1

Gli auguri del Vescovo in Caritas, «un laboratorio di vita impressionante»

Guarda la gallery completa

Si è tenuto nel pomeriggio mercoledì 22 dicembre alla Casa dell’accoglienza di Cremona l’incontro tra il vescovo Antonio Napolioni e gli operatori e i volontari della Caritas diocesana.

A dare il via all’appuntamento, che si è svolto nel salone mensa della struttura di viale Trento e Trieste, le presentazioni iniziali di tutti i partecipanti e l’introduzione del direttore don Pierluigi Codazzi: «Si tratta di un evento semplice, pensato giusto per farci gli auguri e per sottolineare, soprattutto in questo periodo, l’importanza del lavoro d’insieme, del fare gruppo».

Poi l’intervento di mons. Napolioni, costruito sul parallelismo tra il simbolo della Natività, il presepe, e la comunità cristiana, cremonese e non. «C’è un presepe  – ha affermato il Vescovo – che vive 365 giorni l’anno, non solo a Natale, nelle nostre chiese, nelle nostre comunità. Esistono molte realtà piene di vita fragile, ferita, ma anche curata. Bisogna curare questa “fantasia della carità”, anche se la fantasia non basta; servono energie e sudore a rendere possibile tutto ciò».

Il Vescovo ha poi sottolineato ed elogiato il lavoro dei giovani e delle famiglie in sostegno di Caritas, definendola «un laboratorio di vita impressionante», auspicando, inoltre, l’arrivo di uno «tsunami di giovinezza», che non distrugga, ma che coinvolga sempre di più.

Per questo periodo di festività, il Vescovo ha assegnato un compito: un invito all’ascolto sinodale, al confronto sul cammino, sui percorsi d’insieme.

L’incontro si è concluso con gli auguri, la preghiera e la benedizione finale, seguiti dall’esibizione musicale di alcuni giovani della Casa dell’Accoglienza e un brindisi.




Medici Cattolici: «L’impegno nella cura parte dalla condivisione». Nell’incontro con il vescovo presentata la nuova presidente

Si è tenuto giovedì 16 dicembre, presso il Seminario Vescovile di Cremona, l’incontro di preghiera con il vescovo Antonio Napolioni con i rappresentanti dell’Associazione Medici Cattolici Italiani della sezione di Cremona, durante il quale è stata anche presentata ufficialmente la dottoressa Rosalia Dellanoce come nuova presidente incaricata del Consiglio dell’associazione, rinnovato lo scorso 18 ottobre in occasione della festa di san Luca, patrono dei medici, e che comprende il vicepresidente dottor Bruno Franzini, la dottoressa Ilaria Gaimarri, segretaria e tesoriera, i consiglieri dottor Gianmario Corbani e dottor Gianluigi Perati, ex presidente al quale è stato rivolto un ringraziamento speciale per l’impegno e la dedizione mostrati durante il periodo di incarico.

Il momento di preghiera si è svolto con una Lectio Divina guidata dal Vescovo, che ha proposto una lettura meditata del brano tratto dal capitolo 8 degli Atti degli Apostoli scelto come testo guida per l’anno pastorale in corso, che ha proprio come tema «Va’ avanti, accostati», l’invito che proprio in questo passaggio della Scrittura l’angelo del Signore rivolge a Filippo invitandolo all’incontro con il funzionario etiope incontrato lungo la strada per Gerusalemme.

Lo stesso invito che il Vescovo condivide con i medici dell’associazione: «Va’ avanti e accostati! È l’invito che sentiamo rivolto a noi, oggi, in questo crocevia della storia, mentre crediamo di poter uscire dalla pandemia, di poter riprendere il cammino, ma non semplicemente come prima, per quanto è avvenuto e ci ha segnato, ci ha parlato». L’invito è quello di accostarsi agli altri, a chi ha sofferto, ad ogni persona, ad ogni famiglia.

«Ma come riavvicinarci? In che modo? A chi?» . Sono questi gli interrogativi evidenziati dal Vescovo, che prosegue: «Sicuramente con l’atteggiamento propositivo, riabilitandoci progressivamente alla familiarità, all’incontro; e non solo verso i malati o i disagiati fisici».

