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Il 22 marzo in Seminario l’incontro delle Aggregazioni ecclesiali con il Vescovo

Anche le Aggregazioni ecclesiali – gruppi, associazioni e movimenti – sono chiamate a dare il proprio contributo attivo al cammino sinodale. Oltre ai momenti già vissuti nelle rispettive realtà, il 22 marzo vi sarà anche l’opportunità per un momento di carattere diocesano insieme al Vescovo. Ogni realtà è chiamata a essere rappresentata da un gruppo di aderenti che, in cinque tavoli di lavoro, saranno chiamati a riflettere e confrontarsi con i membri delle altre associazioni sui cinque ambiti cui il cammino sinodale quest’anno chiede di soffermarsi.

L’evento, che sarà ospitato presso il Seminario di via Milano 5, a Cremona, sarà diviso in due momenti: alle 18 si inizierà con la preghiera del Vespro insieme, poi il lavoro a gruppi. I presenti saranno infatti suddivisi in cinque tavoli per un confronto sulle cinque tematiche proposte a livello nazionale: “La missione secondo lo stile di prossimità”, “Il linguaggio e la comunicazione”, “La formazione alla fede e alla vita”, “La sinodalità e la corresponsabilità”, e “Il cambiamento delle strutture”. Per questo ogni gruppo, associazione e movimento è stato invitato, nei limiti del possibile, a partecipare con almeno cinque componenti, in modo tale da poter partecipare a tutti i gruppi di confronto.

Dopo il convegno diocesano dello scorso settembre, l’appuntamento del 22 marzo intende essere un ulteriore momento di comunione tra coloro che vivono la fede e gli impegni vocazionali in associazioni, gruppi e movimenti e che «ci farà proprio bene, come è sempre accaduto ogni volta che abbiamo scelto di esserci», sottolinea il vescovo Antonio Napolioni nella lettera di invito indirizzata alle Aggregazioni ecclesiali presenti in diocesi.

Dopo il lavoro a gruppi, la serata si concluderà con un momento conviviale informale e di amicizia. Ogni Aggregazione è chiamata a comunicare il numero dei partecipanti e i tavoli a cui di intende prendere parte scrivendo a pastorale@diocesidicremona.it entro il 19 marzo.

Un ulteriore passo nel cammino sinodale vissuto in Diocesi in sintonia con la Chiesa italiana, iniziato nel 2021 con la “fase narrativa” e giunto ora alla “fase sapienziale”, gettando un ponte verso la “fase profetica”, incamminando le Chiese in Italia verso un discernimento operativo che prepari il terreno alle decisioni, necessariamente orientate a un rinnovamento ecclesiale.




Nei venerdì di Quaresima in Cattedrale torna la “Pausa… digiuno”

Sarà proposta anche quest’anno la “Pausa… digiuno”, iniziativa promossa dalla Zona pastorale 3 nei venerdì di Quaresima in Cattedrale dove, durante la pausa pranzo, vi sarà la possibilità di vivere un momento preghiera e riflessione. Dalle 12.30 alle 14, tempo dedicato all’iniziativa, sarà esposto il Santissimo Sacramento per l’adorazione personale.

«Si tratta di un momento offerto perché la preghiera, il digiuno e la carità vengano praticate insieme – spiega don Antonio Bandirali, parroco dell’unità pastorale Sant’Omobono, di cui fa parte la Cattedrale, e coordinatore dell’iniziativa promossa a livello zonale–. Uno spazio libero per accompagnare la Quaresima, affinché sia tempo di conversione».

Ogni venerdì ad aiutare la preghiera vi sarà offerta una meditazione a partire da un brano della Passione secondo l’evangelista Marco. Il primo appuntamento, venerdì 23 febbraio, dal titolo “Perché questo spreco?”, sarà guidato da don Umberto Zanaboni, vicepostulatore della causa di beatificazione di don Primo Mazzolari e incaricato diocesano per la Pastorale missionaria. “Rabbì!” sarà invece lo slogan del 1° marzo con la riflessione affidata a don Stefano Montagna, vicario dell’unità pastorale Sant’Omobono. La Pausa digiuno dell’8 marzo sarà invece guidata da suor Chiara Rossi, dell’Istituto delle Adoratrici, educatrice presso a Marzalengo presso la comunità di recupero di Caritas Cremonese, che svilupperà il tema “Non so e non capisco cosa dici”. Sarà Emanuele Bellani, presidente diocesano di Azione Cattolica, ad accompagnare la riflessione “Salve, re dei giudei” in programma il 15 marzo. L’ultimo incontro, presentato con il titolo “Davvero quest’uomo era il figlio di Dio”, sarà quello di venerdì 22 marzo e vedrà offire la meditazione il vescovo Antonio Napolioni.

