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Giornata del malato, l’11 febbraio Messa del Vescovo nella parrocchiale di Piadena

Ricorre l’11 febbraio, nella memoria della prima delle apparizioni della Madonna a Lourdes, la 32ª Giornata mondiale del malato, incentrata sul tema – tratto dal messaggio di Papa Francesco per la Giornata – “Non è bene che l’uomo sia solo”. Curare il malato curando le relazioni. In questo contesto in Diocesi il vescovo Antonio Napolioni presiederà l’Eucaristia alle 11 nella chiesa parrocchiale di Piadena.

Alla celebrazione, oltre alla comunità parrocchiale parteciperà dame e barellieri l’Unitalsi cremonesi accompagnando alcuni malati. Ma anche dalla case e dei luoghi di ricovero si potrà partecipare all’evento unendosi in comunione alla Messa grazie alla diretta tv su Cremona1 (canale 19) e i canali web e social della Diocesi di Cremona.

Un’occasione di preghiera, ma anche l’opportunità di vivere, in maniera comunitaria, l’abbraccio di una diocesi intera alla persone più fragili. Una vicinanza che concretizza l’invito del Santo Padre affinché «con l’amore vicendevole, che Cristo Signore ci dona nella preghiera, specialmente nell’Eucaristia, curiamo le ferite della solitudine e dell’isolamento». «Siamo venuti al mondo perché qualcuno ci ha accolti, siamo fatti per l’amore, siamo chiamati alla comunione e alla fraternità – ricorda il Pontefice nel messaggio –. Questa dimensione del nostro essere ci sostiene soprattutto nel tempo della malattia e della fragilità, ed è la prima terapia che tutti insieme dobbiamo adottare per guarire le malattie della società in cui viviamo».

La celebrazione diocesana è promossa attraverso l’Ufficio di Pastorale della salute e in sinergia con l’unità pastorale di Drizzona-Piadena-Vho. Tra i concelebranti ci saranno proprio il parroco don Antonio Pezzetti e l’incaricato diocesano per la Pastorale della salute don Maurizio Lucini.

Prima della celebrazione, il vescovo Napolioni visiterà residenti e operatori della Rsa “San Vincenzo” di Piadena Drizzona. La struttura, gestita dalla cooperativa sociale “Il Gabbiano”, offre un servizio rivolto ad anziani con diversi gradi di non autosufficienza e non più assistibili al proprio domicilio, assicurando prestazioni socio-assistenziali, sanitarie e alberghiere tese al soddisfacimento dei bisogni della persona, al mantenimento e al potenziamento delle capacità residue con un’attenzione particolare alla dimensione sociale e relazionale.

 

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Messaggio per la Quaresima, Papa Francesco: “L’umanità brancola nel buio delle diseguaglianze e dei conflitti”




Disponibili online i sussidi Cei per la Quaresima

Sono disponibili, nella sezione dedicata del sito web dell’Ufficio liturgico nazionale (link diretto: liturgico.chiesacattolica.it/sussidi-liturgici-per-il-tempo-di-quaresima-e-pasqua), i primi sussidi iliturgico-pastorali per l’accompagnamento delle comunità nel cammino quaresimale e nel tempo di Pasqua.

«Per vivere con serietà l’ascesi quaresimale, siamo invitati ad assumere tre impegni – sottolinea mons. Giuseppe Baturi, segretario generale della Cei presentando la proposta–: la carità, che accorcia le distanze tra i fratelli e rende attenti alle necessità dei poveri; la preghiera, che nel frastuono ritaglia spazi di silenzio e irriga l’esistenza dell’uomo; il digiuno, che ordina i sensi e contribuisce a dare il giusto valore alle cose».

Sulla scia di queste parole, tutte le comunità potranno usufruire di questi strumenti, frutto del lavoro d’insieme di alcuni uffici e servizi della Segreteria generale della Conferenza episcopale italiana coordinati dall’Ufficio liturgico nazionale.

«I suggerimenti e le proposte di questo strumento pastorale – conclude Baturi – possano essere accolti per crescere nell’arte del celebrare e per tradurre nella vita quanto nella liturgia abbiamo veduto e udito».




Intelligenza artificiale, il 9 febbraio a Cristo Re serata con il prorettore del polo cremonese del Politecnico

Avrà luogo presso l’oratorio della parrocchia di Cristo Re, a Cremona, l’evento “Questo gatto non esiste! – Due o tre cose che so dell’intelligenza artificiale”. L’appuntamento, proposto dal Consiglio pastorale parrocchiale, è in programma venerdì 9 febbraio alle ore 21.

