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A Tds riflessione su giovani e lavoro con il prof. Fabio Antoldi

La vita, così come il lavoro, dipende essenzialmente dal contesto, dall’ambiente, da che cosa e da chi abbiamo intorno: purtroppo, però, la situazione non è affatto positiva. L’epidemia mondiale da Covid-19 cade a conclusione di un “decennio tosto”, tristemente segnato da un susseguirsi continuo di sconvolgimenti geopolitici, sociologici, ambientali e demografici globali.

I grandi cambiamenti che hanno veicolato le economie delle nazioni degli ultimi anni si possono raggruppare in alcuni “megatrends”, quali il cambiamento climatico e la variazione del mercato delle fonti energetiche, la digitalizzazione, invecchiamento della popolazione e il rovesciamento della piramide demografica, la riorganizzazione del potere mondiale e le connessioni legate al tema di una globalizzazione sfrenata.

Questi enormi meccanismi hanno messo in ginocchio anche e soprattutto il “Bel Paese”, che – secondo gli ultimi dati – risulta tra i Paesi meno digitalizzati, capaci di parlare la lingua inglese, innovativi, competitivi, impegnati sul fronte dell’occupazione giovanile e capaci di valorizzare economicamente i lavoratori. Insomma uno scenario a dir poco drammatico quello dipinto dal prof. Antoldi, docente dell’Università cattolica di Cremona e Piacenza e primo ospite del percorso giovanile diocesano Tds-Traiettorie di sguardi, inaugurato nel pomeriggio di domenica 17 ottobre a Cremona nella chiesa del Maristella.

Tuttavia, prosegue il relatore, «come docente, esperto del mondo del lavoro e padre» esistono delle vie d’uscita per un futuro più roseo e incoraggiante. Una soluzione si trova paradossalmente nella stessa etimologia di quella crisi che da anni affligge il sistema economico e politico italiano (e non solo): «Il significato greco di “crisi”, infatti, richiama il tema della prudenza e del discernimento, che sono nelle mani dei giovani». D’altra parte proprio i giovani, conclude Antoldi, sono la classe dirigente di un futuro che va costruito con creatività ed innovazione, mettendo in campo competenze e conoscenze e puntando ad un vero “patto sociale”.

Con questa nota di speranza si è così chiuso il primo incontro di Traiettorie di Sguardi, che tornerà con il prossimo incontro “Macchine Intelligenti” il 14 Novembre: ospite d’eccezione il prof. Paolo Benanti dell’Università Gregoriana di Roma.

 

L’intervento del prof. Fabio Antoldi