L’iniziativa sarà anche occasione di condivisione e solidarietà: ai partecipanti, infatti, sarà chiesto di devolvere il corrispettivo del pasto non consumato per sostenere il progetto della Quaresima di Carità, quest’anno indirizzato al sostegno delle persone detenute nella casa circondariale di Cremona, per promuovere percorsi di integrazione sul territorio e offrire un gesto concreto di vicinanza attraverso il dono di kit di vestiario e colombe pasquali.

Tutta la comunità cremonese, e non solo, potrà quindi ritagliare parte del proprio tempo per dedicarla a Dio e al prossimo, perché, come suggerisce il Vescovo nel suo messaggio per la Quaresima, «a tutti noi la Quaresima con la Parola e la Penitenza propone un cammino di liberazione e purificazione interiore, fino a sperimentare che davvero “la Verità ci farà liberi”».

 

Scarica la locandina dell’iniziativa

 

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Scuole paritarie, il 14 marzo la Via Crucis nel centro di Cremona

Sarà anche quest’anno il centro storico di Cremona a fare da location all’ormai tradizionale Via Crucis delle scuole paritarie della città. L’appuntamento è in programma giovedì 14 marzo alle 20.30 davanti alla Cattedrale.

Da lì avrà inizio la Via Crucis: da piazza del Comune, passando per largo Boccaccino, piazza Sant’Antonio Maria Zaccaria e poi di nuovo di fronte alla Cattedrale, all’interno della quale si concluderà la serata, che vedrà la presenza anche del vescovo Antonio Napolioni.

La serata, promossa dalla scuola Sacra Famiglia, in collaborazione con l’Istituto Beata Vergine e la scuola Canossa, sarà scandita da quattro stazioni, animate dai musicisti e il coro della scuola Sacra Famiglia di Cremona.

L’invito è però esteso a tutte le scuole di ispirazione cattolica del territorio.




IA: più le opportunità che i rischi secondo i giovani italiani, che però sul tema sono meno informati che i coetanei europei

Le Intelligenze Artificiali stanno assumendo un ruolo sempre più centrale nel dibattito etico e sociale. Ad oggi la paura che queste tecnologie possano prendere il posto del personale umano nei luoghi di lavoro è un sentimento diffuso, che mette in agitazione molte persone. Le capacità di automatizzazione, dimostrate in diversi settori del panorama occupazionale, non smettono di allarmare gran parte dei lavoratori, ma l’avvento delle IA è veramente un rischio concreto, o forse è solamente una questione di punti di vista?

Al Campus Santa Monica di Cremona, per rispondere a questa domanda, è intervenuta la professoressa Ivana Pais, docente di Sociologia economica presso la facoltà di Economica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, in occasione del terzo incontro del ciclo di conferenze Intelligenza artificiale, chi sei? organizzato dal Centro pastorale della Cattolica di Cremona nelle settimane di Quaresima. Al tavolo dei relatori hanno introdotto l’incontro la professoressa Franca Cantoni, docente di Business Organisation, e don Maurizio Compiani, assistente del Campus.

Al centro della riflessione della professoressa Pais una domanda ha fatto anche da titolo alla conferenza: L’Intelligenza Artificiale ci cambierà la vita? Come ogni cambiamento, anche questo porta con sé paure e incertezze che, però, a volte, risultano farsi meno gravi quando si inizia ad approfondire con precisione la questione.

