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A “Casa d’oro” la visita ai «figli speciali che ci lasciano senza parole»

Non è mancata nemmeno quest’anno la visita di monsignor Antonio Napolioni al centro diurno “Casa d’oro”, struttura che ospita dal 2012, a Cremona, minori con gravi e gravissime disabilità, gestita dalla cooperativa “Il cortile” e promossa dall’associazione “Il Cireneo”. Un abbraccio avvenuto giovedì 19 dicembre e che ha preso la forma della celebrazione eucaristica e del saluto pieno di affetto agli operatori e ai bambini del centro. Nella sua omelia, riferendosi alle letture sulle figure di Sansone e Giovanni il Battista, monsignor Napolioni ha parlato di «figli speciali che ci lasciano senza parole, ci ammutoliscono». Come “speciali” e “senza parole” lasciano i bambini che frequentano il centro di via Litta. «C’è rabbia e dolore, in quell’essere ammutoliti: che vita sarà?», ha detto Napolioni. «Ma c’è anche un altro modo di rimanere senza parole – ha proseguito il Vescovo chiamando in causa genitori, parenti e figure professionali di Casa d’oro –: quando gli altri vi vedono e intuiscono che razza di amore provate per loro. Quell’amore non si può raccontare, si vede e basta».

Forte è stato il richiamo all’attenzione che Papa Francesco rivolge ai piccoli, ai fragili, alle periferie del mondo: «Perché questa insistenza del Pontefice a non cadere nella cultura dello scarto? Perché dentro lo scarto Dio ci si è nascosto e solo lì troviamo la forza per il nostro futuro. Dio sceglie di mettersi dentro la vita degli uomini all’ultimo posto per spingere da lì tutti noi verso la Salvezza».

La Messa, concelebrata dal direttore della Caritas don Pierluigi Codazzi e dal segretario vescovile don Flavio Meani, è stata accompagnata dai canti del coro diretto da Barbara Leopizzi.

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