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Andare e rimanere: i verbi dell’insegnante di religione per affrontare la scuola di oggi

Si sono riuniti lunedì 20 giugno al Centro pastorale diocesano gli insegnanti di religione per l’assemblea di fine anno scolastico. Ad accoglierli don Claudio Anselmi, incaricato diocesano per l’Insegnamento della religione cattolica nelle scuole.


L’incontro è iniziato con l’intervento del vescovo Antonio, che ha voluto rivolgere il suo saluto ai docenti. Ricordando i suoi primi anni di sacerdote, durante i quali ha avuto anch’egli a che fare con il mondo della scuola, ha condiviso alcune considerazioni sul mondo scolastico di oggi, che sta diventando sempre più luogo di frontiera, di missione, di dialogo tra la Chiesa e il mondo.

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Per questo motivo gli insegnanti devono diventare abili esploratori, capaci di entrare in comunione proprio con le situazioni più faticose. Andare e rimanere, questi i verbi dell’insegnate, come del buon cristiano. Infatti, «esce senza fuggire solo chi abita veramente la sua casa, la sua vita, la sua storia», ha affermato il vescovo Napolioni. Determinante nel lavoro del docente è dunque lo stile, che non è sinonimo di esteriorità, ma figlio di un essere, di come lo spirito umano riesce a trasferire nella vita quotidiana ciò che lo Spirito Santo ispira. Ed è proprio questo Spirito che rende capaci «di testimoniare senza imporre, di raccontare affascinando, di aprire la mente alla verità senza farne un’ideologia, di suscitare il dialogo in cui la vita emerge», diventando così punti di riferimento per i ragazzi. Il Vescovo ha concluso ricordando quanto sia importante non educare in solitudine, ma insieme alla comunità.

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Dopo la benedizione del Vescovo, ha preso la parola don Claudio Anselmi, che fatto il punto sulla situazione scolastica, trattando le specifiche questioni che riguardano l’insegnamento della religione cattolica. Filo conduttore della nuova progettualità per l’anno prossimo sarà ancora una volta quanto emerso dal Convegno ecclesiale di Firenze, che aveva delineato cinque vie possibili: uscire, annunciare, abitare, educare, trasfigurare. Azioni da declinare anche nel mondo della scuola.

Don Anselmi ha ricordato che come ogni anno saranno proposti ai docenti alcuni momenti di formazione e si sta già programmando anche un Giubileo degli insegnanti, in occasione di questo particolare Anno della Misericordia.

DSC_0099Il Responsabile dell’Ufficio, a margine dell’assemblea, precisa inoltre, onde evitare equivoci e fraintendimenti tra Responsabilità dell’Ufficio e legittimità del Sindacato  autonomo degli Insegnanti di Religione, che nessun collegamento esiste tra SNADIR  e altre realtà associative di impronta laicista, tra cui richiama l’Uaar.

Tale collegamento  è dedotto impropriamente da brevi appunti di ricostruzione storica prodotta da alcuni docenti di religione che chiedono un parere agli Uffici diocesani in merito alla costituzione di una nuova associazione di IdR.

In tale sede, il Responsabile ha inteso sensibilizzare i destinatari su alcuni venti di “laicismo” che ripetutamente soffiano sulla legittimità istituzionale e concordataria dell’IRC. Il Responsabile ha poi riconfermato la libertà e legittimità degli IdR ad aderire a forme sindacali riconoscendo che alcune di queste, tra cui lo SNADIR, hanno contribuito alla definizione dello stato giuridico degli Insegnanti di religione.