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Al Vida apre il nuovo Liceo Classico Bilingue

E’ stato presentato venerdì 16 novembre, alle ore 11 presso la sala Barosi Zanardi del Liceo Vida, il Nuovo Liceo Classico Bilingue. La nuova veste di un corso di studi tradizionale ma nello stesso tempo innovativo viene presentata alla città.

Il classicista 2.0 del Liceo Vida è un futuro cittadino capace di mescolare e scindere, in grado di confrontare e analizzare. Un uomo, una donna, che trovano la soluzione più adatta ricordando un Ulisse, un Odisseo, un uomo dal multiforme ingegno.

Il percorso pluridisciplinare prevede un nuovo approccio allo studio della cultura e delle lingue antiche in un’ottica internazionale attraverso il bilinguismo didattico. Nella società odierna, infatti, sempre più multietnica e globalizzata, il bilinguismo rappresenta un vantaggio lavorativo e culturale in termini di apertura al confronto e alla tolleranza.

Guarda il video di presentazione

Il percorso comprende il potenziamento delle ore di lingua e conversazione inglese dal primo anno e più materie saranno affrontate in modalità CLIL. Sarà possibile inoltre acquisire le certificazioni necessarie per un futuro professionale e di studio aperto a prospettive internazionali.

Grandi i vantaggi cognitivi: predisposizione ad apprendere velocemente altri idiomi, sviluppo dell’attenzione selettiva, flessibilità mentale e abilità nel gestire diverse mansioni contemporaneamente.

La didattica è anche integrata da un avvicinamento alla filosofia a partire dal biennio, attraverso una metodologia educativa utile a creare competenze trasversali, a potenziare abilità logiche e argomentative, a sviluppare una cittadinanza attiva con taglio giuridico ed europeo. Le altre discipline sono coinvolte in un continuo confronto con il fine di approfondire i singoli argomenti da prospettive differenti.

La biblioteca 2.0 del Seminario Vescovile offre come potenziamento l’opportunità di vivere un luogo dove si tengono lezioni mattutine con accesso libero a scaffale aperto sotto la supervisione di personale qualificato, dove scoprire la lettura, dove potenziare la capacità di ricerca attraverso l’utilizzo di fonti digitali e non. Numerose le adesioni a progetti divulgativi, le collaborazioni con istituti e realtà prestigiose del territorio.

Queste e molte altre le peculiarità del Nuovo Liceo Classico Bilingue Vida.




A Viadana un nuovo progetto educativo unisce gli oratori di Castello e San Pietro

E’ cessato lo storico campanilismo tra gli oratori cittadini di Castello e San Pietro: col nuovo progetto educativo, frequenza e attività sono ripartite non più sulla base del quartiere di residenza, bensì per fasce d’età. Per decenni i due centri si erano caratterizzati per programmazioni, attività e stili diversi; e i rispettivi frequentatori – pur essendo magari compagni di scuola – avevano spesso sviluppato un forte senso di appartenenza per il proprio oratorio, e una bonaria rivalità con l’altro. La nuova organizzazione punta ora a ricreare relazioni e legami, nella consapevolezza che gli oratori non sono formati da muri, ma da persone.

Le parrocchie unite viadanesi hanno costituito una Commissione oratori, che per oltre un anno ha riflettuto sulla situazione. Ne è nato un progetto educativo, che cercherà di fare degli oratori viadanesi ambienti sempre più educativi, stimolanti e sicuri, in grado di rispondere alle esigenze di fede, crescita e socializzazione dei minori e delle loro famiglie. Sulle scelte hanno influito cause di forza maggiore (come la diminuzione del numero dei sacerdoti e degli assistenti volontari), ma anche e soprattutto il desiderio di rafforzare il senso di comunità, di sfruttare al meglio le strutture, di potenziare le progettualità e di riservare ai bambini più piccoli spazi protetti, senza la presenza a volte ingombrante dei ragazzi più grandi.

Da questo anno oratoriano, il centro giovanile di Castello è riservato ai bambini dalla prima infanzia alla prima media. Aprirà dal martedì alla domenica: durante la settimana gli spazi di via Gonzaga ospiteranno sino alle ore 16 attività strutturate (catechismo, doposcuola), per poi restare aperti a tutti sino alle 18 per il gioco libero. L’oratorio di San Pietro viene riservato invece ai ragazzi dalla seconda media sino al post-diploma, e aprirà dalle 17 alle 19.30. Oltre allo spazio gioco e tempo libero, nella struttura di via Aroldi saranno proposti appuntamenti di catechesi e formazione culturale, incontri col mondo del volontariato, corsi, attività pratiche e tornei.