Un’occasione per approfondire un tema tanto attuale quanto delicato come l’intelligenza artificiale, per conoscere che cos’è e quali opportunità può rappresentare. A proposito di questo argomento interverrà il professor Gianni Ferretti, prorettore del polo cremonese del Politecnico di Milano, che aiuterà a conoscere, anche per quanto riguarda gli aspetti tecnici, questa nuova realtà.

L’evento, che sarà ospitato dalla sala sottochiesa dell’oratorio, è aperto a tutti con ingresso libero e gratuito.

 

Biografia di Gianni Ferretti

il prof. Gianni Ferretti è nato a Cremona nel 1962. Ha conseguito la laurea in Ingegneria Elettronica nel 1987 presso il Politecnico di Milano. Dal 1990 al 1998 è stato ricercatore presso il Dipartimento di Elettronica e Informazione del Politecnico di Milano e nel corso del 1994 è stato visiting researcher presso il Laboratoire d’Automatique de Grenoble. Dal 1998 al 2005 è stato professore associato presso il Politecnico di Milano dove attualmente è professore ordinario in Automatica. È prorettore del polo territoriale di Cremona del Politecnico di Milano e docente dei corsi di Fondamenti di Automatica, Controlli digitali e Tecniche e strumenti di simulazione nella facoltà di Ingegneria industriale e dell’informazione. I suoi principali interessi di ricerca sono il controllo dei servomeccanismi, la modellistica e la simulazione di sistemi meccatronici, il controllo in forza e posizione dei robot, la modellistica e simulazione di sistemi automotive, la modellistica e il controllo degli impianti di produzione di biogas. Ha collaborato in vari progetti di ricerca con industrie e istituzioni. È infine autore di circa un centinaio di pubblicazioni, fra libri, riviste e memorie a congressi.

 

Comunicazioni sociali, il Papa: “Spetta all’uomo decidere se diventare cibo per gli algoritmi”

Intelligenza artificiale, chi sei? Dal 20 febbraio a Santa Monica cinque incontri. Evento conclusivo con padre Benanti




Passione e fatiche dell’educatore sportivo, conclusa la prima fase del corso del Csi

È stata la serata di lunedì 5 febbraio a concludere la prima fase del corso base per educatori sportivi per i bambini dai 3 ai 10 anni, organizzata dal comitato cremonese del Centro sportivo italiano e proposta in tre appuntamenti presso il Centro pastorale diocesano. E proprio la sala Spinelli è stata gremita da gente di tutte le età per l’incontro dal tema La figura dell’educatore sportivo. Al centro dell’iniziativa gli interventi di don Alessio Albertini, sacerdote dell’Arcidiocesi di Milano e già assistente ecclesiastico nazionale del Csi, e Lina Stefanini, pedagogista e docente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.

L’evento è stato introdotto e moderato da Davide Iacchetti, responsabile della sezione bambini e ragazzi del Csi di Cremona, che ha spiegato come lo sport non realizzi automaticamente l’educazione, ma perché ciò accada bisogna metterci un’intenzione. Ma chi ce la mette? Gli istruttori, gli allenatori, gli educatori. «Non si può essere istruttori senza essere educatori – ha sottolineato Iacchetti –, perché i bambini ci chiedono una relazione, attraverso la quale possiamo trasmettere loro qualcosa».

Da qui ha preso il via la relazione di don Alessio Albertini che, citando Rollie Massimino, coach per quasi vent’anni della squadra di basket della Villanova University, ha illustrato il ruolo e gli obiettivi dell’allenatore, ovvero «dare una disciplina, aiutare a vincere e far divertire».

«Il lavoro dell’educatore sportivo è faticoso, mi verrebbe da dire “ma chi te lo fa fare” – ha proseguito don Albertini, fratello dell’ex calciatore Demetrio Albertini –, ma tutti i mestieri che hanno a che fare con le persone hanno bisogno di qualcosa in più». Attraverso queste parole il sacerdote ha introdotto quelle che a suo modo di vedere sono le cinque fatiche dell’educatore sportivo. Un bravo educatore sportivo «è colui che non lascia solo, che non abbandona», è colui che si prende cura, che cura, in senso figurato, quel «”femore rotto”, che nel mondo animale significa “vita perduta”», è colui che rischia, anche in vista di risultati futuri, «come un imprenditori di sogni», è colui che dice sempre la verità, e «deve essere un “felicitatore”, un portatore sano di felicità». Ha dunque chiuso così il suo intervento, con un augurio ai giovani presenti in sala: «siate liberi e non smettete mai di sorridere».

