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A Gallignano l’ingresso di don Paolo Tomasi: «La storia è passato, presente e futuro»

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Le vie di Gallignano, frazione di Soncino, si sono decorate di ghirlande bianche e d’oro per festeggiare il nuovo parroco, don Paolo Maria Tomasi, il cui ingresso è avvenuto nel pomeriggio di sabato 24 settembre, alle 18.30, nella chiesa parrocchiale di San Pietro apostolo con la Messa presieduta dal vescovo Antonio Napolioni e concelebrata da una quindicina di sacerdoti.

Il corteo che ha accompagnato il neoparroco è partito dal cortile dell’oratorio ed è arrivato sul sagrato della chiesa parrocchiale dove, ad attenderlo, c’era il sindaco di Soncino, Gabriele Gallina. «Oggi la comunità è in festa» ha esordito il primo cittadino. «Due settimane fa abbiamo salutato con affetto don Lino (don Pasquale Viola, il precedente parroco, ndr) e ora tutta la comunità ti accoglie con gioia. Durante il tuo servizio a Soncino ho potuto conoscerti e apprezzarti di persona per la tua grande umanità, il tuo sguardo verso i più bisognosi e per la tua cultura. Ti auguro uno stupendo percorso». L’affetto e la stima reciproca sono stati sanciti da un abbraccio accompagnato dall’applauso dei presenti.

 

Il saluto del sindaco Gallina

 

Subito dopo è iniziata la celebrazione solenne, presieduta dal vescovo di Cremona che ha voluto salutare «con affetto» don Viola e ringraziarlo «per la grinta che lo ha caratterizzato» in tanti anni di servizio pastorale. Molti i fedeli rimasti in piedi durante la celebrazione nella chiesa gremita.

Il vicario zonale, don Giambattista Piacentini, ha letto il decreto di nomina di don Tomasi, seguito dal canto eseguito dal coro parrocchiale. La Messa è proseguita con i riti esplicativi di aspersione dell’assemblea e l’incensazione dell’altare da parte del nuovo parroco.

Un rappresentante del consiglio pastorale ha poi dato il benvenuto al nuovo parroco a nome di tutti: «Sarai per noi padre, guida e fratello. Arricchisci la nostra comunità, sobria e umile, con i tuoi valori. Ti affidiamo i bambini e i giovani e ti chiediamo di seminare in terreni che sono poco fertili».

 

Il saluto del rappresentante parrocchiale

 

Mons. Napolioni, nella sua omelia, ha ricordato che il compito di un parroco è aiutare la comunità che gli è affidata a domandarsi «cosa vuole dire Gesù a ognuno di noi, senza aver fretta di tirar fuori la morale o usare il Vangelo in base alle proprie idee». La Chiesa aiuta a conoscere Dio attraverso l’ascolto, ha proseguito il Vescovo: «Come Maria, che ascolta con la mente e con il cuore». Luogo dell’incontro con il Signore è quindi la chiesa, dove ognuno, durante la preghiera personale, può chiedere a Dio di insegnargli ad ascoltarlo. La Sua risposta è l’invito a «cercarlo per le strade, nelle case e nella storia della gente». Dopo l’ascolto e la ricerca – ha concluso il vescovo Napolioni – il compito del parroco è insegnare ai fedeli a «imitare san Paolo, la cui vita è talmente impastata di Dio che può dire che vivere è Cristo e morire un guadagno».

 

L’omelia del vescovo Napolioni

 

La celebrazione eucaristica è terminata con il saluto del nuovo parroco. «La storia della mia vita – ha esordito don Tomasi – da questa sera si inserisce in quella della vostra comunità e diventa la nostra storia». Poi ha proseguito: «La storia è passato, del quale sono grato per la mia famiglia, la mia parrocchia d’origine e quelle nelle quali ho prestato servizio; e per i presbiteri che sono qui oggi e la cui presenza mi rinfranca. La storia è presente e questo ci spinge a rimetterci in gioco nel cammino. Gesù con le parabole ci insegna che, anche quando siamo in attesa, la fede ci spinge sempre ad agire e a non rimanere indifferenti». E ancora: «La storia è anche futuro, che è donato e che è sempre una sorpresa di Dio. Noi siamo pellegrini che davanti a loro hanno due linee guida: la Parola che è luce e il pane spezzato che troviamo durante la Messa». Don Tomasi ha concluso il suo saluto augurando a tutti i suoi parrocchiani «buona avventura, quella più bella che ci sia: ritrovare nella propria vita la via che riconduce al Padre che ci aspetta nella misericordia e nella Pasqua senza fine».

 

Il saluto del nuovo parroco

 

Dopo le firme dell’atto di immissione alla presenza dei testimoni, è stato organizzato un rinfresco in oratorio per celebrare convivialmente l’arrivo del nuovo parroco.

