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Epifania in musica in Cattedrale con l’International Musical Friendship

Anche quest’anno, per il terzo anno consecutivo ,l’accademia orchestrale internazionale della International Musical Friendship proporrà nella Cattedrale di Cremona il concerto per l’Epifania, il 6 gennaio 2019 alle ore 16 con l’esecuzione della monumentale sinfonia n. 9 “Dal Nuovo Mondo” di Antonin Dvorak.

I giovani musicisti provenienti da diverse parti d’Europa arriveranno in città – ospiti di famiglie disponibili per accoglierli – nei primi giorni di gennaio per le prove per i due i concerti previsti: venerdì 5 gennaio (ore 21) presso la chiesa di San Dalmazio a Paderno Ponchielli e sabato 6 gennaio (ore 16) in Duomo a Cremona.

La storia dell’IMF International Musical Friendship

È il 1993 quando un minuscolo gruppetto di insegnanti di musica e giovani studenti si incontrano. Suonano insieme come non hanno mai fatto, cantano in tutte le lingue del mondo: esplode tra loro un’amicizia del tutto inaspettata. È l’inizio dell’IMF International Musical Friendship, l’inizio di una serie di incontri fatti di musica e di umanità che da allora non si è mai interrotto, ha attraversato l’Europa e abbracciato le vite di centinaia di giovani musicisti. Non si tratta solo di un’associazione musicale, e nemmeno si può catalogare tra le tante iniziative di vacanze musicali o corsi di perfezionamento.

L’IMF è soprattutto un dono. Un dono, ovvero un gesto che ogni volta sorprende chi lo vive e che supera sempre ogni schema, progetto o immaginazione. Il lavoro musicale, guidato da un team di una quindicina di insegnanti provenienti da nove scuole di musica europee, è la scintilla che fa esplodere l’incontro tra culture differenti facendo dell’IMF un luogo di comunione e un ponte verso la bellezza e la profondità della vita. Ne sono freschi testimoni gli oltre 130 musicisti che hanno partecipato nell’agosto 2018 alla 26ª edizione, che si è tenuta in Lettonia, nella splendida città di Jelgava. Ragazzi provenienti da Germania, Polonia, Russia Lettonia, Austria, e Italia, alle prese con la musica di Mozart, Beethoven, Gershwin, Williams, attori di una amicizia che ha la forma di un’orchestra e il desiderio di non finire mai, con la guida del presidente Markus Lentz e del coordinatore Giovanni Grandi.

Proprio per questo, da alcuni anni, l’IMF, oltre al tradizionale appuntamento estivo, si ritrova in altri momenti dell’anno con la finalità di approfondire l’amicizia e migliorare costantemente il modo di far musica insieme. Tra queste iniziative la proposta dell’IMF Orchestrakademie, rivolta ai ragazzi più maturi dell’IMF che, accompagnati dall’esperienza e dall’entusiasmo dei loro maestri, daranno vita ad un’orchestra sinfonica di oltre 60 elementi. Guidati dalla vulcanica direzione di Ya-Wen Köhler- Yang affronteranno la Nona di Dvořák, più conosciuta come sinfonia “Dal Nuovo Mondo”, autentico monumento della musica sinfonica.

 




A Bellaguarda di Viadana la Festa dei popoli e delle genti

E’ in programma per domenica 6 gennaio, solennità dell’Epifania la Festa dei popoli e delle genti organizzata dalla comunità “Laudato Sì” di Viadana a Bellaguarda.

Dalle ore 10 saranno aperti per le vie del paese stands di prodotti tipici locali e durante la mattinata si svolgerà la rappresentazione sacra dell’Epifania con il corteo dei magi, prima della Messa che sarà celebrata alle 11.15 in chiesa. Alle 12.30 il pranzo con degustazioni multietniche il cui incasso andrà a finanziare il progetto «Casa futuro-centro studi Laudato Si’»  per la scuola internazionale dei giovani ad Amatrice.

Nel pomeriggio dalle 14.30 il presepe vivente anticiperà l’incontro sul tema «Laudato si’: una riforma reale per il nostro territorio» presso il Centro Servizi con la testimonianza di Maria Luisa Boccacci della comunità Laudato Si’ di Rieti-Amatrice. Alla 17 chiuderà la giornata il concerto dell’Epifania in chiesa.