Nel fine settimana piccoli e grandi si ritroveranno in Castello, mentre San Pietro resterà a disposizione per gli incontri dei gruppi famiglia e delle associazioni. L’auspicio è che le famiglie sostengano la nuova programmazione, e magari si mettano a disposizione per l’animazione dei centri giovanili.




Zona V, un percorso per i giovani sul tema “Chiedimi se sono felice”

“Chiedimi se sono felice”: Diocesi, Federazione oratori e Azione Cattolica hanno predisposto un calendario di incontri per i giovani della Zona pastorale V. Dopo l’aperitivo di presentazione del percorso, tenutosi nei giorni scorsi all’oratorio di Bozzolo, questa settimana si entra nel vivo: venerdì 16 novembre, all’oratorio di Viadana San Pietro, incontro sul tema “Dio dove sei? I giovani parlano ai giovani”.

I successivi appuntamenti. Il 7 dicembre all’oratorio di Casalmaggiore, “Vivi o sopravvivi?”: in dialogo col vescovo Antonio sulle scelte di vita. Il 25 gennaio 2019 a Vicomoscano, “Insieme è più bello”: testimonianza degli sposi Chiara e Luca sul tema della famiglia. Il 15 febbraio a Rivarolo Mantovano, “All you need is love… Quale?”: incontro con esperti sul tema della corporeità e gestualità dell’amore. L’8 marzo a Sabbioneta, “Chi non vive per servire, non serve per vivere”: testimonianza della volontaria Caritas Anna Maria Margini. Dal 15 al 17 marzo, esercizi spirituali a Tignale. Il 12 aprile ancora a Viadana San Pietro, “Il lavoro nobilita l’uomo?”: le testimonianze di un insegnante e di un giovane lavoratore. Per il 13 aprile 2019, tutti i giovani della Zona saranno invitati a partecipare alla Veglia delle Palme, al palasport di Cremona. Il 10 maggio, gran finale a Cicognara: l’incontro con un testimone sul tema “Pàthei màthos. Si impara solo dalla sofferenza”.

Non mancano le proposte estive, per completare l’anno nel segno dell’amicizia e del servizio: dal 4 al 9 agosto, sarà possibile prendere parte a un pellegrinaggio a Lourdes con Unitalsi Cremona, mentre per i giorni 5-11 agosto viene proposto un pellegrinaggio a Roma sulla via Francigena.

Sara Pisani




«24 ore per noi», una giornata per la Lectio di coppia

In continuità con la proposta diocesana di diffusione della Lectio Divina, l’associazione Famiglia Buona Novella propone alcuni appuntamenti, chiamati “24 ore per noi” nei quali sperimentare la Lectio Divina in coppia.

La proposta si rivolge a quelle coppie di sposi che sentono il desiderio di accostarsi alla Parola di Dio non singolarmente, ma in una esperienza di dialogo e confronto all’interno della propria
coppia. E’ possibile sperimentare questa forma di intimità spirituale come momento di respiro dagli affanni quotidiani, come esperienza di ricarica, oppure come inizio di un cammino che potrà proseguire.

L’incontro si svolgerà a Cascina Moreni dalle 15.30 di sabato 17 novembre alla mattinata di domenica 18 e si concluderà con la S. Messa e il pranzo. Come tutte le nostre iniziative il tutto è pensato a misura di famiglia, compresa l’animazione per bambini e ragazzi.

Ogni appuntamento prevede un massimo di sette coppie, pertanto è necessaria l’iscrizione scrivendo a: info@famigliabuonanovella.it, oppure telefonando a Stefano 3357889393. Oltre agli appuntamenti in calendario questa proposta è richiedibile da gruppi formati da un minimo di quattro famiglie




Chiara Frugoni presenta a Cremona «Uomini e animali del Medioevo»

Mercoledì 21 novembre torna a Cremona la studiosa Chiara Frugoni, che presenterà in una conversazione con Angela Bellardi (già direttrice dell’Archivio di Stato) il suo libro «Uomini e animali nel Medioevo. Storie fantastiche e feroci».

L’incontro organizzato dalla libreria Paoline di Cremona, con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Cremona, si terrà alle ore 18 presso la sala eventi di SpazioComune in piazza Stradivari

 




A Drizzona una mostra sulla donna nella storia

E’ stata inaugurata presso le ex scuole elementari di Drizzona sabato 10, occasione della tradizionale sagra paesana del Comune di Drizzona, dedicata al Patrono Sant’Omobono, la mostra «La donna: protagonista della storia» promossa dalla locale Ass. Pro loco con il patrocinio del Comune di Drizzona, a cura di sottoscritto Mauro Poli e Giulia Volpi.

