anche la possibilità di pernottamento in città, per il rientro nella giornata di domenica dopo una tappa a Modena.

Ulteriore occasione di incontro tra la Diocesi di Camerino-San Severino Marche e mons. Napolioni, diventato vescovo di Cremona,  sarà a metà marzo. Sabato 12 è atteso, infatti, nella chiesa di S. Agostino, a S. Severino Marche, per celebrare l’Eucaristia (ore 18). Il giorno seguente, sempre alle 18, il vescovo Napolioni presiederà una Messa solenne nella Cattedrale di Camerino in occasione della festa di sant’Ansovino. Una figura che consolida il legame tra le due Chiesa sorelle. Questo santo (850-868 c.), probabilmente longobardo, che gli Atti molto vicini a lui qualificano come uomo della carità e imitatore di Cristo, emerse soprattutto per un’eroica contestazione: non accettò l’episcopato fin quando Ludovico II imperatore, di cui era consigliere, non lo assicurò che non sarebbe stato costretto a impugnare le armi, secondo una pessima consuetudine del tempo.