«Quella che stiamo vivendo oggi è una situazione un po’ nuova – ha spiegato la sociologa Ivana Pais –. In passato chi produceva dei rischi, come per esempio quelli di tipo ambientale, cercava di tranquillizzare l’opinione pubblica sull’effettiva presenza di questi; e poi c’era chi si batteva per impedire che si vivesse una situazione di pericolo. Oggi la situazione, nell’ambito delle Intelligenze Artificiali, si è totalmente ribaltata: i produttori delle IA ne denunciano i rischi, mentre i dati raccontano che la percezione dei giovani italiani nei confronti delle nuove tecnologie è positiva». Il principale rischio che oggi si percepisce è soprattutto quello legato al mondo del lavoro, ma si tratta comunque di un problema a lungo termine. Ma ce n’è un altro, molto reale, poco considerato. «Sono completamente sottovalutati – precisa la docente – i rischi ambientali legati all’Intelligenza Artificiale: noi continuiamo a considerare le IA come presenti solo nel mondo digitale, ma non è così. Allo stesso modo si stanno facendo concreti i problemi sociali che derivano dalla disuguaglianza fra chi è in grado di sfruttare le potenzialità delle nuove tecnologie e chi invece ne subisce gli effetti».

Alla base dello studio sociologico legato al mondo delle IA c’è l’analisi dei dati raccolti dall’Istituto Toniolo. I grafici mostrano che in Europa, e in particolare in Italia, le fasce più giovani della popolazione sono ben disposte nei confronti dell’avvento delle Intelligenze Artificiali, ma la positività nei loro confronti rischia di essere supportata solamente da una scarsa conoscenza dell’argomento. Infatti «dopo aver analizzato i dati abbiamo fatto una serie di riflessioni – ha detto la professoressa Pais – e abbiamo tratto delle conclusioni: gli italiani vedono nelle IA più opportunità che rischi, e su questo aspetto sono in percentuale superiori rispetto alla media europea, ma allo stesso tempo si è visto che i giovani italiani sono anche meno informati e meno consapevoli di cosa siano le Intelligenze Artificiali rispetto ai ragazzi europei. Si potrebbe quindi presumere che la positività nasca in parte dalla carenza di conoscenza dell’argomento. È anche vero, però, che questo aspetto fiduciario può essere un ottimo strumento che servirà per delineare quali sono i punti di forza e le debolezze che interesseranno la società del futuro».

Ed è proprio volgendo lo sguardo al domani che ci si è accorti che sarà necessario andare a tracciare delle linee guida che possano delimitare le applicazioni delle IA, proprio per questo la professoressa Ivana Pais ha spiegato che «si sta capendo che sarà necessario strutturare un regolamento che possa fissare dei limiti alle Intelligenze Artificiali, in questo modo si limiterebbero i rischi ed aumenteranno gli aspetti positivi. Ad oggi siamo in una situazione intermedia, nello stadio che in sociologia è descritto come posto tra la sicurezza e la distruzione, e per scongiurare le minacce e i pericoli che potrebbero verificarsi ci si sta muovendo per creare una normativa efficace che funga da binario per lo sviluppo e l’utilizzo delle Intelligenze Artificiali».

 

Il video integrale dell’incontro a cura dell’Università Cattolica

 

 

Calendario dei successivi incontri:

Lunedì 11 marzo, ore 16.30: Religioni e Intelligenza Artificiale – Mauro Magatti, professore di Sociologia (Facoltà di Scienze politiche e sociali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore ed editorialista de “Il Corriere della Sera” e di “Avvenire”)

Venerdì 10 maggio, ore 18.00: “Dov’è il sapiente?” (1Cor 1,20) Le Intelligenze Artificiali tra algoritmi e libertà – Paolo Benanti, professore di Teologia Morale (Pontificia Università Gregoriana, Roma). Incontro promosso nell’ambito della Giornata mondiale delle comunicazioni sociali in collaborazione con l’Ufficio comunicazioni della Diocesi di Cremona e il mensile diocesano Riflessi Magazine.

 

IA, artefici di processi generativi o creativi?

 




IA, artefici di processi generativi o creativi?

Già agli inizi del secolo scorso i maestri del cinema rappresentavano sul grande schermo futuri distopici dove le macchine regnano incontrastate su tutto il genere umano. Queste venivano però rappresentate come automi grigi e privi di ogni forma di immaginazione, incapaci di creare qualcosa non identico a loro stesse. Oggi la potenzialità delle Intelligenze Artificiali (IA) ha raggiunto livelli mai visti prima d’ora: questi nuovi strumenti informatici sono in grado di creare opere d’arte complesse e profonde in pochi secondi, così come filmati, cortometraggi e tanto altro ancora. Si può quindi parlare di creatività legata al mondo delle IA?