 

 

Profilo biografico del nuovo parroco

Don Paolo Maria Tomasi, classe 1957, originario di Fontanella, è stato ordinato sacerdote il 20 giugno 1981. Ha iniziato il proprio ministero come vicario a Castelleone. Dal 1995 al 2005 è stato parroco di Quattrocase e cappellano all’Ospedale Oglio Po. Dal 2005 al 2012 è stato parroco di Romanengo e, tra il 2006 e il 2009, amministratore parrocchiale di Ticengo. Dal 2012 al 2022 è stato parroco in solido di Binanuova, Ca’ de’ Stefani, Gabbioneta e Vescovato, e dal 2014 al 2022 anche di Pescarolo e Pieve Terzagni. Dal 2022 era collaboratore parrocchiale di Casaletto di Sopra, Melotta, Isengo e Soncino. Ora il Vescovo gli ha affidato la comunità di Gallignano, frazione di Soncino, al posto di don Pasquale Viola, che ha lasciato l’incarico per raggiunti limiti d’età.

 

 

Saluto di don Tomasi sul giornalino parrocchiale

E Gallignano sia!

Carissimi fratelli e sorelle nella fede della parrocchia San Pietro apostolo in Gallignano, mi rivolgo con affetto nel salutarvi come vostro Parroco nominato dal Vescovo Antonio che ringrazio per la fiducia che mi ha accordato e ringrazio anche a nome vostro perché ha voluto mantenere un parroco per una parrocchia, anche se piccola, la nostra.  Riprendo un cammino già tracciato dai preti che mi hanno preceduto, in particolare Don Persico, Don Ennio, Don Peppino e Don Lino, che avete appena salutato con tanto affetto e riconoscenza e nei confronti suoi anch’io ho un legame importante perché è stato il mio vicario e, in quegli anni, ho fatto la scelta di entrare in Seminario per verificare la mia vocazione alla vita presbiterale.

Dopo la mia ordinazione (20 giugno 1981), la prima Santa Messa nella mia amata parrocchia di Fontanella. Lì ho tessuto per vent’anni alternandoli con il tempo del Seminario. Nel cimitero sono sepolti i miei genitori, i miei nonni, tante persone che ricordo con affetto. Ho due sorelle, quattro nipoti e tre zii. Due miei fratelli sono morti. Il mio primo incarico mi è stato affidato dal Vescovo Fiorino: vicario a Castelleone (1981-1995), poi il vescovo Giulio mi ha nominato Parroco di Quattrocase di Casalmaggiore e Cappellano all’Ospedale Oglio-Po (1995 – 2005). Dal Vescovo Dante ho avuto due nomine: Parroco a Romanengo (2005- 2012) e Coparroco nell’unità pastorale di Vescovato  (2012-2022). Dopo l’anno pastorale a Soncino, ecco la nomina del Vescovo Antonio a Gallignano.

Arrivo in mezzo a voi sereno, consapevole dei miei limiti ma ricco soprattutto dell’amore con il quale il Signore ha accompagnato e accompagna la mia vita. Arrivo in mezzo a voi con la mia umanità  e con il mio essere cristiano che vuole condividere la proposta del Vangelo con la comunità che ha una storia bella di servizio alla parrocchia e di crescita nella fede.

Camminiamo insieme, ognuno con le proprie responsabilità, io consapevole che essere parroco vuol dire anche essere pastore, pastore secondo il cuore di Dio che vuole il bene delle sue pecorelle, in particolare di quelle che sono più deboli, fragili, sole. Prego ogni giorno il Signore affinché mi aiuti ad essere pastore secondo il suo cuore e di custodire e far crescere quella “carità pastorale” che è l’avere attenzione a tutti. Prego per questa nuova comunità che imparerò a conoscere e, sempre, nella preghiera, ricordo le comunità che  ho incontrato nel mio cammino presbiterale.

Mi affido anche le vostre preghiere e davvero, disponiamoci insieme, nel modo migliore, a percorrere quella strada che si chiama “sequela di Cristo” come singoli, come famiglie, come Chiesa che vive in Gallignano, ma respira l’essere nella Diocesi e nella cattolicità del popolo di Dio.

San Pietro ci protegga con l’autorità del suo essere apostolo. Sant’ Imerio sia pure lui a intercedere per noi e la Vergine Madre che, in particolare, onoriamo nel santuario di Villavetere, ci aiuti a rimanere in ascolto della parola di Dio e ci incoraggi a fare quello che il suo figlio Gesù ci chiede. Ci auguriamo, gli uni gli altri, buona avventura nella fedeltà a Dio che è Padre, Figlio e Spirito Santo.

Con affetto e stima, un saluto fraterno

Don Paolo vostro Parroco

 

 

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