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AC, inaugurato a Cremona il nuovo anno associativo

Nella mattinata di domenica 3 ottobre, presso l’unità pastorale Cittanova a Cremona, l’Azione Cattolica ha dato avvio ufficialmente al cammino diocesano. Circa 200 tra bambini e ragazzi dell’ACR, Giovanissimi, Giovani e Adulti si sono ritrovati inizialmente presso l’oratorio di Sant’Ilario. Dopo i necessari controlli per le normative Covid, a cui ormai si è abituati, c’è stato un momento iniziale di preghiera guidata dall’assistente unitario diocesano dell’AC don Gianpaolo Maccagni. La preghiera ha ripreso il brano di Vangelo di Luca (LC 4,14-21, cornice al cammino di tutta l’AC per questo anno associativo) che racconta l’inaugurazione della predicazione di Gesù, iniziata al suo ritorno in Galilea. Nasce da qui anche lo slogan “Fissi su di Lui” che accompagna i percorsi formativi del nuovo anno associativo. La preghiera si è conclusa con una invocazione allo Spirito Santo e la richiesta per l’AC e la Chiesa tutta dell’infusione dei doni dello Spirito.

Nella seconda parte della mattinata ci sono state le attività per età.

Per l’ACR lo scopo era di introdurre il tema dell’anno, come se fosse un grande incontro zero per tutti i percorsi ACR della diocesi. Il titolo del percorso annuale è “Su misura per te”. Il tema è quello dell’abito, con ambientazione nella sartoria. I ragazzi hanno approcciato l’argomento assistendo alla rappresentazione (un po’ scherzosa) della parabola del figliol prodigo, fermandosi al punto in cui il padre misericordioso dice davanti al figlio perduto: “Presto, portate qui la veste più bella e rivestitelo”. La domanda è sorta spontanea: perché come prima cosa pensa a cambiargli i vestiti? Da questo momento in poi i ragazzi, divisi in gruppi per età, si sono messi a girare per sei diversi stand, nei quali si è affrontato un brano di Vangelo in cui ha un ruolo cruciale la veste, l’abito. La trasfigurazione, la presentazione di Giovanni Battista, la risurrezione di Gesù, la lavanda dei piedi, l’ingresso di Gesù a Gerusalemme e il discorso ai pubblicani i brani presi in considerazione e analizzati. In questi testi si incontra un vestito per stupirsi, uno per sperare, uno per testimoniare, uno per accogliere, uno per condividere e uno per servire; ma questi sono solo alcuni dei tanti che i ragazzi scopriranno nei loro diversi percorsi sparsi in tutto il territorio.

Gli adolescenti invece hanno dedicato il primo incontro dell’anno associativo alla scoperta della figura di Armida Barelli, uno dei volti più famosi e cari della storia dell’Azione Cattolica, nonché prossima alla beatificazione in programma il prossimo febbraio. Della Barelli è stata letta la storia e approfondite tutte le più importanti sfide in cui si è spesa nel corso della vita. Sfide certo figlie di un periodo diverso e più problematico di oggi, ma non per questo poco attuali o completamente superate, basti pensare a tutte disparità di genere ancora oggi presenti, in Italia e fuori. L’incontro di inizio anno è stato dunque l’occasione per più di 50 adolescenti provenienti da tutta la diocesi di riflettere sulla propria associazione, su chi li ha preceduti e sul mondo nel quale sono chiamati a dare la propria testimonianza, oltre ad una giornata in cui ritrovarsi, rievocare i momenti più belli dell’estate e accumulare ancora più entusiasmo per l’anno scolastico da poco iniziato.

Adulti e giovani hanno avuto un momento di confronto e incontro condotto da Paola Bignardi, la quale ha presentato, a partire dai dati della recente pubblicazione “Niente sarà più come prima. Giovani, pandemia e senso della vita”, alcuni interessanti pensieri dei giovani riguardanti i vissuti della pandemia e anche le riflessioni che ne sono scaturite circa il senso della vita e la fede. Le riflessioni sul senso della vita e sulla fede riportate da giovani credenti e no hanno acceso molte riflessioni e pensieri nei partecipanti. Uno su tutti la riflessione che forse oggi, per i giovani, Dio non è un punto di partenza nel cammino di fede, ma un punto di arrivo possibile all’interno di un percorso spirituale spesso vissuto in maniera del tutto interiore. Questa riflessione potrà essere senz’altro utile sia per adulti e giovani e per i cammini formativi in via di progettazione.

Al termine della mattinata nella chiesa di sant’Agata vi è stata la celebrazione della Messa, presieduta da mons. Carlo Rodolfi, che ha ricoperto l’incarico di assistente diocesano ACR dal 1979 al 1988 e successivamente, dal 1988 al 1994, quello di assistente diocesano del settore Adulti di Azione Cattolica. L’associazione ha voluto celebrare con lui i suoi cinquant’anni di ministero sacerdotale rendendo manifesta la stretta corresponsabilità che si vive nell’AC tra sacerdoti e laici. Dopo la celebrazione ci si è ritrovati presso l’oratorio di sant’Ilario per un momento conviviale.

Al di là dei numeri è stato bello ritrovarsi in presenza dopo più di due anni dall’ultimo incontro unitario. «Domenica – sottolineano dall’Azione Cattolica cremonese – si è respirato uno stile familiare e una voglia di essere a servizio della formazione di tutti e della Chiesa diocesana. Viviamo una stagione inedita come Chiesa e come mondo. In questi mesi saremo impegnati nell’ascolto, nella preghiera e nelle proposte che nasceranno dal Sinodo indetto da Papa Francesco. In molte parrocchie si stanno riavviano percorsi formativi per Giovanissimi, Giovani e anche ACR. Gli adulti delle zone stanno ripensando le attività parrocchiali e zonali. Viviamo un tempo da non sprecare, ma da vivere con i piedi per terra ma la testa tra le nuvole».

Il prossimo appuntamento vedrà 60 giovani impegnati per il loro campo diocesano nel prossimo fine settimana a Langhirano (Pr). Il tema del campo sarà “Meglio di mio padre. Racconti, riflessioni e progetti per chi vuole cambiare il mondo”.