Dopo la riflessione del Vescovo, ha avuto spazio la condivisione dei medici presenti e di don Maurizio Lucini, incaricato diocesano per la pastorale della salute. La Chiesa, la Diocesi cremonese e la sanità si trovano in una situazione simile a quella di Filippo, che sale sul carro di uno straniero e si immerge con lui per battezzarlo; anche noi, tutti i giorni, ci dobbiamo dedicare all’altro, curare e farci curare, instaurando rapporti di collaborazione reciproca.

«L’immersione di Filippo è significativa. Esprime la consapevolezza di dover fare un passo importante, quello del Battesimo e la condivisione della gioia dello stesso – ha riflettuto la neopresidente Dallanoce, geriatra dell’istituto Vismara de Petri di San Bassano –. La condivisione è la chiave di volta nella professione del medico. È essenziale per poter fare quel passo che ti porta a quella situazione di pace, di serenità».

L’incontro si è concluso con la presentazione del dottor Corrado Casto, nuovo associato dell’Amci di Cremona e con l’enunciazione, da parte della dott.ssa Dallanoce della programmazione per l’anno venturo: anzitutto una formazione sul fine vita, con un corso tenuto da don Simone Valerani, professore di bioetica, e poi alcune iniziative dedicate ad una maggiore vicinanza alla Diocesi. Tra queste “Accompagnare chi accompagna”, un convegno a tema su chi porta la croce dei malati, degli afflitti.

Infine la preghiera condivisa, la benedizione del Vescovo e gli auguri di Natale a tutta la comunità, a tutti i medici e a tutti gli operatori sanitari.




“Merry Christmas Songs”, il 20 e 21 dicembre in piazza del Comune il concerto dei bambini della Sacra Famiglia

Organizzato dalla scuola paritaria Sacra Famiglia, andrà in scena, lunedì 20 e martedì 21 dicembre in piazza del Comune, a Cremona, “Merry Christmas Songs”, il concerto natalizio degli alunni della primaria coordinati dalla loro insegnante di musica, la maestra Letizia Tira.

Si tratta di un’iniziativa per augurare un felice Natale alle famiglie e a quanti passeranno dal centro storico attraverso l’esecuzione di alcuni canti di Natale, come i classici Astro del ciel e Tu scendi dalle stelle.

Il concertino di Natale è ormai una tradizione per la Sacra Famiglia, abituata, negli anni passati, ad organizzare un vero e proprio percorso itinerante nelle parrocchie, nelle case di riposo e in vari centri. L’anno scorso, causa pandemia, l’esibizione si è dovuta limitare agli spazi del cortile scolastico; quest’anno è stato possibile “uscire” di nuovo, regalando la possibilità di condividere ancora lo spettacolo natalizio

L’evento sarà suddiviso su due giorni: lunedì si esibiranno tutti i bambini delle sezioni A, mentre il giorno seguente tutti quelli della sezione B. In entrambi gli appuntamenti, il concerto avrà inizio alle 15.

Le immagini del concerto saranno poi pubblicate sul canale Youtube e sui profili social della scuola.

In caso di maltempo l’evento si svolgerà all’interno della Cattedrale.

Scarica qui la locandina dell’evento

 




Assemblea delle scuole cattoliche: «Lo scopo è quello di parlare tutte le lingue: non integralismo, ma integrazione»

Si è tenuta il 14 dicembre, presso il Centro Pastorale di Cremona, l’assemblea delle scuole cattoliche del territorio, alla presenza del Vescovo Antonio Napolioni e di don Aldo Basso, collaboratore dell’Ufficio per la Scuola e l’Educazione della Diocesi di Mantova.

L’attenzione si è inizialmente concentrata sull’introduzione di don Aldo, che ha presentato la situazione attuale delle scuole cattoliche italiane, evidenziandone i due problemi principali: la questione dell’identità cattolica e le condizioni organizzative necessarie per un efficiente funzionamento degli istituti.

