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Al Santuario di Caravaggio il pellegrinaggio della Delegazione lombarda dell’Ordine di Malta

È al Santuario di Santa Maria del Fonte, a Caravaggio, che nella mattinata di sabato 24 settembre la Delegazione lombarda del Gran Priorato di Lombardia e Venezia del Sovrano Militare Ordine di Malta si è fatta pellegrina. Oltre un centinaio di aderenti del Cisom (Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta) insieme al corpo militare. Un momento di intensa spiritualità che è stato guidato dal vescovo Andrea Ripa, segretario della Segnatura apostolica, vescovo titolare di Cerveteri, cappellano conventuale ad honorem e cappellano capo del Gran Priorato di Roma.

Le uniformi, le bandiere e le insegne ufficiali dell’Ordine – una delle istituzioni caritative più antiche del mondo – hanno caratterizzato la processione d’ingresso in basilica dove, dopo il Rosario, è stata celebrata l’Eucaristia.

Riferendosi all’episodio evangelico delle nozze di Cana narrato da Giovanni, primo segno della predicazione di Gesù, il vescovo Ripa ha ricavato dal comportamento di Maria tre azioni valide per la vita dei cristiani e per il servizio come membri della famiglia melitense. La prima è l’attenzione per le situazioni di difficoltà e di sofferenza: non essere indifferenti, avere occhi e cuore aperti per non abituarsi al male. La seconda è la cura: come Maria si è fatta carico della sofferenza e l’ha prevenuta, così nel servizio al prossimo non si deve solo fare qualcosa, ma stabilire una relazione, mettersi in gioco personalmente. Infine la consapevolezza che nel servizio non si è protagonisti assoluti, ma come ha fatto Maria bisogna mettere tutto nelle mani di Gesù. «Agiamo come se tutto dipendesse da noi, ma sapendo che tutto dipende da Dio», ha detto il presule citando sant’Ignazio, sottolineando che prendersi cura dei bisogni e delle sofferenze del prossimo interessa come cristiani e come membri di questa società, e consapevoli che se le persone stanno meglio, tutti  stanno meglio. Da qui l’invito a essere perseveranti nel bene e gioiosi nella speranza.

Prima della conclusione della celebrazione la preghiere dell’Ordine di Malta e del Volontario Cisom. Tra i saluti anche un pensiero particolare per i confratelli e i volontari in servizio nelle Marche dopo l’alluvione, in Ucraina, in Africa e in Medio Oriente.