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Nella liturgia delle Palme aperta dal Vescovo in Cattedrale la Settimana Santa

Nel pomeriggio di domenica 25 in piazza del Duomo a Cremona non c’erano solo le canzoni dei musicisti di strada, nella folla dei turisti. Dalla chiesa sussidiaria di San Girolamo, alle 18, dopo la benedizione degli ulivi, la festosa processione dei fedeli ha raggiunto la Cattedrale, già gremita, per la solenne liturgia della domenica delle Palme presieduta dal vescovo Napolioni.

A rallegrare il cammino, aperto dagli studenti di teologia del Seminario diocesano, il coro dei cattolici della Costa d’Avorio residenti nella zona cremonese. Il ritmo e la polifonia africana, sostenuti dalle immancabili percussioni, hanno richiamato l’attenzione anche dei visitatori più distratti.

Con il Capitolo della Cattedrale anche il Vescovo emerito Lafranconi. Varcato il portale del Duomo lo stile musicale è mutato, e la numerosa assemblea si è posta in ascolto del racconto evangelico della passione del Signore, quest’anno secondo l’evangelista Marco.

Nella breve omelia tenuta da mons. Napolioni l’invito a tutti i fedeli a cogliere l’opportuna prossima sosta delle festività senza rinunciare a vivere il Triduo pasquale, che nella sua bellezza e profondità richiama ogni anno i credenti alla sorgente della vita cristiana, rivivendo i misteri di Cristo insieme a tutta la Chiesa.

Al termine della celebrazione sono stati ricordati i prossimi appuntamenti liturgici che si vivranno in Cattedrale. Anche i mezzi della comunicazione diocesana offriranno la possibilità di seguire in diretta streaming o in diretta televisiva sulla frequenze di Cremona1 i più importanti momenti di preghiera.

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Il suffragio cristiano in Seminario per mons. Balossi e mons. Abbiati

Il Seminario vescovile di Cremona ricorda con viva riconoscenza nella concelebrazione dell’Eucaristia due preti che hanno lungamente servito le vocazioni sacerdotali e la Chiesa diocesana.

Lunedì 19 marzo alle 18,30 la Messa di suffragio sarà per mons. Erminio Balossi, tornato al Padre il 18 marzo 2004, che fu Rettore del Seminario dal 1967 al 1982, Vicario Episcopale per il clero e per dieci anni Presidente del Capitolo della Cattedrale.

Mercoledì 21 marzo, sempre alle 18,30, nel secondo anniversario della morte, sarà ricordato mons. Carlo Abbiati, dal 1966 e per lungo tempo Economo del Seminario e poi della diocesi di Cremona.

Il Seminario di via Milano, formatori e studenti, partecipa a sacerdoti e fedeli il proprio affetto per queste due figure sacerdotali, esprimendo la propria gratitudine insieme a quanti potranno essere presenti alle concelebrazioni.




Inaugurata la mostra espositiva “Conoscere don Primo Mazzolari” presso il palazzo comunale di Cremona

Nella mattinata di sabato 10 marzo è stata aperta la mostra che sino al prossimo 27 maggio offrirà ai visitatori del Palazzo comunale di Cremona la possibilità di un emozionante incontro con una delle profetiche figure del novecento: don Primo Mazzolari.

All’inaugurazione sono intervenuti Barbara Manfredini, Assessore alla Città vivibile e Rigenerazione urbana, don Bruno Bignami, Presidente della “Fondazione don Primo Mazzolari” e don Alberto Franzini per la Diocesi di Cremona. Don Enrico Maggi, direttore dell’Ufficio Comunicazioni Sociali della diocesi, ha illustrato il documentario prodotto dal Centro televisivo diocesano TRC, per la regia di don Attilio Cibolini –  prossimamente diffuso anche dalle frequenze di Cremona – che fa parte integrante della esposizione.

Tra i presenti anche Giancarlo Ghidorsi, storico collaboratore della Fondazione Mazzolari.