L’introduzione ha riguardato una distinzione fra scuole cattoliche e scuole di ispirazione cristiana; apparentemente possono sembrare la stessa cosa – ha spiegato il sacerdote – e in effetti si basano entrambe sui medesimi principi, ma c’è una differenza di tipo formale, giuridico: la scuola cattolica è tale solo se gestita da un’autorità ecclesiastica, da una persona giuridica ecclesiastica o da terzi, ma con una delega dell’autorità ecclesiastica. «Ci sono numerosi documenti a testimoniare l’identità delle scuole cattoliche, ma dove è dichiarata? – spiega don Aldo – È scritta in ogni Progetto Educativo. È un diritto e un dovere esprimere la natura cattolica della scuola».

Citando Papa Francesco, don Aldo ha spiegato che le scuole cattoliche non forniscono nulla in più rispetto alle scuole statali, bensì offrono qualcosa di diverso: «Se nelle nostre scuole non si sviluppa un modo diverso di essere umani, una cultura e una società diversa, stiamo buttando via il tempo».

Il secondo tema, quello riguardante il funzionamento delle scuole, è un problema che si pone sulla figura degli insegnanti. «Se la scuola cattolica fa molto affidamento agli insegnanti, si riesce a trovare insegnanti su cui fare affidamento? – continua don Aldo – Serve formazione, serve declinare in senso cristiano ogni proposta». Ognuno risulta responsabile dell’identità di una scuola, il gestore in primis, ma anche gli insegnanti, i genitori, i Vescovi: «Il reperimento e la formazione dei docenti – ha osservato – stanno diventando molto più difficili. Servono alcuni requisiti fondamentali: il Probitas Vitae, cioè la rettitudine, l’integrità morale, ma anche la formazione cristiana, l’insegnamento della religione».

A seguire, alcuni docenti delle scuole cattoliche cremonesi hanno condiviso la loro esperienza, la loro testimonianza. Il passaggio dalla scuola statale a quella paritaria ha fatto da filo conduttore negli interventi degli insegnanti, che hanno spiegato come la passione, la curiosità, la personale esperienza di fede e l’interesse verso la centralità della persona a discapito della sicurezza monetaria abbiano svolto un ruolo fondamentale nelle loro scelte.

«Il nostro compito non è essere dei “criticoni” del mondo. – ha poi riflettuto il Vescovo Napolioni nel suo intervento – L’aggettivo “critico” lo caratterizzerei in un altro modo: la scuola cattolica è quella che sa superare le crisi, che insegna a superare le criticità». «Lo scopo – ha proseguito – è quello di parlare tutte le lingue; non l’integralismo, ma l’integrazione. Il metodo della scuola cattolica deve essere quello della Pentecoste, non l’assolutizzazione di un gergo».

L’incontro si è concluso con il messaggio di don Aldo: «Mi ha colpito, nelle testimonianze, la passione educativa. Sono convinto che gli insegnanti pratichino esercizio di carità nel loro lavoro, nel loro impegno. Ma prima di guidare, dobbiamo essere guidati». Con questo spirito di apertura è disponibilità si è dunque concluso l’incontro con un momento di preghiera e gli auguri del Vescovo Antonio.

 

Fare scuola dopo l’emergenza, presentato il XXIII Rapporto sulla scuola cattolica in Italia




Natale dello sportivo, il 16 dicembre serata con il vescovo al Cambonino

Venerdì 16 dicembre, alle 20.45, a Cremona, presso la parrocchia di S. Giuseppe al Cambonino, si svolgerà il tradizionale appuntamento del “Natale dello sportivo”, che quest’anno torna di nuovo in presenza. La serata, promossa dal Csi di Cremona, vedrà la presenza del vescovo Antonio Napolioni che guiderà il momento di preghiera in preparazione al Natale e cui sono invitate le società sportive con atleti, allenatori e dirigenti.

«Sport…grazie ancora!» è lo slogan della serata, incentrata sul tema della ripartenza, durante la quale sarà consegnato il “Discobolo d’oro”, premio del Csi quest’anno assegnato all’Ambrosiana, società sportiva della parrocchia di S. Ambrogio, e a Mario Lana, dirigente del GS Boschetto.




Azione Cattolica, online il numero di dicembre di “Dialogo”

 

Nel numero di dicembre di Dialogo, la rivista periodica dell’Azione Cattolica, il dibattito ruota intorno al concetto di “ripartenza”. Se infatti il termine indicasse il semplice adagiarsi nel ritorno al passato dopo la parentesi pandemica, sarebbe bene sostituirlo con “passaggio”, parola che meglio esprime l’andare oltre, l’avventurarsi su sentieri sconosciuti per costruire un nuovo modello di sviluppo.