Nella seconda parte della serata è intervenuta Lina Stefanini. La docente dell’Università Cattolica ha voluto tracciare un percorso basato sulla caratteristica fondamentale dell’educatore sportivo, che è, oltre alla competenza, la capacità di ascolto. «Saper ascoltare per poi riuscire a interessare e ad avere un dialogo – ha evidenziato la professoressa Stefanini a margine dell’incontro –. Un argomento che però attualmente non è particolarmente facile, perché ci siamo disabituati, anche con l’avvento dell’informatica, ad ascoltare con più piacevolezza chi interviene».

Si chiude dunque questa fase, cui farà seguito il rilascio di un attestato di partecipazione e il riconoscimento di tre crediti sportivi per allenatori, istruttori e dirigenti Csi. Per chi ha intenzione di ottenere la qualifica di istruttore, allenatore o educatore sportivo di 1° livello, saranno in programma, nei mesi primaverili, altri sei incontri teorico/pratici.




Capitolo della Cattedrale, mons. Antonio Trabucchi è il nuovo presidente

È mons. Antonio Trabucchi, 55 di sacerdozio, il nuovo presidente del Capitolo della Cattedrale di Cremona. Una realtà alla quale si era avvicinato vent’anni fa con l’incarico di mansionario, per diventare successivamente canonico effettivo nel 2015, ricoprendo nell’ultimo quinquennio il ruolo di cancelliere. È a lui che i canonici del capitolo, riunitisi lo scorso 23 gennaio nella sala capitolare attigua alla Cattedrale, hanno espresso la propria fiducia eleggendolo presidente. Un incarico suggellato dal vescovo Antonio Napolioni con il decreto di nomina emesso in data 24 gennaio.

ll nuovo presidente, cui competono diritti e doveri stabiliti dal Diritto e dalle norme statutarie del Capitolo stesso, prende il testimone da monsignor Ruggero Zucchelli e rimarrà in carica per cinque anni.

Sono attualmente 14 i canonici del Capitolo, supportati da due sacerdoti mansionari.

 

Biografia di mons. Antonio Trabucchi

Nato a Sesto ed Uniti il 17 gennaio 1944, mons. Antonio Trabucchi è stato ordinato sacerdote il 22 giugno 1968, mentre risiedeva nella parrocchia della Cattedrale, a Cremona. Ha iniziato il proprio ministero come vicario parrocchiale a Piadena (1968-1973) e successivamente a Cremona, nella parrocchia di San Bernardo (1973-1983). È stato quindi parroco di Pozzaglio (1983-1989) e della parrocchia Immacolata Concezione nel quartiere cremonese del Maristella (1989-2004).

Dal 2004 al 2015 ha ricoperto il ruolo di mansionario del Capitolo della Cattedrale e nello stesso tempo è stato collaboratore della parrocchia Santa Maria Assunta (Cattedrale) fino al 2020.

Giornalista pubblicista, dal 2004 al 2017 è stato collaboratore del settimana diocesano “La Vita cattolica” e dal 2004 ricopre l’incarico di direttore responsabile della rivista “Il Santuario di Caravaggio”.

Dal 2015 è canonico effettivo del Capitolo della Cattedrale di Cremona e direttore diocesano della “Rete mondiale di Preghiera del Papa”.

 

Il Capitolo della Cattedrale di Cremona

Il Capitolo, denominato ufficialmente “Capitolo Canonicale della Cattedrale di Cremona”, è il più antico e illustre collegio della città. La sua esistenza è attestata dallo storico Giuseppe Bresciani già nell’VIII secolo.

L’attuale fisionomia è chiarita nell’art. 3 dello Statuto del Capitolo della Cattedrale di Cremona che, riecheggiando il can. 503 del Codice di diritto canonico, recita: “Il Capitolo Cattedrale è il collegio dei Canonici dediti in primo luogo all’esemplare esercizio del culto divino in Cattedrale, (…) alla celebrazione quotidiana della liturgia delle Lodi e dell’Ora media e della Messa conventuale e, nel rispetto dell’attività pastorale della Parrocchia, alla disponibilità per le celebrazioni dell’Eucaristia e della Riconciliazione sacramentale e per la predicazione sacra, specie nei giorni festivi e nei tempi più significativi dell’anno liturgico”.