Partecipano all’evento anche Condotta Slow Food OglioPo, Distretto Bio Casalasco Viadanese, Consulta del volontariato viadanese, Centro intercultura di mantova, Associazione Newtabor, Circoli Acli zona viadanese.

 




Messa del 1 gennaio: con lo sguardo a Maria per un nuovo cammino di pace

«L’augurio di buon anno significa poter contare gli uni sugli altri, di esserci d’aiuto e tradurre così l’augurio in realtà». Con queste parole, prima della benedizione, il vescovo Napolioni saluta l’assemblea al termine della Messa presieduta in Cattedrale alle 18 nella solennità di Maria Madre di Dio e Giornata mondiale per la Pace.

Il vescovo ha invitato la Chiesa cremonese a guardare a Maria all’inizio del nuovo anno civile. Uno sguardo sul futuro che – come ricorda al Papa – ci chiama alla costruzione della pace. E proprio richiamando al Messaggio del Santo Padre per la Giornata mondiale per la pace, all’inizio della sua omelia ha sottolineato l’importanza di ritrovare lo stupore «che ci è stato chiesto da Dio» nelle festività natalizie e che – aggiunge – «ci deve accompagnare all’ingresso del 2019 con una santa sensazione di gratitudine per un anno nuovo».

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«Ma non siamo qui per un atto di scaramanzia» ha ricordato il vescovo, proponendo una ricerca dell’essenziale che si trova «nella pace e nell’unità tra noi» che consente di affrontare e superare le prove della vita. Così nasce il «percorso di pace» indicato dal Messaggio di Papa Francesco. E proprio al messaggio del pontefice mons. Napolioni dedica una approfondita riflessione a partire dal titolo scelto come tema per questa 52ª Giornata: «La buona politica è a servizio della pace».

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Il vescovo Napolioni sottolinea come il messaggio non sia rivolto soltanto agli addetti ai lavori della politica, ma riguarda la vita e le scelte che ciascuno è chiamato ad assumere nel proprio piccolo mondo, negli ambienti della propria quotidianità: «Tutti siamo potenziali politici – riflette – perché i nostri comportamenti contribuiscono alla vita della città. possono essere segni, fattori di pace oppure elementi di sospetto, di giudizio, di isolamento, di pessimismo e di chiusura… anti-politica».

E’ un richiamo al «rovesciamento» della mentalità comune, quello introdotto da Dio («Ha rovesciato i potenti dai troni») attraverso Maria. Come? «Stabilendo la sua presenza nel bambino Gesù, nel crocifisso risorto, nella Chiesa fatta di peccatori perdonati che dialoga con il mondo e cerca di aiutarlo. Non lo giudica e non lo condanna né lo segue in modo creativa, ma gli parla al cuore».

E’ una Chiesa dunque presente nel la realtà che chiama la comunità dei cristiani alla corresponsabilità del bene comune. Un principio sottolineato con forza dal Papa nel suo Messaggio attraverso la citazione delle Beatitudini del Politico, una citazione del cardinale vietnamita François-Xavier Nguyen Van Thuan, morto nel 2002. Parole che il vescovo ripropone, delineando la figura del cardinale e la forza della sua testimonianza di vescovo incarcerato da un regime dittatoriale eppure capace di trasmettere la fede e l’entusiasmo di un innamorato di Cristo. «Racconto la storia del cardinale Van Thuan – dice il Vescovo, che lo incontrò pochi mesi prima della sua morte – perché le sue parole prendano ancora più forza e ci rendiamo conto di come in Signore incarnato non chiacchiera ma dona parole vive, testimoni del Vangelo, “artigiani della pace”».

Beato il politico che ha un’alta consapevolezza e una profonda coscienza del suo ruolo.

Beato il politico la cui persona rispecchia la credibilità.

Beato il politico che lavora per il bene comune e non per il proprio interesse.

Beato il politico che si mantiene fedelmente coerente.

Beato il politico che realizza l’unità.

Beato il politico che è impegnato nella realizzazione di un cambiamento radicale.

Beato il politico che sa ascoltare.