Ne ragiona il presidente Emanuele Bellani nell’editoriale Passiamo all’altra riva, con riferimento al convegno nazionale presidenti e assistenti di Ac, che si è svolto a Roma in ottobre. Ma se ripartire significa recuperare umanamente e spiritualmente il senso profondo del Natale, “ripartenza” diventa una splendida parola da riscoprire alla luce della Parola di Dio (Il giorno della gioia di don Daniele Rossi per la rubrica Spiritualità).

È noto però che non si procede in avanti se non si è presa coscienza di quanto è stato vissuto. A questo proposito Dialogo concentra l’attenzione sui giovani e dà voce ai loro pensieri. Lo fa Paola Bignardi (Niente sarà più come prima), presentando i risultati dell’inchiesta condotta da dieci focus-group, gruppo di discussione tra i giovani che hanno vissuto la drammatica esperienza del lockdown.

Nelle pagine di Vita associativa Elena Colombi si chiede come i giovani possano contribuire a cambiare il mondo (Meglio di mio padre) e Marco Dasti, riferendo sulla giornata di incontro con i Vescovi lombardi, indaga sui modi con i quali essi possono offrire il proprio apporto nella Chiesa (Giovani e vescovi, in dialogo).

Francesca Dasti riflette invece sul senso di corresponsabilità dei giovani nel cammino formativo all’interno dell’Ac (Non goccia…ma oceano), mentre Ester Tolomini, giovane partecipante alla 49^ Settimana Sociale dei cattolici tenutasi a Taranto, allarga lo sguardo all’ampio orizzonte di incontri, approfondimenti e progetti emersi nel convegno (Il pianeta che speriamo).

Infine la rubrica Mondo dedica un ampio spazio all’importante contributo dei laici cattolici al mondo della cultura, sia nel passato che nel presente. Rientrano in questa ottica la commemorazione di Armida Barelli (Franco Verdi, Armida Barelli (1882-1952), l’apostola laica della Cattolica e della Gioventù femminile); la riflessione sulle origini e le finalità dell’Università Cattolica di cui ricorre il centenario della fondazione (Chiara Ghezzi, Un secolo di futuro) e l’illustrazione del Campus della Cattolica in Cremona nella sede dell’ex-convento di Santa Monica ora magnificamente restaurato (Fabio Antoldi, Il Campus di Santa Monica: il volto nuovo e funzionale dell’Università Cattolica a Cremona).

Scarica qui il nuovo numero di Dialogo




“Barche troppo piene”, l’8 dicembre a Cristo Re rappresentazione sul tema dell’integrazione

“Barche troppo piene” è il titolo della rappresentazione teatrale sul tema dell’integrazione che andrà in scena mercoledì 8 dicembre, alle 17, presso la palestra della parrocchia di Cristo Re, a Cremona.

«La nostra parrocchia – racconta don Enrico Trevisi, parroco di Cristo Re – ha aderito al progetto della Cei “Apri”, garantendo ospitalità a tre giovani profughi, con l’obiettivo di garantire loro l’autonomia, donando loro la possibilità di studiare, di lavorare e di trovare un’abitazione».

Scritto da Yannick Som, Abou Papis Cissé e Zayid Hamadi, la performance si presenta come un’occasione per ascoltare il punto di vista di un immigrato, che racconta la sua storia, il suo viaggio, il suo angosciante cammino attraverso il deserto, attraverso la Libia e attraverso il Mediterraneo.

Lo spettacolo, che è aperto a tutti – ragazzi, giovani, famiglie, anziani – rappresenta un modo diverso per riflettere insieme e per pensare alle sofferenze di tante persone. Una provocazione per poi continuare a pensare su questo nostro mondo.

«Il tema non è facile – spiega ancora il parroco –. Si presta a discussioni accese, a semplificazioni ingenue, a letture ideologiche, a paure ancestrali riguardanti lo straniero. Nel proporre questo spettacolo non vogliamo dare soluzioni, ma sollecitare un incontro, una presa di coscienza, un sussulto spirituale. E certo anche un desiderio riguardante un mondo diverso, premessa per un impegno, ciascuno a proprio modo, ma in risposta a un Dio che ci parla anche attraverso le sofferenze dei fratelli».