La risposta a questo interrogativo è stata il fulcro dell’intervento del professor Andrea Gaggioli, docente di Psicologia generale della facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, che nell’aula magna del Campus Santa Monica di Cremona è intervenuto nel pomeriggio di martedì 27 febbraio come relatore del secondo incontro del ciclo di conferenze Intelligenza artificiale, chi sei? organizzato dal Centro pastorale della Cattolica di Cremona nelle settimane di Quaresima. A introdurre l’incontro sono stati il professor Daniele Cerrato, docente di Economia aziendale, e don Maurizio Compiani, assistente del Campus.

Siamo Uomini. La creatività nell’era dell’Intelligenza Artificiale. Questo il titolo dell’incontro focalizzato sull’analisi del dualismo tra creatività umana e creatività artificiale, attraverso un percorso didattico volto a definire le caratteristiche che delineano le due correnti generative di opere d’arte e innovazione.

La creatività umana, secondo la scrittrice e docente di Harvard Teresa Amabile, è la produzione di idee nuove e utili. «L’Intelligenza Artificiale come la conosciamo oggi – ha spiegato il professor Gaggioli – nasce nel 2018: si può dire, quindi, che sia un’idea nuova. Allo stesso tempo, è innegabile che sia un’invenzione molto utile, immediata e pratica. Il processo che ha portato alla sua creazione è un’operazione di vera creatività». Il docente ha poi spiegato che «è più complesso capire se si possa definire un processo altrettanto creativo quello che le Intelligenze Artificiali generative compiono per produrre immagini e suoni. È corretto dire che una macchina svolge un processo creativo o è più opportuno descriverlo come un processo generativo?».

Per rispondere alla domanda il professor Gaggioli ha preso in esame la famosa intelligenza artificiale ChatGPT, mostrando ai presenti l’evoluzione della rete neurale di San Francisco, spiegando che «dal 2018, quando ChatGPT è stata presentata in rete, sono stati fatti passi da gigante nella qualità di generazione dei propri contenuti. Un’evoluzione ancora più visibile se si osservano le immagini e i video che vengono creati oggi, quasi completamente indistinguibili da quelli realizzati da un operatore umano». In merito a questo miglioramento, l’Intelligenza Artificiale è stata messa alla prova confrontandola con la capacità creativa di un essere umano. Ad entrambi i soggetti è stato chiesto di immaginare gli utilizzi possibili di una corda e poi quelli di una forchetta, e il risultato, pubblicato nel 2024 dal neuroscienziato e psicologo Kent Hubert, mostra come la macchina sia stata in grado di immaginare una serie maggiore di scenari nei quali utilizzare gli strumenti.

Il potenziale creativo delle IA è concreto e reale, ma volgendo lo sguardo al futuro è difficile prevedere come le intelligenze artificiali si affermeranno nella vita quotidiana. Il professor Andre Gaggioli ha descritto tre possibili scenari, dicendo che «nel mondo del futuro il rapporto tra le IA e l’uomo potrebbe tornare a essere quello di tipo contrario, proprio come nel passato», spiegando che «in questo tipo di coesistenza l’uomo dà un ordine e la macchina lo esegue senza aggiungere nulla. Si potrebbe parlare di sinergia, fra uomo e macchina: i processi creativi vengono integrati e ampliati grazie all’utilizzo della potenza della tecnologia, generando così risultati migliori, ma sempre nati da un’idea dell’uomo». Il terzo scenario «è quello del rapporto simbiotico, nel quale le IA e l’intelligenza umana operano come entità completamente integrate», ha spiegato il professor Gaggioli, sottolineando che «l’IA si innesta nei processi cognitivi umani attraverso interfacce celebrali che non richiedono più all’utente di elaborare un comando». Ha poi concluso precisando che «non esiste uno scenario buono e un altro cattivo, ma tutto dipende da quale scenario una persona decide di volere».

 

Il video integrale dell’incontro a cura dell’Università Cattolica

 

Calendario dei successivi incontri:

Martedì 5 marzo, ore 16.30: L’Intelligenza Artificiale ci cambierà la vita? – Ivana Pais, professoressa di Sociologia economica (Facoltà di Economia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore)

Lunedì 11 marzo, ore 16.30: Religioni e Intelligenza Artificiale – Mauro Magatti, professore di Sociologia (Facoltà di Scienze politiche e sociali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore ed editorialista de “Il Corriere della Sera” e di “Avvenire”)

Venerdì 10 maggio, ore 18.00: “Dov’è il sapiente?” (1Cor 1,20) Le Intelligenze Artificiali tra algoritmi e libertà – Paolo Benanti, professore di Teologia Morale (Pontificia Università Gregoriana, Roma). Incontro promosso nell’ambito della Giornata mondiale delle comunicazioni sociali in collaborazione con l’Ufficio comunicazioni della Diocesi di Cremona e il mensile diocesano Riflessi Magazine.

