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Anche i tesori sacri sotto la lente della Giornata di primavera del Fai

Ogni anno, dal 1993, il primo weekend di primavera i volontari del FAI-Fondo Ambiente Italiano organizzano una manifestazione nazionale dedicata alla riscoperta del patrimonio storico, artistico e culturale del nostro Paese. Una grande festa dei beni culturali aperta a tutti e alla quale in 26 anni di storia hanno partecipato più di 10 milioni di Italiani che hanno avuto l’opportunità di visitare oltre 12mila luoghi spesso inaccessibili ed eccezionalmente visitabili in più di 5mila città di tutta Italia. Anche quest’anno l’iniziativa – in programma il 23 e 24 marzo – vede protagonisti alcuni edifici sacri del territorio diocesano. A Cremona doppio appuntamento, con le visite alla chiesa parrocchiale di S. Agata e al complesso barnabita di S. Luca. Ricca anche la proposta a Caravaggio dove si potrà ammirare la cappella bramantesca del SS. Sacramento e salire sulla torre campanaria della chiesa parrocchiale; visitare la chiesa di S. Elisabetta, con il suo coro ligneo; oltre al complesso di S. Bernardino. Sempre nella Bergamasca, a Calvenzano, riflettori puntati anche sull’oratorio della Beata Vergine Assunta.

 

Cremona – Chiesa di S. Agata (sabato 10-17:30; domenica 12:30-17:30)

La chiesa originaria, risalente al 1077, fu ricostruita in stile romanico nel XII secolo. Della chiesa originaria rimane oggi solo il campanile, il più antico fra le torri campanarie ancora esistenti in città. Nell’interno si possono ammirare alcuni capolavori come la preziosa Tavola di S. Agata, capolavoro trecentesco custodito in un apposito loculo, e una Pietà, opera del cremonese Bernardino Gatti. Nell’occasione sarà visibile anche la Sacra Famiglia, opera di Boccaccio Boccaccino normalmente non esposta al pubblico.

 

 

Cremona – Complesso di S. Luca (sabato 10-17:30; domenica 12:30-17:30)

Il complesso di San Luca, che ospita la comunità barnabita cremonese, fu costruito tra il 1165 e il 1272. La costruzione originaria, modificata nel corso del Seicento e dell’Ottocento, sopravvive nel prospetto a capanna, nei lacerti di affresco rinvenuti sul presbiterio e nelle decorazioni della sagrestia. Raffinatissimo è l’Oratorio di Cristo Risorto, costruito agli inizi del XVI secolo e affrescato da Giovan Battista Trotti, detto il Malosso.

 

 

Calvenzano – Oratorio della Beata Vergine Assunta (sabato 14:30-18; domenica 9:30-13 e 14-18)

Sorge lungo la via Misano l’Oratorio della Beata Vergine Assunta, conosciuta tradizionalmente anche come Madonna dei campi. L’edificio costruito in cotto si contraddistingue per il bel portico. Il campanile risale al XIII–XIV secolo, la facciata al XVI secolo e l’interno ad una sola navata con volta fu interamente affrescato da Tommaso Pombioli nel 1623. Di recente l’oratorio è stato restaurato dal gruppo locale degli Alpini.

 

 

Caravaggio – Cappella bramantesca del SS. Sacramento (sabato 14:30-17:30; domenica 14:30-17:30)

All’interno della Chiesa dei SS. Fermo e Rustico sarà possibile alla elegante cappella ottagonale, costruita tra il 1511 e il 1513 per volere della confraternita del SS. Sacramento. Anche se purtroppo non esistono documenti certi, alcuni studiosi attribuiscono il progetto a Bramante. L’architettura della cappella fa da cornice alle pitture murali eseguite da pittori importanti come Nicola Moietta e suo figlio Vincenzo, Francesco Prata, Bernardino Campi con l’aiuto di Coriolano Malagavazzo.

 

 

Caravaggio – Torre campanaria (sabato 14:30-18; domenica 9.30-13 e 14-18)

Sul fianco destro della Chiesa dei SS. Fermo e Rustico svetta la torre campanaria, la più alta nella Bassa dietro solo a Cremona. La prima pietra fu posta nel 1500 da Giovanni Dandolo, allora prefetto di Caravaggio sotto la Repubblica di Venezia che voleva dare alla comunità un campanile più importante che sostituisse quello esistente di altezza più modesta. La costruzione venne definitivamente portata a termine solo nel 1932 e il campanile raggiunse così la sua altezza attuale di 71 metri superando per pochi metri quello della vicina Treviglio.

 

 

Caravaggio – Chiesa e coro ligneo di S. Elisabetta (sabato 14:30-18; domenica 9.30-13 e 14-18)

La chiesa di Santa Elisabetta, fu edificata nel XVII secolo con il campanile e l’edificio che fu sede del monastero delle Agostiniane fino al 1805. La facciata barocca è stata attribuita all’architetto caravaggino Fabio Mangone, l’interno ad una sola navata termina in un ricco altare e il coro restaurato nel 2016 è impreziosito da un crocefisso ligneo del XVII secolo, proveniente dalla Chiesa oggi non più esistente di San Defendente.

 

 

Caravaggio – Complesso di S. Bernardino (sabato 14-18; domenica 9.30-13 e 14-18)

Consacrati nel 1489, chiesa e monastero dedicati a San Bernardino da Siena, furono consegnati ai Minori Osservanti. La proprietà passò in seguito all’Ospedale Civile che a sua volta lo affittò a contadini. Il convento divenne casa colonica e la foresteria, caserma. La chiesa conservò la propria funzione e le splendide decorazioni, mentre il monastero subì pesanti trasformazioni. Nel 1970 il complesso fu comprato dal Comune e restaurato.

 

 

 

 

Le Giornate FAI di Primavera coinvolgono ogni anno oltre 40.000 apprendisti ciceroni, studenti delle scuole secondarie di I e II grado che accompagnano nelle visite dei luoghi aperti.

A fronte di ogni visita effettuata i volontari chiedono un contributo facoltativo – a partire da 2, 3 o 5€ – a sostegno di quella missione in cui il FAI si impegna da oltre 40 anni: la cura, la tutela e la valorizzazione dei luoghi e delle storie che rendono unico il nostro Paese. Puoi di rendere ancora più significativo il tuo sostegno iscrivendoti al FAI in tutti i luoghi aperti durante l’evento: potrai entrare in alcune aperture esclusive e avrai diritto all’accesso prioritario in tutti i luoghi aperti.

Tutte le informazioni sul sito internet del FAI.