I canonici, che oggi hanno conservato il titolo di monsignore e con la facoltà di indossare la mozzetta violacea, hanno sempre esercitato un rilevante ruolo nel governo della diocesi, con in passato anche la facoltà di elezione dei vescovi (fino alle bolle in contrario di Papa Bonifacio VIII).

Questa l’attuale composizione del Capitolo:

  1. mons. Mario Barbieri (1999)
  2. mons. Achille Bonazzi (2005)
  3. mons. Pietro Bonometti (2018)
  4. mons. Felice Bosio (2014)
  5. mons. Attilio Cibolini (2015)
  6. mons. Primo Margini (2016)
  7. mons. Luigi Nozza (2023)
  8. mons. Giuseppe Perotti (1996)
  9. mons. Marino Reduzzi (2007)
  10. mons. Carlo Rodolfi (2021)
  11. mons. Libero Salini (2018), penitenziere
  12. mons. Giuseppe Soldi (2010)
  13. mons. Ruggero Zucchelli (2006)
  14. mons. Antonio Trabucchi (2015), presidente

Mansionari: don Adelio Buccellè e don Franz Tabaglio




“Finestre sul mondo”, il 1° febbraio alle 17.30 al Centro pastorale la presentazione delle nuove proposte di viaggio e pellegrinaggio della ProfiloTours

Tante proposte di viaggi e pellegrinaggi per il nuovo anno. Saranno presentate, nel pomeriggio di giovedì 1° febbraio, alle 17.30, presso la sala Spinelli del Centro pastorale diocesano di Cremona (via Sant’Antonio del Fuoco 9A), le proposte per il 2024 di “Finestre sul mondo”: una ricca programmazione, tra pellegrinaggi, viaggi e gite giornaliere, organizzata, dal Segretariato diocesano pellegrinaggi con il supporto dall’agenzia viaggi diocesana ProfiloTours.

A fare gli onori di casa saranno don Matteo Bottesini, incaricato diocesano per il Segretariato pellegrinaggi, e don Roberto Rota, presidente dell’agenzia ProfiloTours.

L’iniziativa rappresenta un’opportunità per far conoscere al pubblico le molteplici possibilità di viaggio e pellegrinaggio offerte e per una partecipazione sempre maggiore a queste esperienze spirituali e culturali.

Al termine della presentazione seguirà un momento conviviale per i presenti.

La partecipazione l’evento è libera, previa comunicazione alla ProfiloTours contattando il numero 0372-460592.

 




“La Pace in testa”, il 28 gennaio a Cremona una giornata per la pace

“La Pace in testa” è il titolo della giornata della pace diocesana che si terrà nel pomeriggio del 28 gennaio e che vedrà in piazza del Comune a Cremona diverse associazioni e realtà collaborare e ritrovarsi per tenere in mente la necessità di pace a partire dalle nostre relazioni quotidiane fino ad arrivare agli scenari terribili dove la guerra è realtà quotidiana.

Alle 15 in piazza del Comune a Cremona prenderà avvio l’iniziativa “la pace in gioco”: durante tutto il pomeriggio ci saranno diversi stand di gioco e animazione per bambini e ragazzi dagli 0 ai 14 anni, con il CSI che promuoverà alcuni giochi per educare alla pace dalle 15.30 alle 16.30. A seguire un momento di preghiera e la merenda offerta a tutti i partecipanti con la conclusione delle attività prevista per le 17.30. I gruppi devono segnalare la presenza e il numero dei partecipanti al seguente link: https://forms.gle/GVuibdSqzzc38u6b6.

A partire della 17.30, invece, nella Sala Quadri del palazzo comunale vi sarà l’iniziativa “azioni di pace” per gli adolescenti e i giovani: testimonianze, racconti e azioni concrete di pace a livello nazionale e a livello locale. Interverranno Giovanni Fusar Poli, di Pax Christi, Emanuele Bottini e Veronica Porzionato, che approfondiranno l’Operazione Colomba, il corpo nonviolento di pace dell’associazione Papa Giovanni XXIII di Crema, e gli studenti del liceo Vida di Cremona, accompagnati dalla professoressa Caterina Piva, a presentare il Progetto Rondine.

