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Arrivati a destinazione i fondi raccolti durante l’Avvento di Fraternità per la Chiesa cattolica di Antiochia

Padre Domenico Bertogli della Chiesa di Antiochia con il Vescovo Dante e alcuni pellegrini cremonesi

 

È stato ufficialmente consegnato quando raccolto durante l’Avvento di Fraternità. Lo scorso Natale, infatti la Chiesa cremonese ha rivolto l’attenzione alla Turchia. I 14.975 € raccolti sono stati inviati infatti a padre Domenico Bertogli, parroco della Chiesa cattolica di Antiochia, particolarmente impegnata nell’accoglienza ai migranti che provengono dalla Siria.

È abitudine della diocesi quella di rivolgere l’attenzione a Paesi che vivono situazioni di difficoltà. La Chiesa di Antiochia ha da qualche anno un particolare legame con la realtà cremonese: nel 2010, durante un pellegrinaggio diocesano in Siria e Turchia guidato dall’allora vescovo Dante Lafranconi, un gruppo di fedeli aveva incontrato i membri della comunità di Antiochia e condiviso con essi l’Eucarestia.

Quello dei profughi sul confine turco-siriano è un fenomeno davvero importante: solo nella regione dello Hatay, su una popolazione di circa 1.500.000 abitanti, vi sono 350mila profughi. Quasi tutti sono provenienti dalla Siria: metà di loro vive in tre campi profughi, gli altri nelle città di Antiochia e Iskenderun e in tanti villaggi che hanno raddoppiato la loro popolazione.

 

L’impegno della Chiesa latina di Antiochia

La Chiesa latina di Antiochia è impegnato soprattutto nell’accoglienza dei cristiani, che non trovano posto nei campi profughi, dove la stragrande presenza è di musulmani, i quali possono contare anche su un sussidio economico e assistenza sanitaria gratuita.

«I cristiani – conferma padre Domenico Bertogli, parroco della Chiesa latina di Antiochia – non vanno nei campi, perché vi sono solo musulmani. I cristiani che si fermano ad Antiochia spesso hanno l’appoggio di parenti. In genere si tratta di presenze solo di passaggio, visto che la speranza per tutti è di continuare il viaggio verso l’Europa».

«Nella nostra Casa di accoglienza – prosegue il parroco – ospitiamo, ad esempio, una signora eritrea protestante, ma proveniente dalla Siria, con il figlio piccolo. Sta aspettando il visto per gli Usa. Era sulla strada e nessuno la voleva, perché senza denaro e con un figlio piccolo».

L’aiuto della Chiesa latina di Antiochia nei confronti dei cristiani siriani si concretizza anche nel sostegno a due famiglie con figli, specialmente per quanto riguarda la scuola, a una coppia di anziani e a una signora sola. Tutti cattolici, ma non i soli a essere in una di precarietà.

L’attenzione della comunità latina si estende anche ad Altinozu, un villaggio vicino, dove è presente una grossa comunità di ortodossi: proprio attraverso il prete ortodosso è garantito il sostegno a cinque famiglie cattoliche, specialmente per quanto riguarda gli affitti e piccole spese, mentre per il vitto provvede la Turchia e i cristiani del villaggio.

«Ora è iniziato il freddo – conclude padre Bertogli – e avremo certamente richieste per il riscaldamento». Nuove spese che proprio la generosità dei cremonesi potrà aiutare ad affrontare.

La destinazione dell’Avvento di Fraternità 2015 è stato scelto in continuità con un progetto di sostegno ai cristiani profughi dalla Siria già avviato dalla parrocchia di Arzago d’Adda proprio attraverso la Chiesa latina di Antiochia, con la quale proprio a motivo del pellegrinaggio diocesano del 2010 si era instaurato un particolare legame di comunione.

La chiesa di Antiochia fa parte del Vicariato apostolico dell’Anatolia, che si estende su tutta la Turchia orientale, da Trebisonda ad Iskenderum, fino al monte Ararat, con una popolazione complessiva di circa 5milioni di abitanti, di cui solo circa 4mila sono i cattolici (dato del 2004).

Si tratta di una terra di martiri, anche del nostro tempo. Si ricordano in particolare don Andrea Santoro e il vescovo Luigi Padovese, assassinato nel 2010 e al quale è succeduto, lo scorso 14 agosto, il gesuita Paolo Bizzeti.