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Il 1° maggio a Cremona come sempre sarà occasione per scoprire i tesori di San Sigismondo

Anche quest’anno, come ormai tradizione, la giornata del 1° maggio segna a Cremona l’apertura ai visitatori del monastero di S. Sigismondo, in cui risiede la comunità claustrale domenicana. Nella memoria liturgica di san Sigismondo il complesso situato in piazza Bianca Maria Visconti apre le porte ai cremonesi e ai turisti anche per quanto riguarda il monastero e quelle parti della chiesa che solitamente sono soggette alla clausura. L’associazione “Amici del Monastero di S. Sigismondo” metterà a disposizione le guide per la visita al complesso monastico, mentre i volontari offriranno il loro servizio di accoglienza e vigilanza.

Un’occasione offerta ai cremonesi e non solo per conoscere uno dei gioielli dell’arte sacra del territorio: sarà infatti possibile accedere, accompagnati da un gruppo di guide, ad alcune zone della clausura come il suggestivo presbiterio con la pala del Campi, gli affreschi del Boccaccino e il grande coro ligneo, o il refettorio delle monache, con la riproduzione fedele dell’Ultima cena di Leonardo.

Anche le “casalinghe di S. Sigismondo” saranno presenti con il consueto tavolo di dolci e confezioni artistiche di lavanda coltivata in Monastero per offrire ai turisti un ricordo della visita.

Al mattino le visite saranno possibili dalle 9 alle 10.30, lasciando poi spazio alle 11 alla Messa presieduta dal cappellano don Daniele Piazzi. Il pomeriggio le porte del Monastero apriranno nuovamente a partire dalle 14 e sino alle 17.30. La giornata si concluderà alle 18 in chiesa con il canto del Vespro insieme alla comunità claustrale.

La prossima apertura al pubblico del presbiterio, del chiostro e del refettorio avrà luogo a settembre, nell’anniversario della dedicazione della chiesa. Negli altri giorni dell’anno la chiesa è sempre aperta ai fedeli e ai turisti dalle 6.45 alle 12 e dalle 15 alle 18.30.

 

Locandina dell’evento del 1° maggio 2023

 

Il sito del Monastero domenicano

La festa patronale del 1° maggio

Il 1° maggio la chiesa di S. Sigismondo celebra la solennità del suo patrono. Sigismondo, re di Borgogna, morto martire nel IV secolo. Sigismondo è un santo poco conosciuto e tutt’altro che popolare. Tuttavia è un santo a cui la cristianità deve molto, per lo zelo messo in atto nel proteggere e difendere la fede cattolica. Infatti è grazie a questo re che ha conseguito la palma del martirio che sono nati i monasteri della “Laus Perennis” così definiti per il privilegio della lode perpetua concesso dallo stesso Sigismondo. Il suo desiderio di dare una struttura stabile alla preghiera incessante si è rinnovato nella nostra diocesi nel 2007 quando, dopo varie vicende storiche, la chiesa di S. Sigismondo è tornata ad essere “chiesa monastica”. Con la presenza delle monache domenicane la bellissima chiesa di S. Sigismondo ha riacquistato la sua destinazione originaria: essere il tempio della lode divina e della supplica incessante.

 

Agiografia di san Sigismondo

San Sigismondo, re dei Burgundi, fu educato nel Cristianesimo ariano, che negava la divinità di Gesù. Ben presto si convertì al Cattolicesimo, grazie all’influsso che ebbe su di lui sant’Avito, vescovo di Vienne. Animato da grande zelo per la Chiesa, fondò nel 515 ad Agauno (oggi in Svizzera) un monastero, presso il sepolcro del martire Maurizio e dei suoi compagni, perché i monaci vi praticassero la laus perennis, la recita ininterrotta del salterio giorno e notte. Dopo la morte della prima moglie, a causa di intrighi di corte e false informazioni, si lasciò trasportare a condannare a morte il suo figlio primogenito, Sigerico. Pentitosi, si ritirò a vita solitaria e penitente nel Verossaz, vicino all’abbazia che aveva fondato. Ben presto, però, i suoi nemici lo trovano e, portato a Orléans, fu ucciso insieme ai figli Giscaldo e Gondebaldo il 1 maggio del 524. Il suo corpo e quello dei figli fu portato nell’abbazia che aveva fondato. Nel 1365, l’imperatore Carlo IV fece traslare parte del corpo del Santo nella cattedrale di Praga.