La giornata è rivolta a tutti. In particolare sono invitati i gruppi di Cremona e degli oratori della città.

Hanno aderito alla giornata l’Azione Cattolica Diocesana (con l’ACR, i Giovanissimi e i Giovani), il gruppo Scout Agesci Cremona2 e il gruppo Scout Cngei di Cremona, il CSI di Cremona, Pax Christi Cremona, ACLI Cremona, Masci Cremona e gli Uffici diocesani di Pastorale sociale e del lavoro e Pastorale giovanile con la Federazione Oratori Cremonesi. Anche il Comune di Cremona ha supportato l’iniziativa e concesso il patrocinio alle iniziative in programma.

«Il messaggio di Papa Francesco per la giornata della pace 2024 – spiegano gli organizzatori – riguarda il rapporto tra la costruzione della pace e le intelligenze artificiali. Parlando di intelligenze artificiali ci si riferisce anche in modo più generale agli enormi progressi tecnici e tecnologici compiuti soprattutto negli anni più recenti dall’umanità. Evoluzioni impensate, impensabili che hanno aperto enormi possibilità e fornito strumenti sempre più potenti. “Potenzialità dirompenti” – si legge nel testo che annuncia il titolo del messaggio – con “effetti ambivalenti”. Ed è su questo punto che diventa più chiaro il legame molto stretto che tiene insieme tecnologia e pace. Il rischio rispetto al quale il Papa ci mette in guardia è che “attecchisca una logica di violenza e di discriminazione nel produrre e nell’usare tali dispositivi, a spese dei più fragili e degli esclusi: ingiustizia e disuguaglianze alimentano conflitti e antagonismi”. Quando la tecnica e il progresso sono davvero per tutti possono essere grandi risorse. Se invece rimangono esclusiva di pochi, magari sempre gli stessi, rischiano di aumentare disuguaglianze e conflitti, che diventano sempre più violenti».

«La priorità di ogni riflessione e di ogni azione – continuano gli organizzatori – deve continuare ad essere il rispetto per la persona, ogni persona. “La tutela della dignità della persona e la cura per una fraternità effettivamente aperta all’intera famiglia umana sono condizioni imprescindibili perché lo sviluppo tecnologico possa contribuire alla promozione della giustizia e della pace nel mondo”. Anche le nostre comunità sono lacerate da divisioni e guerre spesso sottaciute ma agite nelle parole e nei comportamenti. Abbiamo ritenuto importante allora ri-trovarci per tornare a collaborare insieme e a guardare più a ciò che ci unisce che alle differenze. Non vogliamo rassegnarci a un mondo nel quale le armi sono il modo di risolvere le controversie e vogliamo farlo partendo da noi, dal nostro modo di stare insieme e relazionarci».

 

Locandina dell’iniziativa




Maestri cattolici, il 27 gennaio “Emozioni in musica. Il sogno dell’educazione”

«Volete fare cosa divina? Educate i giovani!». Sono le parole che don Giovanni Bosco, il 16 Maggio 1878, rivolgeva ai suoi collaboratori salesiani per ringraziarli del loro impegno educativo nelle decine di opere che l’infaticabile prete di Valdocco aveva messo in piedi in quarant’anni di apostolato tra i poveri e i diseredati della sua Torino. Nella settimana dell’educazione, ricordando il grande educatore che fu san Giovanni Bosco, l’Associazione italiana Maestri cattolici (Aimc) di Cremona e Mantova, propone per sabato 27 gennaio, alle ore 16, a Cremona presso la chiesa della Beata Vergine di Caravaggio (viale Concordia 5), “Emozioni in musica. Il sogno dell’educazione”, un momento formativo a carattere musicale con la partecipazione del coro “Joy Voices” di Casalmaggiore (in foto) e della maestra e attrice Elisa Zanolla: canti gospel e spiritual saranno intervallati dalla lettura di riflessioni curate dall’ispettore Italo Bassotto, già dirigente tecnico del Miur, sul senso dell’educazione e della formazione dei giovani, a partire da alcuni scritti di Don Bosco.

L’evento – promosso per la Settimana dell’educazione e nell’ambito della Giornata della Memoria – sarà rivolto non solo agli insegnanti, per i quali peraltro è possibile ricevere un attestato di formazione. L’iniziativa è stata pensata per tutti: gli educatori, i padri, le madri, i nonni, i catechisti, gli allenatori e quanti hanno rapporti significativi con le giovani generazioni.

