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A Sabbioneta l’ultimo saluto a don Ennio Asinari: il ricordo di una vita “A passo d’uomo”

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Una lunga vita cristiana da ricordare con umiltà e delicatezza. Questo il ricordo di don Ennio Asinari espresso dal vescovo Antonio Napolioni del sacerdote mantovano morto il 25 febbraio a Sabbioneta all’età di 91 anni. L’occasione sono state le esequie, celebrate la mattina del 27 febbraio nella chiesa parrocchiale di Sabbioneta. Una chiesa di Santa Maria Assunta gremita di fedeli, riunitisi nella memoria e per dare l’ultimo saluto a colui che, proprio a Sabbioneta, ha trascorso gli ultimi 42 anni della sua vita, 28 da parroco e 14 da collaboratore parrocchiale.

I funerali sono stati presieduti dal vescovo Napolioni e concelebrati dal vescovo emerito di Cremona, Dante Lafranconi, dal parroco della comunità pastorale “Maria Madre della Chiesa”, don Samuele Riva, e da diversi altri sacerdoti: originari di Sabbioneta, che pnella “città ideale” hanno prestato servizio o legati alla figura di don Ennio. Nei primi banchi, i famigliari del sacerdote, tra cui la sorella, e le autorità del territorio, con  il sindaco di Sabbioneta Marco Pasquali.

Nel ricordo di don Ennio Asinari, il vescovo Napolioni ha citato Un don per amico, opera letteraria scritta dal sacerdote, e l’associazione culturale “A passo d’Uomo”, fondata proprio da don Asinari e nella quale egli ha vissuto la sua massima dedizione culturale negli anni a Sabbioneta. Un nome emblematico, che mons. Napolioni ha voluto interpretare, durante l’omelia, attraverso tre passi.

«Il primo passo che mi piace ripensare – ha detto il vescovo – è quello per il quale egli ha pensato questo impegno culturale, di sensibilizzazione e custodia dell’arte, della storia e dei valori umani: non come archeologo, ma come esperto di umanità». «Da prete si è subito coinvolto con le comunità che ha servito», ha spiegato Napolioni; prima da vicario a Pomponesco, poi da parroco a Casaletto e a Sabbioneta, dove ha passato la seconda metà della sua vita. «L’eredità culturale lo ha interpellato e lui ha dedicato tutte le energie per essere scopritore, divulgatore e difensore, talvolta non senza qualche frizione con le Istituzioni, del bene comune». «Il primo passo – ha proseguito – è il suo tentare di mettersi al passo degli altri, per promuovere l’umanità, la dignità, la consapevolezza di tutti, sapendo che quando si vuole camminare con gli altri si fa fatica, non è automatico l’accordo, si può perdere qualcuno per strada o si può sbagliare il sentiero se non si dialoga abbastanza».

Gli altri due passi sono passi personali. Il secondo passo riguarda «il suo rapporto con se stesso – ha spiegato il vescovo –. Ognuno di noi, se fa fatica a stare con gli altri, fa altrettanto fatica a stare con se stesso». «La fatica di camminare con se stessi, ma anche la bellezza di essere uomo, credente, figlio di Dio».

Il terzo e ultimo passo riguarda invece la parola “uomo”, che nel nome dell’associazione si presenta con la “u” maiuscola. «Quella “u” maiuscola da un lato significherà la stima verso ogni persona umana – ha sottolineato Napolioni –, ma non può non rivelare anche che quell’uomo perfetto è Cristo Gesù, il figlio di Dio, il figlio dell’uomo». «Quel figlio dell’uomo che in questo momento accoglie l’anima immortale di don Ennio».

Ha quindi concluso il vescovo: «Allora continuiamo a proseguire “a passo nostro”, al passo della comunità che oggi vive, al passo dei pastori che oggi ci vengono dati dalla Chiesa, al passo con i segni dei tempi, che davanti a noi interpellano la nostra intelligenza e i nostri cuori, come hanno interpellato in vari momenti la vita di don Ennio: questo sarà il modo migliore di essere grati e degni di portare a frutto quello che egli ha seminato».

 

Profilo biografico di don Asinari

Originario di Commessaggio, dove era nato il 21 gennaio 1932, don Ennio Asinari  fu ordinato sacerdote il 29 giugno 1957 (una classe di otto confratelli, oggi rappresentata solo da mons. Giuseppe Soldi).

Il suo primo incarico pastorale fu stato come vicario a Pomponesco, che ha lasciato dopo sette anni per andare Casaletto di Viadana con l’incarico di parroco di S. Ignazio, comunità che ha guidato per 16 anni.

Nel 1980 l’approdo a Sabbioneta, la “Stella”: 28 anni da parroco (e dal 1988 anche come amministratore parrocchiale di Ponteterra). Dando molto alla parrocchia, alla comunità cittadina e alla sua cultura, tanto da essere insignito nel 2003 del titolo di commendatore della Repubblica e nel 2018 della Cittadinanza Benemerita.

Lui che a 50 anni si iscrisse all’Università «perché gli esami ti obbligano a studiare a fondo, e perché quello che studi diventa tuo e ti fa crescere», con una laurea in Teologia dogmatica e una in Filosofia, dal 2006 al 2022 fu anche ispettore del Ministero per i Beni culturali.

A Sabbioneta promosse convegni e dibattiti, aperto la prima scuola di teologia per laici (e anche per sacerdoti), mostre d’arte, il restauro di opere antiche e l’archiviazione di documenti storici, salvando dall’abbandono 275 mila documenti dell’archivio parrocchiale. Proprio riordinando e catalogando queste carte trovò un libretto scritto in latino con le Leggi di Vespasiano, che ha poi tradotto e pubblicato.

Tra i segni più significativi e visibili dell’impegno di don Asinari per la città e per la comunità di Sabbioneta c’è senza dubbio la cooperativa “A passo d’uomo”, centro culturale fondato nel 1983 con la missione di promuovere la cultura valorizzando la storia e il patrimonio di Sabbioneta, attraverso iniziative e produzioni editoriali, tra cui il periodico “A passo d’uomo”.

Il suo contributo alla conservazione e alla promozione del patrimonio storico-artistico e culturale della città si è legato anche alla scoperta del Toson d’Oro al collo dei resti di Vespasiano Gonzaga nel luglio 1988 all’interno della chiesa dell’Incoronata, dove tuttora Vespasiano e la sua famiglia riposano, e dove si è deciso di allestire la camera ardente di don Asinari.

Per festeggiare i suoi 88 don Asinari anni aveva pubblicato l’autobiografia “Un don per amico”: dialogo illustrato con uno studente universitario che ha frequentato il suo studio per le proprie ricerche.

Lasciata la guida della parrocchia di Sabbioneta nel 2008, sino allo scorso anno don Asinari era stato collaboratore parrocchiale nella comunità pastorale “Maria Madre della Chiesa” formata dalle parrocchie di Breda Cisoni, Ponteterra, Sabbioneta e Villa Pasquali.

Il decesso è avvenuto nella notte tra venerdì 24 e sabato 25 febbraio, nella sua casa di Sabbioneta.

 

 

Leggi l’intervista a don Asinari nell’edizione Stelle di Riflessi Magazine