Acli, servizio di doposcuola attivo presso l’oratorio di San Matteo delle Chiaviche
Le Acli della sezione di Mantova, in collaborazione con la parrocchia di San Matteo delle Chiaviche, gli Amici della biblioteca e il locale istituto comprensivo, organizzano un servizio doposcuola a frequenza gratuita. Le lezioni, iniziate nei giorni scorsi, si svolgono presso l’oratorio: due ore ogni martedì, giovedì e venerdì, concluse da mezz’ora di gioco collettivo.
Hanno aderito alla proposta diversi alunni della scuola elementare e media. Divisi in piccoli gruppi per età ed esigenze, e gestiti sulla base di un principio di sussidiarietà, i partecipanti vengono seguiti da un’animatrice, retribuita dall’associazione grazie alle risorse del 5 per mille, e da alcuni volontari. Obiettivo è sostenere i bambini dal punto di visto cognitivo e relazionale, rafforzandone l’autostima anche attraverso il metodo educativo dell’incoraggiamento e della gratificazione. Vengono altresì valorizzate la collaborazione efficace coi compagni e la capacità di auto organizzarsi nell’esecuzione delle consegne e nell’uso dei materiali.
Poiché la maggior parte dei frequentanti sono di origini straniere, le volontarie cercano di attivare strategie per l’ampliamento e l’uso corretto del lessico. Corretto dev’essere anche il comportamento: rispetto delle persone, delle regole, dell’ambiente e del materiale. L’iniziativa sembra essere molto apprezzata tanto dai ragazzi quanto dalle famiglie, oltre che dal corpo docente, che ha modo di verificarne gli influssi benefici: senza doposcuola, molti di questi bambini sarebbero infatti abbandonati a se stessi per gran parte del pomeriggio. A intercettare tale esigenza erano stati proprio i circoli Acli del territorio.
Iniziative analoghe si svolgono anche in altri oratori del territorio, come Bellaguarda, Casaletto (Comune di Viadana) e Villastrada (Dosolo); e vedono il coinvolgimento pure dell’associazione Auser. Complessivamente gli alunni coinvolti sono oltre sessanta. Tra i volontari, anche giovani e neodiplomati, che hanno così modo di dare nuova linfa alle comunità di appartenenza ancorandola alle proprie radici.