 

La chiesa di San Sigismondo

L’attuale chiesa di S. Sigismondo sorge sull’area di una chiesa precedente nella quale si sposarono il 25 ottobre 1441 Bianca Maria Visconti e Francesco Sforza, duca di Milano. Circa venti anni dopo, il 20 giugno 1463, a ricordo del matrimonio che ha unito le casate dei Visconti e degli Sforza, Bianca Maria fa iniziare la costruzione dell’attuale chiesa, con annesso monastero, affidato dal 1461 ai monaci Girolamini. Soppresso il monastero alla fine del XVIII secolo, la chiesa divenne parrocchiale. Dal 2007 è tornata chiesa monastica e vede la presenza di una comunità di monache domenicane.




San Sigismondo, quarant’ore di adorazione in sostituzione della consueta apertura del chiostro, sospesa a causa del Covid

Con l’arrivo a Cremona, 13 anni fa, presso San Sigismondo, della comunità claustrale domenicana, sono divenute tradizionali due aperture annue del complesso monastico solitamente soggetto alla clausura per consentire ai turisti, ai cultori d’arte, agli amici e simpatizzanti di visitare da vicino il coro ligneo monastico intarsiato da Domenico e Gabriele Capra, il chiostro con il portale intagliato da Paolo e Giuseppe Sacca, il refettorio con l’affresco dell’ultima cena dipinto da Tommaso Aleni e, sulla volta del soffitto, l’Apocalisse di Giovan Battista Natali. Lo scorso 1° maggio la pandemia ha reso impossibile la consueta apertura. Considerata la permanenza di detta precarietà la monache hanno ritenuto poco prudente anche realizzare la tradizionale apertura della terza domenica di settembre.

In questo contesto la comunità monastica ha però pensato a un appuntamento alternativo, in sostituzione alla visita degli ambienti claustrali. Nel pieno rispetto delle norme sanitarie, per evitare contagi, sarà possibile sostare nella chiesa di San Sigismondo per prolungati momenti di preghiera. Pertanto, al centro dell’attenzione, non saranno i dipinti, le opere d’arte, le tele o gli affreschi, ma l’Eucaristia, il sommo bene della Chiesa, fonte di comunione per chi vive di qua e di là della grata claustrale.

«Giovedì 17, venerdì 18 e sabato 19 settembre – spiegano al riguardo dalla comunità monastica – saranno tre giorni dedicati all’adorazione eucaristica durante i quali sarà possibile fermarsi in preghiera, adorando con fede viva la presenza invisibile, ma reale e benefica, di Gesù nei segni sacramentali. Potremo ricordare i nostri cari defunti, specialmente quelli dei mesi scorsi; affidare all’Onnipotente i numerosi ammalati tuttora in ospedale o nelle nostre case; parlare al Signore delle gioie e delle speranze, delle preoccupazioni e delle ansie delle nostre famiglie; allargare il cuore e la mente ai problemi della Chiesa e del mondo intero. Potremo soprattutto ascoltare il Vivente che vuole ripeterci la Sua Parola di vita e dare senso al nostro tempo che vediamo trascorre veloce».

«Forse qualcuno sorriderà di questa nostra iniziativa: sostituire una visita d’arte con una visita prolungata a Gesù nell’Eucaristia – proseguono le claustrali -. Noi monache lo riteniamo molto bello e significativo in risposta a una ricorrente domanda che ci viene rivolta da chi visita il Monastero: “Che cosa avete voi in monastero per esserci un’atmosfera tanto diversa da dove viviamo noi fuori?”. La presenza di Gesù sotto le specie eucaristiche è il vero segreto che anima la nostra abitazione. Quest’anno, chi lo vorrà, potrà condividere questo spirituale segreto con noi per tre giorni».

Le monache si alterneranno nell’adorazione in una ininterrotta preghiera, mentre i fedeli potranno unirsi nei momenti a loro possibili nelle varie ore del giorno, tenendo presente la celebrazione quotidiana della Messa alle ore 7 e dei Vespri alle ore 18 (orario feriale) che concluderà ogni giornata.

Domenica 20 settembre, le monache e i fedeli ricorderanno insieme – secondo l’orario festivo cioè Messa delle 11 e Vespri delle 17 (orario festivo) – l’anniversario della dedicazione della chiesa di San Sigismondo, fatta il 15 settembre del 1600 dall’allora vescovo di Cremona, mons. Cesare Speciano; dedicazione che ha reso San Sigismondo non solo un apprezzato scrigno di arte, ma una casa di preghiera, dimora di Dio tra le nostre case.

Locandina con gli orari