 

Intelligenza artificiale, il percorso dell’Università Cattolica inaugurato insieme a un robot




MCL, Michele Fusari confermato nel comitato esecutivo

Si è svolto a Roma, sabato 2 marzo 2024, presso la sala conferenze dell’Hotel Massimo D’Azeglio, il primo consiglio nazionale del nuovo mandato del Movimento Cristiano Lavoratori, eletto nelle scorse settimane durante la tre giorni che ha celebrato il XIV congresso nazionale dell’associazione. La mattinata ha avuto come unico ordine del giorno l’insediamento ufficiale del nuovo consiglio e la distribuzione delle cariche. Presente a Roma anche la delegazione MCL del territorio di Cremona-Crema-Lodi, composta dal presidente Michele Fusari, da Riccardo Barbaglio e da Elena Boffelli. L’assise, riunita nella mattinata di lavori, ha proposto come nuovo presidente nazionale Alfonso Luzzi, votato all’unanimità dei presenti.

Motivo di orgoglio e soddisfazione per la realtà locale del Movimento la conferma di Michele Fusari a membro del comitato esecutivo nazionale, l’organo decisionale di riferimento per lo sviluppo dell’azione generale dell’associazione. La riconferma di Fusari nel comitato è l’ulteriore certificazione del buon lavoro sviluppato sul territorio insieme alla squadra di collaboratori che, anche il nuovo presidente nazionale Luzzi, ha riconosciuto e valorizzato. L’attenzione al territorio è senza dubbio un aspetto molto importante per il MCL che ne caratterizza ancor di più la sua dimensione di corpo intermedio popolare che sta tra la gente ed è per la gente.

«Sono ovviamente molto felice e orgoglioso della mia riconferma a membro del comitato esecutivo nazionale del MCL – racconta il presidente territoriale Fusari – intanto perché continuiamo ad essere presenti nell’organismo decisionale nazionale di riferimento del Movimento; ciò significa riconoscere e apprezzare gli sforzi della nostra azione quotidiana a servizio dei territori e delle persone che li vivono, in contesti e scenari di azione sempre più complicati per il diffondersi di nuove povertà e di maggiori esigenze della popolazione». «Confermiamo poi il bel rapporto instaurato negli anni con la dirigenza nazionale del MCL – prosegue –, in primis con il nuovo presidente nazionale Alfonso Luzzi, da sempre molto attento alla crescita generale di tutta l’associazione attraverso la valorizzazione delle sedi locali come la nostra». E conclude: «Da parte mia, ci metterò ancor più spirito di servizio e passione che sono sempre stati e sempre saranno alla base del mio impegno nel MCL».




Inaugurato il nuovo Planetario, dal Torrazzo una “finestra” aperta sulla meraviglia della volta celeste

È stato inaugurato la sera di mercoledì 20 marzo il nuovo Planetario cremonese, che da ora avrà il Torrazzo come sua nuova casa. Il Planetario, progettato dall’architetto Fabio Bosio, è stato realizzato grazie all’impegno e all’idea del Gruppo Astrofili cremonesi, in collaborazione con la Diocesi, che ha deciso di ospitarlo presso il proprio polo museale.

La serata inaugurale è stata introdotta dai saluti di Stefano Macconi, curatore dei Musei Diocesani di Cremona, che, portando anche i saluti di don Gianluca Gaiardi, incaricato diocesano per i Beni culturali e l’edilizia di culto, e ringraziando Alessandro Maianti, già presidente del Gruppo Astrofili e primo promotore del progetto, ha voluto sottolineare come questa nuova realizzazione vada a completare l’offerta del polo che, oltre al Museo Diocesano comprende anche la Cattedrale, il Battistero e il Museo Verticale del Torrazzo . «Questa iniziativa – ha aggiunto Macconi – si inserisce in un percorso di rivalorizzazione del Torrazzo che ha in questo nuovo Planetario un altro tassello utile a completare l’offerta artistica e culturale».