L’allestimento fa parte del progetto “Le parole di don Primo”, per far conoscere le opere principali e la biografia del sacerdote cremonese attraverso pannelli esplicativi, video e documenti originali.

L’accesso è libero, dal lunedì al sabato dalle 9 alle 18, la domenica e festivi dalle 10 alle 17. L’ingresso è da SpazioComune (piazza Stradivari, 7 – Cremona).

Il ricco programma di iniziative dedicate al parroco di Bozzolo, che ha preso il via il 13 gennaio con la presentazione del libro “Un’obbedienza in piedi”, proseguirà il 20 aprile, alle 18, con la lettura degli Scritti politici (1948) da parte degli scout Agesci in Sala Quadri, sede del Consiglio comunale, con intervento del Sindaco Gianluca Galimberti.




Futuro e progetti di vita: i temi della terza Assemblea plenaria del Sinodo dei giovani

La pioggia battente durante tutto i pomeriggio di domenica 11 marzo non ha scoraggiato i giovani sinodali ritrovatisi a Rivolta d’Adda, nella zona pastorale 1 della diocesi, per la terza Assemblea plenaria del Sinodo diocesano.

La capiente struttura della “Casa Famiglia Spinellli” ha offerto ospitalità alla fase assembleare e al consueto lavoro di discernimento di nove gruppi di partecipanti. Nonostante la significativa distanza tra gli opposti estremi della diocesi ed il tempo inclemente, il gruppo dei membri sinodali ha rispettato le consegne, e dopo un veloce momento di benvenuto si è riunito alle 15 nella chiesa della “Casa Famiglia”, salutato dalla Madre Generale delle Suore Adoratrici, Sr. Isabella Vecchio.

 

 

Con un incoraggiamento rivolto tutti i giovani presenti nel loro servizio alla Chiesa diocesana e assicurando il sostegno della preghiera di tutto l’Istituto, Madre Isabella ha invitato tutti i giovani presenti a partecipare alla prossima canonizzazione del sacerdote cremonese Francesco Spinelli, prevista in ottobre a Roma.

 

 

Il Vescovo ha quindi introdotto la preghiera, ponendosi In ascolto della parabola dei talenti, e ha sottolineato quanto urgente e provvidenziale sia l’apporto di chi si sta preparando a dare la propria risposta dinanzi alla vita, mettendosi in gioco con fiducia e generosità.

L’assemblea, coordinata dal presidente di turno, prima di affrontare la riflessione prevista, ha proceduto alla votazione delle proposizioni frutto della sintesi della Segreteria del Sinodo dopo la precedente Assemblea di Soresina, lo scorso 18 febbraio, sul tema degli “affetti”.

 

 

Votato e approvato l’insieme delle tre proposizioni di analisi del quadro  complessivo della realtà giovanile. Per le indicazioni espresse nelle proposizioni successive diverse espressioni di dissenso sono state espresse, e nessuna ha trovato l’unanimità di approvazione. Una ulteriore possibilità di esprimere per iscritto le proprie osservazioni sulla formulazione delle proposizioni è stata inserita nel regolamento, accogliendo anche la possibilità di astenersi dal voto.

Una sola proposizione (la numero 9) non è stata approvata: riguardava il ruolo della famiglia e della scuola nella formazione ad un’affettività matura. Sarà perciò riscritta grazie alle osservazioni che perverranno alla Segreteria del Sinodo.

I lavoro assembleari sono quindi proseguiti per circa un’ora e mezza a gruppi di discussione. A tema l’ampio sguardo sul futuro, la prospettiva di un impegno inserito nelle dinamiche sociali, l’orizzonte delle scelte cui i giovani si sentono chiamati, sia a livello professionale che spirituale.

 

 

Molto stimolanti e puntuali anche i singoli interventi che hanno completato le sintesi esposte al termine del pomeriggio: uno spaccato incoraggiante del desiderio di dare continuità all’esperienza sinodale, focalizzando proposte concrete e realmente incidenti.