La mostra intende raccontare la storia di tante donne, una storia vista dal basso, che non trova mai spazio sui libri di scuola, con un omaggio al sacrificio e al grande lavoro che le donne hanno sempre svolto all’interno e fuori dalla famiglia, anche se molto spesso sottovalutato o taciuto. La mostra è la rappresentazione di alcune epoche storiche e del ruolo che in esse ha avuto la donna, partendo da una situazione locale per arrivare a quella generale.

La mostra sarà aperta alle visite anche domenica 18 novembre (ingresso gratuito dalle 14 alle 19) con la proposta di canti e testimonianze della nostra storia con Gruppo Padano di Piadena e il Gruppo di canto popolare di Cremona.




Mostra di paramenti sacri a Pandino

Si è aperta sabato sera (10 novembre), presso la sala affreschi del castello Visconteo, la mostra dei paramenti sacri della parrocchia di Pandino, evento ricompreso nel ciclo di iniziative denominato “Viaggio nella bellezza della fede” organizzato da Comune, parrocchia, associazione Marius Genio e Macchina, Lions Club Il Castello di Pandino ed Informamusica con il supporto di alcuni sponsor. Una trentina i paramenti in mostra, preziosi per la qualità dei tessuti di cui sono fatti ma anche per il ruolo di testimonianza storica che rivestono. Risalgono infatti ad un’epoca che va dal 1700 al 1850, la maggior parte di essi è legata al rito della messa tridentina e solitamente si trovano custoditi sottochiave nella sacrestia della chiesa parrocchiale. Qualcuno ne viene ancora oggi utilizzato.

Andrea Silva, curatore della mostra assieme ad Alessio Marazzi, ne ha presentato le caratteristiche, evidenziando la provenienza dei paramenti, il loro significato, legato sia alla forma che ai tessuti che ai colori, ed il contesto storico in cui sono stati creati ed utilizzati. Silva ha anche nominato ad una ad una tutte le persone che hanno contributo a questa iniziativa, parecchie. Segno di un coinvolgimento generale che non può che essere accolto con soddisfazione a Pandino.

Hanno presenziato all’inaugurazione diversi cittadini, il sindaco Maria Luise Polig ed il parroco don Eugenio Trezzi, questi ultimi intervenuti per un breve saluto al pubblico. “Paramenti del genere –ha detto il parroco- indicano la bellezza dell’espressione della fede. Nel corso degli anni sono andati piuttosto in disuso perché è cambiata l’ottica della funzione religiosa”. “Grazie a chi ha avuto l’idea di questa mostra –ha detto la Polig e a chi ha fatto lo sforzo di allestirla. Mi viene da dire, continuiamo così”.

La mostra rimarrà esposta fino a domenica 2 dicembre.




Un volume racconta i patroni della diocesi

Un aiuto a «ripercorrere parte della lunga storia di santità della nostra Chiesa». Così il vescovo Antonio Napolioni, nella sua introduzione, presenta l’edizione 2018 della rivista annuale “Sant’Omobono 13 novembre”, intitolata “I protettori di Cremona”.

Il volume, pubblicata da Atena srl sul progetto editoriale di Isidoro Gusberti, dopo aver raccontato tra storia, arte e spiritualità, la storia di Sant’Omobono, quest’anno propone – attraverso i contenuti curati dall’associazione CrArT e le fotografie di Federico Zovadelli – un percorso sulle figure di santi che sono o sono stati patroni della diocesi nel corso dei secoli.

La presentazione della rivista sarà martedì 13 novembre, proprio in occasione della festa patronale, alle 15.30 presso la Chiesa di Sant’Omobono a Cremona. Interverranno don Mario Binotto, parroco di Sant’Agostino, Giuseppe Frittoli per Atena, Isidoro Gusberti ed Elena Poli in rappresentanza di CrArT, con la partecipazione dell’Ensemble vocale “Il Continuo”.

«Anche se l’indagine storica e la curiosità artistica di questa pubblicazione si arrestano al sec. XVII, – aggiunge il Vescovo nella sua introduzione – non si è ancora chiusa la storia della santità cremonese che dal lontano sec. IV-V, da Eusebio retore e monaco insieme al grande Girolamo, ci raggiunge fino al sec. XX, fino a San Francesco Spinelli, al vescovo Giovanni e a don Primo».

 




All’Unesco «Il messaggio e l’azione di pace di Don Primo Mazzolari»

Sotto il patrocinio dell’UNESCO e in collaborazione con la Fondazione «Don Primo Mazzolari», la Missione Permanente della Santa Sede presso l’UNESCO e la Diocesi di Cremona organizzano un convegno internazionale su «don Primo Mazzolari», prete cattolico, grande figura del cattolicesimo italiano della prima metà del XX secolo, resistente, fondatore della rivista «Adesso».