«Un’idea nata anni fa, perché non esiste, a Cremona e in tutta la sua provincia, una struttura di questo tipo», ha spiegato Cristian Gambarotti, presidente del Gruppo Astrofili cremonesi. «Una realizzazione molto importante, perché permette di capire come funziona il cielo e i meccanismi che lo governano, visualizzandolo dall’interno del Museo Verticale come se fossimo in aperta campagna».

Durante la serata è intervenuto anche l’architetto Fabio Bosio, che ha voluto ringraziare la committenza per la possibilità di continuare il lavoro di arricchimento del Museo Verticale del Torrazzo. «Ma l’idea è nulla senza la realizzazione – ha evidenziato –. Per questo mi sento in dovere di ringraziare tutte le maestranze che hanno collaborato alla realizzazione di questo lavoro».

L’evento di inaugurazione è stato occasione per effettuare una prima proiezione, narrata dal presidente Gambarotti e alla quale i presenti hanno potuto assistere, divisi in tre turni. Nel frattempo, negli spazi esterni, davanti all’ingresso, è stata offerta la possibilità di osservare la “superluna”, eccezionalmente vicina alla Terra proprio nella notte tra il 20 e il 21 marzo, attraverso alcuni telescopi messi a disposizione dal Gruppo Astrofili cremonesi.

La realizzazione del nuovo Planetario è stata possibile anche grazie al contributo di Fondazione Comunitaria della Provincia di Cremona, che si è definita «molto lieta di aver contribuito all’iniziativa». «La presenza di tutta questa gente stasera – ha detto Renzo Rebecchi, in rappresentanza dalla Fondazione – è la dimostrazione di una scelta giusta».




Visita pastorale nel Casalasco, «Tre giorni di fraternità, di fede, di preghiera, di gioia e di speranza»

«Abbiamo vissuto giorni di fraternità, di fede, di preghiera, ma anche giorni di gioia e di speranza». Così, il vescovo Antonio Napolioni ha salutato e ringraziato le comunità di Agoiolo e Vicobellignano, di Camminata, Cappella e Vicoboneghisio, nella Messa conclusiva della visita pastorale alle due unità pastorali guidate da don Gabriele Bonoldi e don Alfredo Assandri. «Lo scopo della visita pastorale è renderci conto che la vera Chiesa non è solo la Chiesa della trasfigurazione – ha sottolineato nell’omelia –, ma la Chiesa della Pasqua, che continua a camminare, che torna nella realtà». E allora: «Per capire meglio quello che abbiamo vissuto, ripensiamoci, ripensiamo ai semi che abbiamo raccolto e seminato, agli incontri che abbiamo avuto e alle strade che ci si aprono davanti».

Una visita cominciata già nella mattina di venerdì 23 febbraio, in cui i bambini della scuola primaria di Vicobellignano, con gli insegnanti e la dirigente Cinzia Dall’’Asta, hanno accolto il vescovo, preparati per l’occasione dall’insegnante di religione. A seguire, mons. Napolioni ha fatto visita ad alcuni anziani e malati del territorio. Il pomeriggio è stato caratterizzato dalla visita alla cooperativa sociale “Storti Maria” di Vicoboneghisio, realtà che da oltre vent’anni svolge attività di confezionamento e imballaggio con inserimento lavorativo di persone fragili, come percorso di autonomia al lavoro. Ad accogliere il vescovo, insieme a educatori e volontari, il consiglio di amministratore della cooperativa con il presidente Giordano Riva e il fondatore Francesco Ferron. Presente anche il sindaco di Casalmaggiore Filippo Bongiovanni, che ha seguito da vicino la visita pastorale del vescovo Napolioni in tutte le frazioni casalasche in queste settimane.

A seguire la Via Crucis a Cappella e la Messa a Vicobellignano. Dopo la celebrazione un’ulteriore occasione di vicinanza a malati e anziani. In serata il vescovo Napolioni ha quindi incontrato, a Vicoboneghisio, tutti gli operatori delle due unità pastorali: circa 50 persone presenti all’incontro per il “Giorno dell’Ascolto”, che ha coinvolto anche i membri dei consigli pastorali, i catechisti e i volontari dei vari ambiti parrocchiali.