Beato il politico che non ha paura

Commentando questo testo il Vescovo richiama ai valori dell’unità, della coerenza, dell’attenzione, al bene di tutti… «Siamo a chiamati a discernere queste beatitudini e a farle nostre prima di pretenderle dall’altri». L’invito è «ad essere noi capaci di agire nel nostro piccolo mondo con questo stile di vita che viene dal Vangelo e che è la strada della pace». Allora potremo anche valutare i politici – conclude Napolioni – «valutarli, correggerci, diventando comunità in cui la corresponsabilità sporca le mani a tutti e ci impegna a costruire ciò che i nostri padri hanno saputo costruire: una bella Cremona, una bella Italia, un mondo più pulito».

 

 

 




“Il mio presepe”, vota il tuo preferito

Tradizionali e innovativi, colorati e ricchi di luci, artistici e simpatici… Sono tanti e di tutti i tipi i presepi che dalle case, dalle chiese e dalle scuole di tutta la diocesi i presepi che prendono parte al contest fotografico “Il mio presepe” promosso dal portale diocesidicremona.it attraverso la sua pagina Facebook ufficiale.

Dalla giornata di oggi è possibile vedere tutte le immagini (sono più di 80) e contribuire alla nomina del vincitore votando i vostri preferiti. Basta mettere un “mi piace” alle immagini dei presepi nella fotogallery che puoi vedere cliccando qui entro martedì 1 gennaio.

Il presepe che otterrà più like sarà protagonista della puntata speciale della trasmissione televisiva Giorno del Signore in onda domenica 13 gennaio.

 

 




Raddoppio Ires, card. Bassetti: “E’ una provocazione, colpito il volontariato”

“Non è un dono, ma una provocazione”. Così il card. Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, considera, in un’intervista pubblicata oggi da “La Repubblica”, il raddoppio dell’Ires, l’imposta sul reddito delle società, previsto dalla manovra per gli enti no profit e le realtà collegate alla Chiesa.

Colpito il volontariato

“Il nostro Paese sta vivendo un momento difficile, ma non mi sarei aspettato di vedere colpito il volontariato e tutto ciò che rappresenta – sottolinea il porporato -. Si tratta di migliaia di istituzioni senza fini di lucro, che coprono uno spettro enorme di bisogni ed esigenze, da quelle ambientali a quelle sanitarie, da quelle di supporto alla coesione sociale e di contrasto alla povertà a quelle ricreative, culturali ed educative”.

Il presidente della Cei sostiene, in merito al provvedimento, che

“non siamo davanti a un problema dei cattolici o per i cattolici, ma dell’umanità del nostro popolo, quindi di dignità e rispetto per chi ha sempre operato con abnegazione e ha contribuito a tenere in piedi il nostro Paese”.


Un messaggio per il ministro Salvini

“Protagoniste di quel welfare comunitario che può generare coesione, qualità e sostenibilità”. Così il card. Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, in un’intervista a “La Repubblica”, pubblicata oggi, considera le reti di volontariato. Segnalando che il Censis in un suo Rapporto affermava che “ci vuole un salto di qualità culturale per non considerare più le reti comunitarie come realtà puramente ancillari”, il porporato sostiene che “senza questo salto culturale, non si colpiscono soltanto le fasce più deboli, ma la dignità di tutti, anche di coloro che, avendone la possibilità, accettano di donare parte del loro tempo e delle loro energie a fin di bene: gruppi, enti, fondazioni bancarie, singoli”.

Su questo punto dal cardinale un messaggio per il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, dopo una recente polemica tra il vicepremier e “Avvenire”:

“Signor ministro, se la prenda con chi vuole, con i vescovoni, con la stampa cattolica, con i preti meschini e arrivisti… ma non tocchi l’umanità e il senso del dovere che hanno ispirato la nostra Costituzione”

dice l’arcivescovo. “La Chiesa italiana ha i suoi limiti, ma non può essere processata sui social o con qualche dichiarazione – aggiunge il presidente della Cei -. Chiedo che sia compresa e, al più, sfidata con comportamenti e azioni degne di essere imitati”.




A Sabbioneta veglia zonale per la giornata della pace

La zona pastorale V ha vissuto nella serata di domenica 30 dicembre un momento intenso di preghiera e di riflessione in preparazione alla giornata mondiale della pace, in calendario da 52 anni il 1 gennaio di ogni anno. La comunità che ha ospitato la cinquantina di parrocchie della zona è stata quella di Sabbioneta, insieme a Breda Cisoni, Ponteterra, e Villa Pasquali.