Documentata dallo staff della comunicazione diocesana, la sintesi della sessione sinodale sarà resa disponibile in video nei prossimi giorni tramite il portale diocesano, così come la prima bozza delle proposizioni che la Segreteria elaborerà dei temi affrontati nel discernimento comunitario. La convocazione si è sciolta dandosi appuntamento, insieme a tutti i giovani della diocesi, alla tradizionale Veglia delle Palme, al Palaradi di Cremona, sabato 24 marzo.

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Domenica 11 marzo la Messa festiva di RAI 1 è trasmessa in diretta da Bozzolo

La Messa trasmessa domenica 11 marzo su Rai1 (ore 10.55) sarà in diretta dalla chiesa parrocchiale di S. Pietro Apostolo in Bozzolo, dove sono conservate le spoglie del servo di Dio don Primo Mazzolari. La diretta della celebrazione, presieduta dal parroco don Luigi Pisani, è curata dalla Rai in collaborazione con i servizi televisivi dell’Ufficio nazionale per le Comunicazioni Sociali e sarà un’ulteriore occasione per far conoscere il pensiero e la modernità del parroco d’Italia.

 




Elezioni politiche: un diritto pagato a caro prezzo, un dovere da compiere

Le sanzioni per chi non va alle urne sono state abrogate ormai da un quarto di secolo, ma questo rende paradossalmente ancora più significativo il “dovere civico” di esercitare il diritto di voto, secondo l’incisiva formula dell’articolo 48 della Costituzione. Perché sposta l’accento da un obbligo formale alla responsabilità di ciascuno. Un diritto e un dovere, strettamente legati come in tutto l’impianto della Carta entrata in vigore settant’anni fa.

Allora l’Italia era appena uscita dalla tragedia della guerra e della dittatura e quel voto “personale ed eguale, libero e segreto” appariva come un tesoro prezioso e irrinunciabile, per il quale era stato pagato un prezzo incalcolabile in termini di vite umane. Tra i “ragazzi del ’99”, chiamati alle urne per la prima volta domenica 4 marzo, quanti avranno un minimo di consapevolezza di questa storia? E la domanda non riguarda soltanto i diciottenni al debutto nei seggi, ma i tanti italiani che hanno deciso di astenersi o sono tentati di farlo, e forse anche molti di quelli che andranno a votare con stanchezza e sfiducia.

Intendiamoci, la stanchezza e la sfiducia non nascono dal nulla. Anche a voler circoscrivere il discorso alla sola campagna elettorale – ed è un’operazione evidentemente riduttiva – lo spettacolo offerto complessivamente dai soggetti protagonisti della scena politica è stato sconfortante. Mentre giustamente chi di dovere si preoccupa del rischio di condizionamenti mafiosi (che purtroppo ben conosciamo) e di quello rappresentato dalle fake news e dagli attacchi cyber (che stiamo faticosamente imparando a ri-conoscere), viene da dire che la principale ombra su questo voto è rappresentata proprio da una campagna in cui è stato fatto di tutto per non mettere i cittadini nelle condizioni di votare in modo “libero” e “personale”, per usare le parole della Costituzione.

Ragionando con la propria testa e non facendosi trascinare da paure e luoghi comuni, a dirla in altri termini, perché in ogni situazione, anche quella che appare più irrimediabile, è possibile esercitare un discernimento onesto e costruttivo. È questa la migliore reazione, l’unica veramente utile, di fronte a una politica che genera insoddisfazione e, talvolta, indignazione. Disertando le urne, gli italiani consentirebbero invece alla cattiva politica di espropriarli anche del loro primo diritto democratico come cittadini.

Non bisogna farsi ingannare: senza partecipazione si lascia campo libero al peggio e non ci può essere buona politica.

Mai come in questo caso, poi, il risultato della tornata elettorale sembra essere nelle mani degli indecisi, di coloro che non hanno ancora scelto non solo chi votare, ma se andare ai seggi o no. Un motivo in più, niente affatto disprezzabile, per compiere quel “dovere civico” che ha appena compiuto settant’anni e oggi ci dà la possibilità di scrivere il nostro futuro.