La giornata di sabato 24 febbraio è stata caratterizzata dalla Messa delle 10.30 a Camminata. In tarda mattinata il Vescovo ha fatto una speciale visita a una signora di Vicoboneghisio che ha recentemente compiuto cento anni. Nel pomeriggio, invece, c’è stata l’occasione di conoscere la comunità educativa per minori “Senghor” di Vicoboneghisio, che, negli spazi di Cascina Segalli, ha accolto il vescovo per un momento di dialogo e di rinfresco.

Il vescovo ha quindi avuto modo di confrontarsi, a Vicobellignano, con i genitori e i ragazzi dell’iniziazione cristiana. Dopo la Messa ad Agoiolo, celebrata alle 17, l’attenzione si è spostata nell’oratorio di Vicobellignano, in cui gli adolescenti delle comunità sono stati protagonisti. Con loro un incontro profondo, in cui il vescovo li ha spronati a perseverare e ad “allargarsi”, e convivale, con la pizzata che ha segnato conclusione della giornata. «Un momento davvero speciale. E lo dico da parroco dell’altra unità pastorale – ha sottolineato don Assandri –. Il vescovo ha fatto sentire i ragazzi a proprio agio, coinvolgendoli e stimolandoli a porre domande che partissero dalle loro inquietudini. Tanti di loro, finito l’incontro, non avevano la percezione che fosse davvero passata un’ora e mezza».

La visita del vescovo Napolioni si è dunque conclusa con la doppia celebrazione di domenica 25 febbraio. Prima a Vicoboneghisio, poi a Vicobellignano, con la Messa delle 11 che ha siglato la conclusione definitiva di questa visita pastorale. Accanto al Vescovo, oltre ai due parroci anche don Franco Vecchini, residente in paese. Al termine della celebrazione il momento dei saluti presso l’oratorio parrocchiale.

«Sono stati tre giorni molto belli, considerando soprattutto l’indole di una zona che solitamente non è caratterizzata dall’entusiasmo e dall’attesa – ha spiegato don Gabriele Bonoldi –. Ma l’iincontro con la realtà del vescovo ha scaturito una reazione positiva». «Le nostre comunità hanno vissuto bene e risposto bene a questa visita pastorale – ha quindi aggiunto don Alfredo Assandri –. Sono stati davvero giorni di grazia, in cui non tutti hanno partecipato, ma chi lo ha fatto lo ha fatto davvero bene». Due comunità che ripartono con «uno spirito nuovo, e con la volontà di camminare sotto la guida dello Spirito Santo, che ci mette in comunione».

 

Il video della celebrazione a Vicobelliganano




Oltre 300 ragazzi dopo Pasqua a Roma per il pellegrinaggio diocesano a conclusione della Mistagogia

Sono oltre 300 i ragazzi e le ragazze che il prossimo 1° aprile partiranno alla volta di Roma, per l’ormai tradizionale pellegrinaggio organizzato dalla Federazione oratori cremonesi e dedicato ai gruppi di terza media a conclusione della Mistagogia. Un viaggio di tre giorni, dal 1° al 3 aprile, tra la spiritualità e le bellezze della Capitale e che si concluderà partecipando all’udienza generale in Piazza San Pietro.

«L’obiettivo pastorale è quello di una proposta coinvolgente per ragazzi e ragazze che terminano il loro percorso di Mistagogia – spiega don Francesco Fontana, presidente della Federazione oratori cremonesi –, che non è una conclusione, ma segna l’introduzione in un nuovo percorso, quello dedicato agli adolescenti».

La scelta di Roma, anche quest’anno, a motivo della significativa testimonianza di questi luoghi, per la presenza dei primi apostoli e di tanti martiri cristiani.

Una significativa occasione, dunque, per i giovanissimi della Diocesi, che saranno coinvolti tra tappe, visite culturali, momenti di preghiera e naturalmente l’incontro con Papa Francesco

Considerato l’elevato numero di adesioni, le iscrizioni alla proposta sono già chiuse.

 

I dettagli del viaggio

Per il viaggio dei vari gruppi avverrà in treno, scegliendo tra alcune stazioni più comode rispetto alla varie zone pastorali.

Lunedì 1 aprile: partenza al mattino per Roma, con arrivo previsto per le 13.30 circa, pranzo al sacco. Accoglienza e visita alla città, cena libera e rientro agli alloggi.

Martedì 2 aprile: visita della città con itinerario culturale e spirituale.