Appuntamento alle ore 20.45 nella suggestiva chiesa ottagonale dell’Incoronata, sede della Kaiser Karl Gebetsliga, la lega di preghiera per la pace tra i popoli, nel nome del Beato Imperatore Carlo d’Asburgo, uno degli operatori di pace, la cui reliquia qui venerata invita i visitatori a sperimentare la stessa beatitudine dei costruttori di pace. La sede di partenza non è stata casuale, poiché in questa chiesa, ogni terzo sabato del mese, alle ore 9.30, si celebra l’Eucarestia per la pace tra i popoli. In questo luogo, dunque, la preghiera per la pace è appuntamento normale, fisso, e ricorrente. Il primo momento è stato dunque dedicato all’ascolto integrale del messaggio pontificio per la giornata mondiale della pace 2019, che ha come titolo: La buona politica è al servizio della pace.

Quindi il gruppo che affollava la chiesa si è messo in cammino verso la non lontana chiesa dell’Assunta, ed il silenzio, che ha caratterizzato il cammino, è servito ad interiorizzare gli spunti offerti nel momento di ascolto.

La chiesa dell’Assunta, vestita ed illuminata a festa, inondata dal canto del coro zonale, diretto da Donato Morselli, si è rivelata una madre accogliente per la famiglia dei credenti, radunati per una intenzione tanto nobile. La veglia è stata scandita dai quattro momenti tipici della Lectio divina: Lectio, Meditatio, Oratio, Contemplatio.

Il momento della Lectio ha avuto come protagonista il paragrafo 46 dell’Enciclica “Octogesima adveniens” di S. Paolo VI, Papa, colui che più volte asserì che «La politica è la forma più alta ed esigente di carità».

Il momento della Meditatio è stato aiutato dalla testimonianza sull’importanza della buona politica della senatrice Mariapia Garavaglia, che ha accolto volentieri l’invito a dare il suo contributo di riflessione e soprattutto di vissuto, dopo un decennale impegno sia in organizzazioni dedite al bene comune – come la Croce Rossa, sia nelle istituzioni statali come Ministro della sanità. Il suo vibrante ed articolato intervento ha toccato i tasti dell’onestà, della competenza, della doverosa preparazione, della relazione costante tra elettori ed eletti, fondandosi sul magistero illuminato di Paolo VI e su uno stile politico autentico, incoraggiando tutti i presenti, soprattutto i giovani, a dedicarsi alla politica, perché questo è ancora uno spazio privilegiato per l’esercizio della carità. Il suo discorrere è sceso su un’assemblea silenziosa ed attentissima a cogliere la passione, oltre che i contenuti, con cui la senatrice ha offerto la sua testimonianza.

Il momento dell’Oratio si è snodato nella elevazione del cantico tratto dalla lettera agli Efesini che celebra Cristo nostra pace, e in una preghiera di lode alla quale l’assemblea ha risposto con le parole cantate dagli angeli nella notte del Natale: Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini che Egli ama.

Infine il momento della Contemplatio è stato aiutato dall’ascolto di una brano del Vangelo di Giovanni, quando Gesù annuncia il contenuto della sua pace, diversa da quella del mondo, e da un testo di Don Tonino Bello intitolato “La pace come cammino”.

La veglia si è conclusa con il cantico del Magnificat, che conclude pure il messaggio del Papa per la giornata mondiale della pace, con il congedo e la benedizione. Al termine della veglia molti dei presenti hanno espresso la gioia e la soddisfazione di essere stati presenti, nonostante la fredda serata di fine dicembre invogliasse ad un dopocena davanti al caminetto. La pace e la buona politica sono fatte anche di questi piccoli gesti di buona volontà




Villastrada ricorda Siro De Padova, poeta ed educatore

E’ mancato nei giorni scorsi Siro De Padova. Poeta, bibliotecario ed educatore, persona mite e gentile, pur lontano dal clamore della ribalta ha lasciato un segno nella vita culturale del territorio. Le esequie sono state celebrate il giorno di Santo Stefano nella chiesa della sua Villastrada.

