1

A Cicognara il centro estivo è fatto… in casa

È partito da lontano il cammino dell’estate dell’Unità pastorale di Cicognara, Cogozzo e Roncadello, da un’idea che ha iniziato a prendere forma in aprile, quando l’estate inedita e complicata si affacciava all’orizzonte.

Il gruppo estivo ragazzi dell’unità pastorale Beata Vergine delle Grazie (parrocchie di Cicognara, Cogozzo e Roncadello) si svolgerà quest’anno “in famiglia”. L’edizione 2020, dal primo al 31 luglio, si terrà secondo modalità sostanzialmente diverse, rispetto a quelle passate: a causa delle restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria, le attività non si svolgeranno infatti in oratorio, bensì in diverse case private. «Ognuna delle quali – spiegava nei giorni scorsi il parroco don Andrea Spreafico, nel lanciare l’iniziativa – accoglierà gruppetti di 6-7 bambini a partire dai 6 anni, omogenei per età e genere, ciascuno col suo assistente».

I gruppetti saranno fissi: in questo modo sarà facile mappare i raduni, e prendere facilmente i provvedimenti conseguenti in caso di malaugurati contagi. Le abitazioni di ritrovo saranno naturalmente spaziose, con cortile, senza anziani o persone fragili residenti, e non saranno necessariamente quelle dove abitano gli assistenti. La famiglia ospite si impegnerà inoltre a preparare il pranzo.

Lo stemma del centro estivo con i simboli delle “case”

Nelle case con gli animatori fanno i compiti, condividono i pranzi preparate dai genitori ospitanti, giocano e svolgono laboratori di vita quotidiana nell’orto o con gli animali, organizzano brevi biciclettate e in qualche caso anche un pigiama party. Le preghiere di inizio e fine giornata arrivano via whatsapp, le case hanno i colori delle squadre come le casate di Hoghwarts nella saga di Harry Potter, «ma anziché cercare i segni oscuri del signore oscuro – spiega don Andrea Spreafico, il parroco – noi cerchiamo i segni luminosi del Signore della luce».

L’estate diventa dunque occasione per ritrovarsi ma anche per attivare un percorso di catechismo. Seguendo infatti la simbologia sviluppata nella celebre serie letteraria e cinematografica dedicata al giovane mago, la parrocchia ha costruito un percorso di ricerca e condivisione: «I simboli delle quattro case, che diventeranno le squadre, sono quattro animali eucaristici: pellicano, pavone, agnello e cerva. E la nostra ricerca non partirà dai delitti del mago oscuro che voleva spezzare la sua anima, ma seguirà il modello di Gesù che ha sacrificato se stesso per salvare tutti noi».

In questo percorso che si basa sulla corresponsabilità e il coinvolgimento delle famiglie, il parroco vede anche una sorta di laboratorio per il futuro: per il catechismo e per i prossimi centri estivi, quando la modalità abituale dell’incontro in oratorio potrà essere integrata con quelle che le circostanze di quest’anno danno la possibilità di sperimentare.

Già quest’anno, d’altra parte, l’oratorio e i momenti di comunità continuano ad essere appuntamenti fissi: al pomeriggio a turno, infatti, le case trascorreranno alcuni pomeriggi nei tre cortili della parrocchia per i giochi d’acqua e al mercoledì tutti insieme allo spiaggione lungo il fiume. Dove le distanze non frenano il divertimento e il piacere di condividere.