Il coro “Joy Voices”, coro giovanile di Casalmaggiore, trasmetterà energia e passione. La stessa passione che don Bosco riteneva essere una delle caratteristiche indispensabili ad ogni educatore, la passione per i giovani. Aimc coinvolgerà i presenti nel sogno educativo, sogno di libertà e riscatto per tutti, sogno di fratellanza e di pace.

Scarica la locandina dell’evento




Dal 2 al 5 aprile il pellegrinaggio del clero diocesano a Trieste

Dopo la positiva esperienza vissuta in Sicilia due anni fa, viene riproposta al clero diocesano una occasione di fraternità, cultura e spiritualità da condividere, dopo la Pasqua, dal 2 al 5 aprile, a Trieste, sede della prossima Settimana sociale dei cattolici in Italia.

Si tratta di un’opportunità per visitare le ricchezze storiche, culturali e spirituali della città di confine, toccando con mano anche l’influenza di culture differenti.

Il pellegrinaggio diocesano prevede anche la visita a luoghi vicini, in Italia, come Aquileia, Grado e Udine, ma anche oltreconfine, come la capitale slovena, Lubiana.

Questa proposta diventa inoltre un’occasione per incontrare il vescovo cremonese Enrico Trevisi, che un anno fa ha lasciato la città del Torrazzo per guidare la Diocesi di Trieste, e che attende i suoi confratelli cremonesi per far conoscere loro la realtà ecclesiale triestina.

Le iscrizioni al pellegrinaggio, promosso dal Segretariato diocesano Pellegrinaggi, sono da effettuare entro il 14 febbraio presso l’agenzia viaggi ProfiloTours (piazza S. Antonio Maria Zaccaria 4). Ulteriori informazioni contattando lo 0372-460592 o scrivendo all’indirizzo email info@profilotours.it.

 

Il programma del pellegrinaggio

Martedì 2 aprile: In mattinata, ritrovo dei Partecipanti e partenza con autobus per Aquileia. Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio incontro con la guida e inizio visite: area archeologica con il porto fluviale romano e i resti della domus e della basilica che conserva la splendida pavimentazione a mosaico e le cripte. Celebrazione della Santa Messa. Al termine, trasferimento a Grado: sistemazione in Hotel. Cena e pernottamento.

Mercoledì 3 aprile: Colazione in hotel e trasferimento a Trieste. Incontro con un sacerdote diocesano che ci accompagnerà durante la giornata e visita della Risiera di San Sabba, legata ai drammi del
Novecento triestino: questo insieme di edifici, un tempo stabilimento per la pilatura del riso, divenne durante l’occupazione nazifascista campo di detenzione e successivamente campo di sterminio dotato di forno crematorio. Al termine trasferimento nella città di Trieste: visita della Cattedrale e celebrazione della Santa Messa. Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio continuazione della visita alla città: la centralissima Piazza Unità d’Italia che offre una veduta unica sul Mare Adriatico, gli eleganti palazzi lungo le rive e il colle che ospita il castello e la Cattedrale di San Giusto. A conclusione del pomeriggio, incontro con il Rabbino e visita della Sinagoga. Rientro in hotel per la cena e il pernottamento.

Giovedì 4 aprile: Colazione in hotel e partenza verso il Santuario di Monte Grisa, tempio nazionale dedicato a Maria Madre Regina, per la celebrazione della Santa Messa. Il santuario è caratterizzato
da un’imponente struttura in cemento armato, con la presenza di due chiese sovrapposte. Al termine passaggio in Slovenia per la visita alle famose Grotte di Postumia, vasto paradiso sotterraneo sagomato dalle piccole gocce d’acqua nel corso di milioni di anni. Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio continuazione per Lubiana, la capitale e la più grande tra le città in Slovenia e visita guidata. Nel corso della sua storia è stata influenzata dalla sua posizione geografica, all’incrocio tra cultura tedesca, slava e latina. La città pur essendo composta da architetture prevalentemente moderne conserva nel centro storico alcuni edifici che si rifanno allo stile barocco e all’Art Nouveau. Rientro a Grado per la cena ed il pernottamento.