Figlio di contadini, classe 1939, dopo gli studi classici De Padova si era iscritto a Milano alla prima Scuola superiore italiana di formazione psico-pedagogica per operatori sociali. Aveva maturato la passione per le questioni educative frequentando negli anni della giovinezza il sacerdote viadanese don Mario Galimberti. In veste di educatore professionale, De Padova partecipò a vari progetti: dalla collaborazione con la Casa del Sole (istituto mantovano all’avanguardia per la riabilitazione dei bambini cerebropatici) all’istituzione di una scuola media serale per lavoratori a Dosolo. Fu negli anni ‘60 il primo direttore laico dei Soggiorni diocesani cremonesi. A Cremona collaborò inoltre con l’opera di recupero del disagio giovanile avviata da madre Agata Carelli (cui dedicò il volume “Il Vangelo d’Agata”).

Negli anni ’70 completò un corso biennale in studi biblioteconomici, e negli anni ’90 presiedette il sistema bibliotecario zonale. In tale veste fondò le biblioteche di Dosolo (inaugurata nel 1986, la prima in provincia di Mantova a dotarsi di una sezione ragazzi) e San Matteo (2004). Assieme al maestro Mario Lodi, ideò un premio letterario nazionale per piccoli autori. Con la biblioteca dosolese collaborò a lungo anche come volontario.

Come poeta, De Padova è stato scoperto negli anni ’60 dal critico-editore Bino Rebellato, e inserito in oltre venti tra raccolte e antologie. I suoi versi, che echeggiano la spiritualità francescana e autori come Balducci, Carretto, Panikkar e Julien Green, gli sono valsi la citazione nella “Storia della letteratura italiana contemporanea” curata da Neuro Bonifazi. Nel 1989 il municipio di Assisi gli ha conferito il premio “San Francesco” per la sua attività culturale.

Nel 2015 De Padova ha donato al Comune di Dosolo oltre mille volumi provenienti dalla sua collezione privata: un vero e proprio patrimonio, soprattutto nell’ambito delle scienze umane e religiose. Una sala della biblioteca gli verrà dedicata, e custodirà il suo fondo librario.

Signore

Ti sei affiancato

Nel bosco con me

Una sera di silenzio e con me a ragionare

E ti interessava la mia vita

E io a narrartela a piccoli passi

Quasi ridendo,

perchè già silenziosamente

tu sapevi…




Casalmorano, mostra di presepe al Centro Pastorale “Prejer”

Sabato 8 dicembre, solennità dell’Immacolata Concezione, l’associazione Amici del Presepio di Casalmorano ha inaugurato la tredicesima edizione della mostra di presepi e diorami, organizzata in collaborazione con la Parrocchia e il Gruppo Culturale Sant’Ambrogio, ospitata presso il Centro Pastorale “Prejer”. La mostra è patrocinata dal Comune di Casalmorano e dalla Provincia di Cremona e ha come sponsor il Credito Padano.

L’inaugurazione della mostra presepi segue alle celebrazioni del Santo Patrono di Casalmorano – Ambrogio – e le completa, oltre ad aprire il periodo natalizio.

L’associazione ha selezionato oltre 100 opere inedite di tutte le dimensioni, provenienti prevalentemente dal Nord Italia, per allestire una mostra che spazia dai presepi popolari a presepi più innovativi. Vera chicca di quest’anno è la presenza di una Via Crucis realizzata dall’artista palermitana Angela Tripi che ha realizzato tutte le tappe della vita di Gesù plasmando statuine in terra cotta tutte vestite. Inoltre, l’associazione Amici del Presepio di Casalmorano è stata scelta per allestire in Duomo un presepio che sarà visibile dalla vigilia di Natale. Un vanto e una soddisfazione per tutti i volontari che da 13 anni dedicano quasi tutti i mesi dell’anno all’organizzazione e al montaggio della mostra casalmoranese.

L’impegno dell’associazione è stato sottolineato sia dal sindaco Andrea Arcaini che da don Giuliano Vailati. Il sindaco, infatti, ha voluto ricordare che, grazia alla mostra presepi, un paese di provincia come Casalmorano diventa meta turistica ed ospita numerosi visitatori che arrivano anche da lontano. Don Giuliano Vailati, invece, prima della benedizione e del taglio del nastro, anche da volontario dell’associazione, ha lodato il lavoro di gruppo che viene svolto durante tutto l’anno: “Saper stare in gruppo è molto cristiano e noi siamo un gruppo molto affiatato. Siamo anche apprezzati, infatti, sulla scorta di questa esperienza abbiamo aiutato altre associazioni che hanno voluto realizzare mostre presepi. E Soncino addirittura vorrebbe che organizzasimo una mostra in loco”.

