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A Vicobellignano la festa per il ritorno del parroco don Vincenzo Grossi santo

«Il ritorno del parroco in mezzo ai suoi figli, che in realtà non ha mai abbandonato». Così don Gabriele Bonoldi, parroco di Vicobellignano, ha sintetizzato lo spirito della giornata vissuta dalla comunità di S. Maria Assunta domenica 8 novembre, quando in terra casalasca ha fatto ritorno il corpo di don Vincenzo Grossi, da neanche un mese proclamato santo. Un giorno, atteso e preparato con cura, che ha avuto il suo momento più solenne con la Messa presieduta alle 11 dal vescovo Lafranconi.

Saluto del parroco (mp3)        Omelia del vescovo (mp3)

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Il corpo di san Vincenzo Grossi è giunto nella frazione di Casalmaggiore intorno alle 9.30, proveniente da Regona di Pizzighettone (prima tappa diocesana della peregrinatio nell’ambito della memoria liturgica del nuovo santo). L’urna di cristallo è stata posta ai piedi dell’altare. A fianco la reliquia che da 40 anni è conservata in chiesa, nella prima cappella di destra: alcuni frammenti ossei del braccio e della mano.

Un corridoio di fiori accompagnava in chiesa l’arrivo dei fedeli. Sopra il portone la gigantografia del nuovo santo, che qui fu parroco da dal 1883 sino alla morte, avvenuta il 7 novembre 1917. Lo ricordava lo striscione: “34 anni a Vicobellignano”. Sotto il motto di san Vincenzo: “La via è aperta: bisogna andare”.

Per tutti all’ingresso in chiesa tappa d’obbligo davanti all’urna del Santo. È stato così anche per il sindaco di Casalmaggiore, Filippo Bongiovanni, e per i bambini del catechismo, accompagnati dal parroco e dalle catechiste.

Dall’oratorio, allo scoccare delle 11, è partita la processione d’ingresso. Dopo i ministranti, i sacerdoti concelebranti: don Andrea Paroli (originario del paese), don Angelo Bravi (che qui ha prestato servizio alcuni anni), l’ex parroco e residente don Franco Vecchini e l’emozionato parroco don Gabriele Bonoldi, alla guida di questa comunità del 2011. A garantire il servizio all’altare il diacono permanente Luigi Lena.

La celebrazione, animata con il canto dalla corale parrocchiale, è iniziata con l’omaggio al Santo e il Vescovo che ha incensato l’urna di don Grossi. In prima fila, insieme al primo cittadino, una delegazione delle Figlie dell’Oratorio.

All’inizio della Messa il saluto del parroco, don Bonoldi, che ha sottolineato come questo giorno di festa segni «il ritorno del parroco in mezzo ai suoi figli». Una presenza che in realtà non è mai mancata in parrocchia, ha affermato il sacerdote, certo di uno sguardo di particolare attenzione dal Cielo.

Proprio la figura del santo parroco di Vicobellignano è stata al centro dell’omelia di mons. Lafranconi, che ha in particolare fatto riferimento al contesto di disorientamento nel quale don Grossi ha vissuto. Una situazione  certo non facile, affrontata con l’approfondimento e la messa in pratica del Vangelo insieme a una forte testimonianza di carità. Elementi essenziali – ha ricordato il Vescovo, riportando lo sguardo sull’oggi – che sempre devono essere recuperati nei momenti di maggior smarrimento.

Il Vescovo ha poi ricordato l’anelito evangelizzatore di don Grossi, che in ogni circostanza trovava occasione per annunciare il messaggio di Cristo, sia nei confronti dei giovani che delle generazioni adulte. Non è mancato il riferimento all’invito di Papa Francesco a portare sempre con sé e leggere quotidianamente il Vangelo, con l’invito alla comunità di Vicobellignano di riuscire a far risuonare ogni giorno, nella vita quotidiana, la bellezza del messaggio cristiano.

Altro elemento caratterizzante il ministero di don Grossi è stato il darsi da fare perché i suoi parrocchiani evitassero il peccato. Un richiamo che il Vescovo ha attualizzato mettendo in guardia dall’adattamento al costume comune.

Don Vincenzo Grossi non è mai stato un prete rassegnato – ha proseguito il Vescovo – invitando a guardare con carità alle nuove povertà: dai problemi legati ai fenomeni migratori, alla mancanza di lavoro o alle situazione di fragilità (anche economica) dei divorziati. Da qui, con uno sguardo al prossimo Giubileo, l’invito ad avere un cuore misericordioso.

«Chiediamo a questo nostro santo parroco – ha concluso il Vescovo – di donare a noi preti l’instancabilità dell’annuncio e donare a tutti voi il desiderio e il bisogno di riaccostare, in maniera convinta e intelligente, la Parola di Dio, per trasfonderla poi nell’operosità della carità. Così diventata vero quello che abbiamo chiesto nella preghiera all’inizio della celebrazione: “O Dio, che hai scelto san Vincenzo Grossi per difendere la fede e promuovere la vita cristiana, fa’ che per il suo esempio e la sua intercessione possiamo praticare nella vita le verità che abbiamo ricevuto nella fede”».

Al termine della celebrazione ha preso la parola don Franco Vecchini che, ricordando l’intensa giornata del 18 ottobre scorso a Roma per la Canonizzazione, ha donato al Vescovo una foto ricordo dell’incontro avuto proprio in quella occasione con lui insieme ai pellegrini di Vicobellignano.

La mattinata si è conclusa con un momento conviviale in oratorio. Il pomeriggio ha quindi offerto ancora l’opportunità per la preghiera personale davanti all’urna del Santo. Dopo il Vespro, il corpo di san Vincenzo Grossi ha lasciato la frazione di Casalmaggiore alla volta dell’ultima tappa diocesana: Gombito.