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Alla processione della S. Spina l’invito del Vescovo a farsi cirenei della porta accanto

Se nella vita non mancano spine e croci, non può mancare neppure qualche cireneo che aiuta ad alleviare le fatiche. Anzi, ognuno è chiamato a farsi cireneo perché sia meno gravoso per tutti il vivere quotidiano. Questo il messaggio che il vescovo Antonio Napolioni ha rivolto alla città la sera del Venerdì Santo in occasione della tradizione processione della S. Spina.

Un’occasione anche per richiamare l’impegno della Quaresima di carità di quest’anno: famiglie accanto.

La vicenda del Cireneo non è quella di un generoso volontario. Ed è così anche oggi, in fondo: «Non abbiamo alternative», perché «ci rendiamo conto che i pesi degli altri crolleranno anche su di noi: allora tendiamo la mano, perché sia meno gravoso per tutti il vivere quotidiano».

Il vescovo Napolioni ha indicato alcune strade concrete: «Guardiamoci con simpatia, tenerezza, partecipazione». Importante però è l’atteggiamento: una vera e propria inversione di rotta: «Prevenire, bussare. Non per curiosare, ma per dire: “eccoci”. Siamo poveri tutti, ma proprio tra i poveri è possibile questo miracolo di unità».

Lo sguardo è andato naturalmente alla Pasqua, in cui è possibile trasformare «la corona di spine in corona di gloria, la croce da patibolo a trono del vivente, un popolo di poveri mortali diventa il paradiso che si è è reso visibile sulla terra».

Una riflessione iniziata ringraziando tutti i presenti «perché mi avete trasmesso la fede: mi ha commosso la vostra partecipazione, lo stile della preghiera, il silenzio, i vostri volti».

Durante la processione per le vie del centro il clima è stato di vera partecipazione. Dietro la croce tante persone, di ogni età. Quindi i religiosi, i ministranti, i sacerdoti della città, i parroci e i canonici del Capitolo in piviale. Così come il vicario episcopale don Gianpaolo Maccagni, il vicario generale don Massimo Calvi e il vescovo emerito mons. Dante Lafranconi, subito prima del baldacchino sotto il quale c’era il vescovo Napolioni con in mano la preziosa reliquia.

Seguiva il gonfalone del Comune, portato da alcuni agenti della Polizia Locale, e le autorità locali: il sindaco Gianluca Galimberti insieme all’assessore Barbara Manfredini, il consigliere Luca Burgazzi e il comandante della Municipale Pierluigi Sforza.

La processione, scortata dalle forze dell’ordine, ha percorso piazza del Comune, largo Boccaccino, via Mercatello, corso Mazzini, piazza Roma (lato sud), corso Cavour, via Verdi, piazza Stradivari, via Baldesio e di nuovo piazza del Comune.

La serata, dopo la raccolta delle offerte destinate alla Terra Santa, si è conclusa con la benedizione impartita dal Vescovo con la reliquia.

 

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