Venerdì 5 aprile: Colazione in hotel. Celebrazione della Santa Messa a Grado. Al termine, partenza per il rientro a Cremona, con tappa a Udine per la visita guidata alla città: il Duomo (Cattedrale di
Santa Maria Maggiore) e del Museo Diocesano che custodisce all’interno 700 opere e le cui sale sono state affrescate dal grande artista Gianbattista Tiepolo. Pranzo in ristorante. Dopo pranzo partenza per il rientro con arrivo a Cremona previsto nella serata.




“Modelli ed esperienze a confronto”: il capitano grigiorosso Ciofani all’incontro formativo del Csi per educatori sportivi

Si è tenuto nella serata di lunedì 29 gennaio, nella sala Bonomelli del Centro pastorale diocesano di Cremona, il secondo appuntamento della “Tre sere formative”, promossa dal Centro sportivo italiano e destinata a tutti gli educatori sportivi per la formazione motoria dei bambini dai 3 ai 10 anni. Al centro dell’incontro la relazione di Mauro Bonali, docente del’Università Cattolica del Sacro Cuore, arricchita dalle testimonianze di Daniel Ciofani, capitano dell’U.S. Cremonese e dottore in Scienze motorie, e Fabio Tambani, presidente della Sansebasket. Tre ospiti, tre testimoni e – proprio come suggerisce il tema di questa tappa – tre “Modelli ed esperienze a confronto”.

La serata, moderata Davide Iacchetti, responsabile della commissione bambini e ragazzi del Csi di Cremona, si è aperta con il saluto e i ringraziamenti del presidente del comitato cremonese del Csi, Claudio Ardigò, che ha ricordato uno slogan conosciuto nel suo primo anno da presidente: “Gioca e cresci con noi”. «Ritengo che questo sia particolarmente significativo in questo percorso che faremo insieme – ha sottolineato –. Il Csi ha bisogno di tutti per valorizzare un movimento e una realtà dove lo sport sia davvero di tutti e per tutti».

Il professor Bonali ha spiegato come il tema dell’educazione si sviluppi attraverso cinque aspetti: quello emotivo – approfondito poi anche da Ciofani –, quello energetico e partecipativo, quello morale, quello cognitivo e quello cognitivo-motorio, definito come «non il più importante, ma quello che non si può fare a meno di considerare». «L’argomento è davvero interessante, perché riguarda l’ambito educativo, l’ambito del futuro, e abbiamo un bisogno enorme di maestri, di tecnici, di insegnanti, che sappiano essere, oltre che istruttori, anche educatori – ha sottolineato Bonali a margine dell’incontro –. Non è un semplice mestiere, ma molto di più, e auspichiamo che ci sia una competenza, ma soprattutto la passione e il desiderio di vedere i bambini crescere».

«Essendo capitano e papà di due bimbi, l’educazione motoria è un argomento che mi tocca in prima persona – ha spiegato Ciofani –. Noi dobbiamo essere l’esempio che i figli e i ragazzi devono seguire. Io so di essere un esempio da seguire per i giovani tifosi della Cremo, ma lo sono anche e soprattutto per i miei bimbi, perché i bambini fanno tutto quello che noi facciamo, non quello che diciamo». E ha concluso: «Le parole hanno un peso, ma è l’azione che poi va a determinare le azioni future dei bambini».

La serata si è quindi chiusa con l’intervento di Fabio Tambani, che ha illustrato la storia e il modello della Sansebasket, società sportiva nata a Cremona nella parrocchia di San Sebastiano e forgiata sui modelli educativi dell’oratorio, «mettendo al centro dell’attività la persona e coinvolgendo tutte le persone, soprattutto i giovani, sapendo che ognuno di loro ha un talento. Sta quindi a noi, dirigenti e allenatori, scoprire ed evidenziare questo talento».

Il corso proseguirà con la terza e ultima serata, che si svolgerà lunedì 5 febbraio alle 20.45, sul tema “La figura dell’educatore sportivo”. Ospiti don Alessio Albertini, già assistente ecclesiastico nazionale del Csi, e Lina Stefanini, docente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Al termine delle tre serate sarà rilasciato un attestato di partecipazione e saranno riconosciuti tre crediti sportivi per allenatori, istruttori e dirigenti Csi. Sarà quindi possibile, in modo facoltativo, proseguire ulteriormente il percorso con la fase pratica per chi volesse ottenere la qualifica di educatore sportivo di attività motoria per bambini 3-10 anni, qualifica riconosciuta CONI BI005.

 

Corso per educatori sportivi, rete e collaborazione al centro del primo incontro