Dopo il taglio del nastro, il pubblico presente all’inaugurazione si è intrattenuto alla mostra per vedere le opere di quest’anno. La mostra potrà essere visitata fino al 13 gennaio 2019 tutti i giorni festivi. Durante i giorni feriali, la mostra aprirà solo su appuntamento.

Tutte le informazioni sul sito www.presepicasalmorano.it.

 


La festa patronale

La comunità di Casalmorano ha celebrato solennemente, venerdì 7 dicembre, la festa del Santo Patrono Ambrogio. Il parroco don Adriano Veluti ha celebrato, insieme a don Giuseppe Bernardi Pirini e a don Giliano Valiati (con lui alla “guida” dell’Unità Pastorale di Casalmorano, Mirabello Ciria, Castelvisconti, Azzanello), una Messa, alle 20.30, nella parrocchiale casalmoranese dedicata ad Ambrogio.

La celebrazione è stata aperta dall’offerta del cero votivo, portato dal sindaco Andrea Arcaini, a Sant’Ambrogio. Il cero, acceso da don Veluti, è stato posto davanti alla statua di Sant’Ambrogio dal sindaco per l’incensazione.

Don Veluti ha concentrato la sua omelia sulla biografia di Ambrogio, Vescovo e simbolo di libertà e pacificazione tra culture e religioni diverse. L’analogia con l’epoca attuale e il Vangelo del giorno è stata immediata. Don Veluti, infatti, ha così commentato la pagina di Vangelo di Matteo: “Ambrogio in questa nostra realtà, che ha così bisogno di libertà e pace, sarebbe una guida come è stato nel 374, quando fu acclamato Vescovo di Milano. E se pensiamo al Vangelo, riflettiamo, perché quei ciechi, che hanno bisogno di essere liberati, potremmo essere noi. Spesso infatti il nostro egocentrismo ci impedisce di vedere Dio e la nostra fede vacilla. Dovremmo essere come i ciechi per avere la loro consapevolezza del bisogno di vedere. Essere infatti consapevoli di avere bisogno di Dio è il primo passo per uscire dall’oscurità. Ecco perché questa sera dobbiamo invocare la pietà e la guarigione dalla nostra cecità attraverso la fede che salva e ci porta a Dio”.

A Messa conclusa, la festa per il Santo Patrono è proseguita presso la Palestra Comunale per il concerto dell’Orchestra di fiati di Trigolo “Giuseppe Anelli”. A fine concerto, L’Amministrazione comunale ha premiato premiati i laureati del 2018 e i diciottenni del 2019.




Legge di bilancio, le preoccupazioni dei vescovi italiani

Pubblichiamo la dichiarazione rilasciata oggi, giovedì 20 dicembre, al termine della messa celebrata per i giornalisti in vista del Natale dal Segretario generale della Cei Mons. Stefano Russo sulla legge di Bilancio attualmente in discussione nelle commissioni parlamentari.

»Stiamo seguendo – come tutti – i contenuti della Legge di Bilancio, rispetto ai quali non mancano elementi di preoccupazione, che ci auguriamo di poter veder superati.

Siamo consapevoli delle difficoltà in cui versa il Paese, come pure delle richieste puntuali della Commissione Europea.

Nel contempo, vogliamo sperare che la volontà di realizzare alcuni obiettivi del programma di Governo non venga attuata con conseguenze che vanno a colpire fasce deboli della popolazione e settori strategici a cui è legata la stessa crescita economica, culturale e scientifica del Paese.

In particolare, se davvero il Parlamento procedesse con la cancellazione delle agevolazioni fiscali agli enti non commerciali (con la soppressione dell’aliquota ridotta IRES), verrebbero penalizzate fortemente tutte le attività di volontariato, di assistenza sociale, di presenza nell’ambito della ricerca, dell’istruzione e anche del mondo socio-sanitario.