(Fonte SIR)




Elezioni del 4 marzo: le indicazioni di associazioni e movimenti cattolici

Associazioni e movimenti cattolici convergono sull’importanza del voto del 4 marzo e sull’incoraggiamento a una partecipazione informata e consapevole.

L’Azione cattolica italiana ha inserito nel suo sito un apposito spazio che contiene materiali per l’approfondimento e il dialogo. “Questa campagna elettorale – dice il presidente Matteo Truffelli, in un video di presentazione – chiede a tutti un di più di passione e di responsabilità. Lo chiede alle forze politiche che sono chiamate a dare vita a un confronto serio e intelligente, cioè mirato a conquistare il consenso dei cittadini, non a prenderli in giro con promesse o agitando lo spauracchio di paure infondate”. Ma lo chiede soprattutto ai cittadini, “chiamati a fare tutto quello che possono per formarsi un’opinione il più possibile consapevole, quindi informata e critica. E questo – sottolinea Truffelli – vuol dire non stancarsi di leggere, vuol dire continuare ad approfondire, a confrontarsi, a dialogare, a misurarsi con la realtà delle cose”.

Se l’Agesci non ha diffuso un documento specifico in vista delle elezioni, ribadisce però l’importanza di esercitare il diritto di voto.

Comunione e liberazione ha scelto di rilanciare il discorso tenuto dal Papa a Cesena il 1° ottobre 2017 – in cui Francesco parla della “buona politica” – e lo propone come “una ipotesi di lavoro, che ciascuno può verificare nell’incontro e nel dialogo con chiunque”.

Il Movimento dei Focolari incoraggia “l’impegno attivo per le prossime elezioni secondo coscienza e nel segno di una fraternità autentica e radicale”. In particolare, spiega una nota, “il Movimento politico per l’unità, soggetto politico laico di cittadinanza attiva, espressione del Movimento dei Focolari” si pone “a servizio di coloro che, militanti o candidati in un partito, vorranno misurarsi nella sfida concreta di una politica di fraternità dentro le ricchezze e la complessità del nostro Paese”. “Nei limiti delle leggi elettorali vigenti – continua la nota – andrà sempre ricercato, come criterio di selezione e autenticità, il metodo delle candidature che nascono come sviluppo di un impegno che si è già manifestato all’interno di partiti e movimenti politici o come impegno civico sul territorio, coscienti che chi si candida o si impegna come militante di un partito lo fa a titolo personale come espressione della propria libertà di coscienza e non a nome del Movimento dei Focolari. Per i cattolici, poi, sono di ispirazione le parole del presidente della Cei, cardinal Gualtiero Bassetti, che invita a non prestarsi alla divisione tra quelli del sociale e quelli della vita”.

Il Movimento cristiano lavoratori, in un documento condiviso con l’associazione culturale “Esserci”, afferma che “da anni, ormai, l’unità dei cattolici in politica non esiste più e non servono rimpianti o operazioni nostalgiche. Esiste e deve esistere, invece, una unità di intenti e di criteri”. Per il Mcl occorre “anzitutto assicurare la priorità della società sullo Stato” e “promuovere e difendere i capisaldi del bene comune: la difesa della vita; la promozione della famiglia e del lavoro; la libertà di educazione; la solidarietà sociale verso ogni soggetto più debole e svantaggiato”. Il documento esprime una preferenza per l’area di centro-destra: “Non è certo la scelta perfetta e sicuramente emergono molte criticità nel suo programma, ma è realisticamente l’opzione migliore”, secondo l’opinione del Mcl e di “Esserci”.

