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A Cremona Acr e Scout in festa per la pace

In occasione del mese della pace, dal titolo “Allenati alla Pace”, domenica 22 gennaio, presso l’oratorio della Beata Vergine di Caravaggio, a Cremona, si è svolta la Festa della Pace ACR, una splendida occasione per riflettere sull’importanza di essere testimoni e protagonisti di un messaggio di fratellanza e accoglienza nelle comunità e nel mondo. Alla giornata hanno partecipato circa ottanta bambini provenienti dai gruppi ACR di tutta la diocesi e dai gruppi Scout di Cremona, con i quali si è creata una collaborazione che ci si auspica possa riproporsi molto presto.

I bambini sono stati accolti in un clima di festa e gioia; durante la prima attività ognuno ha disegnato la bandiera di uno stato diverso; le varie bandiere sono poi state unite per creare un’unica grande bandiera. Così come tutti noi facciamo parte di un unico popolo, quello di Dio, e il solo modo per preservare la pace è quello di collaborare e prendercene cura insieme.

Il pomeriggio è proseguito con giochi a stand nei quali sono state presentate le figure di santi, beati e testimoni che si sono distinti per un atteggiamento di pace che ha generato un cambiamento: come il beato Pier Giorgio Frassati, Gino Bartali e santa Teresa de Los Andes. Tramite i giochi i bambini sono stati chiamati a riconoscere l’importanza di fare squadra e quindi valorizzare le capacità di ciascuno perché camminando insieme e in armonia è più facile compiere gesti di amicizia e solidarietà.

Come attività conclusiva è stato chiesto di scrivere un pensiero sulla pace ed è stato consegnato ad ognuno un palloncino, con il compito di donarlo per diffondere la testimonianza della loro esperienza di pace.

Papa Francesco, nel messaggio per la 56^ giornata della Pace, esorta a vivere la fratellanza fra i popoli: “Non dobbiamo pensare solo a preservare lo spazio dei nostri interessi personali o nazionali, ma dobbiamo pensarci alla luce del bene comune, con un senso comunitario, ovvero come un “noi” aperto alla fraternità universale. Non possiamo perseguire solo la protezione di noi stessi, ma è l’ora di impegnarci tutti per la guarigione della nostra società e del nostro pianeta, creando le basi per un mondo più giusto e pacifico, seriamente impegnato alla ricerca di un bene che sia davvero comune” . Queste parole hanno accompagnato lo stare insieme e hanno suscitato un grande senso di responsabilità nel promuovere questo messaggio al di fuori delle proprie realtà, perché oggi più che mai è ritornato impellente il bisogno di percorrere sentieri di pace.

Eleonora Buttarelli