Mercoledì 3 aprile: udienza papale in Piazza San Pietro. Pranzo libero e partenza nel pomeriggio per la Diocesi. Arrivo previsto per le 22/23.




Dal 23 al 25 febbraio prosegue la visita pastorale nel Casalasco

Dopo la tappa nell’unità pastorale “San Vincenzo Grossi”, dal 23 al 25 febbraio la visita pastorale del vescovo continua ancora in territorio casalasco, nelle parrocchie di Agoiolo e Vicobellignano, guidate da don Gabriele Bonoldi, e in quelle di Camminata, Cappella e Vicoboneghisio, di cui è parroco don Alfredo Assandri.

L’arrivo del vescovo Antonio Napolioni è previsto per venerdì, a metà mattinata. Alle 10.30, infatti, visiterà la scuola primaria di Vicobellignano, prima dell’incontro con anziani e malati. Nel pomeriggio, alle 14.30, avrà luogo la visita alla cooperativa sociale “Storti Maria” di Vicoboneghisio. A seguire, alle 16, sarà celebrata la Via Crucis a Cappella e, alle 17.30, il vescovo presiederà la Messa a Vicobellignano. Dopo la celebrazione ci sarà spazio per un’ulteriore visita a malati e anziani del territorio. In serata, alle 20.30, il vescovo Napolioni incontrerà, a Vicoboneghisio, tutti gli operatori delle due unità pastorali (Consigli pastorali, catechisti e volontari dei vari ambiti parrocchiali).

La mattinata di sabato 24 febbraio sarà caratterizzata dalla Messa delle 10.30 a Camminata. Alle 11, il vescovo farà quindi una speciale visita a una signora di Vicoboneghisio che ha recentemente compiuto cento anni. Alle 14.30 mons. Napolioni andrà a conoscere la comunità educativa per minori “Senghor” di Vicoboneghisio. Alle 15.30 avrà luogo l’incontro con i genitori e i ragazzi dell’iniziazione cristiana a Vicobellignano. Alle 17 la Messa ad Agoiolo e, alle 18.30, l’incontro con gli adolescenti in oratorio a Vicobellignano. Con loro anche il momento conviviale della pizzata e la conclusione della giornata.

La visita pastorale si concluderà domenica 25 febbraio con un doppio appuntamento: la Messa alle 9 a Vicoboneghisio e alle 11 a Vicobellignano, quest’ultima trasmessa in diretta televisiva su Cremona1 (canale 19) e sui canali web e social della Diocesi.

Agoiolo e Vicobellignano, entrambe frazioni di Casalmaggiore, fin dagli anni ’70 hanno visto nascere nuovi insediamenti abitativi. «Ma questa realtà non è andata di pari passo con il coinvolgimento nella vita comunitaria delle parrocchie – evidenzia don Bonoldi –. L’obiettivo, da sempre, è l’integrazione dei vecchi residenti con le loro tradizioni consolidate e le nuove famiglie giunte in questi decenni». «La continuità territoriale con Casalmaggiore e i suoi servizi non ha favorito questo intendimento – prosegue il sacerdote –. Qualcosa si riesce a realizzare nell’ambito del catechismo con l’incontro tra le giovani famiglie e figli, e la presenza della scuola elementare può facilitare questo dialogo».

Due frazioni, quelle di Agoiolo e Vicobellignano, in cui non esistono realtà associative legate direttamente alla parrocchia. Ciò nonostante – sottolinea ancora don Bonoldi – «non mancano invece le persone che collaborano per il funzionamento delle strutture e dell’oratorio. Nota positiva è il piccolo gruppo di adolescenti perseveranti negli incontri formativi e nell’animare l’attività estiva del Grest. Nota dolente è, invece, la partecipazione alle celebrazioni liturgiche che dopo la pandemia ha visto quasi dimezzare il numero dei presenti». E conclude: «La visita del Vescovo potrà dare nuovo impulso a ciò che già si muove, ma anche aprire nuovi percorsi che possano essere la risposta alle tante situazioni che con il tempo sono cambiate».

Un pensiero a cui si aggiungono le parole del parroco dell’altra unità pastorale coinvolta: «La visita pastorale dà la possibilità ai parrocchiani di poter incontrare e dialogare con il Vescovo – spiega don Alfredo Assandri –. Come era già successo, ma in contesti diversi e senza la possibilità di fermarsi a lungo».