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Al monastero della Visitazione la meditazione di padre Mosconi

Il Monastero della Visitazione di Soresina nella serata di giovedì 4 aprile ha offerto giusta location per il Quaresimale “Non credo alla santità senza preghiera”. Come sottolineato dal parroco don Angelo Piccinelli in introduzione di serata, il Monastero è sicuramente il luogo che, per antonomasia, meglio si addice alla preghiera e dunque più adatto alla meditazione preparata da padre Franco Mosconi per la comunità soresinese. Padre Mosconi, per ben spiegare il tema della santità e della preghiera, ha scelto di parlare della spiritualità nei Vangeli e della spiritualità di Gesù.

La serata, che è stata accompagnata dalla preghiera e dalla meditazione delle Sacre Scritture, è stata animata con il canto dal Coro Psallentes. Presenti anche le monache Visitandine.

Nella sua meditazione, padre Mosconi ha chiaramente manifestato la sua preparazione di biblista e, dalle tante citazioni di passi dei Vangeli, è possibile trarre alcune riflessioni decisamente interessanti.

Innanzitutto, padre Mosconi ha voluto ricordare che la spiritualità di Gesù è la Sua vita in obbedienza dello Spirito Santo. Infatti tutta la vita di Gesù è condotta dallo Spirito, anche se alcuni passi evangelici sottolineano dei momenti in cui la presenza dello Spirito Santo è particolarmente esplicita. In proposito, padre Mosconi ha ricordato i 40 giorni passati da Gesù nel deserto, spinto dallo Spirito, tentato dal Demonio e della lotta contro il male. Una situazione che denota la connessione tra spiritualità e la fatica di resistere alla tentazione.

Padre Mosconi ha poi voluto specificare come la potenza dello Spirito abbia permesso la diffusione della fama di Gesù e come, sempre lo Spirito, abbia mandato Gesù ad annunciare. Questo a conferma che la spiritualità non è solo una questione interiore, ma è missione.

In ogni caso, esiste uno stretto legame tra la spiritualità e la preghiera. Anzi, padre Mosconi ha spiegato come il momento della preghiera sia una costante quando si parla della vita di Gesù. La preghiera, infatti, accompagna Gesù nei momenti cruciali della sua vita. Sintetizzando, padre Mosconi ha usato questa metafora: “Nella preghiera Gesù ritrova se stesso e la sua missione, perché la preghiera per Gesù è come l’aria, ne ha bisogno per vivere; è qualcosa a lui connaturale”.

E in merito alla preghiera di Gesù padre Mosconi ha affermato: “La preghiera è filiale, perché Gesù è consapevole di essere il Figlio Unigenito; è continua; è obbediente, perché c’è completa adesione al progetto del Padre; è nutrita dalla Parola di Dio; è il modo per trionfare anche sulla morte”. E in maniera ancora più profonda: “Per capire chi è Gesù, bisogna entrare nella sua preghiera e nel suo rapporto filiale con il Padre. E soprattutto, la preghiera di Gesù è una preghiera di vero uomo e vero Dio, è una preghiera che non allontana dai fratelli, ma favorisce l’attenzione agli altri. La preghiera, infatti, non è un’alternativa alla carità e alla missione, ma è la condizione per entrambe”.

Una conclusione che sottolinea la natura non intimistica e fine a se stessa della preghiera, ma un’apertura al mondo. Apertura che, in chiave sociale, sarà trattata durante il prossimo Quaresima dedicato alla santità intesa come impegno sociale.

I Quaresimali promossi dalla Parrocchia di Soresina si concluderanno giovedì 11 aprile, alle 20.45, presso il salone parrocchiale “Mons. Natale Mosconi” con l’arcivescovo dell’arcivescovo di Ferrara–Comacchio mons. Gian Carlo Perego (cremonese già direttore generale di Fondazione Migrantes) che tratterà il tema “La santità è impegno sociale”.

Photogallery della serata del 4 aprile