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Ad Agnadello festa con il Vescovo per il 30° dell’oratorio

L’oratorio di Agnadello ha spento 30 candeline. Un traguardo importante, festeggiato nel pomeriggio di domenica 18 giugno con il vescovo Antonio che, alle 18.30, dal palco allestito nel campetto da basket e volley, ha celebrato la Messa solenne.

La festa è cominciata qualche minuto prima, con la processione dalla chiesetta di San Bernardino sino all’oratorio, aperta dalla croce seguita dalla banda musicale del paese diretta da Angelo Pertusi, dagli animatori del Grest, dai ministranti, dai rappresentanti delle associazioni di volontariato agnadellesi e dagli amministratori comunali (sindaco Giovanni Calderara ed assessori), dal Vescovo e dai parrocchiani.

Prima dell’inizio della liturgia, allietata dai canti della corale parrocchiale accompagnata alla testiera da Luigi Roppo e alla chitarra da Angelo Pertusi, il parroco don Mario Martinengo, uno dei concelebranti assieme al vicario don Daniele Rossi e al segretario episcopale don Flavio Meani, ha dato il benvenuto al Vescovo. «È una gioia grande – ha detto – averla qui con noi ed è bello, per un paese, anche avere un luogo come questo. Don Ernesto Tabaglio comprò questo terreno, don Carlo Severgnini nel 1986 fece partire i lavori di costruzione e nel 1987 l’allora vescovo di Cremona, Enrico Assi, inaugurò il San Giovanni Bosco che da quel momento è diventato il centro del paese. Da qui passano tutti, anche i nostri fratelli musulmani, perché qui ci si incontra davvero. Oggi diciamo grazie al Signore e tutti coloro che in mille modi donano il loro impegno per l’oratorio con entusiasmo e semplicità».

Oratorio come laboratorio di talenti, dove i segni caratteristici, la personalità, i sogni di ognuno possono trovare espressione. È questo il concetto su cui il Vescovo ha incentrato la sua omelia. «In questo luogo – ha detto – ci si esprime per realizzare il grande progetto di Dio, che è quello di farci diventare parte della sua grande famiglia. L’oratorio è un luogo dove si impara a giocare la vita senza essere giocati, dove ciascuno di noi esce dal proprio guscio per vivere una vita. È qui che prende forma la nostra vera bellezza. Ma questo è anche il luogo delle responsabilità, dell’imparare a fare società, il luogo dove non si fa politica ma si fa la buona politica. Auguri per questa festa – ha concluso – nella quale siamo invitati a goderci l’eucaristia, nella quale Gesù si fa nutriente. Apriamo quindi il cuore a Dio e diciamogli: Signore, abbiamo proprio bisogno di te».

Al termine della Messa don Daniele, a nome della parrocchia ed in ricordo di questa giornata, ha consegnato al vescovo Antonio due regali: il primo la maglietta celebrativa del 30° dell’oratorio, il secondo il dvd della prima Messa di mons. Gian Carlo Perego ed degli spettacoli del gruppo teatrale “I Talenti di via Gemona”.

A seguire maxi rinfresco offerto a tutti i presenti dall’oratorio.

E a proposito di teatro, in serata, con inizio alle 21, “I Talenti di via Gemona” sono tornati in scena presentando un altro musical – Pinocchio -, preceduto da un breve momento di poesia dialettale con protagonista Iginio Bezza, che ha letto pubblicamente il componimento che egli stesso scrisse trent’anni fa, in occasione del taglio del nastro del nuovo oratorio.

Luca Maestri

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