L’ingresso è libero, nel rispetto delle normative anti-covid vigenti.




Parole come pane, venerdì la presentazione del libro di don Bruno Bignami e Gianni Borsa

Venerdì 10 dicembre, alle 17, presso il Salone dei Quadri del palazzo comunale di Cremona, sarà presentato Parole come pane, libro scritto dal sacerdote cremonese don Bruno Bignami, direttore dell’Ufficio nazionale della CEI per i problemi sociali e il lavoro, e il giornalista Gianni Borsa, presidente dell’Azione cattolica ambrosiana.

L’evento, organizzato con il patrocinio del Comune di Cremona e grazie alla collaborazione di “SiamoNoi”, si aprirà con i saluti del sindaco Gianluca Galimberti e, in collegamento web, di Enrico Giovannini, ministro alle Infrastrutture e mobilità sostenibili.

L’incontro, moderato da Marco Bencivenga, direttore del quotidiano La Provincia, vedrà l’intervento, oltre che degli stessi autori, di Marta Magnani di “Economy of Francesco”.

L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti. Per maggiori informazioni info@siamonoi.org.

 

Locandina dell’evento




“In-contro al lupo”, l’11 dicembre a Martignana di Po rappresentazione teatrale ispirata al testo di Mazzolari

 

Sabato 11 dicembre a Martignana di Po andrà in scena “In-contro al lupo”, una performance di teatro di comunità del gruppo “Tortelli e Svarioni”.

Sarà la sala S. Giovanni Paolo II, situata in via Libertà 26, ad ospitare alle 20.45 la rappresentazione promossa dal locale circolo Acli “Enrico Anelli” in sinergia con la Parrocchia di S. Lucia e il gruppo di protezione civile “Le aquile”.

In collaborazione con la Coop. Agorà, lo spettacolo, diretto dalla regista Noemi Lupi, coadiuvata da Fabrizio Sartor, metterà in scena la storia di san Francesco e il lupo di Gubbio, sulla scia del racconto che già don Primo Mazzolari narrò a Padova nel 1950 e sul quale scrisse il suo libro “Francesco d’Assisi e il lupo”.

«….a un certo momento ci sono delle strane cose che passano nell’anima dell’uomo! Ed è questo, è appunto questo che ci vuole: un lupo che tenga a posto gli altri lupi. Ne abbiamo fabbricati tanti».

Il gruppo teatrale metterà in risalto gli insegnamenti di don Primo, che, intrecciando il racconto di san Francesco al Vangelo, lo ha trasformato in una parabola tuttora valida.

L’accesso alla sala sarà libero e consentito solo tramite il possesso del green pass.

Scarica qui la locandina dell’evento

 




Lingua dei segni italiana, a gennaio un corso gratuito presso il Civico 81

Inizierà martedì 11 gennaio il corso per l’apprendimento del linguaggio dei segni: avrà una durata complessiva di 155 ore, di cui 100 in presenza e 55 da remoto. Gli appuntamenti in presenza avranno luogo presso il Civico 81, in via Bonomelli 81, a Cremona.

Il corso di LIS è promosso dalla Provincia di Cremona nell’ambito del “Piano provinciale per il sostegno e l’inserimento lavorativo delle persone disabili annualità 2021/2022” e realizzato dall’ENS (Ente Nazionale Sordi) di Cremona con l’intento prioritario di contribuire a creare le condizioni funzionali all’inclusione sociale delle persone non udenti e sensibilizzare altresì le persone udenti all’apprendimento e utilizzo della lingua dei segni italiana. La conoscenza della LIS può essere infatti molto utile in tutti i contesti di vita quotidiana per comunicare con persone ipoacusiche.

Il corso sarà totalmente gratuito, destinato ad un minimo di 13 e ad un massimo di 25 partecipanti. Le iscrizioni seguiranno, tuttavia, un ordine di priorità, a seconda della necessità di ogni persona interessata.

Scheda informativa sul corso

Il modulo di iscrizione

Il calendario completo delle lezioni