Le Acli hanno reso disponibile sul loro sito un documento con 43 proposte concrete da porre all’attenzione delle forze politiche in vista del voto e che contribuirà ad alimentare incontri, dibattiti e confronti sul territorio. “La famiglia, l’impresa, l’associazione, il Comune, l’Europa, la persona, ogni persona: sono questi – afferma il presidente Roberto Rossini – gli ambiti su cui mettere in sicurezza il nostro Paese per sperimentare nuove forme di politica, di economia, di relazione pubblica, ripartendo dal patto fiscale, dal welfare, dall’ampliamento della formazione e dell’istruzione”. “Noi ci siamo – ha aggiunto Rossini – e continueremo a pensare la politica a partire dai più poveri, dagli ultimi, magari – per nostra storia – con una particolare attenzione ai ‘penultimi’, a quelli che rischiano di impoverirsi.
Per questo non sprecheremo il nostro tempo a dire qualcosa contro qualcuno o a vivere il rancore e il risentimento. Vogliamo pensare a quale Italia vogliamo, a quale idea di Paese abbiamo”.

(a cura di Stefano De Martis – Sir)

La nota dei Vescovi lombardi in vista delle elezioni politiche

Documento dell’Azione Cattolica lombarda sulle prossime elezioni politiche

 

 




In Cattedrale è risuonato il monito di Mazzolari: “Tu non uccidere”

Nella penombra della Cattedrale, in ascolto di un profeta che solo il tempo ha consentito di comprendere pienamente, si è tenuto il secondo appuntamento promosso dall’Amministrazione comunale di Cremona in collaborazione con la Chiesa locale. “Le parole di don Primo” sono tornate a inquietare, a far pensare,  su una tematica quanto mai attuale: il rifiuto della violenza nella sua forma più atroce – la guerra – in nome della coscienza.

Il vescovo Napolioni, dopo il saluto del parroco della Cattedrale mons. Alberto Franzini, ha introdotto la lunga lettura di brani tratti da “Tu non uccidere”, pubblicato anonimo da don Mazzolari nel lontano 1955. In un’epoca segnata da conflittualità latenti e minacciose, così simile alla nostra.

E ha richiamato il radicale esigente rifiuto che, dalla Parola, raggiunge la libertà di ogni uomo.

Citando il catechismo della Chiesa Cattolica nei passaggi che si riferiscono alla cosiddetta “guerra giusta” (CCC 2309) mons. Napolioni ha soggiunto: “A questo linguaggio, tipico della dottrina morale, deve corrispondere il travaglio personale e comunitario delle nostre coscienze, di uomini e credenti. Ben venga la sferza di don Primo Mazzolari a svegliarle”.

“Quello che abbiamo in mano – ha continuato il vescovo – è un pamphlet composito, basato su diversi interventi mazzolariani di quegli anni, che ci mostrano il percorso dell’autore, approdato progressivamente al rifiuto della guerra e della contrapposizione tra Occidente e Oriente (oggi diremmo Nord – Sud). Sul piano teologico-morale, egli rifonda sulla Scrittura l’impraticabilità della teoria della guerra giusta, incompatibile col Vangelo, che pure ispira nuove forme di obiezione di coscienza e di resistenza non-violenta, in dialogo con tutti gli onesti tentativi di ricerca della pace”.

La graffiante lettura del testo mazzolariano è stata proposta nella sua nuda essenzialità: un invito esplicito a tornare personalmente al pensiero alternativo e provocatorio dell’Autore.

I prossimi appuntamenti saranno il 10 marzo, data dell’l’inaugurazione dell’esposizione “Conoscere don Primo Mazzolari”, nella sala ex-violini di Palazzo Comunale. Nell’occasione sarà visionato anche il documentario televisivo realizzato dal Centro di produzione diocesano TRC. Il 20 aprile continuerà la lettura diffusa con gli scritti politici di don Primo, a cura degli scout Agesci in Sala Quadri, sede del Consiglio comunale, con intervento del Sindaco di Cremona Gianluca Galimberti.




La Fraternità di Comunione e Liberazione ha ricordato don Giussani e la sua passione educativa

Un’Eucaristia partecipata, nel clima sobrio della Quaresima e con la viva riconoscenza nel cuore. Così è stata celebrata lunedì 26 febbraio, in Cattedrale, la memoria del fondatore del Movimento ecclesiale Comunione e Liberazione, il servo di Dio mons. Luigi Giussani.

