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Assistenti familiari agli anziani non autosufficienti: anche l’ambito sociale cremonese parte con il Bonus regionale

Da sinistra: Tadioli, Tagliati, Viola, Pirotta, Galimberti e Oliva

La realtà del lavoro di cura familiare per la non autosufficienza presenta ormai dimensioni sociali ed economiche di assoluto rilievo. Anche nelle nostre comunità parliamo di un fenomeno rilevante nella rete territoriale di intervento sulla non autosufficienza, che si affianca alle risposte residenziali (case di riposo e Rsa), alla assistenza domiciliare sociale (Sad) e all’Adi della Asst e alla assistenza familiare. L’Inps parla di circa 3mila assistenti familiari con regolare contratto di lavoro in provincia di Cremona nel 2021, ma si sa che il sommerso vale quanto meno altrettanto.

Promuovere qualità e affidabilità di questi servizi e favorirne emersione e approdo a forme di lavoro regolare è ormai interesse comune. Il Comune di Cremona, con delibera di Giunta, ha delegato ad Azienda sociale cremonese la gestione dalla partita del cosiddetto bonus badanti di Regione Lombardia (LR 125/2015). «Naturalmente in un approccio e una visione comune di Ambito, grazie alla collaborazione ormai collaudata», sottolinea l’assessore comunale Rosita Viola.

Una specifica convenzione Acli e Azienda sociale cremonese consente ora di promuovere concretamente, anche nell’ambito sociale cremonese, queste forme di sostegno capillare. 

Il Bonus Assistenti Familiari prevede un rimborso per le spese sostenute (non superiore al 60%), fino a un massimo di 2.400 euro. L’accesso al bonus prevede una soglia ISEE di 35.000 euro. Lo scorso dicembre Regione ha previsto un finanziamento per lAmbito Cremonese di 26.500 €. 

L’assistente familiare deve naturalmente essere iscritta al Registro territoriale. E in possesso dei requisiti previsti dalla normativa (conoscenza della lingua italiana, esperienza o formazione nell’ambito dell’attività di lavoro domestico, assenza di condanne penali, etc) e di un contratto di lavoro regolarmente registrato.

 

SPORTELLI TERRITORIALI dell’AMBITO SOCIALE CREMONESE

Presso sportelli, gestiti dalle Acli, le famiglie potranno trovare adeguate informazioni in merito a: supporto della persona in condizioni di fragilità, di non autosufficienza (totale o parziale, permanente o temporanea) e della sua famiglia, regolarità dei contratti, gli istituti previsti dagli stessi (ferie, malattie, sostituzioni etc…).

«Le ACLI hanno sviluppato nell’ambito del lavoro domestico un’esperienza ventennale ha sottolineato Bruno Tagliati, Presidente di Acli Cremona. E anche attraverso la sottoscrizione della convenzione e il rafforzamento degli sportelli, le famiglie, che si trovano ad affrontare le fragilità connesse alla presenza nel nucleo familiare di una persona con disabilità, potranno trovare risposte concrete avendo a disposizione figure professionali qualificate che sapranno guidarle e indirizzarle nella complessa normativa che regola il rapporto di lavoro domestico e potranno fare richiesta, verificati i requisiti, di contributi economici come appunto il bonus assistenti familiari».

E potranno adempiere al disbrigo di tutte le incombenze burocratiche (comunicazioni di avvio e cessazione dei rapporti di lavoro, elaborazione dei cedolini e delle dichiarazioni annuali, verifica dei contributi INPS etc…) annesse al regolare svolgimento del lavoro. Anche le lavoratrici e i lavoratori del settore domestico potranno trovare adeguato supporto e richiedere le informazioni relative alla regolarità del contratto, oltreché candidarsi per ricerca del lavoro presso le famiglie.

La tabella indica Comuni e orari di apertura degli sportelli:

 

REGISTRO ASSISTENTI FAMILIARI

Creato a livello di ambito territoriale cremonese (48 Comuni), viene implementato proprio dalla rete degli sportelli del territorio, con l’obiettivo di qualificare e supportare il lavoro di assistenza e cura e di favorire l’incontro Domanda/Offerta. L’iscrizione al Registro è inoltre condizione necessaria per l’accesso al contributo per le famiglie, introdottodalla Legge regionale 15 del 2015. 

«Il Piano Nazionale Non Autosufficienza, approvato qualche mese fa, e la Legge Delega di riforma del settore, recentemente approvata dal Governo e inviata al Senato per l’approvazione, vanno in questa direzione. Vediamo ora di far partire bene questa nuova linea di intervento, verso quei servizi di prossimità che tutti vogliamo costruire per il welfare del dopocovid», ha concluso Giuseppe Tadioli, presidente di Azienda sociale cremonese.