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All’interno dell’annuale “Equocena” promossa da Nonsolonoi Altromercato una riflessione sul tema del volontariato (Audio)

La bottega Nonsolonoi Altromercato di Casalmaggiore, insieme al locale circolo ACLI, ha organizzato sabato 30 novembre, all’interno dell’annuale “Equocena”, una riflessione sul tema del volontariato dal titolo “Crisi e opportunità del volontariato oggi”. A moderare l’incontro Francesca Bignelli, già presidente della cooperativa del commercio equo solidale “Nonsolonoi” che ha introdotto il relatore Vittorio Rinaldi, già presidente di Altromercato.

Molti gli interrogativi posti in essere quali spunti di riflessione meritevoli di approfondimento.

«Il volontariato di qualche decennio fa era legato a una condizione di benessere» spiega Rinaldi «che in passato era accompagnata con maggiore forza da sistemi di pensiero fondati sulla speranza in un futuro migliore». Oggi le condizioni sono cambiate e di conseguenza anche il turn over con le nuove generazioni sono messi in crisi dalla condizione di molti giovani, che non hanno sicurezze nel domani.

Il significato da attribuire al volontariato dipende, allora, dall’attuale contesto socio-economico e lavorativo, dove la precarizzazione costringe molti giovani a non impegnarsi a lungo termine essendo sprovvisti degli strumenti che radicano al territorio. Risulta così diffusa, in ogni settore del volontariato, una certa lontananza dei giovani, purtroppo percepita erroneamente quale «pigrizia riluttanza indifferenza».

«Precarizzazione e fluidità portano i giovani a vivere una condizione di lavoro e un senso di appartenenza molto più frammentato che in passato». È quella che la sociologia definisce «individualizzazione dei destini», termine che significa un cambiamento nel sistema di partecipazione alla res publica, al bene comune, ai destini dell’umanità.

Se è vero che il «noi» negli ultimi decenni è stato parcellizzato, nell’oggi ne recepiamo la diretta conseguenza, che si attua nella difficoltà di concepire il senso del dono tout court.

Ciò nonostante, se le attuali proposte di volontariato sapranno mantenersi salde attorno a un nucleo fondante e tessere reti territoriali forti e disponibili alla loro espansione, questo periodo di crisi potrà tramutarsi in un nuovo inizio.