Si tratta di realtà che spesso fanno fronte a carenze dello Stato, assicurando servizi e prossimità alla popolazione».

 




Dossier Caritas sui migranti minori non accompagnati

Ogni giorno, 44,4 persone sono obbligate a lasciare le proprie case. I minori sotto i 18 anni di età costituiscono circa la metà della popolazione rifugiata – circa 30 milioni. 300 mila di questi sono minori non accompagnati registrati in circa 80 Paesi.

Nell’imminenza del Natale, Caritas Italiana richiama l’attenzione sulla situazione di questi minori, molti dei quali bambini, costretti a lasciare le loro terre in cerca di sicurezza e di futuro. Nel dossier “Minori migranti, maggiori rischi” presenta dati, testimonianze e proposte, evidenziando in particolare i flussi verso l’Unione Europea e la situazione dei Balcani.

Scarica qui il dossier completo (.pdf)

Secondo dati Eurostat negli stati membri dell’Unione Europea i minori stranieri non accompagnati (89% sono maschi) rappresentano in generale il 15% di tutti i richiedenti asilo minorenni. Nel 2017, oltre i due terzi dei MSNA avevano un’età compresa tra i 16 e i 17 anni (77%, ovvero circa 24.200 persone), mentre quelli tra i 14 e 15 anni rappresentavano il 16% (circa 5.000 persone) e quelli con meno di 14 anni il 6% (quasi 2.000 persone).

Le cifre non raccontano le storie e la sofferenza che c’è dietro un minore che si trova solo, senza affetti, in un Paese straniero. Eppure anche le cifre servono, perché per “i grandi numeri” sono importanti, e aiutano a inquadrare la realtà.

Giunti in Europa, per vie illegali, molti di questi minori non accompagnati non ricevono le condizioni minime di assistenza necessaria, prima fra tutte la protezione da abusi e violenze. Mancano strutture di accoglienza adeguate, operatori qualificati in grado di assisterli, percorsi educativi pensati per loro che limitino il rischio di emarginazione e sfruttamento, interpreti e mediatori culturali in grado di facilitare le relazioni tra sistema di assistenza e minori. L’esito più preoccupante di questa inadeguatezza è il cosiddetto esercito degli invisibili, o degli scomparsi.

In particolare i minori non accompagnati arrivati in Italia poi diventati irreperibili sono 4.307, di ben 23 etnie diverse. Oltre quattromila bambini spariti, di cui non si sa più nulla, alcuni probabilmente rimpatriati, altri probabilmente fuggiti al compimento dei 18 anni.

Caritas Italiana partecipa al Tavolo Minori Migranti, una rete nazionale di organizzazioni impegnate a diverso titolo nella promozione e tutela dei diritti dei minori migranti, richiedenti asilo e rifugiati, in particolare non accompagnati, e dei giovani giunti in Italia come minori non accompagnati. Nella rete delle Caritas in Europa e insieme a tante altre organizzazioni della società civile ha anche formulato proposte – richiamate del Dossier – per proteggere i bambini migranti e rifugiati oggi e aiutarli ad affrontare il loro futuro.

Inoltre Caritas Italiana da anni collabora e sostiene le diverse Caritas che nell’Europa dell’Est sono impegnate in programmi multisettoriali volti all’assistenza dei migranti, in particolare a seguito dell’emergenza del 2015 quando circa un milione di profughi attraverso la rotta balcanicaper raggiungere il nord Europa (Germania, Austria, Paesi scandinavi) partendo dalla Turchia e risalendo la regione balcanica attraverso Grecia, Macedonia e Serbia. Le Caritas della Grecia, Albania, Bosnia ed Erzegovina e Serbia in particolare sono state impegnate sin da subito nel far fronte alle molteplici necessita delle persone che hanno attraversato questi Paesi, con specifica attenzione alle famiglie e ai tanti adolescenti non accompagnati, che erano privi di qualsiasi supporto familiare.

Dall’ottobre 2017 in particolare è stato possibile finanziare ulteriori interventi grazie alla Campagna Liberi di partire liberi di restare promossa dalla Conferenza Episcopale Italiana che, grazie a fondi dell’8xmille alla Chiesa Cattolica, appoggia programmi in favore di migranti nei Paesi di origine, di transito e di destinazione, con un’attenzione specifica ai minori non accompagnati.