Sono trascorsi 13 anni dalla sua morte, e 36 dal riconoscimento pontificio della Fraternità del Movimento, che si è riunito in preghiera nella concelebrazione presieduta dal vescovo Napolioni. Tra i sacerdoti concelebranti presente l’assistente diocesano del Movimento, don Davide Pezzali.

Nell’anno in cui il Papa ha indetto il Sinodo dei Giovani – che a Cremona assume in questi mesi un rilievo del tutto particolare per lo svolgimento dell’analogo percorso diocesano – il suffragio cristiano si è unito alla fervida preghiera affinché l’intensità di passione educativa per le nuove generazioni che sempre ha animato il pensiero e l’opera di don Giussani possa essere riscoperta e sempre più vissuta.

Nella celebrazione, animata dal canto del coro “Don Cesare Zaffanella” diretto da Giovanni Grandi, il Vescovo ha riflettuto sull’appuntamento che ogni anno raduna nel periodo quaresimale il popolo di Comunione e Liberazione, sottolineando tuttavia che il clima spirituale assume ogni anno anche il tono della festa.

Al termine della Messa il saluto del responsabile diocesano della Fraternità, Paolo Mirri.

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Nell’Unità pastorale di Sabbioneta inaugurato il nuovo “Polo Museale”

Giornata che sarà ricordata negli annali della città di Sabbioneta quella di domenica 25 febbraio 2018: sotto la sigla di “Polo Museale Duca Vespasiano Gonzaga” è stato inaugurato un progetto di promozione culturale e religiosa che coinvolge nove edifici di grande pregio artistico e storico, nel territorio dell’Unità pastorale “Maria Madre della Chiesa”.

Un’idea lungamente coltivata, nonostante le immancabili difficoltà di ordine economico e burocratico, che tuttavia tenacemente vede la luce , anche se ancora in divenire. “Una proposta culturale e spirituale” come rimarca il parroco don Samuele Riva.

Il “Polo Museale” radunerà le splendide chiese di Sabbioneta: l’Incoronata (con il mausoleo del Fondatore della città e il Tesoro in fase di allestimento, compreso il famoso “Toson d’Oro” rinvenuto sulle spoglie mortali del Duca Vespasiano), la chiesa Arcipretale Plebana di S. Maria Assunta (con la Cappella del SS. Sacramento a volta traforata, opera del Bibiena), l’Oratorio di S. Rocco che presto ospiterà la pinacoteca S. Luca), il Museo (che sarà allestito nelle sue diverse sezioni presso il Palazzo Arcipretale), la chiesa della Beata Vergine del Carmine (che presto sarà restituita alla fruibilità dopo i lavori di consolidamento e messa in sicurezza a seguito del terremoto).

Ma il progetto si estenderà anche agli altri edifici sacri delle parrocchie vicine: a Villa Pasquali la chiesa di S. Antonio Abate (gioiello architettonico di Antonio Galli da Bibiena), a Breda Cisoni la chiesa di S. Giorgio Martire (dell’architetto Pietro Antonio Maggi), a Ponteterra la chiesa di S. Girolamo Dottore (con la “Camera picta de’ Confratelli”).

L’atto inaugurale coinciderà con il 427° anniversario della morte del Duca Vespasiano Gonzaga: per lui e i suoi famigliari sarà celebrata l’Eucaristia di suffragio  alle 17, con la particolare partecipazione del Coro della Camerata di Cremona, diretto dal M° Marco Fracassi, che canterà la Missa a 4 voci di Claudio Monteverdi.

Al termine della celebrazione seguirà la traslazione dei resti mortali del Duca e dei suoi famigliari (esumati trent’anni orsono per motivi di studio) presso la chiesa dell’Incoronata, ove da secoli riposavano nella camera ipogea posta sotto il mausoleo.

Photogallery della Messa e della traslazione delle spoglie dei Gonzaga