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A Casa Speranza un laboratorio per la lavorazione del cuoio

«Un modo per farli stare bene e per insegnare loro a lavorare con le mani creando oggetti utili che poi si possano concretamente usare nella quotidianità».

Massimo Dosi è l’artigiano della conceria “Il cuoio” di via Cadore, a Cremona. È lui che da circa un anno si occupa del laboratorio del cuoio di Casa Speranza, opera segno di Caritas che ospita e supporta persone malate di Aids. Lo fa in una stanza adibita a conceria proprio nella casa di Borgo Loreto con l’obiettivo di sviluppare le capacità manuali e di socializzare.

I riscontri sono positivi. «Mi è sempre piaciuto insegnare – racconta Dosi –. Ho avuto diversi allievi nella mia bottega. Naturalmente, con gli ospiti di Casa Speranza è diverso. I ragazzi mi seguono, sono entusiasti, ma sono persone affette da Aids e sindromi correlate, quindi spesso il loro umore dipende dallo stato fisico e mentale del momento. Per me l’importante è che quelle due ore li facciano stare bene.»

Il laboratorio è a frequenza settimanale: i ragazzi si trovano con l’insegnante per due ore ogni lunedì mattina, in modo che si interessino, senza stressarsi.

Ma il lavoro continua durante il resto della settimana con i “compiti a casa” che l’artigiano lascia loro, in modo che possano acquisire autonomia. L’obiettivo che si sono posti è creare delle linee di produzione: portachiavi, poltroncine, zaini e cinture. «Creiamo degli oggetti che si possano poi utilizzare e lo facciamo stando insieme», continua Dosi.

Quest’estate dal laboratorio di Casa Speranza sono usciti dei gadget, rigorosamente in cuoio, per gli ospiti di una delle strutture per vacanze gestita dalla Caritas cremonese, Casa di Nostra Signora di Tonfano.

«L’idea della collaborazione con Massimo – dichiarano gli operatori di Casa Speranza – è nata da un’amicizia curata negli anni. Eravamo certi che questa attività avesse giovato ai ragazzi. Realizzare degli oggetti utili e allo stesso tempo “speciali” li rende orgogliosi e per qualche ora si sentono anche loro dei piccolo artigiani del cuoio».