Contemporaneo di Emmanuel Mounier (1905-1950), filosofo e fondatore del personalismo comunitario. Visionario d’avanguardia, Don Primo Mazzolari fu un precursore del modello di rapporto Chiesa-mondo espresso dal Concilio Vaticano II nella Costituzione pastorale «Gaudium et spes». Egli agí a favore di un pensiero sociale, vicino ai poveri e ai valori della pace, che accompagna l’UNESCO nel suo obiettivo di costruire la pace nello spirito degli uomini e delle donne di oggi.

Per informazioni complementari si veda il sito https://www.assau.org/la-mission-d-observation

Data e luogo del convegno:

Giovedi 29 novembre 2018, dalle h.15 alle h.18

presso il Quartier Generale dell’UNESCO (Sala II), 125 avenue de Suffren – 75007 Paris.

Una conferenza stampa è prevista alle h.14.15 (il luogo sarà precisato all’entrata della Sala II)

Programma:

– Intervento di S.Em. Il Card. Pietro PAROLIN, Segretario di Stato di Sua Santità.

– A seguire gli interventi di Mons. Francesco FOLLO, Osservatore Permanente della Santa Sede presso l’UNESCO, e di S.E. Mons. Antonio NAPOLIONI, Vescovo di Cremona. Il Direttore generale aggiunto, il Sig. XING QU, presenterà il punto di vista dell’UNESCO sul soggetto dell’evento.

– Interverranno poi: Prof. Guy COQ, presidente onorario dell’associazione “Amis d’Emmanuel Mounier”, Prof.ssa Mariangela MARAVIGLIA, membro del comitato scientifico della Fondazione “Don Primo Mazzolari, Prof. Don Bruno BIGNAMI, presidente della Fondazione “Don Primo Mazzolari”.

– Conclusioni di Mons. Francesco FOLLO e S.E. Mons. Antonio NAPOLIONI.




«Salire al Torrazzo può essere un’esperienza interiore»

E’ stato inaugurato nel pomeriggio di domenica 11 novembre il Museo Verticale del Torrazzo. Dopo la presentazione in un Battistero gremito, è stato il vescovo Antonio Napolioni ad aprire per la prima volta al pubblico la porta della Sala del Meccanismo, la prima delle tre nuove stanze allestite per il percorso del nuovo Museo che accompagna la salita verso la cima della torre campanaria della Cattedrale di Cremona.

«Non si può salire al Torrazzo per sentirsi padroni del mondo. Ma si sale al Torrazzo per scoprire quanto è bello essere piccoli». Così nella sua riflessione, durante la presentazione ufficiale in Battistero del nuovo Museo Verticale, monsignor Napolioni propone una chiave di lettura che va oltre la rappresentazione della torre campanaria come monumento iconico per la città e – da oggi – come percorso di conoscenza storica, artistica e scientifica. «La salita al Torrazzo – suggerisce il Vescovo – può essere un’esperienza interiore: dal tempo al cielo».

Ascolta qui l’intervento del Vescovo Napolioni

E se il Museo Verticale – presentato nella sua idea progettuale e nella sua struttura da don Gianluca Gaiardi, incaricato per i Beni artistici ed ecclesiali, e dall’architetto Fabio Bosio, e apprezzato dal Soprintendente Gabriele Barucca come «una gemma in più di questa bellissima città – offre ai cittadini e ai tanti visitatori una nuova occasione di scoperta del monumento che da secoli è al centro della vita sociale, civile e religiosa di Cremona, le tappe della salita «alla gran torre» (come recita il cartello all’ingresso, sotto la Bertazzola) generano una nuova opportunità per riappropriarsi dell’originario significato della torre del Duomo: «Segni, gesti, visioni, esperienza fisica, stanchezza… – evidenzia il vescovo Antonio – come la vita».

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E così l’esperienza della salita può essere anche un’esperienza di riflessione: «Si può meditare sul tempo, sulla diginità della persona, sugli orizzonti che si aprono, sul senso della vita. E gustare quel silenzio per ringraziare e ritrovare la misura del proprio tempo, quella misura che oggi stiamo perdendo, ammalati come siamo del peccato di dismisura, di senso di onnipotenza».

Così salire i 502 scalini del Torrazzo, fermandosi ad ammirare il meccanismi perfetti con cui scienziati e artigiani hanno misurato nei secoli il tempo, gettando uno sguardo che abbraccia la città e la pianura circostante, può davvero diventare qualcosa di più di una visita di conoscenza: un’esperienza. «Perché non pensare – aggiunge il vescovo – ad un’altra brochure con quattro o cinque tappe di meditazione per sostare durante la salita? Magari color oro…». Per tornare a terra, poi, un po’ più ricchi.

Ascolta qui l’intervento del Soprintendente Gabriele Barucca